Titolo: Un bisticcio a lieto fine
Fandom: Harry Potter
Rating: per tutti
Disclaimer: i personaggi appartengono a J. K. Rowling
Note: scritta per il "Clash of Writing Titans", seconda missione, prompt "orgoglio"
Words: 904(fdp)
Un bisticcio a lieto fine
Harry sospirò porgendo la zuccheriera ad Hermione. Si trovava seduto fra lei e Ron ad ogni pasto da quasi una settimana ormai, e i due non avevano la minima intenzione di riniziare a parlarsi... e - ad essere sincero - era decisamente stufo di fare da tramite fra i due!
- Harry... potresti chiedere ad Hermione se mi passa il succo di zucca? - chiese Ron, giocherellando con il bicchiere vuoto.
- Amico, te lo dico sinceramente, anche a te Mione: sono stanco di questa situazione! Vede di risolverla, ok? - disse spazientito il Bambino Sopravissuto, alzandosi in piedi. Forse senza lui a fare da tramite, finalmente si sarebbero parlati di nuovo, anche se considerata la testa dura d'entrambi era arduo.
- Ma Harry! - dissero i due ragazzi in coro, sentendosi traditi dal loro migliore amico.
- Ahah... Affari vostri! -
Appena Harry lasciò la Sala Grande i due ragazzi si diedero immediatamente le spalle, ostinandosi a parlare con altri Grifondoro: Hermione per la prima volta in vita sua sopportò le chiacchere di Lavanda e Calì su make-up e profumi, mentre Ron cercò per l'ennesima volta di farsi spiegare da Seamus - inutilmente - le regole del calcio babbano.
Entrambi arrivarono a lezione all'ultimo minuto perchè si erano impegnati strenuamente nel compiere strade diverse per arrivare in aula, missione particolarmente ardua avendo la stessa materia da seguire, col risultato che si trovarono a dover condividere il banco.
Come se fossero tornati alle scuole elementari, Hermione eresse una pila di libri di testo fra loro due per separare chiaramente le loro metà banco e rimproverò Ron ogni volta che provò a scambiare due parole con Dean, accusandolo di impedirle di seguire bene la lezione della McGranit. Peccato che la sopracitata professoressa non apprezzò il battibecco che ne seguì, stabilendo una bella punizione da scontare assieme: riordinare tutta la sezione A della biblioteca!
Hermione si diresse a rapidi passi verso la biblioteca, rossa dalla vergogna: MAI le era stata assegnata una punizione, per aver disturbato una lezione poi! Era tutta colpa di Ron, come sempre del resto! Almeno Harry la cacciava nei guai per salvare l'intero Mondo Magico, non perchè era troppo orgoglioso per chiederle scusa come quell'altro!Conoscendolo poi le sarebbe toccato fare la maggior parte del lavoro da sola, perchè era scontato che sarebbe arrivato in ritardo, tirando fuori una delle sue scuse assurde.
Ron però riuscì a sorprenderla piacevolmente: quando entrò nell'immensa stanza e si diresse a passo sicuro verso la sezione prescelta, lo vide già intento a lavorare, per di più negli scaffali più alti, per le più difficili da raggiungere.
Non appena la vide entrare nella stanza provò a parlarle, ma lei rifiutò qualsiasi tentativo di conversazione. Il ragazzo però non si diede per vinto, e continuò a provare ad attirare la sua attenzione.
- Mione! - sibilò per l'ennesima volta, sperando che non gli desse le spalle per l'ennesima volta.
- Che vuoi? - chiese la ragazza, stizzita. Se Ron non l'avesse disturbata in continuazione, avrebbe già finito più di uno scaffale!
- Hem... - iniziò il ragazzo, con le orecchie scarlatte. Come diamine faceva a chiederle scusa se gli rispondeva così? - Nulla di importante... -
Hermione scosse la testa, decisamente infastidita dal comportamento del rosso. Ben presto però Ron trovò il coraggio di tornare alla carica.
- Mione! -
Nessuna risposta.
- Dai Mione! -
Di nuovo il silenzio assoluto fu l'unica cosa che rispose al suo richiamo, senza contare l'occhiataccia che gli lanciò Madama Pince.
- Senti... Mi dispiace, ok? Non avrei dovuto prenderti in giro davanti a tutti per via dei tuoi calzini con sopra disegnati i libri! È stata colpa mia... Ma non pensavo che tu te la saresti presa così tanto, scusami! - confessò Ron, mettendo da parte tutto l'orgoglio che per una settimana gli aveva impedito di tentare alcun approccio.
- Appunto, non avresti dovuto! - rispose la ragazza, ancora ferita nel profondo ripensando alla scena. Probabilmente era stato addirittura umiliante quanto la vergognosa punizione che stavano scontando!
Ronald abbassò lo sguardo, colpevole. Sillabò per l'ultima volta la parola "Scu-sa-mi" per poi ritornare al suo compito. Per un paio d'ore lavorarono in silenzio fianco a fianco, ma poi il ragazzo sentì qualcuno tirarlo per una manica: si girò con aria interrogativa e vide Hermione, che si mordicchiava le labbra.
- Senti... ci ho pensato mentre stavo riordinando i libri e... beh, ti volevo chiedere scusa a mia volta per la punizione di oggi... oltre che ovviamente accettare le tue scuse. Non avrei dovuto essere io a prenderla come si tanto, perchè era un semplice scherzo fra amici. Però... sono così dannatamente orgogliosa! Avrei dovuto capirlo prima di fare arrabbiare così tanto Harry! - disse la ragazza, con gli occhi lucidi. Che sciocca che era stata!
- Ma sono stato io che non avrei dovuto farlo! - disse Ron, scusandosi per l'ennesima volta. - Pace? - chiese poi sorridente, sempre sussurrando.
- Si! - rispose Hermione, abbracciandolo forte forte. Respirò il suo profumo e le sembrò di... tornare a casa: come aveva fatto a vivere lontano da lui per così tanti giorni? Gli sorrise a sua volta, dandogli un bacio sulla guancia. Lieve lieve.
Ripresero a lavorare in silenzio, ma un silenzio di tipo diverso. Completamente diverso. Era un silenzio caldo, pieno d'amore, e che significava tanto, e ne erano consci entrambi: infatti era la prima volta che Ron e Hermione ammettevano di fronte all'altro di aver avuto torto in qualcosa e trovavano il coraggio di scusarsi. Un primo, timido passo verso lo sbocciare della loro storia d'amore.