Kleenex Requested

Jun 25, 2008 02:09

TITOLO: La principessa della luna
AUTORE: Jinny
GENERE: Drammatico /angst
FANDOM: Arashi (e chi l'avrebbe mai detto?)
PAIRING: Sakumoto, ma molto soft
RATINGS: pg-13
DISCLAIMERS: Gli Arashi non mi appartengono, e sono sicura che ringrazino tutti i giorni gli dei per questo...
NOTE: Stavolta ho fatto un piccolo salto temporale.
GIA'  "PUBBLICATE": Prologo  Capitolo1  Capitolo2
Capitolo3  Capitolo4  Capitolo5  Capitolo6  Capitolo7  Capitolo8  Capiolo9  Capitolo10

Jun si stiracchiò, sospirò e cercò di aprire gli occhi. Man mano che il tempo passava, gli era sempre più difficile svegliarsi presto la mattina, avendo dormito solo tre ore… le braccia di Sho lo avvolsero immediatamente

<< Devi già alzarti?>> gli chiese dolcemente, sussurrandogli nell’orecchio. Jun sospirò

<< Eh, già…>> disse, aprendo gli occhi. Erano passati cinque anni da quando avevano scoperto che i loro sentimenti erano ricambiati dall’altro, ed erano tre anni che, all’insaputa di capi e media, vivevano insieme

<< Stasera c’è la festa di Shizu agli studi…>> disse Sho, baciandolo. << Ce la fai?>>

Jun annuì

<< Devo solo riuscire a svegliarmi, poi riesco a fare tutto…>> disse, accoccolandosi tra le braccia di Sho, che gli baciò i capelli e lo strinse dolcemente a sé

<< Sei sempre più bello…>> mormorò, affondandogli il viso nei capelli

<< Devo lavarli, non annusarli, dai…>> supplicò Jun

<< Sei fissato. Sanno di balsamo…>> disse Sho, inspirando forte. Jun sorrise, svegliandosi completamente

<< Vado a farmi la doccia, poi passa l’auto a prendermi. Così posso dormire un altro po’… ci vediamo dopo, ne? Tu che puoi, rimettiti a dormire…>>

Sho gli sorrise

<< Ok… ah, amore… ti voglio bene.>> disse, poi crollò addormentato. Jun non poté fare a meno di sorridere. Adorava Sho. Il suo Sho… uscito dalla doccia, mentre si rivestiva, lo guardò dormire. Adorava guardarlo dormire, ma doveva andare… si chinò e depose un piccolo bacio sulla tempia a Sho

<< A dopo, amore…>> mormorò. Sho sorrise nel sonno e Jun si allontanò, ridacchiando.

Masaki abbassò il viso. Era in piedi fuori dalla scuola di Shizuka, come tutti i giorni. E come tutti i giorni, gli sembrava un miracolo…

<< Aiba-san, buongiorno!>> lo salutò la maestra di Shizuka, mentre accompagnava i bambini nel cortile

<< Ah, Hayashi san! Buongiorno!>> salutò Masaki, con un leggero inchino. La donna gli sorrise. Aveva un sorriso molto bello, Masaki lo pensava da sempre, ma non aveva mai osato dirlo ad alta voce…

<< Shizuka ha preso dei voti ottimi agli esami.>> disse la maestra, riportandolo alla realtà. Masaki non poté fare a meno di sorridere

<< Credo sia tutto merito suo, Hayashi san…>> disse Masaki. Lei arrossì leggermente, ma Masaki non se ne accorse, perché in quel momento, Shizuka era uscita dall’edificio. Era ancora arrabbiata, notò Masaki. Lanciò uno sguardo alla maestra

<< Ha tirato fuori di nuovo la principessa della luna… i compagni la prendono in giro… credo che sia giunto il momento di parlarle… sono passati cinque anni, Aiba san… so che non sono assolutamente affari miei, ma…>>

<< Grazie per l’ottimo lavoro che sta svolgendo con mia figlia. A domani.>> disse Masaki. Prese Shizuka per mano e se ne andò. Non vide lo sguardo triste della donna, ma sentì chiaramente sua figlia togliere la mano dalla sua stretta. Sospirò

<< Shizu…>>

<< Dobbiamo sbrigarci. Ho preso i libri per fare un po’ di compiti per la settimana prossima e ci ho messo tanto, quindi adesso è tardi.>> disse, salendo sull’auto che li aspettava.

<<  Ah… si…>> disse Masaki. Quando arrivarono agli studi di registrazione, era tutto buio

<< Aspetta qui, amore… vado a cercare l’interruttore… si vede che siamo i primi…>> disse Masaki, ridendo

<< Non c’è molto da ridere. Vuole solo dire che stai lavorando meno degli altri.>> disse la bambina. Masaki sospirò, sperando con tutto sé stesso che l’umore di sua figlia sarebbe migliorato… accese la luce ed un coro di auguri si alzò dagli altri quattro Arashi e dai membri dello staff. Shizuka sorrise, felice della sorpresa. Poi iniziò ad aprire i regali, ma non quello di Masaki. Kazunari gli lanciò uno sguardo, ma Masaki si limitò ad ignorare l’accaduto, a ridere ed applaudire ogni volta che la bambina apriva un regalo. Finita la festa, i cinque uomini iniziarono a registrare. Mantra Masaki cantava, Kazunari si avvicinò a Shizuka

<< Perché non hai aperto il regalo del papà?>> le chiese. La bambina abbassò lo sguardo, mettendo il broncio. Assomigliava sempre di più a Masaki, anche le espressioni erano le stesse… solo che il carattere di Shizuka era molto simile a quello della madre, e Kazunari era un po’ spaventato da questo, come lo erano tutti

<< ma sei arrabbiata con lui? Cosa ti ha fatto? Non ti è piaciuta la sorpresa?>> chiese Kazunari, cercando di capire il perché di quella muta ostilità.

<< La sorpresa mi è piaciuta tantissimo! Non è per quello.. comunque quando finisce e torniamo a casa ci penso io a risolverla con lui.>> disse. Kazunari si accigliò leggermente

<< Ok, ma… cerca solo di non essere troppo severa con lui… ce la sta mettendo tutta, lo sai…>>

Shizuka annuì.

Quella sera, arrivati a casa, Shizuka iniziò a piangere

<< Amore piccolo, che succede?…>> chiese Masaki. La bambina prese il regalo che Masaki le aveva preso, ancora impacchettato, e lo lanciò con violenza. Masaki rimase bloccato dov’era, come se il pacco l’avesse colpito in pieno invece di aver colpito il pavimento

<< Sei un bugiardo! La mamma è morta! Invece tu continui a raccontarmi quella cretinata della principessa della luna… la mamma è morta! E tu sei un bugiardo!>> Shizuka non aveva mai urlato così forte in vita sua. Non si era mai sentita così male…

<< Sei un bugiardo, ma alle mie compagne di classe piaci… sono tutte mie amiche solo per potersi avvicinare a te! Ti odio! Ti odio! La mamma si è uccisa per colpa tua! Ti odio!>> urlò, per poi correre a chiudersi nella propria stanza. Masaki si morse forte le labbra. Poi andò a bussare alla porta della figlia

<< Possiamo parlare, amore piccolo?>> chiese. Gli rispose solo un urlo di frustrazione. Serrò gli occhi, poi andò in cucina. Prese il telefono e compose un numero. Quando sentì la voce di Kazunari dall’altra parte, scoppiò in singhiozzi, senza riuscire a frenarsi. Cercava di contenere il rumore, Shizuka avrebbe potuto sentirlo, ma più di tanto non riusciva a fare..

<< Arrivo, Fumio.>> disse Kazunari. Masaki riattaccò. Si nascose il viso tra le mani, poi si rifugiò sul piccolo balcone della cucina. Vide Kazunari arrivare e gli disse di usare la chiave. Se fosse passato per andare ad aprirgli, Shizuka avrebbe potuto vederlo… dopo un minuto, Kazunari lo stava abbracciando stretto, e si stava facendo raccontare tutto. Si addormentò piangendo, dopo che  Kazunari l’aveva accompagnato in camera. Non aveva visto Shizuka fermarsi sulla porta, si era addormentato subito prima, piangendo in silenzio

<< Ma… sta male?…>> chiese la bambina, avvicinandosi.

<< Più o meno.>> rispose Kazunari. Shizuka guardò il viso addormentato del padre, vedendo un’ultima lacrima che non era stata asciugata

<< Gomen…>> singhiozzò, chinandosi a dare un bacio sulla guancia di Masaki, ce aprì gli occhi e la vide. Poi guardò Kazunari

<< Oh, no…>> disse, asciugandosi la lacrima << Non dovevi vedermi, piccola… non così… io… scusami, ti prego…>>

La bambina scosse la testa

<< Sono io che devo scusarmi… ti ho detto delle cose proprio cattive…>>

<< Ma io ti ho mentito… e poi… è vero che se la mamma non c’è più è colpa mia… non le sono stato vicino nel modo giusto… e… visto quanto ti sei arrabbiata, non devo essere un granchè nemmeno come padre… però… se ti ho raccontato quella bugia, è perché… pensare che la mamma non ci sia più, è ancora triste…>>

<< A me piace di più pensare che la mamma sia la principessa della luna… e ‘preferisco ricordare che volava… l’altro ricordo, anche se è quello vero, non mi piace, quindi per favore, non smettere di raccontarmi la storia della principessa della luna… per favore…>>

Gli occhi di Masaki si riempirono di lacrime. Tirò la figlia sul letto e la abbracciò forte, cercando di nascondere le lacrime

<< Io vado… la mia fidanzata potrebbe scocciarsi…>> disse Kazunari. Masaki lo guardò e gli sorrise

<< Grazie, Kazu… grazie per essere venuto… >>

Kazunari fece un cenno e si avviò. Shizuka guardò masaki

<< Posso dormire con te, papà?>> chiese. Masaki annuì, sorridendo felice. Anche Shizuka sorrise nello stesso modo.

<< Ah! Aspetta!>> disse, e corse un attimo in soggiorno. Tornò con il regalo di Masaki e si sedette sul pavimento a scartarlo. Dalla carta uscì una scatola, un po’ ammaccata a causa del lancio, e dalla scatola uscì l’orsetto di pelouche che Shizuka aveva visto in una vetrina qualche mese prima, ma che non aveva potuto avere perché era esaurito. Guardò l’orso, poi guardò Masaki, poi di nuovo l’orso, stringendolo forte a sé. Poi, con un gridolino di gioia, saltò sul letto ed abbracciò il padre

<< Grazie! Lo volevo così tanto… ma come hai fatto?>> chiese. Masaki sorrise

<< Ho solo parlato con il capo…>> disse, abbracciando la figlia. Si sdraiarono e Masaki spense la luce

<< Papà…>> lo chiamò Shizuka, nel buio. Masaki rispose con un verso, in dormiveglia

<< Perché non sposi Hayashi sensei?>>

Masaki spalancò gli occhi, sentendosi il viso in fiamme. Fece per dire qualcosa, ma Shizuka si era addormentata. Avrebbe dovuto affrontare l’argomento l’indomani…

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