Titolo: Christmas Chocolate
Fandom:
Rating: verde
Personaggi: Akira, Ray, Kala
Pairings: Akira/Ray
Disclaimer: nessun disclaimer, i personaggi sono miei!
Note: Collegata a
"...E sono già solo", meglio leggere prima quella per capire il contesto.
Questa storia partecipa al contest “Christmas Game - Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it. Prompt: A prepara la cioccolata calda aspettando B
Beta:
Word count: 1814 (fdp)
Il vapore sale lento dal pentolino, che ribolle placidamente sul fuoco. Fuori dalla finestra le fronde dell'albero davanti a casa stormiscono leggermente: la brezza è lieve, anche il tempo sembra congelato dalla temperatura proibitiva. Probabilmente questa notte nevicherà.
Mentre questo pensiero mi sfiora la mente, non posso fare a meno di chiedermi se lui sia al coperto, se stia bene, se stia mangiando regolarmente. Quando me ne rendo conto ho ridacchio tra me: Ray non è un bambino né uno sprovveduto, sa badare a sé stesso e di certo lo sta facendo anche con la sua sorellina. In ogni caso mi ha promesso che questa sera verrà, questo è il motivo del pentolino che ribolle sul fornello: quando arriverà sarà infreddolito e probabilmente di cattivo umore, la cioccolata di certo lo farà sentire meglio.
Mentre mescolo lentamente lasciando che il profumo dolce invada tutta la casa, un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra: sono uno sciocco. Se Ray mi vedesse ora di certo mi prenderebbe in giro dicendo che sembro una sposina in attesa del futuro marito e io sarei tanto imbarazzato da non riuscire nemmeno a negare. Non ce ne sarebbe bisogno e poi perché farlo? Che senso avrebbe fingere di non essere fin troppo felice di trascorrere questo primo Natale con lui, e con Kala, ovviamente?
Lancio un'occhiata all'orologio e il sorriso si appanna leggermente. É tardi, chissà dove si sono cacciati quei due? Spero non sia successo niente che li abbia trattenuti o che non siano in fuga da qualche Cacciatore. Dopotutto è la vigilia di Natale, tento di convincermi che questa notte i tirapiedi della Scuola abbiano qualcosa di più interessante da fare che dare la caccia ai loro esperimenti in fuga.
Alle mie spalle il tavolo è apparecchiato di tutto punto, stasera mi sono impegnato il più possibile per offrire loro una cena degna di un giorno di festa. Non che mi si possa considerare un cuoco di gran classe, certo, ma Ray ha sempre dimostrato di apprezzare quello che cucinavo e questo basta perché ne sia soddisfatto. Inoltre, alle pareti e sulla porta di casa, ho appeso delle decorazioni a tema rispolverate dagli anni passati. Da quando vivo solo, non ho mai ritenuto necessario abbellire la casa per le festività, dopotutto non c'era nessun altro ad ammirarla e io non ne sentivo il bisogno. Non che disprezzassi lo spirito natalizio, sia chiaro, semplicemente mi era sufficiente la bellezza che vedevo per le strade. Quest'anno invece ho deciso che tutto dev'essere perfetto per poterlo mostrare a Ray e Kala. Sembra sciocco, ma la loro presenza fa crescere in me la voglia di mostrare quanto di bello possa esserci al mondo a chi ha passato una vita costantemente in fuga.
Soffio sul pentolino e il vapore si disperde, facendo sì che l'aroma dolce del cioccolato invada la stanza.
Chissà se Ray accetterà di restare per la notte? La temperatura si è abbassata drasticamente negli ultimi giorni e mi preoccupa saperlo all'aperto, almeno per questo periodo sarebbe bene che lui e Kala si stabilissero in un luogo riparato che li possa tenere lontano dai Cacciatori.
Non faccio in tempo a finire di formulare il pensiero che già arrossisco tra me, pienamente consapevole della piega che prenderà il discorso quando gliene parlerò: già una volta gli ho proposto di andare a vivere tutti insieme, quindi non dovrebbe essere difficile chiedergli di rimanere a passare l'inverno qui. Non escludo che rifiuti bruscamente anche questa volta, almeno sulle prime, ma sono ragionevolmente certo che la mia compagnia non gli dispiaccia - almeno nella misura che gli ha permesso di non avermi ancora sbranato con i suoi artigli - quindi potrebbe sorprendermi.
Tolgo il pentolino dal fuoco e verso la cioccolata, densa e fumante, in due tazze colorate che ho scelto apposta per l'occasione, tentando di immaginare la reazione dei miei due ospiti alla loro vista. Kala di certo lancerà esclamazioni entusiaste, dirà che non ha mai visto una tazza così bella e assaggiato una cioccolata così buona, infine mi darò un bacio sulla guancia per ringraziarmi. Le sue manifestazioni d'affetto mi scaldano sempre il cuore e vedere che la vita che è costretta a fare non ha scalfito minimamente il suo entusiasmo infantile è davvero un miracolo.
Ray invece squadrerà la tazza, svierà lo sguardo e brontolerà che non è un bambino e non ha bisogno di queste cose, ma poi annuserà la cioccolata e i suoi occhioni verdi brilleranno di gioia. A questo punto gli dirò che è bellissimo e poi... e poi basta, perché come minimo mi liquiderà con un insulto e si siederà in un angolo a bere la cioccolata.
Ridacchio tra me dandomi del patetico: lo trovo adorabile anche quando tira fuori i lati peggiori del suo carattere, non c'è niente da fare, sono innamorato perso.
Questo però non m'impedisce di notare quanto effettivamente sia tardi e di angustiarmi un po' di più: e se non fosse per via dei Cacciatori ma avessero semplicemente deciso di non venire? Se Ray si fosse stancato e, seguendo la sua natura incostante, avesse pensato che legarsi ulteriormente a me non fosse una buona idea? No, devo fidarmi di lui, ha promesso che verrà...
Proprio in quel momento un forte tonfo proveniente da sopra la mia testa, più precisamente dal tetto, mi fa sobbalzare. Preoccupato che qualche animale abbia fatto dei danni o un ramo abbia sbattuto sulla grondaia anche se fin ad un attimo fa non tirava un filo di vento, copro le tazze e mi avvolgo in una sciarpa per uscire a dare un'occhiata.
L'ombra scura che si staglia su di me quando alzo gli occhi, incombente nelle sue ali scure come l'angelo della morte, avrebbe terrorizzato chiunque ma al sottoscritto strappa un sorriso.
« Bussare alla porta come una persona normale, no? » esclamo ridendo, tutto sommato sollevato, mentre sento il cuore accelerare i battiti per qualcosa che non ha nulla a che vedere con il timore.
« Ti sembro una persona normale? »
Ray spalanca le ali e piomba a terra sollevando una nuvola di neve appena caduta.
No, non è mai stato una persona normale, basti guardare le ali scure da falco che possono apparire dal nulla sulla sua schiena, o gli artigli affilati delle sue mani, anche se per me non è semplicemente quello a renderlo speciale. Ha un carattere difficile, spesso imprevedibile ai limiti dell'assurdo, ma so che ha un cuore dolce. Ha sofferto molto in passato e questo lo porta ad essere diffidente e a non legare con le persone, ma quando si affeziona è pronto a difendere spasmodicamente i suoi affetti. Lo amo con tutto il cuore e, per quanto risulti assurdo vista la nostra evidente differenza di forza, vorrei poterlo proteggere. Spero che un giorno me lo permetta, fino a quel momento mi accontenterò di essere il suo rifugio dalle brutture del mondo.
« Certo che no, sei speciale e bellissimo. » rispondo con un ghigno, consapevole di metterlo in imbarazzo.
« Falla finita! » ringhia infatti distogliendo lo sguardo.
Da sotto la zazzera di capelli rossi posso chiaramente vedere le sue guance assumere un colore più rosato e il mio cuore fa una capriola: fino a poco tempo fa mi avrebbe urlato contro o, alla peggio, mi sarebbe saltato alla gola. É bello vedere che piano piano mi sta accettando, anche solo tramite battute sciocche.
Mentre me ne sto lì imbambolato a fissarlo e vorrei ripetere quanto è bello, Ray scosta un braccio e dall'ombra tra le sue ali e il mantello pesante che indossa emerge il visetto di una bambina bionda che mi sorride.
« Ciao, Akira! Grazie per l'invito! » esclama scostandosi dal ragazzo e venendo ad abbracciarmi.
Ricambio la stretta con calore e le accarezzo la testa, sinceramente felice di vedere che stia bene.
« Grazie a voi per essere venuti, Kala, mi fa immensamente piacere avervi qui! »
Resterei a coccolarla ancora per un po', ma ovviamente Ray deve dire la sua.
« Quando avete finito con i convenevoli, direi che è ora di entrare. Fa un freddo maledetto e si sente fin qui che hai preparato la cioccolata, Akira. »
Raramente mi chiama per nome e quando accade è il mio turno di arrossire miseramente quindi, mentre ancora Kala sgrida il fratello per le sue brutte maniere, mi precipito in casa scusandomi ed invitandoli ad entrare.
Il profumo della cioccolata ci accoglie e vedo entrambi rilassarsi non appena mettono piede nel tepore della stanza. Ray richiude le ali e un attimo dopo sono scomparse, così come i suoi artigli. Slaccia il mantello e finalmente vedo cosa celava nell'altra mano: un fagiano, presumibilmente appena cacciato, che sta perdendo qualche piccola piuma sul pavimento.
« Non dovevi disturbarti! » mi affretto ad esclamare mentre si avvicina per porgermelo, tenendolo per le zampe. « Avevo detto che avrei preparato io la cena. »
« Non è per la cena, è il nostro regalo di Natale! » cinguetta Kala sorridendo entusiasta. « Ci siamo impegnati a catturarlo insieme! Il fratellone Ray non ha neanche volato! »
Il mio tentennamento deve essere stato mal interpretato, perché lo sguardo di Ray si è immediatamente abbassato mentre si scostava da me.
« Se non ti piace, non importa. Possiamo sempre... »
« No! No, mi piace! Come potrebbe non piacermi? Adoro la carne di fagiano! É stato un pensiero davvero carino, vi ringrazio! »
É in quel momento che noto i graffi sulle mani di Ray: aver catturato quel volatile senza sfruttare le proprie ali deve essere stato più impegnativo di quanto immaginassi, a pensarci mi si stringe il cuore.
« Però dovete promettermi che lo mangeremo tutti insieme. Una pietanza è più buona quando la si gusta in compagnia! »
« Se proprio insisti... » commenta Ray fingendosi disinteressato, mentre Kala annuisce con entusiasmo. « Adesso però tira fuori la cioccolata, non fare il tirchio! »
A quella pretesa una risata nasce spontanea sulle mie labbra e la lascio risuonare allegramente per la stanza: adoro quando mi mostra il suo lato capriccioso e un po' infantile. É come se avesse accettato di potersi rivelare per quello che è davvero e non per forza il duro della situazione, sapendo che lo accetterei in ogni caso. Sapere di avere almeno un po' della sua fiducia mi scalda il cuore e mi riempie di gioia.
Gioia che aumenta esponenzialmente quando vedo i suoi occhi brillare davanti alla tazza fumante: ne è così estasiata che non commenta nemmeno le decorazioni bizzarre, risparmiandomi battute imbarazzati.
Dopo cena entrambi i miei ospiti accettano di fermarsi per la notte, incredibilmente senza che abbia nemmeno bisogno di insistere, e ci corichiamo tutti insieme, stretti stretti, nel mio letto. Ray, come se niente fosse, ci avvolge nelle sue ali e si addormenta con la testa sulla mia spalla..
Non credo di esagerare definendolo il sonno più rilassante e soddisfacente da mesi a questa parte.