Titolo: Il nostro mondo fuori dai mondi
Fandom: XXXHolic
Genere: Sentimentale, Commedia, Drammatico
Personaggi: Yuuko, Clow
Avvertimenti:
Concorsi/Temi: Risultato di un "gioco", il song meme, con le seguenti regole ->
1. Scegli un personaggio, pairing o fandom che ti piace.
2. Accendi il tuo lettore musicale ed impostalo in modalità random.
3. Scrivi una drabble ispirata ad ognuna delle canzoni che senti. Hai solo il tempo totale della canzone per finire di scrivere: cominci quando inizia e concludi quando finisce. Non cincischiare oltre!
4. Fallo dieci volte e poi posta il risultato!
Anno: 2008
Il nostro mondo fuori dai mondi
Return to India - Xandria
“All those years and with all my heart reaching out for what would broaden my horizon
Perpetual striving made my life complete and now that I reached new dimensions
I wonder why, I wonder why”
Per la gente del loro mestiere, “sogno” è di certo tra le parole più comuni, quelle che fanno parte del loro linguaggio specifico, da rivendere ai clienti o da aggiungere ai discorsi pensosi sul futuro dei mondi. Il sogno è un mondo a parte (entrambi hanno anche conosciuto il suo strano signore, ma questa è un’altra storia). Il sogno rivela sprazzi dei giorni a venire, comunica cose profonde, indica la via o inganna per farla smarrire.
Quando si arriva a loro, però, alla loro intimità gelosamente custodita, al loro mondo interiore, c’è un’altra sfumatura che quel “sogno” assume.
Solo che nessuno dei due ha il coraggio di ammetterlo.
C’è l’immagine distante di ciò che erano un tempo: giovani, con una visione di quel mondo del tutto diversa. Con un obiettivo, un progetto, un desiderio, anche loro. Un sogno.
Cosa sono diventate, quelle due persone?
Due esseri testardi e orgogliosi che si guardano appena, dagli angoli opposti della stanza, con il cuore pesante per il futuro che hanno intravisto, e la stessa domanda che li angoscia: ne vale la pena di vivere così, sacrificando tutto al bene dei mondi? Significa questo, diventare le persone potenti e sagge che siamo adesso?
Forse, se avessero il coraggio di dirselo, un po’ di quel peso svanirebbe.
The ballad of Sweeney Todd (dal musical “Sweeney Todd”)
“Sweeney pondered and Sweeney planned,
Like a perfect machine 'e planned
Sweeney was smooth, Sweeney was subtle”
- Stavo pensando una cosa.
- Cosa?
- Che somigliamo un po’ a Sweeney Todd e Mrs Lovett. Sono due personaggi delle leggende inglesi. Tipi interessanti, sai. Lui era un barbiere assassino, lei la sua complice che faceva tortini di carne... Riempiendoli con le vittime di lui.
- Oooh, poetico. E come mai ci somigliamo? Perfido lo sei, ma ti manca un po’ di arte, per fare l’assassino.
- E tu non sai cucinare, comunque. Ma... Sai... Metaforicamente...
- Beh, sì, se la gente finisce nelle tue mani, rischia la vita.
- E tu cucini i tuoi clienti con grande abilità.
- Mi piacciono, questi due.
Wouldn’t it be loverly (dal musical “My fair Lady”)
“All I want is a room somewhere,
Far away from the cold night air.
With one enormous chair,
Aow, wouldn't it be loverly?”
- ... far away from the cold night air... With one enormous chair...
La donna sollevò un sopracciglio, una silente domanda all’uomo che scartabellava con vecchi libri di magia e canticchiava un’arietta allegra.
- Scusami, è che ho questa canzone in mente da stamani.
- E cos’è?
- Oh, un brano da un musical. Spero non ti disturbi.
- Ma no, canta pure.
Il mago si rimise all’opera, e lei cominciò a fare attenzione alle parole della canzone. Quando finalmente lui si fu deciso a smetterla di canticchiare, lei gli si sedette accanto, con un immenso sorriso.
- A che stai pensando?- Le chiese.
- Se questa tipa venisse da me.- Il sorriso si allargò. - Saprei io cosa domandarle, in cambio di tutti quei desideri di grandi case calde, cioccolato e fidanzati.
Lui resisté alla tentazione di prendere a testate il librone di magia.
- Quando parli di lavoro sei veramente tremenda!
Go the distance (Hercules OST)
“I will find my way
I can go the distance
I'll be there someday
If I can be strong”
- E questo cos’è?-
- NO!-
Il grido di Clow era stato così improvviso, sconvolto e disperato che la curiosità della donna aumentò vertiginosamente. Il mago si lanciò verso di lei, tentando di strapparle di mano quel che aveva trovato, ma Yuuko fu più rapida ed evitò la collisione, tenendo stretto al petto il quadernino con la copertina di pelle, legato con diversi giri di spago.
- Vediamo vediamo gli oscuri segreti del più grande mago del mondo...
- No, senti, è una cosa di molto tempo fa...
Ah, la soddisfazione di vedere quell’aria disperata negli occhi di quel prepotente!
- “... il mio sogno è che i miei meriti vengano riconosciuti. Io confido nel futuro. Un giorno diventerò famoso, e la gente ricorderà il mio nome!” Clow...
- Avevo nove anni!- Gemette lui.
- Non mi avevi mai detto che sognavi di fare il pittore!
Paradiso di Stelle - Gen Verde
“Quante sere a parlare in giardino
Sussurrando finché
Su di noi s'affacciavano le stelle
Paradiso di stelle
Anche noi come stelle
Se vivessimo come in cielo
Seguendo le note dentro di noi”
Le stelle, quella notte, erano qualcosa di incredibile. Una cascata di luce su di loro. Il giardino, privo di luci innaturali, immerso nella notte, era scintillante delle gemme più splendide.
- A cosa pensi?
- Niente di importante.
- Pensi alle sventure che seguiranno senza alcun dubbio l’ultima disgraziata che ha varcato la tua soglia?
Lei rispose con un sospiro, e lui si pentì quasi di aver fatto quella battuta.
- In realtà no. Pensavo agli esseri umani.
- Non ci ero andato tanto lontano, allora.
- Pensavo che tanti di quei desideri... Svanirebbero, se solo...
- Se solo?
Lei scosse la testa, e in breve il sorriso dispettoso di sempre rifiorì sul suo volto.
Se solo alzassero gli occhi al cielo, una volta ogni tanto.
Non erano cose da dirsi, no.
China - Tori Amos
“In your eyes I saw the future, together
You just look away in the distance”
A volte l’atmosfera è così carica di cose non dette che non c’è più aria per respirare, non c’è quasi più spazio, e il luogo più grande diventa oppressivo. Resta tutto lì, sospeso, in mezzo a loro. Un po’ perché l’orgoglio si mangia sempre almeno metà frase. Un po’ perché è il loro stile, non esagerare con le parole. E un po’ perché sono entrambi convinti che tanto l’altro indovinerà, o almeno ci andrà vicino.
Ma non si può mai capire tutto di un’altra mente, un altro cuore, mai.
Così, anche se anni di vicinanza, l’abitudine a trattare con gli esseri umani e l’intelligenza, che a loro non manca, aiutano a intuire una buona parte del non detto, c’è sempre qualcosa che si perde. Una parola, magari. Una sfumatura. Ma se ne va, e galleggia attorno a loro, e pian piano si solidifica, costruisce barriere.
Crea una distanza.
La vogliono, loro due, quella distanza. Li protegge, in fondo.
Si guardano, per un istante, e vedono la portata dei loro desideri, negli occhi dell’altro. Sanno che, per quegli occhi, ognuno dei due sarebbe disposto a tutto. Sanno che se l’eternità consistesse nel guardarsi così, soltanto, a loro andrebbe bene.
Poi distolgono lo sguardo, e ritornano quelli di sempre, con le loro frasi sospese, il loro orgoglio incrollabile e le loro responsabilità da maghi potenti.
E la distanza cresce.
Fade Together - Franz Ferdinand
“So far away
Come on I'll take you far away
Let's get away
Come on let's make a get away”
In mezzo ai suoi studi, si ferma, esasperato, stanco, provato da tutte quelle parole, quelle formule, quei futuri incerti che lo prendono in giro, deridendolo ad ogni riga.
Si toglie gli occhiali e li getta via, con un gesto brusco. Allontana da sé il libro, nasconde il viso tra le mani.
Sente i rumori dall’altra stanza - lei sta facendo qualcosa, di utile o inutile, non importa. E’ lì, ma è lontanissima, in realtà.
Andiamo via. Lasciamo tutto, e che i mondi vadano in malora. Vieni con me. Dissolviamoci insieme, tra i mondi, nel tempo, fuori dalla realtà.
Solo io e te.
Ti prego.
Poi fa un lungo respiro, si rimette gli occhiali e torna alle sue formule, come se niente fosse successo.
I’m too sexy
“I'm too sexy for my shirt too sexy for my shirt
So sexy it hurts
And I'm too sexy for Milan too sexy for Milan
New York and Japan”
Clow non era tranquillo, ma nemmeno disperato. Aveva perso una scommessa, e lei gli aveva proposto una specie di giochino, come pagamento. E non era una bella cosa, ma non sembrava drammatico. Rispetto alle cose che lo aveva obbligato a fare...
Doveva semplicemente ballare per lei, visto che non lo aveva mai fatto.
C’era un motivo, se non l’aveva mai fatto. Ma, insomma, poteva sempre provarci, no?
- Sei pronto?
Piccolo particolare: la musica la sceglieva lei, e lui doveva ballare ispirato dalla canzone scelta.
- Ti stupirò.
Falso. Lo avrebbe stupito lei, come sempre.
... I’m too sexy for my shirt - so sexy it hurts...
Oh, Hitsuzen.
Lo spettacolo del mago più potente dei mondi che ancheggiava penosamente sbottonandosi la camicia era veramente impagabile, pensò Yuuko, diabolicamente soddisfatta.
Separation - Angela
“- Devo andare.- E il tempo non si fermerà
Il mio desiderio è stato cancellato dal vento...
Dio, ti prego, dacci ancora un po’ di tempo.”
Si svegliò di soprassalto, sollevandosi sul letto. Il cuore le batteva troppo forte. Erano secoli (nel vero senso del termine) che non le capitava di svegliarsi così, per un incubo.
Cos’ho sognato?
I frammenti dell’incubo le ritornarono alla mente. Li rimise insieme, e un brivido di quell’ansia che aveva provato in sogno la raggiunse di nuovo.
Aveva sognato che lui se ne andava. Dove, come, perché, questo non lo ricordava. Ricordava soltanto di aver detto, a un certo punto del sogno, qualcosa come “perché non possiamo avere ancora un po’ di tempo?” Una strana frase per lei, che conosceva bene il concetto di tempo, il suo valore e le sue insidie.
Scivolò di nuovo nel letto, risoluta a dimenticare in fretta.
In effetti riuscì a dimenticare.
Fino al mattino in cui, all’improvviso, seppe cos’era successo, senza che lui le avesse detto niente.
Lì per lì non ci pensò - non riuscì a pensare a molte cose. Le venne in mente dopo, molto dopo. Le venne in mente che era lui davvero un idiota. E che almeno in quel maledetto sogno lui era andato a dirle addio.
Come cover me - Nightwish
“Come cover me with you
For the thrill
Till you will take me in
Come comfort me in you”
Le sfiorò il braccio e lei si ritrasse. Poi, come se si fosse resa conto del suo gesto scortese, si voltò verso di lui e gli regalò un rapido sorriso enigmatico. Ma a lui era bastato il suo ritrarsi, irritato, per comprendere che c’era qualcosa di sbagliato.
Lei non glielo avrebbe mai detto, chiaro.
Non era la prima volta che gli nascondeva qualcosa, ma in quel momento si sentì allo stesso tempo arrabbiato e inutile. Voleva sapere cos’era successo. Voleva sapere cosa rannuvolava il cielo del cuore di Yuuko, e voleva spazzare via quelle nuvole, subito. Voleva essere lui, a risolvere l’ansia che c’era in lei.
Ma lei non glielo permetteva!
All’improvviso lei si voltò verso di lui e gli carezzò lentamente il viso. Con l’altra mano lo trascinò verso di sé. Senza parole, senza l’aria giocosa o maliziosa che aveva di solito, in quei momenti.
La rabbia svanì. Era una richiesta d’aiuto, quella.
L’abbracciò, come lei desiderava. Non era lui, il signore dei desideri, ma per quella notte, forse, poteva provarci. Lei chiedeva che lui la coprisse, l’avvolgesse, la confortasse.
E se quello era il desiderio di lei, l’avrebbe realizzato.