purtroppo domani ti risveglierai, come tutti noi, con una realtà che è peggio di un incubo, perché già l'abbiamo conosciuta e ne abbiamo memoria. Mantenere viva la memoria ed essere capaci di indignarsi nonostante tutto; resistere e costruire le basi per un'alternativa culturale e politica allo stato di cose presente da domani torna ad essere più urgente che mai. Ci attendono nefandezze di ogni tipo: pensa solo alla loro volontà di riscrivere i libri di storia! di cacciare Il Presidente della Repubblica! di riabilitare i mafiosi come martiri! ...altro che condoni... Però noi la storia la conosciamo, abbiamo memoria e abbiamo, per ora, solo perso delle elezioni. Possiamo ancora lottare, nelle piccole cose quotidiane come nelle grandi, per difendere questa democrazia, questa costituzione e anche l'onore dell'Italia.
>...altro che condoni... Infatti, è solo la punta di un iceberg, volevo andarci leggera. Sai qual è la cosa triste? Il fatto che si debba proprio scavare in terra e suicidarsi, che toccare il fondo proprio non basti per capire che è tutto una gran puttanata. Mi risuona in testa un'unica parola: "dittatura". E mi vengono i brividi. E' questo che ci aspetta. Daniele Silvestri qualche anno fa, riferendosi a cotanto personaggio, ci cantava che "la dittatura c'è ma non si sa dove sta, non si vede da qua". Dal canto mio continuerò a lottare come sempre, forse anche di più, ma in questo momento sento una così enorme delusione che vorrei solo andarmene. E' proprio vero che al peggio non c'è mai fine.
di male in meglio, senza Gesù,thespleenApril 15 2008, 10:57:15 UTC
..personalmente studierò le falle, discutibili o meno, della Reggenza Nana per asservirle alla mia miserevole esistenza.
Dispiace che a pagare della scelta più imbecille siano i molti e i pochi che, verosimilmente manifestano malcontento. Ma: l'unico modo di fregarlo è conoscerlo, amarlo perfino. L'alternativa è rassegnarsi al lamento, ma non credo porti a nulla.
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Però noi la storia la conosciamo, abbiamo memoria e abbiamo, per ora, solo perso delle elezioni. Possiamo ancora lottare, nelle piccole cose quotidiane come nelle grandi, per difendere questa democrazia, questa costituzione e anche l'onore dell'Italia.
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Infatti, è solo la punta di un iceberg, volevo andarci leggera.
Sai qual è la cosa triste?
Il fatto che si debba proprio scavare in terra e suicidarsi, che toccare il fondo proprio non basti per capire che è tutto una gran puttanata.
Mi risuona in testa un'unica parola: "dittatura". E mi vengono i brividi. E' questo che ci aspetta. Daniele Silvestri qualche anno fa, riferendosi a cotanto personaggio, ci cantava che "la dittatura c'è ma non si sa dove sta, non si vede da qua".
Dal canto mio continuerò a lottare come sempre, forse anche di più, ma in questo momento sento una così enorme delusione che vorrei solo andarmene.
E' proprio vero che al peggio non c'è mai fine.
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E allora che problema c'è? Capiscimi e basta.
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Dispiace che a pagare della scelta più imbecille siano i molti e i pochi che, verosimilmente manifestano malcontento. Ma: l'unico modo di fregarlo è conoscerlo, amarlo perfino. L'alternativa è rassegnarsi al lamento, ma non credo porti a nulla.
Sopravvivo
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