DAMIAN

May 05, 2010 23:50

TITOLO: ancora da definire
AUTRICE: Jinny
GENERE: angst (ma si, facciamo la sborona)
RATING: nc-17
WARNING: yaoi
NOTE: Storia e personaggi originali
GIA' POSTATI: Uno  Due  Tre


Ben presto, si abituò ai ritmi scolastici, nonostante Allison riuscisse comunque a riempire la sua agenda con mille impegni differenti. Un party. Una serata di beneficenza. Un servizio fotografico. Una pubblicità … ma riusciva anche a studiare e ad allenarsi con la squadra di basket

<< Cosa vuol dire che non puoi presenziare al party di domani sera?>> gli urlò contro Allison, un pomeriggio, in un raro momento in cui era in casa. Damian alzò il viso dal libro di storia

<< Se tu stessi ai patti, non avrei nulla all’infuori della scuola, sbaglio?>> chiese, alzando un sopracciglio. La donna si imbronciò leggermente, poi si sedette, sbuffando

<< Hai ragione. Ma lo sai che sei quello che mi fa fare più soldi …>>

<< Ti ho concesso un po’ di promozione per i film, ma Ally … sono un ragazzino! E voglio vivere da ragazzino … meno di un anno, su una vita, puoi concedermelo, no? Penso … penso di essermelo meritato …>>

Allison rimase a guardarlo, poi sospirò e gli accarezzò una guancia

<< Hai ragione … lavori da quando avevi 4 anni, e sei tremendamente bravo … allora vedi di diplomarti bene.>> detto questo, si alzò e fece per uscire. Sulla porta si girò

<< Ah … Chris oggi è da suo padre … temo tornerà a breve e … ci sarebbero da raccogliere i pezzi … ma se gli dici che ero preoccupata, ti uccido.>> detto questo, scomparve. Damian sorrise e scosse la testa. Poi sospirò. Alan era rimasto a casa di Carol, per fare una ricerca, la stessa ricerca che lui avrebbe dovuto fare con Christopher … forse se l’avesse iniziata, sarebbe stato meglio … poteva anche finirla direttamente, in effetti, visto che Christopher non sarebbe stato molto in vena … sentì la porta d’entrata aprirsi, ma non si mosse. Dopo poco, Christopher entrò nel soggiorno e gli si sedette di fronte, sul divano, con lo sguardo spento

<< Quasi finita la ricerca, Chris, stai tranquillo … e ho fatto tutti i compiti, se vuoi copiarli …>>

Christopher lo guardò appena, poi si tirò le ginocchia al petto, sospirando. Damian si alzò, aggirò il tavolino e gli si sedette accanto, passandogli un braccio attorno alle spalle

<< Lo so che parlare male di genitori a te e ad Alan non è proprio il massimo, ma …>>

<< I miei erano dei maniaco depressivi con istinti autodistruttivi, sono abituato alle famiglie strampalate …>>

Christopher fece un debole sorriso, poi gli si abbandonò contro, nascondendogli il viso nell’incavo del collo. Damian sentì le lacrime dell’altro sulla pelle, e lo strinse un po’ più forte

<< Non aveva tempo … non sa nemmeno che sono tornato qui … io … per una volta, una soltanto, vorrei averli dei genitori … senza offesa, Dam, ma tu vedi mia madre più spesso di me! E quando ci siamo trasferiti qui e tu sei rimasto a Boston … beh, ti ho odiato … >>

Damian guardò l’amico negli occhi, e gli asciugò le lacrime. Christopher deglutì, poi si morse le labbra e rinunciò a fermare le lacrime. Si aggrappò forte a Damian, scoppiando in singhiozzi. Damian gli accarezzò la schiena, cercando di calmarlo

<< Scusami …>> gli mormorava ogni tanto << Scusami …>>

Christopher si calmò e si asciugò gli occhi, come i bambini, cosa che fece sorridere Damian

<< Ecco perché avevo una cotta per te … sei di una dolcezza disarmante, Chris …>>

Christopher arrossì violentemente ed abbassò il viso

<< Accidenti, Dam … non puoi dirmi certe cose quando sono a terra … >> mormorò, passandosi una mano nei capelli.

<< Scusa …>> disse, a mezza voce, e fece per alzarsi, ma Christopher lo fermò, prendendolo per un polso ed attirandolo a sé. Damian non aveva mai visto gli occhi di Christopher brillare così tanto. Le loro labbra si incontrarono, ma Damian si staccò subito

<< Chris, no. >>

<< Ma una volta avevi una cotta per me!>> protestò l’altro

<< Vero. Ma … Chris, io certe cose non posso nemmeno pensarle, lo sai bene …>>

<< Con Harris le hai pensate, e bene anche …>> disse Christopher, imbronciandosi

<< Sai cosa intendo …>>

<< Senti, Dam, tu mi piaci. E da tanto. E di quello che pensano quegli stronzi che lavorano nel tuo ambiente non me ne frega un accidente!>>

<< Ma io devo lavorarci … >> mormorò Damian, allontanandosi. Christopher sbuffò

<< Hai ragione … scusami … beh, questa ricerca? Come procede?>> chiese Christopher, inginocchiandosi davanti al tavolino del soggiorno e prendendo i fogli per guardarli

<< Devi solo studiare la tua parte … ho pensato che non saresti stato molto in vena, ecco …>>

Christopher lo guardò, poi gli sorrise

<< Dam, è strano vederti non sorridente, adesso che non hai più crisi di nausea …>>

Damian fece una smorfia

<< Scusa … ogni tanto sono di cattivo umore anch’io … tutto li … e ti ho appena detto delle cose orribili …>>

Christopher sospirò, e Damian gli prese le mani, allungandosi sul tavolino.

<< Hai ancora un po’ di cotta per me?>> chiese Christopher. Damian lo guardò negli occhi, cercando un motivo per non fare quello che stava per fare. Poi, sospirando, posò le proprie labbra su quelle di Christopher. Ben presto, i baci si approfondirono, ed i compiti vennero dimenticati. Quando, senza fiato, si accasciarono sul tappeto, sospirarono in coro

<< Non può funzionare.>> disse Christopher, iniziando a cercare i propri vestiti

<< Chris …>>

<< Damy, è a posto. Almeno posso dire che baci bene come nei film e altre cose, che nei film non ti fanno fare, le fai meglio … solo che … non sono Harris, giusto?>>

Damian si rivestì, senza rispondere

<< Dam, puoi innamorarti, sai?>> gli disse Christopher, accarezzandogli i capelli (perché gli piacevano, non per confortarlo, sospettava Damian).

<< Ma Harris piace ad Al, quindi è assolutamente fuori discussione.>> disse. Christopher annuì, capendo

<< Ok. Però allora … potresti per cortesia dimenticare quello che è appena successo e ricordarti che sono tuo amico?>> disse Christopher. Damian fece una smorfia

<< Facciamo che me la ricordo? Perché è stato bello …>>

<< Ok, ok, puoi usarmi come metro di paragone, ma … un attimo, Dam … tu sei, cioè, eri … inviolato?>>

Damian non poté fare a meno di scoppiare a ridere

<< Non ci posso credere che tu abbia usato davvero la parola inviolato …>> ululò

<< Beh, si, l’ho usata … ma non mi hai risposto …>>

Damian arrossì violentemente

<< Non avevo mai fatto sesso prima.>> borbottò, abbassando il viso e nascondendolo con i capelli. Calò il silenzio, poi Christopher iniziò a tamburellare con le dita

<< Non è giusto! Non può essere! Damy, sei un dio? Un alieno? Nessuno è così bravo se non ha mai …>> si zittì, ricominciando a tamburellare

<< So seguire molto bene i consigli …>> canticchiò Damian. Poi si allungò, prese i fogli della ricerca e li diede a Christopher

<< Vado a farmi una doccia, tu studia.>> disse

<< Si, signor alieno … senti … e se fossimo … quel tipo di amici? Lasciando fuori tutte quelle cose da vecchi come i sentimenti?>>

Damian si girò a guardarlo. Christopher era seduto sul tappeto, i capelli scompigliati, gli occhi ancora accesi, le labbra più rosse del solito.

<< Devo pensarci.>> riuscì a balbettare in risposta, e sapeva bene che non era stato il suo cervello a rispondere …

<< Quindi … tu e Chris siete ... non più amici e basta, ma …>> tentò di ricapitolare Alan, quella sera. Damian sospirò ed annuì

<< Alla fine gli ho dato l’ok …>> disse. Alan annuì. Poi si strinse nelle spalle

<< Beh, dopotutto, con gli amici ci si diverte anche, no?>> disse. Damian ridacchiò, poi si girò sul fianco, per guardare il fratello

<< E tu? Hai intenzione di chiedere a Harris di uscire?>>

Alan sospirò

<< Non è così semplice … primo … piace anche a te … secondo … mi sembra tremendamente etero … terzo … se mi rifiuta potrei morirne, vista la mia grande stabilità mentale …>>

Damian lo guardò, poi lo abbracciò stretto

<< E’ un bel ragazzo, non c’è che dire … ma … tu ormai sei proprio innamorato … e in squadra siete molto affiatati … e ci parli un sacco … settimana prossima abbiamo un’altra tesina, no? Falla in gruppo con lui …>>

<< Studiando la situazione potrebbe diventare interessante, vero, Damy?>> disse Alan, facendo una smorfia che, questa volta, assomigliava un po’ di più ad un sorriso rispetto al solito

<< Diciamo di si.>> disse Damian, ridendo. Alan sospirò e si alzò dal letto

<< Vado a dormire. Io … domani provo a chiedergli per la tesina, ok?>> disse

<< Bravo Al!>> esultò Damian, sorridendo. Alan gli diede un bacio sulla guancia ed andò nella propria stanza. Damian sospirò e di li a poco si addormentò.

Sognò sua madre, prima della depressone, prima delle giornate passate a letto. Quando ancora era una madre. E stava parlando e ridendo con Alan, mentre lui era lontano. Allora correva, ma loro erano sempre alla stessa distanza

“Mamma!” urlò, ma lei svanì, ed Alan si girò a guardarlo, il sorriso scomparso. Quando aprì gli occhi, si rese conto che doveva aver urlato davvero, perché Allison era seduta sul suo letto, e lo scuoteva per svegliarlo

<< Hai avuto un incubo, piccolo?>> gli chiese, nel tono dolce che aveva solo quand’era mezza addormentata. Damian annuì, e si lasciò abbracciare. Sentendosi al sicuro, si riaddormentò

<< Grazie …>> riuscì a mormorare, prima di scivolare completamente nell’incoscienza.

Quando la mattina dopo si svegliò, aveva un’ombra di rossetto sulla fronte. Sorridendo la levò, per poi uscire dalla stanza. Al tavolo della colazione, notò che anche Christopher ed Alan avevano la stessa ombra, ma non se n’erano accorti finché non l’avevano vista sulla fronte dell’altro

<< Mia madre ha un cuore … sono sconvolto …>> disse Christopher, cercando di suonare sarcastico. Ma il sorriso enorme che gli illuminava il volto tradiva i suoi veri sentimenti



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