Ai wa Moumoku no

Sep 11, 2010 21:29

Rieccomi ancora, rileggere questa fict per vedere se ho fatto qualche errore di battitura è sempre tanto piacevole, mi piace davvero tanto come è venuta ^___^ e anche se non siete in tanti a leggerla, sono davvero contenta del risultato ugualmente, ringraziando chi comunque sta leggendo con entusiasmo<3

Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 2 di 20
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
Post Precedenti: Intro, Cap.1

Capitolo 2
Sho tornò di corsa nella sua stanza e chiuse la porta.
-E' successo qualcosa?- chiese Jun alzandosi, e lasciando lo strumento che stava pulendo.
-Ho visto una cosa...- disse Sho con il fiatone.
-Cosa?- chiese Jun inclinando la testa confuso.
-Sono andato nelle stanze di mio padre, volevo parlargli un pò e...-
-Sai che devi farti annunciare prima di andare nelle stanze dello Shogun- lo rimproverò pacatamente Jun.
-Sono suo figlio sarò libero di andare quando mi pare!- protestò Sho, ma Jun non rispose.
-Però mio padre non era solo- ricominciò a raccontare.
-Ti sei fatto sgridare di nuovo?- chiese Jun, quasi certo che fosse successo.
-No! Non mi ha visto, era... con una donna... si stavano... baciando- confessò.
-Uhm- rispose solamente Jun.
-Come uhm!- protestò Sho, -Non dici altro?-
-Cosa devo dire?- chiese Jun riprendendo ciò che aveva lasciato a metà.
-Non lo so, qualcosa- rispose Sho.
-Se la stava baciando, forse gli piace- disse semplicemente Jun.
-Secondo te è per questo?- chiese Sho.
-Credo, non lo so-
-Tu hai mai baciato qualcuno?- chiese poi d'un tratto Sho.
-No, non conosco nessuno al di fuori di qui- rispose Jun.
Sho si avvicinò a Jun e gli si sedette di fronte ed ora osservava Jun pulire il suo strumento senza guardarlo, gli occhi fissi sul viso di Sho.
Sho gli fissò le labbra; "chissà com'è baciare qualcuno" pensò.
-Chiudi gl'occhi- disse poi improvvisamente.
-Eh?!- esclamò Jun confuso.
-Chiudi gl'occhi!- ripetè Sho.
-Guarda che non ti vedo comunque- rispose Jun per prenderlo in giro.
-Chiudili e basta!- replicò Sho, Jun sbuffò poi chiuse gli occhi come voleva.
Sho rimase a guardarlo per un pò, indeciso, poi si avvicinò e posò le sue labbra su quelle di Jun per un istante, allontanadosi subito dopo.
-Come è stato?- chiese a Jun quando questo riaprì gl'occhi.
-Non lo so... bello credo- ripose; -Secondo te?-
-Non lo so... riproviamo?- chiese poi, Jun annuì e chiuse di nuovo gli occhi, questa volta fu un contatto molto più lungo del precedente e anche Sho tenne gli occhi chiusi per qualche istante.
-Ed ora?- chiese quando si allontanò.
-E' stato bello- rispose Jun.
-Si è stato bello- confermò Sho.
Fu il primo bacio per entrambi, avevano 14 e 13 anni, non conoscevano nessuno all'infuori dell'altro, e quella sera d'autunno fu il loro primo bacio.

Passò del tempo da quel giorno, i due ragazzi si erano baciati più volte, facendo esperienza in quel tipo di piacere, ma mai avevano pensato di spingersi oltre, nonostante ormai fossero grandi e sapessero perfettamente che tipo di rapporto c'era tra un uomo e una donna, ma anche quello che poteva esserci tra due uomini, infatti non era strano avere rapporti anche tra uomini nella loro cultura.
Ora Sho aveva ormai quasi 18 anni e il padre lo stava facendo entrare a contatto con le questioni politiche del paese, spesso partecipava alle cene con il padre e altri uomini importanti e da un pò non c'era più Jun a seguirlo ovunque andasse, ma partecipava da solo come erede dello Shogun e suo prossimo successore.
Fu durante una di queste cene che per la prima volta vide Jun sotto un aspetto completamente diverso, il padre infatti dato che sapeva che aveva un abilità speciale per la musica gli aveva ordinato di suonare per loro quella sera, e all'insaputa di Sho a metà serata, il maestro di musica lo introdusse.
Sho rimase sbalordito vedendolo entrare, portava un bellissimo kimono molto colorato, i lunghi capelli di Jun erano raccolti in un acconciatura ormanta con alcuni pettini.
-Chi è quella fanciulla?- chiese un uomo allo Shogun.
-E' un ragazzo- rise il padre.
-Un ragazzo? Ha una bellezza straordinaria- rispose l'uomo piacevolmente sorpreso.
-Le donne si devono essere divertite a vestirlo così- rise ancora il padre di Sho, -Il ragazzo è cieco, ma è un ottimo musicista, vero?- disse rivolto al figlio.
-Si padre- rispose Sho, poi riportò lo sguardo su Jun che ora in ginocchio davanti a loro aspettava che gli dessero il permesso di cominciare.
-Facci ascoltare quello che sai suonare meglio Jun- disse lo Shogun.
Jun fece un inchino, poi cominciò a suonare, era una bella melodia e Jun riusciva a far vibrare ogni nota cogliendo la minima sfumatura del suono, teneva gli occhi bassi per non infastidire gli ospiti ed era splendido, Sho ne rimase talmente rapito che non ascoltò più i discorsi degli uomini e rimase a contemplarlo.
Quando finalmente si ritirò nelle sue stanze ormai era notte fonda e fu sorpreso di vedere Jun nella sua stanza ad aspettarlo, era seduto affacciato sul cortile e sembrava contrariato da qualcosa, quando lo sentì entrare però si alzò subito in piedi e Sho potè notare che portava ancora i vestiti che aveva durante lo spettacolo, anche i capelli erano ancora raccolti, solo qualche cioccha era sfuggita via andando però a incorniciargli il viso, e Sho non potè credere che potesse essere ancora più bello di prima.
-Sho sono ridicolo vestito così?- chiese, Sho rise divertito.
-Ecco sono ridicolo- piagnucolò mettendo il broncio.
-Ma no Jun non sei ridicolo- rispose Sho ridacchiando ancora.
-E allora perchè stai ridendo? Perchè anche tuo padre stava ridendo?- domandò offeso.
-E' semplicemente che... sei vestito da donna Jun- rispose Sho cercando di rimanere serio, ma quell'espressione contrariata sul viso di Jun la trovava adorabile.
-C'era qualcosa che non andava, le donne ridacchiavano mentre mi sistemavano l'abito e i capelli, ma non riuscivo a capire. Ho fatto una figuraccia davanti a tutti- borbottò Jun.
-Ma no, non è così- rispose Sho.
-Sono vestito da donna, sono ridicolo!- esclamò arrabbiato.
-Non sei ridicolo, sei bellissimo- disse accarezzandogli una guancia, Jun fu sorpreso per un istante, poi arrossendo chiese:
-Davvero?-
-Si, davvero- rispose Sho, poi posò le labbra su quelle di Jun succhiando leggermente il labbro inferiore del ragazzo più piccolo.
-Anche tu pensi che sia bellissimo?- gli chiese poi Jun arrossendo di nuovo.
Sho lo guardò negl'occhi, quegl'occhi vuoti che lo fissavano ed attendevano qualcosa, Sho prese uno dei pettini che teneva raccolti i capelli di Jun e lo sfilò facendo ricadere i capelli lungo le spalle, poi gli cinse i fianchi avvicinandolo di più a se.
-Sei molto più che bellissimo- disse per poi baciarlo di nuovo, approfondendo molto di più il bacio questa volta, sentì Jun ricambiare con la stessa passione.
Era strano come solo adesso si fosse accorto della bellezza dell'altro, come solo ora lo vedeva sotto una luce completamente diversa.
Si staccarono solo per qualche istante, mentre Sho accompagnava Jun facendolo sdraiare a terra, rimase a guardarlo in silenzio, completamente immobile rapito da quella visione così bella.
-Sho?- chiese d'un tratto Jun, era la prima volta che succedeva, Jun non percepiva più la presenza di Sho.
-Sono qui- disse accarezzando poi il viso di Jun.
-Non ti sentivo più- disse Jun.
-Scusami, ti stavo guardando- disse Sho e Jun arrossì di nuovo facendolo sorridere.
Quando Jun alzò una mano cercandolo Sho si avvicinò prendendo quella mano tra le sue e portandola al suo viso, Jun accarezzò tutto il viso di Sho cecando di capire ogni piccolo tratto del volto dell'altro.
-Anche tu sei bello- disse poi Jun sorridendo.
Sho lo baciò di nuovo con impeto e passione, lo desiderava davvero tanto, eppure non era mai stato così prima, voleva bene a Jun e tanto, pensare a come avrebbe vissuto tutti quegli anni senza di lui lo faceva stare male, eppure solo ora aveva capito che c'era qualcos'altro oltre l'amicizia probabilmente.
Sciolse l'obi che teneva chiuso il kimono e lo aprì quel tanto che bastava per scoprire il corpo nudo di Jun sotto la veste, come poteva essere così bello e non essersene mai accorto? Si chiedeva Sho.
I capelli di Jun ricadevano sul pavimento e sulla stoffa del kimono neri e lucenti, le labbra rosse e dischiuse, gli occhi fissi ma talmente belli da perdercisi al loro interno, Sho voleva conoscere tutto di Jun ora, voleva conoscere quel corpo come conosceva il proprio, voleva che fosse suo e di nessun altro, accarezzò ogni centimetro di quella pelle, studiandola e baciandola, compiaciuto delle reazioni di piacere che dava all'altro, consapevole che i sensi di Jun erano mille volte più acuti dei propri, che ogni carezza per lui era amplificata mille volte; e quando si unirono insieme diventando una cosa sola Sho credette di morire in quell'istante e di essere sicuro che non avrebbe rimpianto niente tanta era la felicità e il piacere in quel momento.
Quando sfiniti giacquero insieme uno accanto all'altro, Sho strinse Jun tra le sue braccia come a proteggerlo da qualsiasi cosa e disse:
-Credo di amarti Jun e di essermene accorto solo adesso-
-Ti amo anch'io Sho- rispose Jun stringendosi di più in quell'abbraccio.
-Rimarremo sempre insieme vero?- chiese poi Jun.
-Si, rimarremo sempre insieme- rispose Sho sollevandogli il viso e baciandolo di nuovo.

g: arashi, r: pg-15, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au

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