Innocence

Jul 08, 2008 20:54

Jinny e con questo post siamo a 6 post sakumoto di fila XD
Ok non dovrei postare xkè non ho finito il cap. 9 però dato che sono in debito con jinny che mi ha subito postato remember posto in anticipo e mi metto sotto con la scrittura^^

Titolo: Innocence
Genere: angst, au
Fandom: Arashi
Raiting: R (almeno per il momento)
Pairing: Sakumoto (perchè sono ossesionata XD)
Desclaimers: loro due non sono miei e se lo fossero forse Jun non sarebbe molto daccordo su quello che gli faccio sempre capitare quindi forse è meglio così, per la mia sopravivenza XD
Note: esigo che non vediate Jun nella vera versione 17enne, perchè il Jun di questa fict è come quello dell'avatar
Post precedenti:  Capitolo 1 , Capitolo 2 , Capitolo 3 , Capitolo 4


Capitolo 5

Jun a scuola rimaneva sempre sulle sue e sembrava non avesse amici, più ci pensava più Sho credeva che c’era qualcosa che non andasse neanche a scuola; lo aveva pensato già quando Umi gli aveva detto quelle cose sul conto di Jun. Anche i ragazzi che aveva visto scendere dal terrazzo giorni prima quando era andato a parlargli non lo convincevano; possibile che venisse maltrattato?

Anche se erano pochi giorni che si convivevano Sho aveva cominciato a conoscerlo meglio e trovava che in realtà anche se non sembrava, era un ragazzo molto dolce; il secondo giorno che passò da lui, appena tornato a casa, lo trovò affaccendato a sistemare e aveva anche preparato la cena, cucinava mille volte meglio di lui, questo lo doveva ammettere; era rimasto veramente senza parole.

-Jun sei bravissimo!- disse mentre mangiava con voracità i piatti cucinati dal ragazzo.

Lui era in imbarazzo e mangiava senza guardarlo.

-Mi sento in debito quindi era un modo per ringraziarti-

-Non ti devi preoccupare e poi mi hai anche sistemato casa e fatto il bucato non dovevi disturbarti così- disse in imbarazzo ricordandosi della scena che aveva visto appena entrato in casa...  Jun era intento a stendere il bucato e proprio in quel momento stava appendendo al filo i suoi boxer; l’istinto fu più forte di lui quando lo vide glieli tolse di mano, dicendo di non preoccuparsi e che avrebbe finito lui di stendere. Jun lo aveva anche guardato in modo strano come se non capisse, poi però si era diretto in cucina tranquillo.

-Sho ti va di andare a mangiare qualcosa insieme stasera?- chiese Umi.

Non poteva uscire così, non ora che aveva Jun in casa, non gli sarebbe sembrato giusto lasciarlo solo, soprattutto ora che appariva un po’ più allegro almeno quando era a casa.

-Mi spiace stasera proprio non posso, ho da correggere i compiti in classe- disse scusandosi.

-Ah… capisco, non fa niente sarà per la prossima volta- poi si allontanò.

Sicuramente non era riuscito a convincerla del tutto ma per questa volta forse aveva rinunciato.

-Tadaima!- disse entrando in casa.

-Okaeri!- rispose Jun dalla cucina; -la cena è quasi pronta!- avvisò.

-Jun non ti devi disturbare tutti i giorni, oltretutto sei tu l’ospite- disse Sho entrando in cucina e vedendolo preso a cucinare con un grembiule legato alla vita, che non sapeva forse neanche di avere.

-Non fa nulla, mi piace cucinare e poi tu torni tardi a volte, quindi mi fa piacere; vai pure a sederti ho quasi finito-

Sho tornò nella piccola stanza accanto e si sedette; cenarono tranquilli, poi Sho che aveva continuato a pensarci per tutta la sera decise di chiedergli della scuola…

-Jun senti... che c’è qualcosa che non va a scuola? Sei sempre silenzioso, non parli con nessuno- disse, poi vide Jun farsi improvvisamente cupo.

Non rispose, si alzò e si diresse verso il bagno.

-Va tutto bene- disse sulla porta; poi aggiunse -mi faccio il bagno per primo- ed entrò.

Sho rimase solo in quella stanza, con adesso la certezza che qualcosa non andasse; si alzò e sparecchiò la tavola, lavò i piatti, spostò il tavolo e distese il futon per Jun, poi si diresse nella sua piccola stanza che era divisa dall’altro ambiente soltanto da una porta scorrevole, si sedette a terrà e poggiandosi su un tavolo cominciò a correggere i compiti.

Immerso nell’acqua calda Jun non faceva altro che pensare a cosa stava succedendo in quei giorni, inizialmente neanche lo sopportava, lo trovava troppo invadente, con la sua irrefrenabile voglia di aiutarlo; invece ora nonostante la domanda che gli aveva fatto e a cui non voleva rispondere, non si era innervosito, anzi sentire che qualcuno si preoccupava per lui dopo tanto tempo, lo rendeva felice; ma nonostante tutto non poteva dirglierlo, non poteva proprio.

Quando uscì dal bagno vide la luce accesa attraverso la porta e il futon a terra preparato per lui, si sentiva un pò in colpa per essere stato così freddo, però non se la sentiva di subire altre domande; quindi si infilò nel letto e dopo poco si addormentò.

Era già mezzanotte passata, aveva appena finito di correggere i compiti, quando cominciò a sentire dei lamenti, fece scorrere piano la porta per non fare rumore, Jun stava dormendo e si rigirava nel letto lamentandosi. Sho si avvicinò e gli poggiò delicatamente una mano sulla fronte per non svegliarlo e assicurarsi che non avesse la febbre, ma sembrava stare bene forse era solo un incubo; gli rimboccò le coperte che gli erano scivolate via di dosso e gli posò una mano sulla spalla senza svegliarlo, pian piano si calmo e quando lo vide dormire rilassato si alzò e andò anche lui a dormire.

Lo trovava talmente tenero e innocente, che non riusciva a sopportare di vederlo star male e voleva assolutamente scoprire cos’è che era successo a scuola.

Al suo risveglio quel mattino si accorse che la sveglia non aveva suonato, aprì di scatto la porta e andò in bagno di corsa, quando usci disse:

-Jun è tardissimo andia…- ma si accorse che Jun non c’era, il futon era stato ripiegato e sul tavolo c’era un piatto con la colazione e un biglietto.

Si avvicinò e lesse il foglio; c’era solo scritto: SCUSA PER IERI

Sho non poté far altro che sorridere e si sedette a mangiare scordandosi di essere in terribile ritardo.

gnr: angst, g: arashi, p: sakumoto, r: r, gnr: au

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