Haru wo Daite Ita: Raison d'être: 12. Cuore
Titolo: 12. Cuore
Pair: Katou Youji/Iwaki Kyosuke
Numero capitoli: 12/15
Generi: romantico, slice of life
Avvertimenti: shonen ai
Rating: verde
Numero parole: 229
Katou era sempre stato forte, o perlomeno questo era ciò che faceva credere a tutti quelli che gli stavano di fronte. Non gli piaceva per nulla essere compatito, ma se avesse mostrato anche solo una piccola debolezza in pubblico, non se lo sarebbe mai perdonato.
Ansia e attacchi di panico non accennavano ad abbandonarlo, e ancora si stupiva di riuscire a controllarli mentre era fuori casa. Riusciva a fingere il migliore dei suoi sorrisi e fare finta di nulla, anche se dentro si sentiva attanagliato dalla paura.
“Casa” era sempre stato il luogo in cui sentirsi sicuro. Prima c'era la casa dei suoi genitori, dove poteva correre ogni volta che ne sentiva il bisogno. Un luogo in cui era sempre stato protetto dalla sua famiglia, che aveva sempre appoggiato le sue scelte, qualsiasi esse fossero.
Poi “casa”, il luogo sicuro, era diventato l'appartamento di Iwaki-san, nel quale si era installato a forza, un po' per scherzo e un po' perché davvero lo voleva.
Ed infine la casa che avevano costruito insieme, come assicurazione l'uno all'altro della serietà dei loro sentimenti. Una casa in cui poter essere loro stessi, in cui rifugiarsi e amarsi.
Era questo il luogo in cui voleva tornare ogni volta che si sentiva preda dell'ansia, perché sapeva che attenderlo c'era sempre il suo compagno. E gli bastava abbracciarlo, sentire il battito del suo cuore e improvvisamente tutte le paure scomparivano.
Pair: Katou Youji/Iwaki Kyosuke
Numero capitoli: 12/15
Generi: romantico, slice of life
Avvertimenti: shonen ai
Rating: verde
Numero parole: 229
Katou era sempre stato forte, o perlomeno questo era ciò che faceva credere a tutti quelli che gli stavano di fronte. Non gli piaceva per nulla essere compatito, ma se avesse mostrato anche solo una piccola debolezza in pubblico, non se lo sarebbe mai perdonato.
Ansia e attacchi di panico non accennavano ad abbandonarlo, e ancora si stupiva di riuscire a controllarli mentre era fuori casa. Riusciva a fingere il migliore dei suoi sorrisi e fare finta di nulla, anche se dentro si sentiva attanagliato dalla paura.
“Casa” era sempre stato il luogo in cui sentirsi sicuro. Prima c'era la casa dei suoi genitori, dove poteva correre ogni volta che ne sentiva il bisogno. Un luogo in cui era sempre stato protetto dalla sua famiglia, che aveva sempre appoggiato le sue scelte, qualsiasi esse fossero.
Poi “casa”, il luogo sicuro, era diventato l'appartamento di Iwaki-san, nel quale si era installato a forza, un po' per scherzo e un po' perché davvero lo voleva.
Ed infine la casa che avevano costruito insieme, come assicurazione l'uno all'altro della serietà dei loro sentimenti. Una casa in cui poter essere loro stessi, in cui rifugiarsi e amarsi.
Era questo il luogo in cui voleva tornare ogni volta che si sentiva preda dell'ansia, perché sapeva che attenderlo c'era sempre il suo compagno. E gli bastava abbracciarlo, sentire il battito del suo cuore e improvvisamente tutte le paure scomparivano.