TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 Quando entrò in camera, Masaki gli gettò le braccia al collo. Tremava come una foglia ed era decisamente abbattuto
<< Ha detto che non ce la fa ad essere mio amico… che… è davvero così faticoso starmi dietro? Do davvero tutti questi problemi?…>>
<< Masa… calmati…>> disse Sho, facendolo sedere sul letto. Masaki scoppiò in lacrime. Sho, sospirando, gli si inginocchiò davanti, sul tappeto, e gli prese le mani. Masaki lo guardò.
<< A volte sei un casinista tremendo… bisogna ricordarti le cose e bisogna stare attenti che non ti faccia male, ma… sei tu. O-chan non so cos’abbia, ma non dipende da te. Masa, guardami. Io sono qui. E non voglio vederti stare così… voglio che tu sia felice e casinista, perchè è quello il Masaki che mi ha fatto compagnia, che mi ha fatto dimenticare quant’è brutto stare lontano dai miei tutto questo tempo…>>
Masaki fece un mezzo sorriso
<< Bravo…>> disse Sho
<< Mi fai sempre i complimenti… poi divento appiccicoso come con Toshi… e se te ne vai anche tu, io come faccio?>>
<< Io non me ne vado. E non smetterò di farti complimenti. Ok?>>
Masaki lo guardò
<< Ok?>> ripeté Sho.
<< Ok…>> disse Masaki, sorridendo leggermente. Sho lo strinse forte a sé. Masaki gli si appoggiò contro, sospirando.
<< Se ti faccio i grattini dietro el orecchie, fai le fusa?>> chiese Sho.
<< Scemo!>> rise Masaki, scompigliandogli i capelli
<< Bene!>> disse poi << Riprovami matematica!>> disse, tutto allegro. Sho si chiese dove trovasse tutta quell’energia.
Quando suonò la sveglia, trovò qualche difficoltà a raggiungerla. Poi ricordò. Si mise a sedere e si stiracchiò. Avevano studiato fino a tardi, ed erano crollati sul letto di Masaki, ed ora erano ancora nella stessa posizione. Masaki dormiva in maniera decisamente scomposta, e Sho non poté trattenere un sorriso. Poi lo scosse leggermente. Masaki sospirò e continuò a dormire. Sho non resistette e depose un bacio leggero su quelle labbra socchiuse. Erano morbidissime… Masaki spalancò gli occhi e Sho si affrettò a scostargli una ciocca di capelli dal viso
<< Avevi dei capelli in bocca…>> disse, tranquillo
<< Allora… no, ok, ho fatto un sogno strano…>> disse
<< Brutto?>> si informò immediatamente Sho. Masaki ci pensò un attimo. Poi scosse la testa, sorridendo dolcemente
<< C’era anche Sho-chan, non poteva che essere bello.>> disse, ed arrossì violentemente. Sho lo guardò intensamente. Masaki si stiracchiò ed andò a farsi la doccia. Sho dovette farsi violenza per non entrare ad abbracciarlo stretto… Quando Masaki uscì aveva già l’uniforme addosso.
<< Vado a prendere un tavolo. Tu sbrigati, ho super fame.>> disse, sorridendogli. Si chinò e gli diede un bacio sulla guancia. Sho spalancò gli occhi
<< Ah… scusami… io… non so che mi sia preso…>> balbettò Masaki, e corse fuori, con il viso in fiamme. Mentre usciva, sbatté contro lo stipite della porta ed inciampò nella borsa dei libri che gli era caduta. Sho lo raccolse da terra
<< Sei tutto intero?>> gli chiese, preoccupato. Masaki annuì. Sho lo abbracciò
<< Non farti male, piccolo…>> disse.
<< Vedrò di arrivare in mensa vivo, ok?>> disse Masaki, staccandosi e correndo via
<< La borsa…>> disse Sho, inutilmente. Sospirò e, dopo aver chiuso la porta, si infilò in doccia. Perché diavolo l’aveva chiamato “piccolo”? Non era di certo il suo fratellino! E non l’aveva certo chiamato così per quello.. e poi… si portò una mano alla bocca… aveva solo sfiorato quelle labbra morbidissime, ma si sentiva così strano…
“ Mi sarebbe piaciuto provare a mordicchiarlo…” pensò.
<< Argh!>> urlò, vergognandosi di un pensiero simile.
In mensa si sedette accanto a Masaki. Gli diede la borsa dei libri e la chiave. Masaki gli passò il vassoio della colazione
<< Sembrate una coppia sposata…>> commentò Kazunari, bevendo caffè. I due arrossirono violentemente
<< Che sincronia…>> disse Jun, ammirato.
<< Ti picchio, Matsumoto?!>> minacciò Sho, mentre un sopracciglio gli scattava in alto.
<< Non puoi picchiare Jun-Jun! E’ mio amico…>> disse Masaki, imbronciandosi leggermente.
<< Ah, scusami.>> disse Sho, girandosi, preoccupato
<< Credo che mi sia venuto il diabete…>> disse Tomohisa, sbuffando. Quella mattina non era di buon umore, notò Sho
<< Un po’ anche a me.>> disse Kazunari.
<< Beh, non mangi con O-chan?>> chiese Hideaki, seduto in braccio a Tsubasa con la scusa della mancanza di sedie. Kazunari posò con violenza le bacchette sul tavolo, si alzò e se ne andò. Hideaki si morse le labbra
<< Ma che ho detto?…>> chiese poi, rabbuiandosi.
<< E’ stressato, non ti angustiare.>> disse Tsubasa, per calmarlo. Hideaki annuì.
<< Vado in bagno.>> mormorò Sho in un orecchio a Masaki. Quello gli sorrise, annuendo. Sho uscì dalla mensa. Sapeva dove poteva trovare Kazunari. Ed infatti lo trovò seduto sulla scala esterna, con una sigaretta in una mano. Piangeva in silenzio. Sho gli si sedette accanto
<< Che succede? Pensavo che tu e Ohno…>>
Kazunari lo guardò malissimo. Poi distolse lo sguardo, prendendo una lunga boccata dalla sigaretta
<< Pensano tutti che siamo grandi amici, che vada tutto bene… ha raccontato quello che è successo con Masaki a te! Ti conosce da quanto? Mezzo minuto? E ti va a raccontare una cosa del genere! Io l’ho dovuto torchiare per mesi per sapere che cavolo avesse… mi diceva tutto… invece adesso… è pure arrabbiato con me…>>
<< Dev’essere davvero brutto…>> disse Sho << Però…>>
<< Sentimi bene, senpai! Mio padre sta morendo! Ho si e no il tempo di diplomarmi, prima di dover prendere in mano un’azienda che non ho idea di come funzioni! Non ci sarà nessuno a dirmi cosa devo fare, ma dovrò imparare a farlo comunque! Mi posso concedere solo pochi mesi per avere ancora delle amicizie, e… per dirla tutta io mi sono innamorato di lui, ma… non ho il tempo materiale nemmeno per stare male… eppure mi sento tanto male…>> la voce gli venne meno
<< Pochi mesi? Ma i diplomi tra due anni, no?…>>
Kazunari scosse la testa
<< Sto seguendo un programma un po’ intensificato… devo diplomarmi entro quest’anno, altrimenti rischio di lasciare l’azienda scoperta per troppo tempo… non guardarmi con compassione, pezzente!>>
Sho gli diede uno scappellotto.
<< Non chiamarmi più pezzente, moccioso. E poi scusa, stai piangendo, cosa dovrei fare?>> chiese Sho
<< Nino… che ti prende?>> chiese Masaki. Kazunari scoppiò in singhiozzi irrefrenabili, mentre spiegava la situazione a Masaki. Quello ascoltò tutto, stringendo a sé l’amico. Poi prese il telefono. Pensò un attimo, mentre Kazunari lo guardava, cercando di calmarsi. Schiacciò un paio di tasti
<< Padre… scusi se la disturbo ora, ma so che oggi viene a parlare con il preside… oh, no… io non ho nessun problema… ma… è per un mio amico… figlio di un suo amico, tra l’altro…>>
<< Da del lei al padre?…>> chiese Sho, sconvolto. Kazunari annuì
<< L’ho detto, i suoi sono crudeli anche per essere persone che mandano i figli qui… Masa, non ce n’è bisogno…>>
Masaki lo zittì con un cenno della mano. Sho rimase ancora più sconvolto. Il dolce e casinista Masaki che conosceva, era scomparso, insieme al Masaki Demone-Degli-Esami che aveva conosciuto nell’ultima settimana, lasciando il posto ad un uomo autorevole, qualcuno che riusciva a creare il silenzio con un solo gesto…
<< Sapevo che avrebbe capito. La ringrazio infinitamente…>> chiuse la conversazione
<< Non può garantire nulla, ma dovresti avere i due anni per il diploma. Parlerà con il preside tra pochi minuti. E con tuo padre nel pomeriggio… erano amici, quando studiavano qui, quindi…>>
Kazunari guardò Masaki
<< Per te non l’avrebbe mai fatto, lo sai vero?>> gli disse. Masaki si strinse nelle spalle
<< E che importa?>> chiese, abbracciando stretto Kazunari. La campana suonò e Kazunari schizzò via. Masaki guardò Sho
<< Ero geloso.>> disse << Mentre abbracciavi Kazu, ero geloso…>>
<< Scemo… me che fai, tremi?…>> chiese Sho, cercando di mascherare la gioia che la parola “geloso” gli aveva provocato
<< Era un anno che non sentivo la voce di mio padre… mi sono agitato tantissimo…>> disse Masaki, ridendo
<< Adesso ti riconosco…>> disse Sho, sorridendo ed abbracciandolo stretto. Poi cossero verso le proprie aule.