Titolo: Ti presento i miei
Fandom: Saiyuki
Personaggi: Sanzo/Goku, Gojyo/Hakkai
Rating: R
Warning: AU, yaoi
Capitoli: oneshot
Parole: 2355 (fiumidiparole)
Disclaimer: è robbba della sensei Minekura. Io ci guadagno il piacere perverso di snaturarle i personaggi.
Note: ispirata dal prompt #3. Ti Presento i Miei di
clicheclash e dal prompt famiglia della terza settimana del
The COW-T: GO, Angels, GO!
Ti Presento i Miei
Sei davanti al tappetino d’entrata di quella casa infine.
Un tappetino pulito, fin troppo per la funzione che dovrebbe svolgere, con una ridente fantasia a fiorellini viola e deliziose apette che svolazzano tutt’intorno. Ti sembra quasi di sentirne il ronzio. Ma la fragranza di lavanda…quella c’è davvero, noti con un brivido di inquietudine.
E’ un’idea ridicola, l’hai pensato dal primo istante in cui la bakasaru te l’ha proposta, ma non ricordi adesso quand’è che hai accettato. Beh, forse non gli hai detto chiaramente di sì perchè la tua bocca era occupata in tutt’altre faccende in quel particolare momento.
Comunque hai deciso di andartene, e non lo troverai un dignitoso sinonimo per quello che stai per fare. Si chiama “fuga”, Sanzo…
Ma la porta dell’appartamento viene provvidenzialmente spalancata proprio mentre stai per allontanarti - per sempre, avevi sperato - dal grazioso e lindo e profumato (!) tappetino e scongiurare così il pericolo (mortale, supponi) di calpestarlo.
“Sanzo! Benvenuto!” trilla gioioso il responsabile del misfatto, buttandoti le braccia al collo “Sei in ritardo, pensavo ti fossi perso!”.
Perso, sì, in quel labirinto contorto che è il tuo cervello…
“Dai, entra che la cena è quasi pronta!”.
Non ti chiedi come ha fatto Goku a percepire che eri dietro a quella porta, sai che potresti pentirtene.
Rivolgi perciò una rapida occhiata rassegnata al tappetino e decidi di scavalcarlo con nonchalance, non sia mai che appassisca qualche fiore al tuo passaggio…non sarebbe un buon inizio rovinare il giardino virtuale dei padroni di casa.
“Non tirarmi bakasaru…” cerchi di troncare l’entusiasmo del tuo ragazzo con una occhiataccia delle tue, ma quello stasera è su un altro pianeta: è così felice di poterti presentare ai suoi che non sta più nella pelle. Però è decisamente carino con quegli occhioni brillanti d’orgoglio: pensa di fare bella figura forse? Solo tu hai questo terribile presentimento di catastrofe imminente?
Cammini lasciandoti trascinare da Goku per uno stretto corridoio e quando cominci a guardarti intorno siete già arrivati nel salotto, dove il tuo sguardo cala dritto sulla persona che occupa - in maniera del tutto rilassata e disinteressata all’evento che tanto elettrizza il tuo ragazzo - il divano a due posti della stanza.
“Eccoci!” esulta Goku dichiarando l’ovvio. Se non fossi in casa sua e in presenza dell’uomo che l’ha cresciuto gli avresti già mollato qualche schiaffo. Non è proprio da te trattenerti dal mettergli le mani addosso…
“E’ lui?” chiede l’uomo alzandosi pigramente dal divano: è alto, parecchio più di te, e ha degli impressionanti, lunghissimi capelli rossi trattenuti in una coda bassa. Sembra un modello, o almeno s’atteggia a tale e sai già che non avrai nulla a che spartire con un soggetto simile.
“Sì, lui è Sanzo!” risponde prontamente Goku con un sorriso abbagliante.
L’altro ti esamina scettico con lo sguardo e alla fine decreta, lapidario: “Bah. Niente di che.”
*********
Decisamente la serata non è iniziata nella maniera migliore.
Dopo il giudizio senza appello emesso nei tuoi confronti, ti sei visto passare davanti agli occhi i mille e uno modi di torturare, uccidere e sminuzzare il cadavere del tutore della bakasaru per poi disfartene sotto il suo delizioso tappetino d’entrata, ma prima che agissi tu ci ha pensato la scimmia a difendere il tuo amor proprio, lanciandosi in una sequenza di insulti, calci e pugni contro il rosso malpelo, che ha ricambiato con entusiasmo come se non aspettasse altro dal ragazzino.
Tu avevi solo un’incredibile voglia di strozzarli entrambi e filartela via.
Ma il peggio doveva ancora venire, e adesso che ce l’hai di fronte, sai che il livello del nemico è troppo oltre la tua portata. D’altronde gli è bastato pronunciare pacatamente il nome dei due litiganti per farli quietare all’istante come cagnolini ammaestrati.
“Io sono Cho Hakkai e lui è Sha Gojyo, il mio compagno. E’ un piacere conoscerti…Scusaci per la confusione.”
“Figurati…” hai deciso di dargli del tu, tanto ha cominciato lui per primo, e poi non è affatto così vecchio, anzi. Avrà una trentina d’anni, o poco più. Certo è tutto un altro stampo rispetto a quel teppista balordo del rosso, fai fatica a credere che siano davvero una coppia. Eppure, stando a quanto ti ha raccontato Goku, stanno insieme da quasi vent’anni. Un’enormità di tempo per i tuoi standard.
Siete seduti a tavola adesso e mentre la scimmia al tuo fianco si ingozza con i manicaretti preparati dal suo genitore acquisito - la cui eccelsa bravura in ogni campo ti risulta enormemente sospetta - tu tenti invano di evitare che gli sguardi dei due uomini ti riducano ad un sashimi di dubbio gusto.
Non sembrano molto felici di vederti, proprio no.
“Sai, Goku ci ha parlato davvero molto di te, eppure non siete amici da così tanto tempo…” insinua il moro con finto disinteresse.
Amici?
Noti di sfuggita che Goku ha arricciato il naso al sentire quel termine. Meglio precederlo prima che combini l’irreparabile…perché certi argomenti, con certe persone, vanno lasciati sottintesi. Tanto quelli lo sanno benissimo che tu Goku te lo scopi, inutile ricordarglielo.
“Beh, ci…frequentiamo da qualche mese ormai.”
“Quasi sei!” puntualizza il tuo lui, senza che nessuno gliel’abbia chiesto.
“Quasi sei…” ripete il moro con un sorriso abbagliante quanto un faro. Un faro della polizia però, di quelli che usano per illuminare bene la scena del crimine in modo che i cecchini centrino il loro bersaglio al primo colpo.
“Come dicevo, non sono poi molti.”.
Di certo è un tipo abituato ad avere sempre ragione e questo devi ricordartelo, in futuro.
“Sono abbastanza.”.
Ma non oggi. Certo che la tua vena masochista esce fuori sempre al momento più opportuno, eh Sanzo?
“Abbastanza per fare quello che ti pare con un ragazzino ancora così ingenuo?” interviene provocatorio il rosso strappando un pezzo di carne dalla sua bistecca, per poi ingoiarlo senza neanche masticare.
Più lo guardi, e più capisci da chi Goku abbia ripreso i suoi modi rozzi.
Il ragazzino in questione comunque sta già scaldandosi all’insinuazione di Gojyo e anche tu cominci ad averne le palle piene di quell’interrogatorio da Santa Inquisizione Spagnola.
“Tsk, non ho intenzione di…”
“E quali sarebbero invece le tue intenzioni?” domanda il rosso con un aggressività a stento trattenuta dalla mano che il suo compagno gli ha posato delicatamente sull’avambraccio.
Sposarti col loro adorato bambino e dar loro tanti bei nipotini, ma cosa pretendono che rispondi?
“Fatela finita!” sbotta Goku infastidito “Gojyo, perfino tu Hakkai! Sanzo è la persona che amo, per cui vorrei che lo trattaste con rispetto. E io non sono più un bambino ormai, ho quasi diciannove anni, nel caso ve lo foste dimenticato.”.
I due cari paparini sgranano gli occhi al rimprovero del figlioletto improvvisamente tanto maturo da tener loro testa, ma si riprendono in fretta e dai loro sguardi capisci che forse tu e Goku avete vinto una battaglia, ma la guerra sarà ancora lunga e sanguinosa.
“Mi dispiace Sanzo, non avevamo intenzione di farti sentire a disagio.” si scusa più o meno sinceramente Hakkai “Il fatto è che…non è facile per noi accettare che Goku cominci ad allontanarsi da noi, mi sembra ieri che gli allacciavo le scarpine per uscire a giocare con le altalene e gli scivoli del parco dietro casa!” sospira tenendosi la guancia con una mano. “Com’era carino con quel cappellino con le orecchie da panda!”.
Goku arrossisce istantaneamente d’imbarazzo e Gojyo sghignazza, divertito dal ricordo.
A vederli così sembrano davvero il ritratto della famigliola felice. Invece la loro non è stata una situazione tanto semplice da gestire, specialmente all’inizio.
Goku ti ha raccontato di quando è stato abbandonato dai suoi veri genitori, il fratello* e la cognata di Gojyo, e di come lui e Hakkai, a soli diciannove anni, avessero deciso di prendersi cura di lui che allora ne aveva appena cinque. In realtà i due ragazzi avevano badato a Goku fin dalla sua nascita, vista la disgraziata natura menefreghista della madre e la totale mancanza di responsabilità del padre, per cui quando i due erano fuggiti lasciandosi dietro debiti e figlio non avevano fatto altro che proseguire con ciò che già stavano facendo da anni, decidendo di formare una famiglia forse non convenzionale, ma sicuramente molto più unita di tante altre definite normali.
“Gojyo, mi aiuteresti a prendere il dolce?” chiede ad un certo punto Hakkai, improvvisando un allontanamento strategico per decidere insieme le contromosse dopo l’inaspettata svolta che ha preso la serata.
Goku ne approfitta per prenderti una mano, e sfiorarti la guancia con un bacio subito dopo.
“Scusali, sai…è che sono un po’…”.
“Possessivi?” concludi tu per lui, provocatorio.
“Protettivi.” ti corregge Goku difendendoli “Ma non ce l’hanno davvero con te, ti stanno solo studiando, specialmente Hakkai. Sono sicuro che diventerete grandi amici”.
“Ne dubito, sono quello che ti porterà via di casa.” e questo pensiero stupisce te per primo. Non sei mai stato il tipo che fa progetti per il suo futuro, figuriamoci per un futuro da condividere con un’altra persona. E’ la prima volta che l’idea di avere qualcuno al tuo fianco, in maniera costante e duratura, non ti infastidisce.
“Sanzo…” ti richiama Goku, stringendoti un po’ di più la mano “Credi che noi diventeremo mai così?”.
“Così come?” fingere di non aver colto l’allusione non ti salverà stavolta.
Lui non ce la fa a reggere il tuo sguardo, e si imbarazza leggermente mentre lo distoglie.
“Intendo…ecco…una coppia così unita. Lo so che all’apparenza non sembrano per niente adatti a stare insieme, sono così diversi! Eppure sono sempre stati il mio modello di famiglia ideale, nonostante tutte le chiacchiere maligne che ho sempre sentito su di loro. Non hai idea di quante persone mi abbiano detto che avrei dovuto vergognarmi di avere dei genitori gay.”.
“E tu ti sei mai vergognato?” gli chiedi anche se sei certo di quale sarà la sua risposta.
“Mi sono vergognato a morte, sì, ma dei miei genitori biologici, non di Gojyo e Hakkai. Non sono loro i delinquenti, quelli che mi hanno abbandonato quando ero ancora tanto piccolo da non saper neanche allacciarmi le scarpe da solo. Ma da una parte è stato meglio così, almeno non ho ricordi di loro, ma solo della mia vera famiglia.”.
Goku ti sorride, sereno, e tu sai che il male non potrà mai raggiungere il cuore di quel ragazzo. La vendetta, il rimpianto, la rabbia non sono sentimenti che gli appartengono; tutto ciò che c’è di negativo al mondo sembra essere respinto dal suo spirito forte e incorrotto. E’ forse questo ciò che lo differenzia da qualsiasi altra persona tu abbia incontrato nella tua vita, la sua integrità, la sua purezza. Ed è forse per questo che, per la prima volta, hai sentito il bisogno di un legame intimo e profondo con qualcuno che non sia te stesso. Forse l’avevi sempre cercato, questo confronto con l’altro lato dello specchio, ma a chi potevi concedere la fiducia necessaria a lasciarti guardare dentro, senza il rischio di uscirne a pezzi? Hai aspettato, inconsapevolmente, e alla fine sei stato raggiunto. Goku ti si è affiancato e ora non riesci più a immaginare un cammino solitario davanti a te.
“Comunque io non ci tengo proprio a diventare come quelli lì. Ti rendi conto di quanto sono…inquietanti?”.
“Mi prendi in giro? Ma lo sai che i miei amici quando ti vedono sbiancano e si fanno il segno della croce?” replica Goku con inaspettata ironia.
La battuta ti coglie impreparato e tutto ciò che riesci a fare è contrarre il viso in una smorfia minacciosa, che stranamente su Goku sortisce un effetto esattamente contrario, perché te lo ritrovi addosso invece che a mille miglia di distanza.
E per quanto ti sforzi di negarlo, il bacio con cui ti sta divorando le labbra è senz’altro il momento più piacevole di questa assurda serata.
*****
“Allora, che ne pensi?” chiede circospetto Hakkai al compagno, mentre posiziona le fette di torta sui piattini da servire a tavola.
“Penso che mi sta sulle palle.” replica Gojyo imbronciato, infilando un dito nella ciotola della panna montata per poi leccarselo golosamente “Mh…Hakkai, è fantastica! Perché la dobbiamo condividere con quella biondina inacidita e saccente? Non se la merita!”.
“Perché a quanto pare Goku ci tiene. Purtroppo.” l’ultima parola non è nel suo stile, è lui quello accomodante fra i due, ma ormai gli è sfuggita.
“Ah, lo sapevo, non va a genio nemmeno a te!” esulta il rosso intingendo ancora l’indice nella crema.
“Già, ma non penso sia Sanzo il problema.” Hakkai blocca il polso dell’altro e accosta il volto alla sua mano per succhiare via velocemente la panna indebitamente sottratta “Credo che sia l’idea di una qualsivoglia attività sessuale del nostro Goku a farmi saltare i nervi.”.
Gojyo sussulta istintivamente, prima per la sensazione delle labbra del moro sulla sua pelle e poi per l’accostamento stridente fra il termine “sesso” e il nome del loro figlio adottivo.
“C-che? Credi che gli abbia già messo le mani addosso, quel porco bastardo?!”.
Hakkai lo guarda pietosamente come se fosse lo scemo del villaggio.
“Tu mi hai messo le mani addosso quando avevo appena quattordici anni, Gojyo. E mi conoscevi solo da due settimane.”.
“Ma che c’entra, io ero innamorato! E poi ero un ragazzino come te.” si difende il rosso gesticolando con veemenza.
“Un ragazzino con una certa esperienza…” puntualizza Hakkai “…che si è approfittato della buona fede del suo nuovo vicino di casa.”.
Gojyo si porta teatralmente entrambe le mani al petto, come se fosse stato ferito da un micidiale colpo al cuore e stesse cercando di tamponare l’atroce dolore e la perdita mortale di sangue.
“Che crudeltà! A volte dimentico quanto tu possa essere spietato, Hakkai! E dire che un tempo eri adorabile!”.
Il moro sorride, divertito dalla pantomima, e gli allunga un bacio leggero sulla bocca per restituirgli il buonumore.
“Comunque, a parte gli scherzi, cosa dobbiamo fare con quello lì? Gli avveleniamo la torta?” propone Gojyo con un brillio esaltato negli occhi.
“Per ora niente, lo teniamo d’occhio. Dobbiamo imparare a fidarci delle scelte di Goku. E sopportare. A quanto dicono è la virtù principale di tutti i genitori.”.
“Nh.” il borbottio del compagno la dice lunga sui suoi limiti di “sopportazione”.
“Ma se Sanzo si azzarda a farlo soffrire, ti autorizzo a strappargli le…” viene interrotto da un bacio irruento del rosso, che gli impedisce di scadere in una volgarità per lui assolutamente inconsueta.
“Te l’ho mai detto che ti amo?” proclama Gojyo con la sua migliore faccia da schiaffi.
“Solo quando ti fa più comodo.” gli risponde l’altro serafico, affidandogli due porzioni di dolce da portare in sala da pranzo.
*Il fratello di Gojyo di cui si parla non è Doku, ok? E' un fratello disgraziato immaginario, niente a che vedere con il tenero Doku ^___^
Note sceme: Sanzo ha 23 anni, Goku quasi 19, Hakkai e Gojyo sono due splendidi 34enni!