Mi ami? Ma "quanto" mi ami?josephine_marchJanuary 27 2006, 09:47:18 UTC
Sai, il discorso e', come e' stato detto da me, quanto una persona faccia dipendere la propria realizzazione personale e la propria autostima da quella che e' la considerazione di lui/lei che hanno gli altri. In generale. Mi stimo professionalmente se sono stimato/a. Mi amo se sono riamato/a. Ma questo innesca una corsa al rialzo, perche' niente di cio' che vediamo negli altri ci sembrera' mai abbastanza. Dobbiamo imparare a stimarci, ad amarci, ad apprezzarci da soli, per quello che siamo (che non significa che non dobbiamo sempre e costantemente migliorarci) e non per quello che pensano o provano gli altri.
...e lo dico perche' lo devo imparare io per prima...
Re: Mi ami? Ma "quanto" mi ami?zinzillinoJanuary 27 2006, 11:24:36 UTC
Sai cosa, probabilmente nel mio caso molto dipende dal fatto che, dall'età di 17 anni, non sono mai stato "solo".
Le virgolette non le ho messe a sproposito. In tutti questi anni ho sempre avuto una compagna (10 anni + 6 anni... non male eh), ma questo non vuol dire che io mi sia sempre sentito amato. Anzi.
Ora che per la prima volta in tanti anni sono solo, mi rendo conto che DEVO pensare a me stesso. Devo imparare a mettermi al centro della mia vita, per non rischiare di vivere quella di qualcun altro (meglio dire: "all'ombra di qualcun'altra").
...e lo dico perche' lo devo imparare io per prima...
Cara... quando ci sarai riuscita, mi darai ripetizioni?
Mal d'amore... sono un esperto! Stavo cadendo in depressione per colpa dell'amore. Avevo cominciato qualche mese fa una lettura interessante, un saggio dal titolo "Amore liquido". Tristemente cinico, tristemente sincero, tristemente vero. Ho interrotto la lettura quando ho ricominciato a sperare nell'amore, forse è ora di ricominciarlo...
Il problema dei quanti è forse che ce ne aspettiamo troppi??
Non è la quantità dei quanti (!!) che conta, ma la qualità! Io li vorrei costantemente carichi di energia positiva, per me l'amore è un nutrimento. Ma mi rendo conto che non deve esser messo al primo posto, se non si vuole correre il rischio di farsi taaanto male.
>l'amore è un nutrimento. Ma mi rendo conto che non deve esser messo al primo posto, se non si vuole correre il rischio di farsi taaanto male.
Eppure dovrebbe essere così (reciprocamente), mi sembra una cosa del tutto naturale, ma a quanto pare irrealizzabile. Penso che si possa imparare a stare bene con se stessi anche attraverso la relazione con un'altra persona com'è successo a chupacapra. Bisogna trovare la persona comprensiva e paziente.
Io in amore le ho passate di tutti i colori. Sei anni fa avrei giurato che non avrei mai più creduto nell'amore e nel valore di una coppia. Poi nella vita ci si evolve, si muta, si cambia, si va avanti, e si torna indietro. Una cosa che mi è stata fondamentale, è stata quella di far pace con me stesso. Ci ho impiegato anni. E sono stato fortunato ad avere una donna al mio fianco paziente. Ora, che con me stesso sto bene, ho solo amore da sprigionare fuori a iosa.
Non lo so. Forse alla fin fine si dovrebbe essere solo più superficiali, vivere le relazioni con un po' più di distacco. Limitare le aspettative e darsi con moderazione. Adeguarsi alla controparte (uomo o donna). Forse sto diventando un po' cinica o solo un po' più realista, con meno sogni in testa.
Sai qual è il rischio? Che quando poi incontri la persona per la quale vale la pena "dare l'anima" non hai più voglia di farlo. Però, è vero che se uno è fatto come noi, difficile che possa cambiare :)
Secondo me si può cambiare a tempo determinato. Si può provare ad indurire il cuore per un pò... giusto per un pò. Poi però arriva quella(o) che, bel bella(o), ci fotte (in senso metaforico, in genere). Ed ecco che si riparte al (nostro) solito modo, pronti per la successiva devastazione.
in una poesia o pseudo tale mi ricordo di aver letto qualcosa che diceva piu o meno cosi.. e grazie al quale avevo iniziato a vedere men negativamente la posizione "sfigata" di quella che è sempre piu coinvolta.
"Love's never equal. An' it's always better to be the one who loves more. Always. The one who loves more gets more. More desire, more pain, more ecstasy"
as sad as it can be, tuttosommato, credo che sia vero. me ne sono resa conto quando tra i vari "inveimenti contro controparte" uno degli pseudo-insulti riguardava la vuotezza* di una vita nella quale non si conosce l'estasiante dolore di perdersi totalmente in e per qualcun'altro.
*ero incerta sull'esistenza di "vuotezza" in italiano, ma il dizionario onliene mi assicura che esiste :)
Comments 19
In generale.
Mi stimo professionalmente se sono stimato/a.
Mi amo se sono riamato/a.
Ma questo innesca una corsa al rialzo, perche' niente di cio' che vediamo negli altri ci sembrera' mai abbastanza. Dobbiamo imparare a stimarci, ad amarci, ad apprezzarci da soli, per quello che siamo (che non significa che non dobbiamo sempre e costantemente migliorarci) e non per quello che pensano o provano gli altri.
...e lo dico perche' lo devo imparare io per prima...
:*
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Le virgolette non le ho messe a sproposito. In tutti questi anni ho sempre avuto una compagna (10 anni + 6 anni... non male eh), ma questo non vuol dire che io mi sia sempre sentito amato. Anzi.
Ora che per la prima volta in tanti anni sono solo, mi rendo conto che DEVO pensare a me stesso. Devo imparare a mettermi al centro della mia vita, per non rischiare di vivere quella di qualcun altro (meglio dire: "all'ombra di qualcun'altra").
...e lo dico perche' lo devo imparare io per prima...
Cara... quando ci sarai riuscita, mi darai ripetizioni?
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quando ci sarai riuscita, mi darai ripetizioni?
eh, e' piu' probabile che ci arrivi prima tu, alla soluzione ;-))
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Ho una componente femminile molto sviluppata, lo so.
Mia madre un tempo mi diceva che sono "troppo sensibile". Uh, quant'è vero!
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Il problema dei quanti è forse che ce ne aspettiamo troppi??
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Il problema dei quanti è forse che ce ne aspettiamo troppi??
Non è la quantità dei quanti (!!) che conta, ma la qualità! Io li vorrei costantemente carichi di energia positiva, per me l'amore è un nutrimento. Ma mi rendo conto che non deve esser messo al primo posto, se non si vuole correre il rischio di farsi taaanto male.
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Eppure dovrebbe essere così (reciprocamente), mi sembra una cosa del tutto naturale, ma a quanto pare irrealizzabile.
Penso che si possa imparare a stare bene con se stessi anche attraverso la relazione con un'altra persona com'è successo a chupacapra. Bisogna trovare la persona comprensiva e paziente.
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hai detto niente...
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Sei anni fa avrei giurato che non avrei mai più creduto nell'amore e nel valore di una coppia.
Poi nella vita ci si evolve, si muta, si cambia, si va avanti, e si torna indietro.
Una cosa che mi è stata fondamentale, è stata quella di far pace con me stesso. Ci ho impiegato anni. E sono stato fortunato ad avere una donna al mio fianco paziente.
Ora, che con me stesso sto bene, ho solo amore da sprigionare fuori a iosa.
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Forse sto diventando un po' cinica o solo un po' più realista, con meno sogni in testa.
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Almeno per me, almeno per il momento.
Cinque anni fa avrei dato l'anima per Laura. Vivevo per lei, questo è stato il più grande (forse l'unico?) errore che ho commesso.
Purtroppo temo che, quando mi innamorerò nuovamente, mi comporterò ESATTAMENTE ALLO STESSO MODO, per una ragione molto semplice: è nella mia natura.
Proverò a resistere alla tentazione, ovviamente; proverò a viverla con un pò di distacco ma, ahimè, temo che non otterrò molto.
Ora come ora, la vedo come una guerra persa in partenza.
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Si può provare ad indurire il cuore per un pò... giusto per un pò.
Poi però arriva quella(o) che, bel bella(o), ci fotte (in senso metaforico, in genere).
Ed ecco che si riparte al (nostro) solito modo, pronti per la successiva devastazione.
Come sono cinico, come sono!
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"Love's never equal. An' it's always better to be the one who loves more. Always. The one who loves more gets more. More desire, more pain, more ecstasy"
as sad as it can be, tuttosommato, credo che sia vero.
me ne sono resa conto quando tra i vari "inveimenti contro controparte" uno degli pseudo-insulti riguardava la vuotezza* di una vita nella quale non si conosce l'estasiante dolore di perdersi totalmente in e per qualcun'altro.
*ero incerta sull'esistenza di "vuotezza" in italiano, ma il dizionario onliene mi assicura che esiste :)
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Purtroppo mi ritrovo sempre in questa situazione!!
(ah, ti ho addata...)
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ohhh era ora, quanto tempo mi ci vuoi far mettere a diventare la donna della tua vita ? :P
già un passo avanti almeno :)
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