Ieri pomeriggio, dopo la salva di cannonate ricevuta, torno a casa in condizioni a dir poco pietose...
La tachicardia e le extrasistole sembravano il preludio di una superinfluenza. Fortunatamente ho imparato a conoscere meglio il mio corpo, le sue reazioni allo stress e... in parte anche a convivere con queste sensazioni assolutamente poco piacevoli.
Mi faccio forza, esco nuovamente per andare in posta e a fare un pò di spesa (l'eco nel frigo era pauroso), torno a casa alle 7 e 10 ma ovviamente sto peggio di prima, a nulla è servita l'aria fresca.
Liquido velocemente mia madre, dicendole "scusa ma sto andando in doccia, esco tra poco". Mi butto sul letto, punto la sveglia, il termometro implacabilmente segna 36.5, sono malato di testa altrocheinfluenza, devo dormire un pò, solo un pò...
mi rialzo, stordito, alle 8 e mezza. La testa confusa, il passo incerto, gli occhi socchiusi, zero voglia di uscire, di socializzare.
"Crì... il mondo sta andando avanti anche senza di te! Cosa credi di ottenere dormendo fino a domani mattina??"
La mia coscienza mi riporta alla realtà. Doccia-barba-vestizione, alle 9 in punto sono incredibilmente pronto. Vantaggio di avere i (pochi) capelli corti e di potersi vestire casual-sportivo-fighetto (t-shirt aderente nera, camicia nera 'para bailar', jeans grigi, scarpe di pelle nera). Il tempo di buttar giù uno yogurth ed un aulin (bell'accoppiata, eh?), sono già fuori casa.
Il programma in effetti era allettante. Pizza di compleanno di 2 amici salseri... 20 e più persone a cena al "Punto G", dove il mercoledì il nostro maestro di ballo fà il dj...
La gente comincia ad arrivare verso le 9.30... io avevo paura di essere in ritardo, ovviamente sono il primo (maledetta puntualità, vorrei essere meno SCFIZZERO)!
Per le 10 ci sono quasi tutti... la tensione è passata, le chiacchiere procedono in libertà... che bello conoscere quasi tutti, che bello essere circondati da gente SOLARE, persone che avranno sicuramente i propri problemi ma che per una sera li hanno lasciati a casa (o, come me, li covano dentro senza darlo a vedere)!
Il locale è a 2 piani, sopra si cena, sotto c'e' qualche altro tavolino, ed ovviamente "la pista", ovvero uno spazio di ... 20-25mq? dove si balla. Noi abbiamo un bel tavolone al piano di sopra... verso le 10 parte la "nostra" musica. La gente al tavolo comincia ad agitarsi (me compreso)... ci affacciamo alla ringhiera, ma nessuno ha il coraggio di scendere, come si fa, come si fa, ci sono i festeggiati che stanno ancora brindando, abbiamo appena ordinato la pAIzza...
mi affaccio e... Cavoli, un'altra fitta al cuore. c'e' una sua amica di sotto. Spero di evitarla, la devo evitare, non voglio rogne domande battute. Che faccio vado o non vado, ma io me ne frego, al limite glisso, sorrido e passo oltre, non devo spiegazioni non devo niente a nessuno, sorrido e saluto, tranquillo Crì, andrà tutto bene...
torno su e... il festeggiato NON C'E'!! E' andato di sotto a ballare (sic!)... chiedo alla ragazza con la quale farò il prossimo corso se le va di ballare: 30 secondi e siamo di sotto! Salsa e bachata, torniamo su che le pizze stanno arrivando, fumanti e gommose (bleah). Il festeggiato maschietto è ancora giù, arriva dopo le pizze... tempo di finir di mangiare e siamo di nuovo giù. La coppia che volevo evitare m'adocchia, io acchiappo un'altra ragazza del nostro gruppo e via di bachata e cha-cha, e sticazzi degli altrui amici, dopo 2 giri sorrido e non penso ad altro!!
Tra balli e chiacchiere resto sotto non so per quanto tempo. Quando risalgo siamo al taglio della torta ed alla consegna dei regali... brindisi, fetta di torta cioccolatosa e di nuovo tutti giù! Il maestro ci tormenta coi merengue, ma Frengo, non lo sai che oramai lo balliamo solo in "gropo" (ovvero in cerchio, attorcigliandoci tutti insieme e cercando, malamente, di districarci ad ogni passaggio)??? Vabè, ne approfittiamo per riposare il piede convalescente. Praticamente riconosco la metà della gente del locale; se Trieste e piccola, il mondo del ballo lo è ancora di più. Ma questo, anzichè risultare fastidioso, mi dona un caldo senso di appartenenza ad un gruppo solare, allegro, affiatato, che quelle ore serali le passa a divertirsi, tenendo i problemi quotidiani da qualche altra parte, almeno per qualche ora.
La serata scivola via, gli altri amici sono spariti (si, ero ancora vagamente preoccupato), i pestoni si sprecano ma riesco a limitare i danni al dito, stiamo per andar via quando il "capo" mette in sequenze le salse "che ci piacciono a noi"... e allora come resistere, altre 3-4 salse di seguito, approfitto della prima "brutta" per andarmene, oramai è quasi l'una, il piede invoca pietà, la testa anche, bramo una doccia e il letto. Attrraverso il locale salutando a destra e a manca, che serata, che serata!
Monto in macchina, in 5 minuti sono sotto casa (rosicate, voialtri abitanti di qualche metropoli tentacolare!), rientro, doccia e letto... sono quasi le due quando spengo la luce. Incrediible, non volevo uscire, e invece ancora una volta la terapia d'urto (in tutti i sensi... gli spintoni si sprecavano, neanche stessimo pogando!) ha funzionato.
Il mondo va avanti, ed io con lui.