E come minacciato, ehhhhm, promesso due secondi fa, mi spammo *risata diabolica*
Sono felice di annunciare che con questo siamo a quota MENO TRE
Gioite gioite, tra tre capitoli vi libererete del polpettone! Yeeeeeee *checcavolo scrive così tanto se poi ha sti problemi con lj?!*
P.S.WARNING: Sho porta grola U_U
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Successe anche quella notte, e quelle successive. Ad una certa ora, Sho si svegliava di soprassalto, cercava Jun e gli si rannicchiava contro. Jun aveva preso l’abitudine di scostare automaticamente la coperte, quando Sho aveva gli incubi, e di accoglierlo nel futon, senza nemmeno più chiedergli che succedesse. Perché Sho non sapeva rispondergli. E così, anche quella notte, Jun si trovò a stringere a sé Sho, tremante ed in lacrime. Gli accarezzò i capelli, per calmarlo, baciandogli il viso. Sho si calmò, e si addormentò, con il viso sul suo petto, rannicchiato, una lacrima ferma sullo zigomo. Jun lo trovò bellissimo. E fragile … Si addormentò stringendolo a sé. La mattina dopo, si trovò a doverlo rassicurare un milione di volte circa
<< Ho davvero una brutta sensazione … stai attento, ok, cucciolo?>>
<< Starò attento, amore. Ma tu non stare in ansia, va bene?>> gli disse, baciandolo velocemente
<< Sembrate una coppia sposata …>> commentò la madre di Jun, ridacchiando. Jun arrossì, mentre Sho sorrideva, abbassando leggermente il viso
<< Magari potessimo …>> mormorò con un sospiro
<< Adesso siete un po’ molto piccoli, ma se più in la vorrete fare un viaggio, non sarò di certo io a fermarvi.>> disse la donna. Jun arrossì ulteriormente
<< Tua madre è un’inguaribile romantica …>> rise Sho
<< Poveri noi …>> sospirò Jun, sorridendo e baciando di nuovo Sho.
Arrivati a scuola, trovarono Miyuki preoccupatissima, ed in quel momento, anche Jun ebbe una brutta sensazione
<< Yakuza-chan, che succede?>> chiese Sho. La ragazza si morse le labbra
<< Masa non risponde al telefono, ne ai messaggi, e a casa non c’è …>> spiegò Kazunari
<< Ieri sera è andato al lavoro, ma da quando ha finito, non abbiamo più notizie … mio padre lo sta cercando … non guardatemi così. E’ vero che non è una brava persona, ma si è affezionato a Ma-chan … gli vuole bene, e adesso è veramente in pensiero … che parlando di lui è una minaccia … >>
Sho sospirò. Strinse una spalla a Kazunari, che nonostante l’aria strafottente, era pallido e preoccupato
<< Se lo sta cercando il padre di Miyuki-chan, allora puoi stare tranquillo, Nino.>> disse Jun. Kazunari annuì, mentre Miyuki sorrideva debolmente.
Cinque ore dopo, Miyuki venne fatta chiamare dal preside. Jun attese il suo ritorno, in ansia, senza riuscire a seguire la lezione. Miyuki tornò qualche minuto dopo. Prese la borsa dei libri e si avvicinò a Jun
<< E’ in ospedale … quando finiscono le lezioni, venite anche voi … tanto manca poco …>>
<< Mandami un messaggio appena hai notizie certe, per favore …>> supplicò Jun. Miyuki annuì, poi diede la giustificazione del preside all’insegnante e corse fuori.
Quando suonò l’ultima campana, Jun scattò in piedi e schizzò verso l’uscita. Miyuki non gli aveva mandato messaggi, e la cosa lo faceva sentire in ansia. Quando disse a Sho e Kazunari cosa fosse successo, calò un attimo di silenzio
<< Ragazzi, organizzazione. Io vado a prendere i bambini, Nino, vi a prendere Toshi. Jun, con molta attenzione, perché ho ancora una sensazione pessima, vai da Masa, e ti raggiungiamo tutti li.>> disse Sho, riprendendo il controllo della situazione. Kazunari annuì e corse via. Sho baciò Jun
<< Stai attento, cucciolo.>> gli disse
<< Siamo a mezzo metro dalla stazione della metro, e l’ospedale è a mezzo metro dalla stazione d’arrivo, non stare in ansia, amore!>> disse Jun. Sho sospirò, lo baciò di nuovo e lo lasciò andare. Jun corse verso la stazione, passando dalla stradina che faceva sempre. Solo pochi passi, e seppe che Sho aveva ragione ad essere in ansia
<< Ciao, Jun.>>
La voce del suo patrigno lo fece rabbrividire, mentre si girava a fronteggiarlo.
<< Hai spifferato tutto alla mammina, vero? E lei è una poliziotta, anche se mi spara, non succede niente … non ti importa se mi hai rovinato la vita, troietta … perché io la amo, e senza di lei non ce la faccio …>>
<< Dovevi pensarci prima di mettermi le mani addosso.>> sibilò Jun, sentendo la rabbia montargli improvvisamente. Poi arrivò il dolore. Acutissimo, freddo, allo stomaco. Gli tolse il fiato e capì che Sho doveva aver provato lo stesso, quando vide il coltello insanguinato nella mano dell’altro. Si morse le labbra per non urlare quando l’uomo lo colpì di nuovo, e ancora. Cadde in ginocchio, e lo vide lasciar cadere il coltello per iniziare a picchiarlo, a prenderlo a calci. Si coprì la testa, ed iniziò ad urlare, anche se sapeva che avrebbe peggiorato la situazione. Sentì l’aria accarezzargli la pelle e capì che l’altro gli aveva strappato i vestiti di dosso. Serrò gli occhi, sentendo quelle mani. Poi cercò di tornare lucido, nonostante il suo corpo gli stesse ordinando di spegnere il cervello e riaccenderlo quando fosse finita, e pian piano ricordò dove fosse. Iniziò ad urlare, e sentì che i colpi finivano. Sentì le voci delle persone che erano accorse sentendo le sue grida. Poi fu tutto buio.
Quando aprì gli occhi, gli ci volle un attimo per capire dove si trovasse. Poi sentì una mano sul viso. Si girò nella direzione di quel tocco ed incontrò gli occhi di Sho. Lui sospirò e gli sorrise
<< Bentornato, cucciolo …>> mormorò. Jun sorrise di rimando. Sentiva il dolore pulsare, da qualche parte giusto un attimo fuori dalla sua coscienza
<< Sei fuori pericolo, anche se abbiamo temuto il peggio … hai dormito un giorno intero … e lo stronzo è in prigione … dei tuoi compagni di classe l’hanno bloccato …>>
<< Sho-chan …>> lo chiamò Jun, vedendolo agitato
<< Ho avuto paura di perderti, cucciolo …>> singhiozzò Sho. Jun lo abbracciò, e Sho si calmò quasi subito, sospirando. Rimasero fermi in quel modo, per quanto non fosse particolarmente comoda come posizione. Jun prese ad accarezzare i capelli di Sho. Poi il dolore iniziò a raggiungerlo.
<< Fa male …>> si lamentò, serrando gli occhi
<< Adesso chiamo i medici … sarai intontito o dolorante, per i prossimi giorni … ma passa abbastanza in fretta …>> disse. Jun annuì e gli strinse la mano. Il dolore iniziava ad essere forte. Serrò di nuovo gli occhi, mentre Sho guardava con urgenza verso il corridoio
<< Resisti, cucciolo, arrivano subito …>> mormorò Sho, iniziando ad accarezzargli la fronte. Jun si rilassò un attimo. Poi guardò Sho
<< Faceva così male?>> chiese, con un filo di voce. Sho scosse la testa
<< Bugiardo …>> disse Jun, sorridendo. Sho fece una smorfia e lo baciò
<< Non voglio che tu stia così!>> borbottò, imbronciandosi
<< Non fare i capricci … notizie di Masa?>>
Sho sospirò
<< E’ stato aggredito da alcuni clienti … una vecchietta l’ha trovato in un vicolo vicino al locale e ha chiamato l’ambulanza. A quanto pare, non hanno apprezzato il cambio di lavoro … adesso sta … beh, fisicamente è a posto, ma … >>
<< Sho parla … tanto tra poco sarò sotto morfina, non puoi sconvolgermi più di tanto …>> mormorò Jun. Sho serrò la mandibola, poi sospirò, abbassando il volto
<< Non parla, non si lascia avvicinare … abbiamo paura che sia crollato … ha morso e graffiato medici ed infermieri, sono riusciti a medicarlo solo mettendolo sotto sedativi, e … per fortuna non c’ero … sai, ho picchiato Nino prima … gli ho dato un pugno e l’ho fatto piangere … ma … quando ti hanno portato qui in ambulanza se n’è uscito dicendo “beh, poco male, avevamo appuntamento qui” … e li non ci ho visto più … povero Nino … è spaventato a morte dalla situazione … ma almeno adesso si è sfogato … poi temo dovrò dare delle spiegazioni a Ohno, e questo mi terrorizza, ma fa lo stesso …>>
Jun sorrise, poi si incupì, pensando a Masaki. Sho gli strinse brevemente la mano, mentre entrava il medico.
<< Si è risvegliato …>> disse Sho. Il medico annuì e si avvicinò. Controllò le flebo, poi girò un attimo una rotellina
<< Adesso il dolore passerà, stai tranquillo. Bene, se vi servo, sono qui fuori. >> detto questo, l’uomo uscì. Jun sentì effettivamente il dolore diminuire, e una strana sonnolenza si impossessò di lui. Strinse debolmente la mano di Sho
<< Ti amo tanto, Sho-chan …>> disse in un soffio
<< Ti amo tanto anch’io, cucciolo.>> mormorò Sho nel suo orecchio, per poi baciarlo. Jun sorrise, o almeno sperò di esserci riuscito, poi si addormentò.