[Originale] Menzogne

Dec 28, 2008 07:09

Titolo: Menzogne
Fandom: Originale
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo
Raccolta: Nothing is quite as cruel as a child.
Parte: ( 1) (2) ( 3)
Beta: iosonosara
Personaggi: Michele di " La Mamma e il Fratellino". Forse.
Rating: PG13, Flash-Fic
Parole: 615
Avvisi: Il personaggio è un tantino blasfemo. La fanfic di per sè non è contro nulla, non sto facendo propaganda per niente e nessuno. Solo fantasia, fine.
Disclaimer: Michele è mio, i suoi genitori pure, Sarah Palin no ma se lo fosse le avrei tagliato la testa, la catechista sì, il prete sì, Paolo sì, la fanfic idem.
Note:
- Non era nata come tale, ma durante la stesura sembra che la fanfiction si sia trasformanta nel sequel de " La Mamma e il Fratellino". Io, che scrivo solo oneshot, ci sono rimasta seriamente stupita.
Sinceramente se preferite leggerle come fanfic senza legami, avete la mia totale approvazione.
E no, non sono completamente certa che questa fanfic sia all'altezza della precendente, ma di sicuro è una bella fanfic. Non voglio abbia problemi con sua sorella maggiore e considerando la trama, non mi sembra così impossibile. Sì, sono una madre ansiosa in questo momento xD
- DEDICATA A iosonosara PERCHE' HA BISOGNO DI TANTO INCORAGGIAMENTO è_é ce la farai, lovva! Il Nerd!Power non delude. MAI.



A Michele non piace confessarsi. Trova irritante dover parlare con un uomo costretto ad avere una vita pura, priva di qualsiasi errore, per ottenere il perdono divino, di cui non sente assolutamente il bisogno. Ma ha soltanto nove anni, una famiglia religiosa e tanta voglia di ricevere i regali della comunione, quindi si guarda bene dall’alzare i tacchi ed andare via - tra l’altro la mamma non glielo perdonerebbe mai, probabilmente.
Si muove nervoso sulla sedia guardando la porta proprio davanti a lui dietro la quale il prete sta perdonando Paolo da almeno mezz’ora (cosa cavolo può aver fatto un moccioso che ancora non sa allacciarsi le scarpe, per metterci così tanto?) e anche gli altri bambini cominciano a risentire della noia (e delle sedie scomode); la catechista - quella donna grassoccia e dalla pettinatura assurda, papà dice che è Sarah Palin in versione italiana - fatica a tenerli buoni e a ricordare loro quanto sia sacro quello che stanno facendo. Gli ronza in testa l’idea che siano tutte stronzate, ma ancora non riesce a ribellarsi.
La porta si apre di colpo facendolo sobbalzare, Paolo è ancora per metà nella stanza, saluta allegramente il prete ed esce, senza però far intravedere nulla. Alza gli occhi allegri verso Michele e dice: - Tocca a te! - quasi stessero giocando a “Ce l’hai”. Un attimo di esitazione, un attimo, e si alza, pensando che sì, quello è solo un gioco.
Il prete lo accoglie con un sorriso. È stranamente giovane - credeva che si sarebbe ritrovato davanti uno di quei parrochi/mummia - ha la carnagione scura e degli occhi di un verde strano, quasi luminoso. Come di prassi, non chiede nessuna informazione, limitandosi ad indicare la sedia davanti a lui. Michele obbedisce a quel tacito invito, apre la bocca, e-

E si rende conto di non essere simile agli altri bambini
E si rende conto che lui,
secondo i principi morali dati dall’umanità,
dovrebbe chiederlo davvero
il perdono divino,
perchè
Michele ha ucciso suo fratello e non l’hai detto a nessuno,
Michele ha ucciso suo fratello e nessuno lo sa,
Michele ha ucciso suo fratello e non è mai riuscito a sentirsi in colpa.

Sa perfettamente di essere lui, quello sbagliato - o almeno, sa che secondo la stragrande maggioranza delle persone è così - sa anche che dovrebbe strisciare come un verme davanti a quel prete, piangere, e urlare al mondo che non voleva - mentire, dunque, ma pure mentire è una cosa sbagliata, di conseguenza nemmeno questo gli aprirebbe le porte della normalità, dove le brave persone si rifugiano tutte in gruppo per additare i mostri tipo lui.
Caino è stato scacciato dalla sua terra, lontano dai suoi genitori, ha dovuto cominciare procurarsi il cibo con lo stesso lavoro del fratello - privato dell’agricoltura da Dio, ricordandosi di Abele ogni volta che andava a far pascolare il gregge o uccideva un animale, diventando fantasma del fratello che aveva ucciso. Troppo grande è la mia colpa, per ottenere perdono. Davanti all’Onnipotente, queste parole. Troppo grande è la mia colpa…
Michele ha sempre avuto una particolare simpatia per Caino, ed è sicuro di essere un suo discendente - in fondo le sue azioni lo hanno dimostrato. In particolare, ha amato la risposta strafottente del suo antenato alla domanda “Dov’è Abele?”
Non ha confessato, non ha pianto, anzi, ha risposto: “Sono forse la balia di mio fratello?”, senza però riuscire a scampare alla vendetta divina: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!”
Michele è più fortunato del suo antenato, se ne rende conto tutto d’un tratto. Forse suo fratello sta gridando davvero, implorando giustizia, ma ad ascoltare quell’urlo non c’è nessuno. Quindi, quando le sue labbra si schiudono

-pronuncia solo menzogne.

[FINE]

fandom: originale, pg oc: michele, originale: noir, raccolta: as a child

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