Capitolo 6 fresco di betaggio, mentre sguazzo nell'improduttività letteraria.
Titolo : Simply... Irresistible! (6/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film
Semplicemente irresistibile. Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle Clamp, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta:
akitochiaki 06
Conferme
In quel momento non gli importava nulla di quello che il suo capo gli aveva ordinato, non gli importava della differenza d’età o delle circostanze bizzarre che li avevano portati ad incontrarsi. Shaoron aveva scelto. Andava contro i principi morali della società e quelli etici del suo lavoro, ma non gliene importava niente. Shaoron aveva scelto e quella scelta si chiamava Yuui. Probabilmente non sarebbe stato facile, ma le sfide erano il suo pane quotidiano e più erano ardue, meglio era.
Il primo ostacolo da superare, ora, sarebbe stata l’espressione a metà tra lo scandalizzato e lo spaventato che si era dipinta sul volto di Yuui dopo le sue parole. Capiva che il giovane stava pensando ad una situazione analoga accaduta solo la sera prima, che ne era attratto ma al tempo stesso intimorito. Era come un libro aperto per lui.
«Me lo permetti? » chiese, ricollegandosi alla frase precedente. «Di baciarti, intendo? »
La volta scorsa era stato tutto molto strano, aveva assecondato il suo istinto senza riflettere e le emozioni che ne erano derivate erano state decisamente forti. In realtà, si era reso conto che, ogni volta che si trovava ad avere a che fare con Yuui, succedeva qualcosa di strano alla sua razionalità e si sentiva attratto da questo cambiamento come la falena dalla fiamma.
Vide Yuui spalancare gli occhi e indietreggiare istintivamente, fissarlo con aria smarrita, poi abbassare le braccia lungo i fianchi e annuire in segno di resa. Aveva la guance in fiamme e gli occhi lucidi quando Shaoron circondò il suo corpo con un braccio, abbassando appena il suo viso. Erano quasi alla stessa altezza, ma lui restava pur sempre un ragazzo.
«Stai tremando. » constatò in un sussurro. «Non ti piace? »
«Non dovrei…» mormorò Yuui di rimando.
«Non dovresti o non vorresti? »
«Non… dovre…»
La parola venne interrotta quando Shaoron s’impossessò delle sue labbra. Niente più remore né timori. Niente “dovrei, vorrei, potrei”. Solo qui, ora e “io voglio”.
Le labbra di Yuui erano dolci, il corpo esile fremeva sotto le sue mani, i capelli morbidi scivolavano tra le sue dita mentre il respiro si faceva affannoso. Più il contatto continuava, più la sua mente si schiariva: era questo quello che aveva aspettato. Poco importava quale fosse il suo compito e che Yuui dovesse essere la vittima designata. Quel bacio stava rovesciando le parti e Shaoron sapeva che niente sarebbe stato più come prima.
«Yuui-chan…? »
La voce di Fay lo riscosse dallo stato di totale abbandono in cui era caduto, costringendolo ad allontanarsi e a spostare lo sguardo sull’ingresso. Il fratello era in piedi davanti alle scale che conducevano alla casa, e si strofinava gli occhi, assonnato.
«Cosa sta succedendo? » continuò quando notò che Yuui era stato abbracciato a Shaoron fino ad un attimo prima. «Lui chi…? »
La sfumatura delle guance di Yuui passò rapidamente dal rosso al bianco.
«È un… un cliente che…» balbettò, atrocemente consapevole di stare dicendo assurdità.
Probabilmente Fay aveva già riconosciuto il suo ospite notturno, ma in quel momento non era in grado di fornire una spiegazione che lui stesso non conosceva.
«Un cliente, eh? » fece infatti il fratello, affilando lo sguardo in modo malizioso.
Yuui sprofondò nell’imbarazzo più totale, afferrò Shaoron per le spalle e lo spinse verso la porta.
«Sì, è un cliente! E se ne stava giusto andando. Vero? »
«Veramente aspettavo il mio tè. » obiettò il ragazzo, imperturbabile.
«Niente tè, mi dispiace, l’abbiamo esaurito! I rifornimenti sono ogni giovedì. »
Così dicendo lo spinse fino all’ingresso del locale, lontano dagli occhi indagatori di Fay.
«Ho capito, ho capito, me ne vado. » disse Shaoron fissandolo nella penombra la sala principale del ristorante. «Le cose belle sono sempre di breve durata. »
Yuui gli rivolse un sorriso di scusa e rimase fermo sulla porta ad osservarlo sparire nella notte.
Quando tornò in cucina, Fay rideva apertamente, piegato in due sul banco da lavoro.
«Avresti dovuto vedere la tua faccia! » riuscì a dire tra una risata e l’altra. «Impagabile! Avrei voluto avere una macchina fotografica! »
Yuui s’imbronciò.
«Oh, grazie! » sbottò sarcastico. «Felice di essere riuscito a restituirti il buonumore con la mia ennesima figura da stupido. »
Non avrebbe mai voluto che proprio Fay, reduce da quella brutta esperienza, lo vedesse in atteggiamenti del genere. Uno dei motivi secondari era che l’avrebbe preso in giro a vita.
«Beh, rallegrare gli altri è una bella cosa, no, nii-chan? » continuò Fay. «A parte gli scherzi, ora capisco molte cose. Perché non me ne hai parlato? Come si chiama la tua fiamma? È uno studente? Oppure lavora già? Sembra più giovane. »
Tutte quelle domande resero improvvisamente Yuui consapevole di un fatto: non sapeva un bel niente.
«Si chiama… Shaoron. » rispose a bassa voce. «Non so cosa faccia nella vita, una volta ha accennato ad un lavoro, però ha l’aria di uno studente. Oh, cielo! Ho sedotto uno studente! »
Fay bloccò sul nascere lo sproloquio in arrivo.
«Veramente sembra sia stato lui a sedurre te. »
«Fay…» mormorò Yuui rivolgendogli uno sguardo supplichevole. «Ti prego, possiamo non parlarne? Non adesso almeno. »
Il giovane sorrise condiscendente, probabilmente capendo che Yuui non era pronto per quel discorso, e annuì.
Per quella notte la conversazione terminò così.
Il giorno successivo Yuui impedì al fratello di mettere piede in sala, delegando il servizio ai tavoli ad un malcontento Watanuki. Sebbene Fay sostenesse che non ce ne fosse bisogno, infatti, era preoccupato per eventuali visite sgradite. Se Ashura si fosse presentato al ristorante con intenti bellicosi, nonostante tutta la sua decisione di buttarlo fuori, non ci sarebbe stato nessun Kurogane a prendere le loro difese. Probabilmente si trattava di una preoccupazione eccessiva, ma in ogni caso preferiva avere il fratello accanto a sé.
La giornata si svolse in maniera abbastanza tranquilla, senza che nessuna delle persone temute o attese si presentasse al ristorante. Nessuna traccia dunque di Ashura, ma nemmeno di Kurogane o Shaoron. Sembrava che l’umore dei due fratelli si fosse invertito rispetto al giorno prima: nonostante la propria ansia, Fay riuscì a percepire chiaramente l’euforia di Yuui. Sebbene tenesse a freno a stento la voglia di prenderlo in giro, allo stesso modo era felice che finalmente il suo fratellino avesse trovato qualcuno da amare. Certo, non si trattava di una persona ordinaria, ma del resto lui aveva sempre sostenuto che Yuui fosse speciale quindi andava tutto bene.
Che Yuui fosse felice gli fu definitivamente chiaro quando si mise a preparare una torta ad alto contenuto di zucchero, non presente nel menù della sera. Sembrava che la quantità di glassa fosse direttamente proporzionale al suo umore e questo lo fece sorridere sotto i baffi. Mancava solo che si mettesse a canticchiare e Yuui sarebbe stato l’immagine perfetta della fidanzatina in attesa del suo amore.
Purtroppo ad irrompere in cucina non fu il rappresentante del dolce sentimento, ma un Watanuki piuttosto contrariato.
«Che scocciatura! » sbottò. «Kamui-kun e Fuuma-kun stanno di nuovo litigando. Sensei, mi dia il permesso di buttarli fuori, la prego! »
Fay si trattenne dallo scoppiare a ridere: se c’era qualcosa che Watanuki non sopportava erano le persone che facevano confusione all’interno del ristorante e quei due ragazzi ne erano l’esempio lampante. Da amici d’infanzia ora potevano considerarsi una specie di coppia, ma i litigi restavano all’ordine del giorno a causa del carattere ostinato di entrambi.
«Non me ne importa un accidente! » stava sbottando in quel momento Kamui. «Non esiste che tu mi faccia una scenata di gelosia! »
«Ma davvero? » rispondeva Fuuma con un ghigno ironico. «Eppure mi sembrava che ti piacesse essere rimproverato. Se proprio non ti va, allora evita di fare il cascamorto con mia sorella. »
«Io non faccio il cascamorto proprio con nessuno! »
Una vena pulsò pericolosamente sulla fronte di Watanuki.
«Sensei, faranno scappare gli altri clienti. » si lamentò seccato.
Prima che Yuui potesse rispondere, Fay fu lesto a tagliare due porzioni abbondanti della nuova torta e a sistemarle su un vassoio.
«Prima di ricorrere alle misure estreme, proviamo con l’ultima spiaggia. » propose. «Lo zucchero può fare miracoli! »
Sfrecciò quindi in sala e depose i piatti davanti ai due contendenti, sfoderando uno smagliante sorriso professionale.
«Perché non vi addolcite un po’? » suggerì con un occhiolino prima di tornare a rifugiarsi in cucina.
Poteva considerarlo una specie di esperimento: un modo per verificare se davvero i sentimenti e l’umore di Yuui erano in grado di influenzare quelli delle altre persone attraverso i piatti che cucinava. Se questo si fosse rivelato vero, allora avrebbe dovuto credere che il suo desiderio era stato realizzato in modo inaspettato.
Quando rientrò in cucina trovò il fratello che lo fissava con sguardo ansioso.
«Sto bene. » si sentì in dovere di rassicurarlo.
«Per oggi preferirei che non uscissi. » ribadì Yuui, come già fatto quella mattina.
Fay gli si avvicinò, sfiorandogli il braccio in una sorta di impacciata carezza accompagnata da un sorriso timido.
«Yuui-chan… grazie, sto bene, davvero. Non succederà niente, non preoccuparti. »
Il giovane chef continuò a fissarlo, non del tutto convinto, finché l’attenzione di entrambi non fu distratta da uno strillo di Watanuki.
«Questo è troppo! È un’indecenza! Sensei, mi permetta di buttarli fuori davvero! » sbraitava indignato l’assistente.
Allarmato, Fay si avvicinò alla porta che dava sulla sala, trascinandosi dietro il fratello. Cosa poteva essere successo? Kamui e Fuuma erano forse venuti alle mani? Se così fosse stato significava che si era fatto un sacco di castelli in aria e che nelle loro vite non c’era proprio niente di magico e misterioso. Era quindi preparato al peggio quando spiò dalla finestrella di vetro ricavata nella porta. La sua attenzione, come quella di tutti i clienti, venne subito attirata dai due ragazzi seduti in un angolo della sala: Kamui e Fuuma non stavano litigando, si stavano… baciando!
Fay spalancò gli occhi e spostò rapidamente lo sguardo dalla coppia a Yuui e poi di nuovo ai ragazzi. Non poteva essere un caso, non di nuovo. C’era stata Tomoyo, il ragazzo misterioso del tavolo 10, Kurogane, Ashura e ora Kamui e Fuuma. Era ormai chiaro che Yuui avesse davvero acquisito uno strano potere.
CONTINUA...