Scritta sulla pagina di una pubblicità anticellulite di un giornale raccattato in albergo a Misano, appunto. Da qui il titolo, anche se non c'entra quasi per niente.
Una doppia drabble senza pretese :)
Seduto davanti alla finestra, spinge lo sguardo da ogni parte, per poter abbracciare il panorama abbacinante al di là del vetro. La spiaggia, gli ombrelloni, i lunghissimi metri bagnati dall'intensa luce del sole del primo pomeriggio sembrano brillare davanti a lui. Il cielo è terso, di un azzurro talmente forte da fare quasi lacrimare gli occhi. I colori del mare, delle sedie a sdraio e dei costumi della gente che se ne va spensierata a fare il bagno, tutto luccica, ammiccando, ai suoi occhi. I rumori delle risate, della musica gli arrivano attutiti; se si concentra, gli sembra quasi di sentire il rimbombo delle mani che colpiscono e fanno rimbalzare il pallone, sul campo da pallavolo là in fondo, vicino al chioschetto dei gelati.
Di solito, lui passa così le sue giornate: osservando il mondo fuori dalla finestra.
Lo coglie spesso una voglia dolorosa, la voglia di oltrepassare quel vetro e diventare parte di quel paesaggio colorato che lui può solamente guardare da lontano. Non gli sarà mai possibile, e allora si chiede perché il suo destino sia proprio quello di dover contemplare persone libere, come lui non sarà mai. Sogna allora di correre via, lui che non lo ha mai potuto fare, e di sentire la consistenza e il calore della sabbia e di essere bagnato dall'acqua salata e mai ferma del mare.
Talvolta, scende una lacrima sul suo muso di cane di ceramica.