[supernatural]

Jun 24, 2011 11:33

Titolo: L’ultima notte sulla terra: la prima volta di un angelo.
Autore: Slayer87
Beta: Marazza
Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel
Rating: Nc17 molto blando
Wordcount: 1007 (fdp)
Note: scritta per Nene. Volevo pubblicarla al tuo compleanno, ma non c’è l’ho fatta. Però la mia prima Destiel, nonché mio esordio sul fandom è tutta per te!

L’ultima notte sulla terra: la prima volta di un angelo.

Dean Winchester amava considerarsi un uomo di ampie vedute.
Nei suoi lunghi anni di caccia aveva sperimentato più di una situazione bizzarra. Alcune erano anche più che bizzarre, ed erano quelle che avevano lasciato più cicatrici su di lui. Soggiornare all’Inferno per quarant’anni e poi tornare era stato devastante, ma curiosamente lo era stato di più scoprire che tutto era stato programmato fin dall’alba dei tempi. Quello sì che gli dava sui nervi. Se c’era una cosa che odiava con tutto se stesso era non avere il controllo del proprio destino: sentirsi in trappola, sapere che avrebbe anche potuto scappare dall’altra parte dell’universo, ma non sarebbe comunque riuscito a cambiare le cose.
Era per quel motivo, quel desiderio di riuscire a imporsi nonostante tutto, che aveva seguito Castiel nel suo folle proposito di trovare Dio e impedire così l’Apocalisse.
Dean non aveva fede in Dio, non l’aveva mai avuta, ma aveva fiducia nell’Angelo, per quanto questo fatto sembrasse assurdo persino ai suoi occhi.

***

Steso sul letto del motel , da solo, Dean non riusciva a prendere sonno: aveva la mente troppo agitata dai pensieri. Quella sera, con Castiel, si era divertito come era successo raramente negli ultimi anni. E quella, forse, sarebbe stata l’ultima sera che l’Angelo passava da vivo.
A parte il pensiero di morire vergine - cosa a cui Dean non riusciva nemmeno a pensare - si rendeva conto di quanto la sua vita gli paresse vuota senza di lui. Stare all’Inferno lo aveva reso una donnicciola. Prima di incontrare Alastair non era mai stato così sentimentale. Provava qualcosa per Cass. Qualcosa che non riusciva ad identificare perché totalmente sconosciuta. Conosceva l’amicizia, e quello che aveva con l’angelo era molto più profondo di qualunque amicizia avesse mai avuto.
Aveva conosciuto il desiderio per le donne - per la maggior parte delle donne - e molto più raramente era stato attratto da qualche uomo, ma mai aveva provato quel bisogno inesplicabile di toccare una persona, uomo o donna che fosse.
Sentiva quel bisogno solo quando era con Cass, e la cosa lo spaventava più di quanto fosse disposto ad ammettere. Forse sapeva anche dare un nome a quelle emozioni, ma era terrorizzato anche dal solo pensiero. Con un sorriso tra se e se pensò che quello andasse ben oltre la blasfemia di molti demoni.

***

Quella sera le sue peregrinazioni mentali erano tutto tranne che coerenti: così, quando si trovò con una mano nei pantaloni, senza neanche sapere come ci fosse arrivata, pensò che forse quella era l’unica cosa da fare per rilassarsi un po’ e riuscire a dormire.
Per un po’ si toccò in maniera quasi pigra, con il solo intento di sciogliere le tensioni dei muscoli e poter dormire in santa pace: poi, improvvisamente, una fitta di desiderio gli esplose addosso, costringendolo a rendere i suoi movimenti più sporchi e meno controllati.
Chiuse gli occhi, cercando un soggetto con cui stuzzicare la sua fantasia.
La sua mente aveva appena trovato il soggetto perfetto, e quando la sua coscienza realizzò chi fosse tale soggetto, lo shock della realizzazione gli fece aprire bruscamente gli occhi.
Ritrovarsi davanti, in quel momento, lo stesso soggetto su cui il suo corpo era ormai palesemente concentrato - soggetto che, oltretutto, lo stava fissando con particolare interesse - non gli fece bene, ma cercò di mantenere il controllo del suo corpo, per quanto possibile.

“Cass, che diavolo ci fai qui?”
“Stavo ripensando a quello che è successo stasera Dean”, gli rispose l’Angelo, imperturbabile alle sue condizione che, probabilmente, non aveva nemmeno notato.

“E ti sembra logico Apparire senza darmi preavviso?”
Castiel piegò il collo nel modo consueto, esponendo la gola. L’autocontrollo di Dean fece un balzo, acchiappando al volo la parte di lui che voleva succhiare e mordere tutta quella pelle.

“E quando mai ti ho avvisato, Dean.”

Dean si rifiutò di rispondere. Era talmente concentrato sul non cercare di prendere il controllo che riusciva ad avere la peggio in una discussione con Cass.

“Castiel vorrei riposare se non ti dispiace.”

Cass per tutta risposta si avvicinò a Dean, prima che quest’ultimo potesse fermarlo in qualche modo. “Questa potrebbe essere la mia ultima notte sulla Terra, Dean. Vorrei passarla con l’unica persona che mi tratta da essere umano”.

Dean non riusciva a resistere. Era umano, era debole, e il suo corpo voleva Castiel con ogni fibra del suo essere. Lo baciò.

***

C’erano cose che Dean mai avrebbe pensato di fare: passare una notte con Castiel era una di queste. Lo aveva baciato, aspettandosi da un momento all’altro che l’angelo lo scansasse, ma Cass si era artigliato a lui e lo aveva ricambiato: a quel punto, tanti saluti all’autocontrollo!

Nonostante avesse sperimentato, talvolta, il desiderio per un uomo, non l’aveva mai fatto davvero. Era sempre stato restio, tutta colpa della teoria made in Dean che diceva: “finché non vai con un uomo, non sei un finocchio”.

E ora, che stava spogliando Castiel del trench e si stava lasciando spogliare a sua volta, cos’era?
Non appena la mano di Cass arrivò a sfiorargli il membro Dean si impose di non preoccuparsi, almeno per il momento. Avrebbe avuto modo di farsi paranoie a tempo debito. Era l’ultima notte di Castiel, era suo amico, doveva fare in modo che quella fosse la miglior esperienza da umano dell’Angelo.

Fu tutto molto intenso. Maschile in un certo - ma non per questo meno ovvio - senso. Non sembrava che per Cass, per entrambi, fosse la prima volta. Sembrava piuttosto che Cass conoscesse ogni suo intimo segreto, e che Dean sapesse rispondergli a dovere. Quando furono entrambi nudi, Cass sotto Dean, quest’ultimo stava per desistere. Gli occhi dell’Angelo erano pieni di fiducia incondizionata, e solo in quel momento si rese conto che no, non poteva sporcare Castiel.

Fu Cass stesso a interrompere i suoi ragionamenti:
“Fallo Dean”
“Non posso…”

Cass si alzò leggermente per baciare Dean. Di nuovo la scintilla esplose, il desiderio di entrambi montò e in breve si ritrovarono nuovamente ansimanti, mentre le reciproce erezioni si sfioravano, ambendo a qualcosa di più.

“Fallo Dean”
Questa volta Dean lo fece.

***

Prima di addormentarsi, esausto ma rilassato per la prima volta dopo anni, Dean aveva ancora una domanda da fare prima di potersi lasciare andare al sonno:

“Cass, hai paura di morire?”
“Ora sì”.

The End
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