Stanca di studiare (e furiosa con msn) mi metto qui a "pareggiare i conti" con
hikaruryu ^^ postando la risposta alla sua richiestan al
making off fanfiction meme.
Making Off di "Senza Luce, il Buio"
Ci sono tanti modi per cominciare una fanfic: talvolta non puoi semplicemente farne a meno e non desideri altro che il disegno ambizioso che hai in mente diventi realtà e prenda parola, forma e sentimenti attraverso le tue mani.
"Senza luce, il buio" (Slib) è nata così.
Come le tante fanfic che scrissi anni fa, nasce da una sfida autoimposta: scrivere qualcosa di angst che girasse attorno all'autunno.
Ai tempi non sapevo bene come muovermi, non avevo nemmeno la voglia di scrivere qualcosa di nuovo, vista la caterva di fanfic WIP impressionante che mi stavo trascinando dietro da un anno a quella parte.
Mentre mi sforzavo di archiviare quell'idea per un periodo meno "intenso", conobbi una persona.
Questa persona (che chiamerò S.) stava attraversando un brutto momento e, quando seppe che scrivevo fanfic, mi chiese di poter leggere qualcosa di mio.
Abbastanza restia a leggere qualsiasi mia produzione e molto imbarazzata per il livello stilistico con cui mi presentavo, rifiutai seccamente.
S. non insistette e qualche giorno dopo si operò. L'operazione, purtroppo, non andò a buon fine e S., al suo risveglio, si sentì ancora più giù. Incapace di poterle dare altro che il mio sostegno e la mia presenza, persi quel poco di buonsenso rimastomi e mi misi all'opera per far nascere una piccola fanfic per lei.
Nacque così Slib: senza nessuna pretesa se non quella di donare un passatempo a S. narrandole di persone imperfette che, in un mondo imperfetto e in un modo imperfetto, cercano di essere felici.
È a lei che dedicai Slib, a lei e alla voglia di lottare.
Gliela lessi in anteprima e solo successivamente, quando vidi nascere sul suo viso la sorpresa, la felicità e l'eccitazione, la pubblicai. Per condividere una parabola di vita.
Scriverla mi rende felice e triste allo stesso tempo.
Ne sono felice perchè è una fanfic che esprime la voglia di lottare, realismo e serietà. Ho scritto tante fanfic su argomenti plurimi, su diverse situazioni, ma non ho mai scritto su qualcosa di così difficile da trattare come la cecità o un problema serio come questo (eccezione fatta per "Flores Amissi", ma di lei, della mia pargoletta maledetta, parleremo un'altra volta).
Fui veramente orgogliosa di me stessa quando ricevetti recensioni di "ammirazione" sulla sensibilità adottata a trattare il tema.
E quella fu la vera vittoria.
Ci furono tante sconfitte, purtroppo.
Ogni volta che scrivo un capitolo d Slib lo faccio assolutamente guidata dall'ispirazione - altrimenti non saprei proprio scrivere alcunchè! - tranne in alcuni casi: i litigi e i confronti. Mie debolezze. Lo so. Lo ammetto.
I litigi e i confronti sono scene veloci, che si dovrebbero esprimere quasi completamente attraverso dialoghi, dove la descrizione dovrebbe mancare. Ecco, mentre in questi mesi sto rileggendo Slib per l'editing, mi rendo conto di questa mia enorme debolezza.
Cioè, so di essere fin troppo logorroica mentre scrivo, ma il mio stile non conosce la semplicità dell'immediatezza.
Un'altra mia debolezza?
I nomi.
I nomi mi fanno ogni volta dannare.
Harold? Gary? Middlewest? Lytton?
C'è una spiegazione - e quando mai non ce n'è una? XD -: sono fissata. Sì, sì, sono proprio fissata con i nomi.
La mia malsana fissazione, ammetto con una certa soddisfazione, si traduce nella spasmodica ricerca di significato. Il che non deve essere per forza che, per ciascun nome, io abbia preso un libro che ne spiega etimologia e robi vari! Figurarsi! XD Adoro fare ricerche, ma con i nomi ci vado decisamente più leggera!
In questa fanfic i nomi derivano tutti da sensazioni abbinate alla natura. Mi spiego, nell'inventare dei nuovi personaggi (OC) non penso mai a cosa dovrebbero fare ma a come li vedono i protagonisti.
Così, la famiglia Crawford ispira a Harry un caldo senso di famiglia e dunque si sono beccati i nomi più "comuni" (ad esempio, Richard è il nome del tipico "boy scout", Dana è preso da una leggenda irlandese e ha l'aspetto simile a Lily Evans), sono il lago placido, tranquillo e sereno, Middlewest, la vicina pettegola, rappresenta lo zufolo di vento, sempre alla ricerca di un modo per entrare nei segreti del vicinato, Gary rappresenta il solito bulletto-galletto, il vento dispettoso. Lytton, invece, deriva dal nome di uno scrittore, Edward Buwler Lytton, che scrisse sui Rosa-Croce. Ai tempi lo stavo leggendo e ci stavo facendo su due risate, così, al culmine della disperazione, quel povero bambino si è beccato il nome più strano.
Ancora più dei nomi, però, ci sono i titoli. Ah sì, quelli sono la mia primia, vera, fissazione. Nessun capitolo viene pubblicato se non ha un adeguato titolo (tranne due o tre capitoli i cui titoli mi avevano fatto disperare UU).
Domanda più giusta che ovvia: da dove viene il titolo della fanfic "Senza Luce, Il Buio"?
Beh, il mistero (?) l'ho svelato nel penultimo capitolo finora pubblicato ("Veleno e Ambrosia", 30° Cap.):
Per quante volte Draco gli aveva ripetuto di amarlo?
Durante quei momenti lunghi un’eternità nessuno dei due parlò molto, non si dissero quanto si amarono, mai. Perché non c’era spazio per quelle semplici confessioni che avrebbero quasi reso meno esclusivo quel momento, decidendo di lasciare parlare eloquentemente i loro gesti.
Ciascun loro gesto era stato parte di una danza incredibilmente affascinante, dolce e toccante: era reciproca e profonda conoscenza, era esplorazione, era compimento di una passione intrinseca all’atto amoroso, era un fiume in piena che li travolse e nonostante l’intensità di quel getto li lasciò ancora in piedi a farsi investire dai continui zampilli.
Amore, amore, amore…
A lungo cercato, a lungo rinnegato, ora sei tra le mie braccia, ora sei con me, ora sei il mio mondo intero.
Solo quando erano sotto le coperte, ancora a baciarsi, si dissero ancora quanto si amassero.
- Harry, Harry… sei il mio tutto, amore… sei il mio amore… -
Harry sorrise baciando con le labbra salate quelle di Draco: - Senza luce, il buio… il buio non fa più così paura -
Giusto per livellare un arcano-non-tanto-arcano... UU
Come tutte le mie fanfic, Slib ha un background particolare e, in questo caso, è apportato dalla natura. L'intero impalco della fanfic ruota attorno all'autunno e, anche se con il cambio delle stagioni la neve e l'inverno trovano grande spazio, ma è l'autunno la stagione dominante.
Certo, può apparire come metafora per una rinascita dal momento che questa fanfic copre lo spazio temporale di un anno (oops, spoiler! XD), ma la ragione principale è molto meno dotta e nobile: l'autunno è la mia stagione preferita e ogni volta che entro in un bosco, qualsiasi stagione essa sia, è all'autunno che penso. E al suo odore.
Sono matta, sìsì.
Meglio non dire altro, altrimenti c'è il rischio che cominci a fare spoiler a go-go e non sarebbe niente divertente.
Non che ci sia molto da spoilerare, visto che la fine della fanfic è stata deviata completamente dall'idea originale.