[Supernatural] Blessed by nature (3/6)

Nov 23, 2011 12:27

Titolo: Blessed by nature
Autore: koorime_yu
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Castiel, Dean e Sam Winchester
Rating: Nc17+ *fischietta*
Charapter: 3/6
Beta: hikaruryu
Words: 16.784 (fiumidiparole)
Genere: erotico, introspettivo, PWP
Warning: slash, menate mentali ed isteria made in Winchester sesso molto descrittivo - tanto descrittivo. No, davvero tanto tanto descrittivo.
Summary: Dean si rende conto, con sgomento, di avere una leggera cotta per Castiel. Quando questi comparirà chiedendo loro una mano e Sam finirà conseguentemente in ospedale, Dean si troverà ad affrontare la sua cotta per l'angelo e scoprirà che Jimmy Novak è stato "benedetto dalla natura".
Note: You want the best, you got the best! The hottest fic in the world: Namasté! \O/ *la fucilano*
Un bacino a chi riconosce la citazione ♥
Ehm... non so che dire. Cioè, alcuni di voi aspettano questa fic da... boh, un casino di tempo, ormai XD quindi vorrei solo lasciarvi e farvela leggere, ma sento di dover prima fare qualche ringraziamento:
- a hikaruryu, prima di tutto, perché prima ancora che betarsela, si è ciucciata me e i miei scleri durante tutto il periodo di stesura;
- a sepherim_ml, che mi ha spucciato e confortato per tutto il tempo, cercando di convincermi che non faceva schifo;
- a minnow90, che l’ha claimata su bigbangitalia e ha prodotto le meravigliose vignette che troverete fuse con il racconto (e per cui dovete amarla. No, sul serio, AMATELA *ride e ama*). E c’è sicuramente qualcun altro che mi sto dimenticando, perdonatemi /o\ - c’è, infatti:
- a neera_pendragon che mi ha dato una mano con l’html per inserire le anteprime delle varie vignette (cliccateci su e amatele) *sbacia*
- a tutto il resto del mondo che mi ha supportato, spucciato e aiutato in qualunque modo, anche solo patpattandomi.
Comunque, tutta questa fic è nata a causa di Misha Collins e delle sue performance (qui in italiano). Da lì a immaginare Castiel con lo stesso problema il passo è stato breve. Brevissimo. E Dean ci è finito per mezzo, perché è una whore come al solito.
Il fatto che fosse nata come one-shot di massimo 3k e che mi sia poi sfuggita di mano, raggiungendo le 16k, è un’altra storia. Una storia di cui mi porto ancora dietro gli strascichi.
Ma basta indugi, andate a leggere e non dimenticate di insultarmi prima di chiudere la pagina \O/

DISCLAIMER: vorrei tanto possedere Castiel, ma no, né lui né nessun altro mi appartiene .__. Neanche Dean, no *sigh*

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Nei giorni seguenti, Dean cercò di far finta che non fosse successo niente. E soprattutto che non fosse venuto con uno spasmo di tutto il corpo alla sola idea che Castiel sarebbe potuto comparire in quell’esatto momento e beccarlo.
Era un pensiero che avrebbe dovuto terrorizzarlo e invece gli aveva provocato una sferzata di piacere nel basso ventre, spingendolo oltre l’orlo dell’orgasmo.
Era stato imbarazzante - ed eccitante sì, ma non l’avrebbe mai ammesso.
Decise così di ignorare completamente quella scoperta e si concentrò invece su Sam e il suo continuo posticipare la partenza. Erano giorni di atipica quiete su fronte demoniaco, quindi avevano deciso, per una volta, di prendersela con calma. Dopotutto avevano aiutato Cas e salvato mezzo mondo dal secondo possibile Diluvio Universale, se la meritavano una vacanza, no?
Erano quindi quasi due settimane che erano lì nello Utah, ed era ormai evidente la ritrosia di Sam nel ripartire. Motivo per cui, in quel momento, erano in un supermarket a fare rifornimento di scorte - il che, per Dean, significava un numero impressionante di schifezze.
Sam lo occhieggiò spazientito quando lasciò cadere l’ennesimo pacco di patatine al formaggio nel carrello.
-Che c’è?- rimbrottò lui, passando oltre e tornando a scansionare gli scaffali.
-Sai, ogni tanto dovresti provare a mangiare qualcosa di diverso, che non minacci di farti esplodere il fegato.- lo seguì il fratello, afferrando una busta di caramelle gommose e agitandogliela davanti. -Qualcosa di sano.- precisò e Dean fece una smorfia poco convinta.
-Tipo quella roba verde?- domandò, indicando con il mento un espositore poco distante da loro. Sam sbuffò una risata, deviando in quella direzione e trascinando il fratello con sé.
-Si chiama verdura e, sì, in effetti ti farebbe molto bene.-
L’espressione di Dean si fece, se possibile, meno convinta ancora mentre la soppesava con lo sguardo.
-Mh, passo, credo di essere allergico.- affermò, facendo ridere l’altro.
-Dean, guarda che te la mangi nell’hamburger, di solito.-
-Sì, ma lì c’è la carne!-
Il più piccolo alzò gli occhi al cielo esasperato, e quando li riportò sul fratello, quello si stava rigirando tra le mani quella che sembrava a tutti gli effetti una zucchina. Dean ammiccò con un sogghignò soddisfatto sulle labbra, e Sam inarcò un sopracciglio, spostando lo sguardo da lui alla cassetta di ortaggi e  scegliendone infine una decisamente più grossa.
Dean si accigliò, mentre il sorriso sul suo volto svaniva di pari passo con quello che affiorava sul viso del suo fratellino.
E che diavolo, pensò, riponendo l’ortaggio e riprendendo a spingere il carrello con un brontolio. Sono circondato da mostri.


Sentì l’altro ridere ancora, ma lo ignorò, riprendendo a camminare tra le fila di prodotti che si snodavano lungo i corridoi.
Poi, il mistero che aleggiava attorno a suo fratello si diradò come la foschia al mattino.
-Sam!-
Una giovane donna andò loro incontro con un bel sorriso sulle labbra e l’interpellato sgranò gli occhi e trasse mezzo respiro, voltandosi per un solo istante su Dean prima di ritornare su di lei.
-Rory, ciao!- le sorrise, infilandosi le mani nelle tasche della giacca con un fare timido che non gli apparteneva più da anni, giudicò il maggiore, continuando però a osservare la nuova arrivata. Era certo di aver già visto da qualche parte quel paio di occhi blu contornati da una morbida chioma castana, ma non ricordava dove, maledizione. -Dean, ti ricordi della dottoressa Williams, vero?-
A-ah, bingo.
Lui le rivolse un’occhiata d’apprezzamento e le strinse la mano.
-Ma certo, come potrei mai dimenticare la bella dottoressa del Pronto Soccorso?- rispose, lanciando un sogghigno divertito al fratello, che rispose con uno altrettanto teso e imbarazzato.
-Il fratello maggiore, giusto?-
-In persona.- le sorrise lui ammaliante -Grazie ancora per esserti presa cura del mio imbranato fratellino.-
Rory rispose con cortesia, scrollando le spalle. -È il mio lavoro, dopotutto. E poi Sam è stato davvero un ottimo paziente.- aggiunse dopo un attimo, tornando sul viso del più giovane, che continuava a rimanere fermo a ricambiare.
Dean roteò mentalmente gli occhi e gli diede dell’idiota. E pure dello sfigato, perché solo suo fratello poteva comportarsi da imbranato anche con quel viso e quel corpo che si ritrovava.
Fesso.
-Bene,- riprese lei dopo alcuni momenti di silenzio imbarazzante. -Io adesso devo andare. Tra un’ora comincio il turno di notte e devo ancora portare questa a casa.- disse, mostrando il cestino della spesa. -Allora... ci vediamo, Sam.-
Il ragazzo sorrise, ricambiando il gesto di mano che la donna gli rivolse un attimo prima di voltarsi e dirigersi verso la cassa, dove una giovane batteva annoiata lo scontrino del cliente di turno.
Dean vide suo fratello restare fermo accanto a lui a fissare la dottoressa Williams mettersi il fila con gli altri avventori e gli mollò uno schiaffo dietro la nuca.
-Ouch!- si lamentò il minore, massaggiandosi la parte lesa e lanciandogli un’occhiataccia, a cui lui rispose inarcando un sopracciglio.
-Fesso.- aggiunse riprendendo la sua accurata analisi delle varianti di biscotti presenti sullo scaffale lì accanto. -Così... è lei, eh?- domandò poi e le sue labbra si arricciarono in un sogghigno.
-Lei chi?- l’altro tentò di fingere noncuranza, ma il cacciatore gli rivolse un’occhiata saccente; poi un pensiero improvviso lo attraversò, bloccandolo nell’atto di controllare la data di scadenza sulla confezione tra le sue mani.
-Vedi di non fare come Johnny Drake.- [1] lo istruì, puntandogli al petto la scatola di biscotti al cioccolato, a cui Sam rivolse un’occhiata confusa prima di tornare sul fratello e chiedere:
-Cosa?-
-Sai cosa intendo.- rispose il più grande, riponendo l’arma impropria nel carrello. L’altro ragazzo annuì, aggrottando le sopracciglia pensieroso, poi scosse la testa.
-No, non ne ho la più pallida idea.-
Dean sospirò esasperato e lo fronteggiò.
-Invitala ad uscire.-
Sam strabuzzò gli occhi, soffocandosi quasi con la sua stessa saliva.
-Cosa?-
-Avanti, Sam! È evidente che ti piace e tu piaci a lei, quindi va’ lì e chiedile di uscire!-
Suo fratello si agitò sul posto e incassò la testa nelle spalle, come se questo potesse nascondere l’imbarazzo che gli salì alle guance, prendendolo poi per un braccio e trascinandolo fuori dalla visuale della donna, ancora ferma alla cassa e intenta a voltarsi verso di loro di tanto in tanto.
-Dean, non posso.- sibilò e lui inarcò un sopracciglio, confuso.
-È sposata?-
-Cosa? No!-
-E allora perché?-
Sam stirò le labbra esasperato.
-Non posso e basta, lo sai!- ripeté quello cocciutamente, facendolo sospirare.
-Non ti sto dicendo che devi sposartela, okay? Solo uscirci per una birra e magari divertiti un po’, rilassarti. Non ti farebbe male, sai? Sei nervosetto quando non ti sfoghi da un po’.- spiegò con un sorrisetto irriverente sulle labbra, facendogli roteare gli occhi. -Senti, non abbiamo alcun lavoro urgente e sembra che per una volta la fortuna ci sorrida, quindi perché non approfittarne?- rincarò, dandogli una poderosa pacca sulla spalla -Esci con lei, divertiti e fa’ un po’ di sano sesso!-
Suo fratello sbuffò una risata, guardandolo con ironia.
-Potrei dirti la stessa cosa.-
-Che intendi dire?- si corrucciò, preso in contropiede.
-Dean, da quant’è che non esci con una donna, tu?- domandò, guardandolo intensamente. -La vita castigata non ti si addice.-
-Ho avuto da fare!- si difese lui, per poi sviare lo sguardo e aggiungere -Ma mi sto attrezzando...-
-Davvero?- chiese divertito l’altro e il maggiore alzò gli occhi al cielo decidendo rapidamente di cambiare argomento se non voleva un incontro ravvicinato con la dolce e sentimentale Samantha.
-Senti, hai...- Fece una stima degli approvvigionamenti nel carrello -Una settimana, quindi tira fuori le palle, va’ da lei e invitala fuori!- ordinò con il suo miglior tono da fratello maggiore intransigente. Ma il fatto che il suo fratellino lo superasse di una spanna intera rovinò un po’ l’effetto, doveva ammetterlo. E soprattutto Sam non sembrava impressionato più di tanto. In effetti, a ben vedere quel suo sorrisetto ironico, non lo era per niente.
-Una settimana?-
-Giorno più, giorno meno.- confermò lui, rivolgendogli il medesimo sogghigno. -Avanti cowboy, la tua bella sta per andarsene.- lo incitò, richiamando la sua attenzione sulla figura della dottoressa che superava le porte automatizzate del supermarket e usciva in strada. Sam tentennò ancora un attimo, poi gli diede una pacca di ringraziamento sulla spalla e scappò al suo inseguimento.
Dean lo osservò raggiungerla e fermarla mentre sistemava la spesa in macchina, e sorrise guardando il suo tentativo impacciato di chiederle un appuntamento.
Quando lei inclinò la testa di lato, spingendosi una ciocca di capelli castani dietro la spalla, lui si voltò, lasciando loro la privacy di cui avevano diritto, e tornò a occuparsi della propria spesa, soppesandola per qualche istante con espressione concentrata.
Mancava la panna spray, ponderò.
***Quando, la sera dopo, Sam tornò dal suo appuntamento, Dean si sentì molto fiero di sé. Dopotutto era solo grazie a lui se adesso il suo fratellino sfoggiava quel sorriso inebetito.
Purtroppo per lui, però, Sammy era Samantha e questo significava che, dato che Rory gli piaceva davvero, doveva ancora arrivare in terza base, il che comportava il suo tornare sempre al motel dopo l’appuntamento. Tutto ciò aveva la spiacevole conseguenza di rimandare a tempo indeterminato il suo piano - spiacevole perché era davvero tanto che Dean non faceva sesso e cominciava a sentirne l’impellente necessità, anche se continuava a esserci una parte di lui che era ancora riluttante a prenderlo.
Così, quando qualche giorno dopo lo vide sistemarsi ripetutamente il colletto della camicia davanti allo specchio del bagno, decise di passare all’azione e dare una nuova spintarella al suo adorabile fratellino imbranato.
-Così... questo è, quanto, il terzo appuntamento?- domandò, appoggiandosi allo stipite della porta con fare - sperava - casuale.
-Il quarto.- lo corresse Sam, sbottonandosi per l’ennesima volta il colletto.
-Mh.- arguì allora lui con espressione concentrata. -E hai intenzione di andarci a letto o vuoi aspettare di invecchiare insieme, prima?-
Sam sbuffò scocciato e smise di martoriare quel povero bottoncino. -Qual è il problema?- chiese e Dean scrollò le spalle con noncuranza.
-Problema? Nessuno, mi stavo solo chiedendo...-
-Aspetta!- lo interruppe l’altro, scrutandolo con la testa leggermente inclinata da un lato. Rimasero fermi a fissarsi per qualche istante, poi Sam sembrò trovare quello che stava cercando e gli scappò un mezzo sorriso. -Ti sei sbarbato?-
Dean tentennò, preso in contropiede, passandosi una mano sul mento fresco di rasatura. -Sì, perché?- domandò dopo un attimo di esitazione. A quel punto il sorriso di Sam si allargò, acquisendo una sfumatura maliziosa.
-Ti sei sbarbato anche ieri, e di solito, invece, lo fai ogni tre giorni. Tu hai un appuntamento.- concluse con un sogghigno divertito.
Dean aprì la bocca per ribattere e ci sarebbe anche riuscito se non fosse stato per quella maledettissima vocetta fastidiosa nella sua testa che continuava a cantargli quella stupida canzoncina infantile sul baciarsi sotto un pino. Stupidi bambini maliziosi.
Sam annuì tra sé divertito. -Okay, vedrò di non tornare.- disse, dandogli una pacca sulla spalla con fare complice, prima di superarlo.
-Non è proprio un appuntamento.- si sentì in dovere di precisare lui alla fine, mentre suo fratello si infilava la giacca -È più un... modo piacevole di passare il tempo, ecco.-
-Modo piacevole di passare il tempo?- ripeté l’altro guardandolo divertito. -Cavolo, chiunque sia deve piacerti proprio tanto! Di solito avresti detto: è solo sesso, Sammy.- lo motteggiò, afferrando le chiavi dell’Impala. -Magari domattina ti chiamo prima di rientrare, okay?- aggiunse prima di uscire senza aspettare una risposta.
-È solo sesso!- gli urlò dietro, comunque, sentendo uno spiacevole calore salirgli dal collo alle guancie.
Certo, come no, rispose quella fastidiosissima vocina interiore, deridendolo, e lui pensò bene di sopprimerla - e ne godette anche.
Andiamo! Lui era Dean Winchester, no?
Il sesso era il suo habitat e il fatto che volesse farlo con Castiel non cambiava assolutamente nulla. E anche il fatto che fosse pronto - beh, più o meno - a prenderlo nel culo da un superdotato non significava nulla.
Lui non era gay, quindi non provava nulla per il suo angelo sfigato sulla spalla nel corpo di un uomo con il cazzo più grosso che avesse mai visto.
Ricordare di come Castiel lo aveva baciato e spinto contro il muro o di quei suoi gemiti così eccitanti quando si era strusciato contro di lui non gli provocava assolutamente nulla di strano. Solo un grande arrapamento che gli faceva tremare le ginocchia. Ma quello era normale, no?
-Ciao, Dean.-
Porca puttana!
Dean saltò sul posto, voltandosi in direzione della voce che lo aveva sorpreso e ritrovandosi faccia a faccia con il succitato angelo scuotiormoni.
-Cristo! Mi verrà un infarto, cazzo!- sbottò, passandosi una mano tra i capelli. -Perché sei qui?- aggiunse, domandandosi poi che diavolo stesse dicendo. Lui voleva che Castiel fosse lì, dannazione.
-Sei stato tu a chiamarmi.- disse quello e lui gli rispose con un’occhiata confusa.
-No che non l’ho fatto.-
Castiel tentennò, vagando con lo sguardo per la stanza prima di tornare su di lui.
-L’ho fatto?- domandò allora il cacciatore, incerto, e quando l’amico annuì molto lentamente, lui boccheggiò, non sapendo che dire.
Adesso si metteva anche a pregarlo sovrappensiero? Quante volte l’aveva fatto?
Qualcuno se n’era mai accorto?
Cazzo, ma cosa diavolo gli stava succedendo?
Lui non era così! Non sospirava nomi come una scolaretta in amore, non gettava il numero di una bella ragazza che palesemente ci stava e - soprattutto - non pianificava la sua deflorazione anale!
-Sam?- lo richiamò alla realtà Castiel, guardandosi nuovamente attorno, e lui ebbe un forte senso di déjà vu e una conseguente scarica di eccitazione su per la schiena al ricordo di cosa avesse seguito quella domanda la volta precedente - cazzo, avrebbe mai smesso di fargli quell’effetto? No, probabilmente no.
-Passa la notte con una donna. Un bel bocconcino sexy, devo ammetterlo.- Fece un sorriso ammiccante, che però si spense quasi subito quando si rese conto di aver fatto un commento inappropriato sulla tipa di suo fratello davanti all’angelo per cui aveva una cotta.
Dean Winchester piantala di fare lo sfigato!
-Quindi non c’è.- ripeté l’angelo facendo un passo verso di lui e allacciando lo sguardo al suo, e il cacciatore trattenne il fiato, già sapendo cosa sarebbe successo. E desiderando che avvenisse più in fretta.
-Già.- sospirò e l’istante dopo allungò una mano verso l’altro.

[1] Per chi non se lo ricordasse, è il personaggio che in Changing Channel rappresenta Denny Duquette di Gray’s Anatomy.

pairing: dean/castiel, fanfiction, world: supernatural, slash

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