Fandom: Star Trek
Pairing: Spock/Kirk
Rating: safe
Avvertimenti: old!Spirk, fluff
Wordcount: 655
Cosa sto per leggere: scritta per il prompt "estate" del cow-t
Il clima su Vulcano è più caldo delle peggiori estati sulla Terra e Jim non ci ha ancora fatto l'abitudine. Aveva trentaquattro anni e una nave sotto il suo comando quando ha visitato il pianeta per la prima volta, in occasione del disastroso matrimonio di Spock. Ora di anni ne ha cinquantasei, nessuna missione quinquennale all'orizzonte e Spock è il suo, di marito, ma nel frattempo l'aria di Vulcano non si è fatta per nulla più respirabile.
Sospira lentamente socchiudendo gli occhi, con le mani saldamente ancorate alla balaustra che affaccia sulla vastità maestosa di Shi'Kahr. Nonostante tutto, anche con il petto che si solleva con insistenza ad ogni respiro, il fascino degli edifici che si stagliano contro il cielo tinto di rosso ed il deserto che si estende senza fine all'orizzonte non hanno mai smesso di togliergli il fiato in tutti questi anni, e l'idea di trovarsi nella città natale di Spock lo fa sentire persino un po' a casa.
Si accorge di esser rimasto assorto un po' troppo a lungo quando un paio di braccia s'intrufolano senza chieder permesso sotto alle sue, stringendosi delicatamente attorno al suo petto. Sente un bacio posarsi fra i capelli e d'istinto distende le labbra in un sorriso.
"Spock," lo chiama senza rivoltarsi nell'abbraccio. "Hai finito?"
Da quando Spock ha accettato il titolo di ambasciatore capita loro spesso di viaggiare fra Vulcano e la Terra. Jim non rifiuta mai di accompagnarlo quando può; ora che non ha più l'Enterprise sotto il suo comando, è una delle poche occasioni che gli sono rimaste di attraversare lo spazio.
Spock scuote piano il capo, e Jim sente le sue labbra sfregare contro la nuca. "Ci sono questioni rimaste in sospeso," lo informa, essenziale come al solito. C'è un certo contrasto fra il suo essere così impeccabilmente pragmatico e l'intimità calorosa dei gesti che dedica solamente a lui che gli fanno quasi sciogliere il cuore in petto. Ancora oggi, dopo quasi trent'anni.
"Jim?"
Jim sbatte le ciglia, poi decide di rigirarsi nell'abbraccio, sentendolo sciogliersi mentre si volta per averlo di fronte. "Che c'è?"
"Gli incontri potrebbero dilungarsi più del previsto. Mi rendo conto che per te non sia facile rimanere qui, quindi comprenderò perfettamente se vorrai tornare a casa il giorno che avevamo previsto."
Jim sorride. Dopo tutti questi anni gli parla ancora come se fosse il suo capitano, come se fossero sul ponte di una nave e fra loro non ci fosse che ammirazione e professionalità. Eppure è dai suoi gesti più piccoli - dalla mani che scivola sul suo braccio per ricongiungersi con le sue e dagli occhi che non si stancano mai di cercarlo - che non ha mai smesso di dubitare del suo amore.
Scuote il capo ed allunga uno sguardo verso l'orizzonte che si staglia su Shi'Kahr. In fondo l'aria non è poi così irrespirabile quando Spock è con lui. "Resto qui, Spock. Mi ricorda un po' un tramonto d'estate sulla Terra, mi piace."
Spock rimane silente per alcuni istanti, allineando lo sguardo al suo e perdendosi ad ammirare il panorama. "Se ne sei sicuro, Jim, non mi opporrò alla tua decisione."
"Ne sono sicuro," gli dice. Le dita scivolano sulle sue e vi si incastrano. Spock le raccoglie e stringe piano. "A casa finirei comunque per annoiarmi a morte senza di te."
Rimangono in silenzio. Con gli anni Jim ha imparato a non sentire la mancanza dei sorrisi, delle risate, delle emozioni che sporcano la voce. Ha imparato ad adorare Spock per quello che è, e ha scoperto che l'affetto che si guadagna in cambio è una delle cose più preziose che possiede. Quando si volta, però, avvolto nella quiete afosa di Vulcano, i suoi occhi si soffermano sul viso di Spock, e vi scorge un sorriso minuscolo ed assorto che si distende fra le labbra. Per un attimo vorrebbe sporgersi a baciarlo, ma poi decide che in fondo non vuole sprecarlo per niente al mondo.