Simply... Irresistible! (cap.9)

Dec 31, 2010 00:44

Ho notato che di solito postavo una media di un capitolo al mese. Con questo ho superato me stessa in ritardi... -_- Potete considerarlo un regalino di buon anno, visto che non sono ancora riuscita a produrre una fanart decente! XD Anche se non è esattamente un capitolo allegro.

Titolo : Simply... Irresistible! (9/?)
Fandom: Horitsuba Gakuen AU
Rating: giallo
Genere: fluff/angst altalenante
Personaggi: Yuui, Fay, Shaoron, Kurogane, guest vari...
Riassunto: la fic è liberamente ispirata al film Semplicemente irresistibile. Yuui e Fay possiedono un ristorante sull'orlo della chiusura. Niente sembra destinato a cambiare finchè non viene espresso un desiderio...
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono alle Clamp, la fic è stata scritta senza scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.
Note: shonen-ai
Beta: akitochiaki

09  
Il prezzo da pagare

Quella mattina, al proprio negozio, Yuuko-san ricevette due visite. La prima da un ragazzo che le annunciò di aver abbandonato per sempre il lavoro alle dipendenze del suo concorrente Fei Wong della Reed Enterpise. Lo sconosciuto, che celava sotto l’aria sicura e spavalda un animo decisamente affranto, chiese se esisteva la possibilità di riparare a tutto il male che aveva fatto durante quel periodo.
La seconda visita che ricevette colei che era comunemente conosciuta come la “Strega delle Dimensioni” fu quella di un giovane biondo che richiese di annullare un desiderio precedentemente espresso. Non era pratica comune ma il poveretto sembrava sinceramente pentito e disposto a qualunque pagamento.
Per entrambi la risposta fu: «Quando la bilancia raggiungerà l’equilibrio, ognuno avrà ciò che gli spetta. »

Quando Fay, lasciato il negozio della strega, incrociò sul vialetto proprio Shaoron, non credette ai propri occhi e dovette reprimere l’impulso di urlargli tutte le male parole che covava dopo aver visto lo stato in cui aveva ridotto Yuui.
«Dobbiamo riequilibrare la bilancia. » disse invece tentando di mantenere il tono più neutro possibile.
«Temo esistano pochi modi. » rispose Shaoron con l’aria di chi la sapeva più lunga di quanto lasciasse intendere.
«Non vedrò più Kurotan se questo riporterà il sorriso a Yuui-chan.  »
Sarebbe stato disposto a farlo. Yuuko gli aveva fatto notare come tutte le vicende sentimentali che avevano coinvolto lui e il fratello fossero state alternate, come compensandosi l’una con l’altra, e che quello costituisse il pagamento. In poche parole Fay pagava il suo desiderio con la propria felicità o quella del fratello.
«Questo servirebbe solamente a sbilanciare di nuovo la situazione. » rispose Shaoron appoggiandosi con apparente noncuranza allo steccato del negozio.
Fay mal sopportava quell’atteggiamento strafottente, ma aveva la netta impressione che il vero Shaoron fosse un altro. L’espressione che aveva intravisto mentre era in compagnia di Yuui era l’esatto opposto di quella che mostrava al mondo. Nessuno sarebbe stato capace di guardare qualcun altro con quegli occhi innamorati e mentire. O almeno lo sperava, visto che era tutto quello che gli rimaneva.
«Allora devi venire a fare pace con Yuui-chan. » disse. «Non ci sono altre alternative. Come tutte le favole insegnano, c’è un solo modo per spezzare qualunque incantesimo: il bacio del vero amore. Non esiste arma più potente. »
L’occhiata di Shaoron lo fece sentire un perfetto idiota.
«Credo che tu abbia letto troppi libri. » sentenziò il ragazzo.
Lo sguardo di Fay si affilò mentre si posava su di lui.
«Sai che ti dico? Non hai tutti i torti. Se ti vedesse di nuovo, Yuui-chan s’infurierebbe e avrebbe solamente ragione. Non si può provare nulla di diverso dall’odio per un tipo così. Inoltre nessun gesto proveniente da te avrebbe efficacia, visto che sei un essere spregevole che si è avvicinato a lui solo per interesse. Non sei mai stato innamorato di Yuui-chan. »
Era una palese provocazione, uno sfogo in cui Fay credeva solo in parte. Non sperava davvero di ottenere un qualsiasi risultato, quindi l’espressione ferita di Shaoron lo stupì.
«Se solo sapesse… Se solo Yuui sapesse quanto male mi fa averlo ferito in quel modo quando era l’ultima cosa che volevo… Se solo esistesse un modo per trasmettergli i miei sentimenti come io sento i suoi… Se esistesse anche solo la possibilità di riparare…»
Il mormorio del ragazzo si perse tra il frusciare delle foglie del viale e Fay si sentì quasi in colpa per le parole appena pronunciate. Gli era bastato poco per capire che la persona che aveva davanti non era quella orribile che credeva: forse esisteva davvero la possibilità di riportare il sorriso Yuui.
Stava per dire qualcosa di incoraggiante quando Shaoron lo interruppe.
«Forse una possibilità esiste! » esclamò. «Fay… Ti chiami così, giusto? Troverò il modo di ridare a Yuui quello che gli ho tolto. Dammi solo un po’ di tempo, poi forse il bacio del vero amore sarà efficace. »
Il giovane cameriere si ritrovò ad annuire, perplesso.
«Sai, vero, che Yuui-chan non te la farà passare liscia facilmente? È la sua vita quella che hai mandato a rotoli. »
«Non ha importanza che mi perdoni. » rispose Shaoron sicuro. «Basta che lui sia felice. »
Detto questo gli rivolse un cenno di saluto e s’incamminò spedito lungo la strada.

Quando rientrò alla “Torre delle Delizie”, Fay si stupì di vedere ancora il cartello “chiuso” appeso alla porta. Stava per girare la chiave nella serratura, quando una voce femminile che chiamava il suo nome lo indusse a voltarsi. Con grande stupore si trovò davanti Tomoyo, mano nella mano con la graziosa Himawari.
«È chiuso anche oggi, Fay-san? » chiese la ragazza con una leggera nota d’ansia nella voce. «Yuui-san sta forse poco bene? »
«Ehm… ecco… si può dire così. » rispose Fay tentennando appena.
Era la prima volta che qualcuno si preoccupava per la chiusura del locale.
Tomoyo sembrava davvero delusa.
«Oh, capisco. Spero che si rimetta presto allora. » rispose. «Non vedo l’ora di gustare ancora i suoi dolci deliziosi. Dopotutto si può dire che sia grazie a loro se ora siamo felici. »
Strinse la mano di Himawari e la ricciolina arrossì dolcemente.
«A scuola vogliono provare tutti la cucina del “ristorante dell’amore”. Dopo aver visto persino Fuuma-kun e Kamui-kun andare d’accordo, la voce si è sparsa. Quindi dica a Yuui-san che verremo presto. » aggiunse con un sorriso.
Fay annuì e, quando le due ragazze si allontanarono, fece finalmente il suo ingresso nel grande atrio silenzioso. Le luci erano spente, le sedie ancora sui tavoli nonostante fosse quasi mezzogiorno. Di suo fratello nessuna traccia.
«Yuui-chan! » chiamò entrando in cucina. «Yuui-chan, ci sei? »
Non trovando nessuno, Fay salì velocemente al piccolo appartamento del piano superiore. Il cucinotto era deserto, così come la piccola sala e la stanza di Yuui: probabilmente era uscito a fare due passi. Forse gli avrebbe fatto bene, pensò Fay, scoraggiato, mentre apriva la porta della propria stanza. Rimase quindi di stucco quando lo vide affacciato alla finestra, lo sguardo perso tra il cielo e i palazzi di fronte.
«Yuui-chan, cosa ci fai qui? Oh, non importa! Non immagineresti mai cosa mi hanno appena detto!»
Tutto quell’entusiasmo era diretto a risollevargli il morale ma quello che ottenne fu uno strano borbottio.
«È l’oriente e Giulietta è il sole…»
«Giulietta? » fece Fay, perplesso.
C’era chiaramente qualcosa che non andava.
«Fay, tu citeresti Shakespeare a qualcuno che non ami? » continuò Yuui con voce spenta.
«Se chiamassi Kurotan “Giulietta” probabilmente non vivrei abbastanza per raccontartelo! » rispose scherzosamente nel tentativo di sdrammatizzare, ma con scarsi risultati.
Yuui sembrava su un altro pianeta.
«Non importa, lascia perdere. » rispose. «Piuttosto, ho chiamato la Reed Enterprise. Si sono scusati per il protrarsi della pratica di vendita e, siccome l’agente incaricato non lavora più per loro, faranno in modo di inviare il loro miglior rappresentante, un certo Sakurazuka-san. Entro domani firmeremo il contratto di vendita e sarà archiviata l’istanza di cessata attività. »
Aveva pronunciato tutto quel discorso formale con un inusuale distacco e voce incolore. Fay aveva ascoltato in silenzio, non credendo alle proprie orecchie.
«Ma… non puoi! » proruppe alla fine. «Avevi detto che non avresti venduto! Proprio adesso che…»
Si trattenne a stento dal rivelare l’intenzione di Shaoron di trovare una soluzione.
«… che la voce si è sparsa e la gente vuole provare il ristorante miracoloso! » disse invece.
Yuui si voltò appena, mostrandogli un’espressione stanca e rassegnata che Fay aveva sperato di non vedere mai.
«Non esiste nessun miracolo, Fay. Questo… dono, o come lo vuoi chiamare, non ha fatto che gettare scompiglio nelle vite di tutti. »
Vedendolo in quello stato, Fay avrebbe voluto raccontargli dei volti raggianti di Tomoyo e Himawari, della tranquillità di Kamui e Fuuma e del fatto che, in fondo, lui stesso doveva la sua felicità a quella sorta di prodigio, ma in quel momento non sarebbe servito a nulla. Yuui vedeva solo la sua vita finita in pezzi e il suo amore infranto. Sarebbe davvero servito un bacio incantato per restituirgli la fiducia: sperava solo che Shaoron facesse in fretta.

Quando l’uomo vestito di una lunga e inusuale tunica bianca e azzurra fece il suo ingresso nel negozio di Yuuko-san, quella che ricevette non fu esattamente una calorosa accoglienza.
«Cosa sei venuto a fare, pseudo-imprenditore e mago da strapazzo? » lo apostrofò bruscamente la strega.
«Via, Yuuko, mia cara, la magia non paga le bollette. » rispose lui con un sorriso serafico.
La donna si accomodò su uno dei divanetti dalla sala e accavallò le lunghe gambe, mantenendo tuttavia un’espressione assai poco amichevole.
«Tuo fratello ha già combinato abbastanza danni mettendosi in mezzo in un’unione stabilita dal destino e io non tollero di avere clienti insoddisfatti. Dovresti saperlo, Clow Reed. »
L’uomo si accomodò a sua volta di fronte a lei, continuando a sorridere.
«Per questo ho portato un pegno di pace. » disse porgendole un foglio.
Yuuko lo scorse velocemente e aggrottò le sopracciglia.
«I sentimenti del ragazzo sono sinceri e intendo offrirgli il mio aiuto prima che la faccenda passi nelle mani di Sakurazuka. » continuò Clow versandosi una tazza di thè dalla teiera sul tavolino davanti a loro.
Nel sentire quel nome l’espressione di Yuuko, se possibile, peggiorò.
«Seishiro Sakurazuka è un uomo senza il senso della misura, farebbe molto meglio a non mettersi contro l’Hitsuzen. Tuo fratello è uno stolto se fa affidamento su un tipo simile. »
«Fei Wong è solo un gran testardo. » tentò di blandirla Clow, ma con scarsi risultati.
Il piede perfetto, che calzava una scarpa dal tacco vertiginoso, continuò a battere a terra irritato.
«D’accordo, d’accordo. Come ti ho detto sono qui con una buona offerta. Dopotutto nessuno di noi desidera lasciare un cliente insoddisfatto, dico bene? È ora che io riprenda in mano le redini della Reed Enterprise. »

CONTINUA...

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