>>Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari. <<
una delle regole per me fondamentali. Ne stavo parlando proprio ieri con un amico. A forza di violenze su me stessa (che erano comunque necessarie), ho imparato a fare del ricordo ciò che è: un ricordo, appunto, ho imparato a mettere via tante cose per fare spazio ad altre, a rialzare la testa sempre e comunque. Non è stato facile e continua a non esserlo, ma ho fatto una scelta ben precisa, e voglio continuare a portarla avanti.
Questo week-end ho visto un film molto, molto particolare: Elizabethtown. Non mi ha entusiasmato particolarmente, però i 15 minuti finali me lo hanno fatto rivalutare totalmente.
Proprio verso la fine, la protagonista femminile (la dolcissima Kirsten Dunst, che mi ricorda una persona a cui ho voluto un bene immenso... ora capisco perchè mi ha "malinconizzato, quel film!) pronuncia questa frase:
"Hai cinque minuti per crogiolarti nelle deliziose volontà della sofferenza: goditela, abbracciala, abbandonala... e procedi!"
...
Ecco, io vorrei questo. Non chiedo di non soffrire, non sarei umano... però vorrei essere capace di abbandonare la sofferenza (magari anche dopo DIECI minuti...) e... PROCEDERE!
soffrire è umanissimo, ma secondo me c'è anche un limite, o meglio: fino ad un certo punto è sofferenza "naturale", poi diventa autoinflitta dalla disperazione di attaccarsi al ricordo di qualcosa che non c'è più e che forse non si può più avere. E' qui che,secondo me, bisognerebbe darsi un bella pedata nel sedere e spingersi, procedere come hai detto tu, e chiudere il passato in una bella scatola, che tireremo fuori solo e quando ci saremo distaccati da questo passato, solo e quando, invece di sentirsi struggere l'anima ogni qualvolta lo ritiriamo fuori, riusciremo a pensarci se non con un sorriso, almeno serenamente. Coraggio. Senza che te ne accorgi, vedrai che ti ritroverai e procedere.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
>>-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi
( ... )
talvolta siamo così testardi, così maledettamente cocciuti che non andiamo oltre il nostro naso. e non guardiamo quello che di bello c'è intorno a noi. restiamo fermi davanti a ciò che ci ha respinto e ci fa male.
Il problema è che magari vediamo che c'è qualcosa di bello, ma il passato è così maledettamente... "presente"... che ci impedisce di godere appieno del VERO presente e, perchè no, del prossimo futuro (anche se questa parola non la uso più da tempo).
non è una questione di dimenticare, è solo di trasformare il pensiero costante che ci tortura in un dolce ricordo da rispolverare di tanto in tanto per poi riporlo in fondo al nostro cuore.Probabilmente è impossibile dimenticare una persona, diciamo che spesso ci vuole un vita per trasformarne il ricordo in qualcosa di piacevole o, quantomeno, di non doloroso. Ci sono riuscito con una persona che ho amato per tantissimi anni (parlo della mia ex "storica" -10 anni di rapporto-), ma la situazione era ben diversa
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il fatto è che bisognerebbe imparare a vivere giorno per giorno. per poi imparare a vivere la vita anche senza dover per forza raggiungere piccole mete quotidiane. potrei farti mille esempi idioti che non sarebbero comunque calzanti.
nessuno mai dimentica una persona, nel bene e nel male. si deve solo imparare a dare il giusto peso al rapporto che c'era, che c'è con ogni persona che passa nella nostra vita e sempre andare avanti per la nostra strada con serenità. perchè la cosa fondamentale è la nostra (inteso come mia, personale, e tua personale e individuale) sernità e il crogiolarsi nella sofferenza è sciocco e controproducente per se stessi. si deve avere coraggio di vivere e metter da parte quell'esperienza per averne di nuove, di belle.
io posso anche accettare di cogiolarmi un pò nel dolore....che poi non è nel mio carattere, ma dopo un pò io voglio vivere serena, voglio vivere con il sorriso, voglio vivere bene. soprattutto da sola. perchè si è sempre un pò soli.
ciao, sono flo! Poovero cri..io invece mi riconosco in questa:"puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.." e te la dedico!ce la puoi fare cri!in ogni caso quando vedi che ti incanti davanti ad una porta, pensa sempre che stai creando la fila!!hi hi hi..scusa ..negli anni sono diventata un pò terribile!;) fai un giro qui(www.flehi74.splinder.com)e ti passa la malinconia!un abbraccio forte forte!flo
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una delle regole per me fondamentali.
Ne stavo parlando proprio ieri con un amico. A forza di violenze su me stessa (che erano comunque necessarie), ho imparato a fare del ricordo ciò che è: un ricordo, appunto, ho imparato a mettere via tante cose per fare spazio ad altre, a rialzare la testa sempre e comunque. Non è stato facile e continua a non esserlo, ma ho fatto una scelta ben precisa, e voglio continuare a portarla avanti.
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Proprio verso la fine, la protagonista femminile (la dolcissima Kirsten Dunst, che mi ricorda una persona a cui ho voluto un bene immenso... ora capisco perchè mi ha "malinconizzato, quel film!) pronuncia questa frase:
"Hai cinque minuti per crogiolarti nelle deliziose volontà della sofferenza: goditela, abbracciala, abbandonala... e procedi!"
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Ecco, io vorrei questo.
Non chiedo di non soffrire, non sarei umano... però vorrei essere capace di abbandonare la sofferenza (magari anche dopo DIECI minuti...) e... PROCEDERE!
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Coraggio. Senza che te ne accorgi, vedrai che ti ritroverai e procedere.
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Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
bellissima...
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Il problema è che magari vediamo che c'è qualcosa di bello, ma il passato è così maledettamente... "presente"... che ci impedisce di godere appieno del VERO presente e, perchè no, del prossimo futuro (anche se questa parola non la uso più da tempo).
non è una questione di dimenticare, è solo di trasformare il pensiero costante che ci tortura in un dolce ricordo da rispolverare di tanto in tanto per poi riporlo in fondo al nostro cuore.Probabilmente è impossibile dimenticare una persona, diciamo che spesso ci vuole un vita per trasformarne il ricordo in qualcosa di piacevole o, quantomeno, di non doloroso. Ci sono riuscito con una persona che ho amato per tantissimi anni (parlo della mia ex "storica" -10 anni di rapporto-), ma la situazione era ben diversa ( ... )
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nessuno mai dimentica una persona, nel bene e nel male. si deve solo imparare a dare il giusto peso al rapporto che c'era, che c'è con ogni persona che passa nella nostra vita e sempre andare avanti per la nostra strada con serenità. perchè la cosa fondamentale è la nostra (inteso come mia, personale, e tua personale e individuale) sernità e il crogiolarsi nella sofferenza è sciocco e controproducente per se stessi. si deve avere coraggio di vivere e metter da parte quell'esperienza per averne di nuove, di belle.
io posso anche accettare di cogiolarmi un pò nel dolore....che poi non è nel mio carattere, ma dopo un pò io voglio vivere serena, voglio vivere con il sorriso, voglio vivere bene. soprattutto da sola. perchè si è sempre un pò soli.
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Poovero cri..io invece mi riconosco in questa:"puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.." e te la dedico!ce la puoi fare cri!in ogni caso quando vedi che ti incanti davanti ad una porta, pensa sempre che stai creando la fila!!hi hi hi..scusa ..negli anni sono diventata un pò terribile!;) fai un giro qui(www.flehi74.splinder.com)e ti passa la malinconia!un abbraccio forte forte!flo
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Ho visto che hai finalmente un blog, ci ho già fatto un giro... bello sentirti!
Che dire, grazie per la visita e per le parole di conforto, in bocca al lupo per la tua prox. convivenza!
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