Bound to the Heart

Mar 08, 2009 15:46

Auguri ragazze!!!!
Per festeggiare vi regalo un altro capitolo, questo è anche un pò divertente, spero vi piaccia, buona lettura ^^

Titolo: Bound to the Heart
Fandom: Arashi
Genere: AU, fantasy, fantascienza, yaoi, angst (un pò di tutto insomma XD)
Raiting: R
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: questa storia è pura invenzione fatti e personaggi sono del tutto casuali, eventuali riferimenti a persone esistenti sono deltutto involontarie *si come no XD*
Post precedenti: Capitolo 1, Capitolo 2, Capitolo 3, Capitolo 4, Capitolo 5, Capitolo 6, Capitolo 7, Capitolo 8, Capitolo 9, Capitolo10, Capitolo 11, Capitolo 12, Capitolo 13, Capitolo 14, Capitolo 15


Capitolo 16

“La terra tremava, un  esercito si stava avvicinando, sentiva le grida della gente, tutti fuggivano, l’esigua difesa del palazzo era stata distrutta.

<>

Di chi era quella voce?

La vedeva… una donna, una donna che lo prendeva per mano; correvano per il castello, si sentivano forti colpi al grande portone, presto sarebbero entrati…

...

Ora erano in una stanza, l’aveva già vista quella scena, la donna era davanti a lui, lo proteggeva con il suo corpo; quella donna… ora la riconosceva, era... sua madre.

Lo teneva dietro di se mentre nella stanza due uomini duellavano, uno era il re, lo riconosceva, qualche anno più giovane di adesso, ma era lui; l’altro uomo non capiva esattamente chi fosse, lo vedeva sfocato, come se fosse lontano, però… aveva qualcosa di famigliare; poi… venne colpito, cadde a terra, il sangue che formava una pozza sul pavimento, poi il cielo si fece scuro, il terrore apparì sul volto dell’uomo rimasto in piedi, ma si affievolì quando la luce presto tornò a risplendere.



Aveva un libro tra le mani un piccolo libro che però nelle sue mani sembrava tanto grande, si perché lui era piccolo, andava verso sua madre, gli chiedeva di leggerglielo, glielo raccontava come una favola, ma alla fine diceva sempre: <>”

Sho aprì gli occhi lentamente, abbandonato il nirvana in cui era caduto, si rese subito conto di essere in un letto, qualcuno lo aveva addirittura coperto, si era addormentato senza neanche accorgerse e chissa da quanto stava dormendo.

-Tranquillo, erano due giorni che non riposavi, è normale che sei crollato- disse una voce dall’altra parte della stanza.

Sho si alzò a sedere e vide Nino seduto sul proprio letto e Masaki non molto distante da lui.

-Quanto ho dormito?- chiese poi.

-Parecchio, ma neanche troppo, sono appena le 7 del mattino- lo informò Nino.

-Eravate così carini- disse Masaki guardandolo, poi si rese effettivamente conto nel letto in cui era, voltò subito lo sguardo al suo fianco, però era solo nel letto, Jun era alla finestra e guardava fuori assorto.

-Si è svegliato all’improvviso, credo avesse un incubo, ma quando si è accorto che eri lì accanto a lui si è subito calmato, poi si è alzato ti ha coperto e si è messo a guardare fuori, da allora non si è mai mosso- spiegò Masaki.

Sho non disse nulla ma pensò subito a quello che era successo il giorno prima, lo aveva fatto stare male, ovviamente Jun non ricordava cosa era successo 7 anni prima e a quanto sembrava neanche che lui fosse il principe, forse era anche per questo che ora era così, la sua felicità era stata portata via all’improvviso ed ora il re lo teneva in vita perché se fosse morto lo sarebbe anche il pianeta.

-Jun…-lo chiamò alzandosi dal letto, ma non si mosse ne rispose, così si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla facendolo sussultare.

-Scusa ti ho spaventato- disse subito, evidentemente era così immerso nei suoi pensieri che non si era accorto di nulla.

Ora l’unica cosa che era importante era avere una risposta dalla terra, non voleva più forzare Jun a ricordare, avrebbe tentato, ma se lo avesse visto star male avrebbe smesso immediatamente, aveva fatto lo stesso errore due volte, non lo avrebbe commesso ancora.

Così accadde, passarono i giorni e Sho faceva sempre in modo di stare il più possibile con Jun, non gli piaceva mai doverlo lasciare solo, però la sua assenza in giro per il palazzo cominciava a dare nell’occhio, lo stesso re aveva chiesto di lui a Satoshi, così una sera mentre c’erano ospiti a palazzo, non poté rifiutare di parteciparvi, rimase così tutto il giorno con Jun, uscì da quella stanza solo quando Satoshi venne a sostituirlo.

-Jun io devo andare, torno dopo te lo prometto- disse dandogli un bacio sulla fronte.

Jun sorrise, ma con quasi uno sguardo divertito.

-Che c’è?- chiese improvvisamente confuso.

-Credo che ti trovi un po’ troppo apprensivo- ridacchio Satoshi; -è sicuramente contento che tu stia con lui, ma non credo ti stia chiedendo di non allontanarti mai, sa che è pericoloso che tu rimanga qui, e forse… a volte è più in pensiero lui per te, che te per lui- gli spiegò Satoshi.

-Davvero?- chiese Sho guardando prima l’amico, poi Jun, che con un leggero movimento della testa fece segno di si confermando ciò che aveva appena detto Satoshi.

-Voi due sembra vi capiate molto bene- disse Sho guardandoli sorridersi.

-Ok io vado, fate i bravi- si raccomandò.

-Si papà!- rispose Satoshi prendendolo in giro e facendo ridere Jun.

Tornò in camera si diede una sistemata veloce e si diresse al banchetto, sfarzoso come sempre; ogni cosa, ogni pietanza era studiata con cura, si sedette a uno dei posti lasciati liberi, da quando aveva detto di non poter far vedere il funzionamento delle loro armi al sovrano, non aveva più avuto il privilegio di sedere accanto a questo, ma sinceramente preferiva molto di più che fosse così, non voleva per nessuna ragione sedersi vicino ad un uomo del genere, ora più che mai.

Partecipò come meglio poté alla festa, parlando con i propri vicini e mangiando ciò che gli veniva servito, anche se svogliatamente; ogni tanto lanciava un occhiata a Nino e Masaki seduti al centro dello spazio lasciato vuoto, si chiedeva se qualcuno si stesse domandando dove fosse il terzo di quei bellissimi ragazzi, ma nessuno avrebbe mai chiesto una cosa del genere, tutti li vedevano, tutti apprezzavano la loro bellezza e tutti facevano finta che non ci fossero.

Rimase lì cercando di resistere a non alzarsi e andarsene, erano ormai passate più di tre ore, non faceva altro che pensare a quando sarebbe finito tutto, qualcuno era già andato via, ma la maggior parte della gente era ancora lì, poi come era consuetudine il sovrano chiese a Masaki e Nino di intrattenere gli ospiti, come la prima volta lo aveva visto fare li richiamò semplicemente battendo le mani, loro si alzarono e presero gli strumenti, proprio non sopportava vedere quella scena, non lo sopportava veramente più, li trattava come fossero animali, ma erano persone.

Fu più forte di lui, si alzò dal tavolo, fece un leggero inchino al re che rispose al saluto con un cenno della testa e si allontanò, voleva tornare per un po’ in camera sua, almeno per calmarsi e non farsi vedere così nervoso, ma senza neanche accorgersene si ritrovò nella stanza dei ragazzi.

-E’ successo qualcosa?- chiese Satoshi vedendolo entrare.

-No tutto apposto- rispose, ma il suo viso lasciava trapelare che non era così, Satoshi lascio stare capendo che era nervoso e non voleva parlarne, mentre Jun si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla fronte preoccupato.

Vide Satoshi ridacchiarsela dal tappeto dove era sdraiato a disegnare e arrossendo Sho fece abbassare la mano a Jun.

-Sto bene, sono solo un po’ nervoso- gli disse.

Jun lo guardò, sembrava volesse sapere perché, ma non voleva neanche nominargli il re quindi cambio subito argomento cercando di evitare quella domanda silenziosa.

-Qualche notizia?- chiese a Satoshi, sapeva che si era portato uno dei piccoli pc appresso quindi sicuramente aveva controllato più volte se c’era qualche messaggio.

-Si, mentre io e Jun stavamo facendo una piccola sfida al pc è arrivato qualcosa- disse Satoshi alzandosi a sedere.

-Sfida?- chiese sorpreso.

-Si gli ho imparato a giocare a poker con il gioco sul computer, è bravo sai- rispose Satoshi.

-Ma cosa gli vai ad insegnare!- lo ammonì Sho; -vabbè lasciamo perdere, cos’è arrivato?- chiese poi speranzoso.

-Era una mail dal consiglio generale delle nazioni, stanno mandando una squadra, siccome è stata una decisione lunga stanno mandando la squadra speciale- spiegò Satoshi.

-La squadra speciale!?- esclamò sbalordito Sho.

-Si- rispose.

-Quindi ci sarà anche un membro del consiglio, e arriveranno…-

-Tra due giorni circa, hanno a disposizione le navi più veloci e viaggeranno alla massima velocità- lo informò Satoshi.

Tutto il nervoso e l’ansia che si era portato dietro negli ultimi giorni, scivolò via per la felicità che quella notizia gli recava, dovevano resistere ancora due giorni, poi sarebbe stato tutto risolto, Masaki, Nino e Jun sarebbero stati liberi e Jun avrebbe preso il posto che gli spettava di diritto; tutto finalmente stava per finire.

Si ci stiamo avvicinando alla fine ç___ç

gnr: angst, g: arashi, p: sakumoto, r: r, gnr: au

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