Titolo: La Fine della Magia
Autore: Slayer87
Beta: SaraPiton, _piccy_
Capitolo: Ritorno a Scuola (1 di 42)
Pairing: Harry/Draco,
Rating: Nc17
Trama: Dopo la sconfitta di Voldemort, Harry, Ron, Hermione e gli altri sono ritornati ad Hogwarts per affrontare i loro M.A.G.O.
Tutto sembra procedere per il meglio, quando improvvisamente e senza spiegazione alcuna, gli abitanti del castello e non solo cominciano a perdere i loro poteri.
Note: Ho iniziato a scrivere questa long due anni fa. Nel frattempo sono successe tante cose, ma la voglia di raccontare questa storia c’è ancora. Ho deciso quindi di buttarmi, anche se mi ero ripromessa di iniziare a pubblicare solo a storia completa. Per il momento pubblicherò una volta ogni due settimane, che è tanto ma almeno ho il tempo per scrivere. Qualsiasi altro cambiamento ve lo comunicherò.
La trama dice tutto. Per il resto spero di arrivare a comunicare qualcosa. Ovviamente sono aperta a recensioni positive e negative. Ditemi quello che pensate e se non volete scrivere una recensione, c’è la mia
pagina facebook e potete scrivermi.
Buon inizio viaggio!!
La Fine della Magia.
1. RITORNO A SCUOLA
1 Settembre 1998, King’s Cross
Harry James Potter era ad un passo dall’attraversare la soglia fra il mondo reale e il mondo della magia. Il muro che divideva il binario 9 e il binario 10 era davanti a lui, pronto come sempre, per accogliere gli studenti della più famosa scuola di magia e stregoneria: Hogwarts.
La guerra era finita, finalmente. Tutti avevano voglia di tornare alla normalità, e il Castello era stato riparato dopo i danni riportati dall’Ultima Battaglia. C’erano ancora molte cose da fare, ma tutti sostenevano con convinzione che il peggio era passato. Voldemort era morto, il Ragazzo Sopravvissuto aveva compiuto la Profezia, e non c’era più nulla da temere.
Harry attraversò la barriera in un attimo, ritrovandosi, come di consueto, al cospetto del binario 9 e ¾. Il suo ultimo anno stava per cominciare, l’anno dei M.A.G.O., come tutti si ostinavano a ripetergli. Alla fine dei conti, era contento di quella possibilità: senza più responsabilità sulle spalle, forse, si sarebbe potuto godere l’ultimo anno di scuola come tutti i ragazzi della sua età. Ormai era sceso a patti con l’inevitabile fama associata al suo ruolo nella guerra, ma sperava che al Castello, almeno con i suoi compagni di stanza, lui potesse essere solo Harry.
Salì sul treno da solo. Hermione e Ron erano a svolgere i loro doveri di Caposcuola e Prefetto, i signori Weasley erano impegnati in qualche cerimonia ufficiale, quindi c’era solo Ginny, che era salita poco prima con le sue amiche salutandolo distrattamente.
Prese uno scompartimento tutto per sé e i suoi amici che l’avrebbero raggiunto in seguito, e guardò il treno partire con una strana sensazione nello stomaco. Si impedì di pensarci troppo, ne aveva già avuto abbastanza di premonizioni, e finì suo malgrado per catapultarsi in quei ricordi che non volevano saperne di sparire dalla sua testa.
Non erano bei ricordi. L’Ultima Battaglia era stata piuttosto sanguinosa, uno scontro nel vero senso della parola. I due schieramenti si erano affrontati nel Parco di Hogwarts, nel pomeriggio del 30 luglio, come in una battaglia campale del passato, di quelle che si vedono solo nei film Babbani.
Harry non era presente, o meglio, non era visibile. Il suo primo compito era di uccidere l’ultimo Horcrux, Nagini, per poi affrontare, una volta per tutte, Voldemort. Di quei momenti, a posteriori, si ricordava ben poco, se non l’adrenalina che gli scorreva nelle vene. Nessuna paura. Ammettere la sconfitta sarebbe stato come dare la vittoria al nemico. Si era allenato duramente per due mesi, credendo nelle sue capacità e portando se stesso oltre ogni limite. In quel momento, l’unica cosa che desiderava era di farla finita. Una volta per tutte.
Trovare Nagini fu relativamente facile. Era difficile che un serpente del genere non saltasse all’occhio. Le difficoltà venivano dopo: doveva attirarla verso di lui, per piantare la Spada dentro la sua testa. Prese in mano l’arma sentendosi, una volta di più, diverso. Hermione aveva sostenuto con forza che la spada di Grifondoro non sarebbe bastata, e aveva fatto delle accurate ricerche per trovare l’Arma Perfetta. L’avevano trovata nelle profondità di un lago incantato, famoso anche ai Babbani: Avalon. Un luogo magico di estrema potenza, che da sempre dava aiuto alla stregoneria in tempi di difficoltà. Harry non aveva fatto altro che attraversare il lago con una barca e arrivato al centro dello specchio d’acqua, le nebbie avevano coperto tutto. Una donna bellissima era giunta attraverso la foschia, recando con sé quella che era inequivocabilmente una spada. Aveva consegnato l’arma nelle sue mani, e nel momento in cui l’elsa era entrata in contatto con la sua mano, Harry aveva visto distintamente una linea attraversare il lago.
In seguito Harry faticava ancora a crederci. Excalibur era nelle sue mani. Si era esercitato a lungo con quella lama mitica, e si sentiva pronto, anche se ogni volta che la prendeva in mano si sentiva un poco in soggezione nei confronti della spada, dimenticandosi della strana visione che aveva avuto ad Avalon.
Il piano era filato liscio come l’avevano studiato al Quartier Generale.
Era riuscito ad uccidere Nagini, semplicemente chiamandola a sé usando il Serpentese, poi si era scatenato l’Inferno.
Voldemort si era accorto che il legame con il serpente si era spezzato, individuandone immediatamente la ragione.
Si era Smaterializzato di fronte ad Harry ed aveva subito dato il via al combattimento.
Non si ricordava nemmeno che incantesimi si erano scagliati.
Sapeva solo che ad un certo punto aveva visto Voldemort deciso a farla finita, e lo aveva anticipato scagliando per primo lo stesso incantesimo, decidendo così le sorti della sua vita.
Quando l’Avada aveva colpito il bersaglio la Terra aveva tremato. Tutti l’avevano sentito. Una scossa di pochi decimi di secondo, poi era ritornata la calma.
Harry era caduto a terra. Dopo, il nulla.
Harry si ricordava solo vagamente il periodo passato al San Mungo. Semplicemente era troppo. Anche per lui. Aveva passato le ultime due settimane dai Weasley, godendosi le vacanze come mai prima di allora.
Doveva ancora rendersi conto che era finita. Davvero. Niente più assassini. Niente più Profezie. Solo un altro anno di scuola, l’ultimo.
Scosse la testa per liberarsi di questi pensieri, proprio mentre Hermione e Ron entravano nello scompartimento, battibeccando come al solito.
Era rassicurante vedere come certe cose proprio non cambiavano mai.
Arrivarono a scuola in perfetto orario, salutarono Hagrid ed entrarono in Sala Grande, ancora più magnifica del solito dopo i lavori dell’estate.
Silente li accolse raggiante, mentre tutti si alzavano e applaudivano il Salvatore del Mondo Magico. Harry arrossì, ancora non si era abituato a tutto quello, nonostante i numerosi gala e feste a cui aveva partecipato. Venire a patti con il proprio ruolo era una cosa; essere accolto come, beh… come un eroe, era tutt’altro.
Il banchetto fu delizioso come al solito. Sembrava che gli elfi domestici si fossero impegnati al massimo. C’era un’atmosfera che mai aveva sentito a scuola. O forse era lui che finalmente si sentiva libero. Gli girava la testa per tutte le emozioni che lo assalivano contemporaneamente, e non riusciva a smettere di sorridere. A chiunque. Perfino a Malfoy, che lo guardava con il volto pieno di un'emozione a cui non riusciva a dare nome..
Quando andarono nei loro dormitori, Harry aveva ancora quel sorriso stampato sul volto.
Si addormentò quasi subito, riposando come gli capitava solo da un mese a quella parte.
Nel frattempo, nelle profondità di Hogwarts, lì dove le protezione magiche avevano il loro fondamento da secoli ormai, qualcosa fece Crack.
Il suono fu udibile da tutti gli esseri dotati di magia. Chi era sveglio si guardò intorno, non vedendo nessuno, e chiunque lo sentì pensò che fosse solo uno dei tanti scherzi che il Castello amava fare ai suoi abitanti.
Nelle cucine, un elfo domestico morì soffocato.
TbC
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