Alla ricerca delle madri

Mar 08, 2011 22:51


Un uomo che, iniziando il cammino dell'arte, volesse guardarsi alle spalle e trovare un sostegno, un'eredità passata nei secoli, da portare avanti, troverebbe millenni di storia dei suoi padri.
Per una donna non è così semplice. Le madri non sono molte, la loro voce ha cominciato a farsi sentire da poco. Colpa del pensiero, della storia, delle culture, di un'idea folle di superiorità/inferiorità nata in un tempo antichissimo, attecchita e germogliata come poche altre idee, e tutt'ora in fiore. E non sto parlando di paesi lontani dal nostro. Basta un'analisi superficiale del nostro linguaggio, delle nostre tradizioni, dei nostri modi di dire e di tanti capisaldi del buonsenso comune, per capire che la parità dei sessi non esiste nemmeno per sbaglio.
La parità dei sessi non è un annullamento delle differenze, tante e meravigliose, tra maschile e femminile. E' un darsi uguale valore, rispettando le differenze, valorizzandole, scoprendole, scoprendosi, senza paura, senza vergogna, senza reticenze.

La letteratura è un punto d'incontro, da sempre.
Facciamola diventare anche un momento per scoprire qualcosa di nuovo, vi va?
Festeggiamo la festa della donna in questo modo: conoscendo alcune scrittrici. Si tratta di biografie piccole, poche parole scritte più che altro con il cuore, e qualche indicazione di siti nei quali reperire informazioni, o addirittura alcune opere. Ho coinvolto alcune di voi, per preparare una lista di personaggi che dovreste davvero conoscere. Una piccola rappresentanza delle tante "madri" che, se ci si guarda indietro, sono lì a indicarci la strada, perché abbiamo un sostegno, o anche solo per sceglierne una completamente diversa.
Sono donne che hanno parlato delle donne, ma anche di tutto il resto. Le abbiamo scelte perché le amiamo, prima di tutto. E anche per altri motivi: perché non sono troppo conosciute, perché potrebbero piacervi, perché il mondo della letteratura femminile non è fatto solo da best-seller sentimentali che parlano di donne stereotipate e per niente vere (lungi da me essere "razzista" verso certi libri, le loro autrici e le loro lettrici! Ma, oggettivamente, temo che alcune di queste opere non ci facciano un buon servizio.)
Le complici che ho tirato dentro a questo progetto sono state scelte con un unico criterio: penso che mi sopportino abbastanza, con le mie idee, da non mandarmi a quel paese. Ma se ciascuno di voi vorrà contribuire, per il futuro, sarà il benvenuto: vorrei creare una pagina, sul mio sito, che contenga una lista in continuo aggiornamento di autrici e opere.

Un grazie molto sentito va a due donne, le prime due di cui parlerò, perché senza di loro non solo non ci sarebbe niente di tutto questo, ma io sarei molto meno ricca di idee e conoscenza, e forse non sarei così sensibile alla tematica femminile.


Bianca Pitzorno
Nata a Sassari nel 1942, Bianca Pitzorno è una delle più conosciute autrici italiane per l'infanzia. E, a mio avviso, una delle più intelligenti. E' una di quegli adulti che prendono sul serio i loro giovanissimi lettori, e non cercano di creare per loro mondi edulcorati, né tolgono agli esseri umani di cui raccontano tutti i loro lati peggiori. Però sanno spiegare le cose come stanno, con un linguaggio che un bambino capisce subito, e in questo modo gli svelano il mondo come qualcosa di complesso, ma anche appassionante.
Ho letto molti suoi libri alle elementari; quando avevo tredici anni mi regalarono il libro Extraterrestre alla pari, e se oggi sto scrivendo tutto questo è grazie a quel libro.
La storia, scritta nel 1979 e ambientata in quello stesso periodo, è questa: durante una sorta di gemellaggio tra un pianeta alieno e la Terra, i bambini dei due mondi si scambiano per un periodo. Mo, arrivato sulla Terra, viene da un luogo in cui il sesso dei bambini non è subito definito, ma si scopre a un certo punto dello sviluppo. La famiglia terrestre che lo ospita, in crisi, decide che Mo è un maschio e lo fa vivere come tale. Quando poi dal pianeta di Mo arriva la risposta precisa sul sesso femminile di Mo, la vita della piccola extraterrestre cambia del tutto: il tempo libero e i giochi avventurosi vengono sostituiti da un'organizzazione più serrata del tempo, e da una serie di piccoli obblighi e imposizioni, secondo quella che è l'idea di "bambina perbene" promossa dalla famiglia.
Non vi svelo il seguito e non vi parlo della grande abbondanza di personaggi secondari validissimi. Vi invito solo a dargli un'opportunità, nonostante sia un "libro per ragazzi". E' una riflessione interessante e svolta molto bene, in maniera equilibrata e intelligente. E anche se racconta di un mondo antiquato, di cose che oggi, per fortuna, sono in parte scomparse, spiega comunque benissimo tante, tante, tante idee che permangono nei nostri tempi.
- "Extraterrestre alla pari" su Anobii


Ernestina Pellegrini
Docente di Letterature Comparate all'Università di Firenze fino al 2009, autrice e curatrice di numerosi saggi, questa signora è stata una delle mie insegnanti preferite, all'università, tanto che le ho chiesto due tesi. Per il triennio, mi ha fatta lavorare a un'analisi del modo in cui le artiste percepiscono la donna, e soprattutto la donna come artista, nel Novecento, quando la donna si ritrova libera di approcciarsi all'arte ed è confusa, perché si trova a confrontarsi con la mancanza di una vera e propria identità femminile.
Il titolo della mia tesi farà sorridere qualcuno di voi: "Tra più mondi. Scrittrici nello specchio del femminile."
Tra più mondi, esatto, che è un po' uno stile di vita, per me. Di certo lo studio di tutte le donne citate nella mia tesi ha influito tanto sul mio, di mondo. Le donne in questione erano: Angela Carter, Paola Masino, Sylvia Plath, Anne Sexton, Christa Wolf, Leonora Carrington, Frida Kahlo, Tori Amos.
La tesi specialistica mi ha portata a conoscere Sara Rina Virgillito, poetessa e traduttrice italiana, un personaggio poco noto, ma meritevole di una più ampia diffusione della sua splendida opera.
Ho scoperto l'attenzione per gli studi sulla letteratura femminile (uno dei campi specifici della comparatistica) grazie a un corso della prof. Pellegrini che riguardava il tema dello straniero. Lei ci presentò la donna come straniero. Insolito punto di vista, no? Perché la donna dovrebbe essere uno straniero? La risposta a cui giungemmo fu questa: la donna è qualcosa che, nei secoli, è sempre stata tenuta al margine, temuta, repressa e definita da altri. Quando poi, finalmente, ha cominciato a liberarsi, si è trovata ad affrontare un problema fondamentale: ma io, davvero, chi sono?
Le "madri" raccolte in questo articolo cercano di dire la loro al riguardo.
- "Le spietate" su Anobii (Raccolta di saggi su eros e violenza nella letteratura femminile del Novecento. Uno dei testi su cui ho lavorato molto per le mie tesi.)

Comincia la nostra piccola raccolta di recensioni. Speriamo che queste nostre parole possano incantarvi e spingervi ad aprire i loro libri.


Angela Carter
Londinese, nata nel 1940 e morta nel 1992, è una delle mie scrittrici preferite in assoluto. Viene inserita nella corrente letteraria del Postmodernismo, la sua opera viene definita in vari modi, tra cui "gotica" o nel filone del "realismo magico". Partendo dal presupposto che le parole possono voler dire tutto o niente, diciamo che scrive di cose che esistono, condite con cose che forse esistono, e altre cose che non esistono per niente, il tutto con la perfetta coerenza di chi riesce a incantarti al punto di farti credere a ogni cosa.
E' un genio della descrizione. Una lettrice pigra come me, che mal sopporta il dilungarsi nei particolari, trova bellissime le lunghe descrizioni della Carter. Angela accumula parole su parole, dipinge luoghi e persone, e io ne vorrei ancora di più. Sa usare il linguaggio come fosse magia, sa portarti dappertutto con un sorriso divertito onnipresente sulle labbra, e la capacità di stupirti e affascinarti, con il suo splendido crogiolo di ironia, intelligenza, meraviglia, oscurità, mistero, crudeltà, follia, capacità di rimettere in gioco miti, storie, personaggi e tradizioni.
La tematica del femminile è fondamentale, e la si può seguire in tutta la sua opera. Dai primi racconti, nei quali i personaggi femminili, oppressi e vessati, riuscivano all'ultimo a rifarsi o a disfarsi delle catene, si arriva a capolavori come Nights at the circus, romanzo su una donna alata, artista circense nell'Inghilterra del primo Novecento: una storia dove la donna ormai domina la scena e il suo sguardo vince su tutti gli altri.
Piccola curiosità inutile: il mio personaggio Angela Night (presente nella storia del teatro Sunflower) è ispirato a lei.
- Biografia e analisi dell'autrice piuttosto interessanti e complete + bibliografia
- The bloody chamber (Tutta la raccolta di fiabe riscritte, in inglese, leggibile online)
- The Kiss /(Racconto brevissimo, che sintetizza alla perfezione ciò di cui la Carter è capace.)


Rina Sara Virgillito
Mi sono innamorata di questa donnina quando la prof. Pellegrini, durante uno dei suoi corsi, ci ha svelato qualche dettaglio sulla loro amicizia. Non avevo letto ancora niente di suo, ma la storia raccontata dalla professoressa mi aveva commossa.
Nata nel 1916 e morta nel 1996, vissuta un po' in tutta Italia, sempre divisa (e qui ritorna la mia passione per la sospensione tra i mondi...) fra traduzione e poesia. Era una poliglotta impressionante (ha tradotto dal greco, latino, inglese, francese, tedesco e spagnolo, ma secondo me conosceva almeno altre 15 lingue.) L'hanno paragonata a Emily Dickinson per la parola evocativa, la ricerca interiore, la capacità di visione della sua poesia, il misticismo e la vita ritirata: paragone che calza. Rina Sara Virgillito ha anche tradotto la Dickinson, in effetti.
E' autrice di una poesia "luminosa". Che non significa allegria, sentimenti eternamente positivi e cose del genere. E' proprio la sua parola ad avere la consistenza della luce, del calore, del fuoco, temi a lei cari. E' una parola che va a caccia di infinito: cerca di imprigionarlo e, come sempre succede a chi cerca l'infinito, riesce ad acchiapparne appena qualche briciola, che però basta per creare un'arte dal respiro immenso e dalla grandissima forza.
- Biografia e opere
- Rina Sara Virgillito traduce Emily Dickinson (articolo di Sergio Romanelli sulla rivista "Mosaico Italiano")
- Traduzioni da Dickinson, Shakespeare, Rilke
- Omaggio a Rina Sara Virgillito (Approfondimento frutto di un convegno tenutosi a Bergamo, dove trovate brevi interventi, poesie e traduzioni.)


Willa Cather (recensione di Leryu)
Parlando della Bellezza non c'è niente di più facile e immediato che partire per una di quelle tangenti estetiche alla Oscar Wilde, quindi cercherò di evitarlo, prima di tutto perché non credo di esserne troppo capace, e poi perché mi pare un cliché insopportabile.
Preferisco iniziare così:
“To convince an old Bohemian housewife to give up her traditional cooking in favour of canned food is to commit a crime against art.”
(Convincere un'anziana casalinga boema a rinunciare alla sua cucina tradizionale in favore del cibo in scatola è commettere un crimine contro l'arte.)
- Willa Cather
Quando avevo letto questa frase per la prima volta ho provato un appagante senso di approvazione - sapete, quella tipica sensazione che suscitano gli autori che traducono nella tua lingua anche i pensieri più reconditi, quelli che ancora non sapevi neanche di avere, ma stavano allo stadio di ammasso informe stipato da qualche parte nel cervello.
(No, non tanto perché mi fa schifo il McDonald.)
Mi è sempre sembrata una replica perfetta per un mondo dove la Bellezza viene umiliata e infangata ogni giorno, considerata ormai alla stregua un orpello inutile e troppo costoso, un'aggressività sensuosa e volgare da mettere in mostra o un appannaggio di brillanti intellettuali languidi e insoddisfatti. L'autenticità del bello sarebbe in parte da ricostruire, in parte da recuperare, ribellandosi a ciò che viene imposto dall'alto come tale, e non necessariamente nell'ordine e nell'armonia delle forme, nella conoscenza dell'arte fine a sé stessa. Volendo, sarebbe ovunque, nelle piccole cose, che ognuno percepisce e vive in maniera differente.
Per molti aspetti Willa Cather è un po' una snob, ammettiamolo pure. Art for art's sake, post romanticismo alla grande, evanescente simbolismo dello stile, eccetera eccetera.
E' un'autrice americana che nasce alla fine dell'Ottocento, e non aveva neanche troppo in simpatia la radio, che poteva far sentire la musica classica a chiunque, persino a chi non sarebbe stato in grado di distinguerla da una qualsiasi canzonetta popolare. (Immagino si possa scusare pensando che erano altri tempi.)
Eppure nei suoi libri, unisce una percezione profonda e affascinante dell'arte, della natura, dell'uomo, ad uno stile malinconico e sognante, di semplicità cristallina e vivida.
Dipinge la Mesa, i paesaggi dell'America sud-occidentale con pennellate soffuse, rendendole entità viventi, restituendone la maestà, il respiro. Vagheggia con nostalgia un' età dell'oro che si è persa quasi completamente nel presente (ammesso che sia mai esistita), che ogni tanto si incarna in personaggi fatti di sogni e slancio vitale, in perenne contrasto con le meschinità materiali di tutti i giorni.
Consiglio di cominciare con La Casa del Professore e fra i suoi racconti Il Mio Mortale Nemico.
- My mortal enemy (Testo in inglese, leggibile gratuitamente online.)


Lynn Flewelling (recensione di fengtianshi)
Ama le lontre e ha fatto di loro una guida e un'ispirazione.
Sii come una lontra, ti direbbe.
Perchè la lontra sa rendere il lavoro simile al gioco.
Forse nemmeno ne conosce la differenza.
Ha studiato lingua inglese, storia,letteratura, veterinaria, greco antico e ha lavorato come imbianchina, impiegata d'ufficio, editrice e giornalista freelance, tecnico di autopsia e anche insegnante, qualche volta.
Non c'è da stupirsi se uno dei protagonisti delle sue storie sa fare tutto e ha provato a fare di tutto...
Nelle sue storie puoi trovare furti e travestimenti a scopo spionistico, avanzatissimi sistemi per la gestione dei quartieri del piacere, l'incontro tra culture sensibilmente diverse e una ricca e affascinante storia, un regno dove per tradizione sono le donne a salire al trono e a guidare gli eserciti, i preparativi e l'attuazione di un complesso rituale necromante per portare sulla terra una divinità del male, colorite imprecazioni in corredo col pantheon del luogo. E tutto quanto di bello e brutto può esserci nell'animo umano.
I suoi libri hanno vinto molti premi e riconoscimenti.
In Italia hanno pubblicato solo i primi tre libri della serie Nightrunner:
L'arciere di Kerry (Luck in the shadows)
Alec di Kerry (Stalking Darkness)
Il traditore di Kerry (Traitor's moon)
- Lynn@LJ: otterdance
- Il sito di Lynn


Ellen Kushner (recensione di fengtianshi)
"Non so raccontare storie, non come Thomas il Poeta," scrive Ellen nel suo primo romanzo.
Beh, è una grandissima balla! Ah, come sa raccontare storie lei! Può descrivere la decadenza di un palazzo nobiliare caduto in rovina e abitato ora da ladruncoli, prostitute ed accattoni, o l'eleganza e la ricchezza di un abito intessuto di trine e le sue parole riescono ad avvincerti come se ti avessero catapultato in mezzo ad un duello, un rapimento, una scena d'amore. Ellen sa descrivere con eleganza e poesia e una buona dose di arguzia tutta la grande gamma delle vicende umane e ti consegna tra le mani i sentimenti di cui le sue storie parlano, senza bisogno di dirti nulla. Dolore, paura, onore, amore... semplicemente diventano tuoi.
Oh, tra l'altro... Quando non ti strappa il cuore con i suoi scritti, Ellen si occupa anche di un programma radiofonico sul folklore e le tradizioni del mondo e fa parte di un movimento che sostiene le produzioni artistiche che non cadono entro le comuni denominazioni di genere o media, rendendoli difficili da racchiudere entro una singola definizione artistica e quindi spesso ignorate o banalizzate dall'industria editoriale.
- Il sito di Ellen
- Ellen@LJ ellen_kushner


Hope Mirrlees (recensione di fengtianshi)
Che straordinaria creatura dev'essere stata! Sembra incredibile la storia della sua vita, pensando all'epoca in cui è vissuta.
Crebbe in Sud Africa e girò l'Europa. Parlava fluentemente l'inglese, il francese, lo spagnolo, lo zulu e il russo. Ebbe un'istruzione universitaria in un'epoca in cui a ben poche donne era concessa. Non si sposò mai, visse e scrisse con la sua maestra e più cara amica, un'altra donna straordinaria della sua epoca, Jane Ellen Harrison, che agli inizi del '900 insegnava le lingue classiche all'università di Cambridge. Mica male, eh?
Hope aveva un carisma eccezionale ed un'eleganza che quasi non sembrava appartenere a questo mondo.
Fu amica di personaggi della letteratura del suo tempo come T.S.Eliot e Virginia Woolf.
Nacque nel 1887 e nel 1926 scrisse quello che viene considerato il primo romanzo fantasy della storia, ben 11 anni prima de "Lo Hobbit".
Il titolo di questo romanzo è Lud-in-the-mist, una vicenda variegata, un insieme di molti generi, una riflessione profonda ed intelligente sul rapporto che lega la quotidianità con tutto ciò che sta oltre. Voci ed echi delle sue pagine si trovano nella produzione di moltissimi autori fantasy, come Neil Gaiman, Michael Swanwick, Susanna Clarke e anche lo stesso Tolkien.
- Un sito dedicato a Hope, alla sua opera e a quello che la circonda.
- Un articolo su Hope scritto da Michael Swanwick

Marguerite Yourcenar (shu_maat)

Linda Medley (crimsontriforce)

Irène Némirowsky (juuhachi_go)

Diana Wynne Jones (an_rua_mia)

Kristen D. Randle (an_rua_mia)

Mi auguro davvero che proviate a dare un'occhiata a questi piccoli scritti.
Questo progetto è una cosa, probabilmente, semplice, e non ha la pretesa di essere qualcosa di terribilmente serio, né perfetto. Ma io credo che l'arte non debba mai essere divisa dalla gente. Noi siamo "la gente", l'arte è nostra, e nostra è la possibilità di parlarne, diffonderla, passarla, farla conoscere, farla diventare una cosa viva.
Grazie!

storie, scrittrici, letteratura femminile

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