Titolo: Can I get you guys anything? Some snacks? A condom? Let me know! Oh, God love ya. ~ Chrematistophilia
Fandom: Thor
Capitolo: 18/19
Personaggi/Pairing: Thorki
Rating: Pg15
Conteggio parole: flash fic (497)
Avvertimenti: incest, non-con, prostitution, AU
Prompt: 011. Chrematistophilia; You need only some PWP (
slugable); 003. Prostitution is the world's oldest profession; Fuckin'good music (
kinks_pervs)
Note: Mi ero ripromessa che non avrei più scritto questo AU verse ma ho ceduto! Sono caduta in tentazione argghhhh! Fa niente! Tanto è la penultima!
Questa è il continuo di
Partenophilia e
Sadism #18 Chrematistophilia [Provare piacere sessuale dall'essere pagato dal proprio partner per fare sesso] TroyAU!Thorki
“Se vuoi così tanto la tua libertà te la dovrai guadagnare” gli aveva sussurrato all’orecchio e Loki non era riuscito a trattenere un moto di gioia interiore.
Finalmente aveva un piccolo spiraglio di speranza, c’era la possibilità, per quanto fosse remota, di ritornare alla sua vita precedente.
Sperando che ancora ricordasse; ricordarsi com’era non dover aspettare la notte con ansia, non lottare ad ogni ora del giorno, non dover urlare insulti fino a perdere la voce, graffiare, mordere e pianificare altri modi di liberarsi di Thor.
Erano passati due mesi e le cicatrici sulla scapola erano salite ad otto e sarebbero state anche di più se non fosse che Thor era oramai restio a rovinargli il corpo che tanto apprezzava.
Alla fine, dopo quelli che sembravano essere secoli, erano arrivati ad un patto: Loki si sarebbe comprato la liberta, con i soldi che guadagnava ogni qual volta che allietava il suo padrone.
Cinquanta monete d’oro.
Solo quello, solo cinquanta misere monete d’oro che nella sua vita precedente avrebbe sperperato come un non nulla, una cifra irrisoria, ma che ora gli sembrava irraggiungibile.
Di primo impatto era rimasto entusiasta, aveva accettato nella foga del momento, poi quando si era fermato a riflettere, riprendendosi da quel senso di libertà improvvisa, la realtà dei fatti gli arrivò addosso come una secchiata d’acqua gelida: si sarebbe dovuto piegare, inchinare, soddisfare, gemere per Thor, ingoiando di volta in volta la bile che sembrava riempirgli lo stomaco.
Quando, il giorno dopo la proposta, era rimasto da solo, aveva riflettuto ancora; non si poteva tirare indietro e per riavere la sua libertà avrebbe fatto di tutto, ancora una volta.
Dopotutto era un metodo molto più semplice che attentare ogni volta alla vita del biondo, con scarsi risultati, ma che ogni volta si rivelavano essere per lui una scarica di botte o un umiliazione di fronte agli amici di Thor.
La sera, al ritorno del biondo, si fece ritrovare già sul talamo, ad attenderlo, con la mano tesa ad invito, vestito solo del filo di cuoio che gli circondava il collo. Lo spogliò lentamente, ricevendo continui sguardi indagatori, ostentando un sorriso rilassato, spingendolo sul letto e sedendosi sulle sue cosce. Lo baciò dolcemente, come aveva visto fare a tutte quelle coppiette che avevano frequentato il tempio -chissà se erano ancora vivi?-; sorrise ancora, sospirò alle sue carezze e giocherellò con i suoi capelli.
Si riscoprì un perfetto bugiardo e non poté che trarne vantaggio.
Quando iniziò a cavalcarlo, lasciò cadere la testa all’indietro nascondendo il modo in cui selvaggiamente si mordeva il labbro inferiore, trattenendo le urla di rabbia.
Ci volle uno sforzo sovraumano per gemere in quel momento e mentalmente pregò Apollo di aiutarlo in qualche modo.
Thor non disse niente e il mattino dopo, quando Loki si svegliò da solo, una moneta d’oro era appoggiata nella sua mano.
In quel momento si sentì sporco come mai lo era stato e cercò di non pensare anche a quante monete avrebbe dovuto guadagnare.
Tante.
Troppe.
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