Ancora in reparto.

Con tanto di febbriciattola nosocomiale.

Lascio vagare lo sguardo.

• Dei tulipani colorati a rallegrare la stanza.

Amo i tulipani. Possiedono un’eleganza semplice. Minuti scrigni variopinti.

• Le gocce della flebo cadono lente, senza fare rumore.

            Arrivano dentro me silenziose.

• Qualche parola.

     “Lovers” ( Read more... )

Sono appena stata mandata al confino nella mia stanza.

Io ed i miei amici eravamo troppo chiassosi per la sala d’aspetto del reparto.

Qui le ore scorrono lente ed il tempo assume strane dimensioni. In dilatata compressione.

Sono insofferente perché legata ad uno spazio e cerco di mantenermi calma percorrendo in lungo ed in largo i corridoi dell’ ( Read more... )

"Mi spiace ma il mio essere infelice non può certo giovarti."

Male. Di volpi e piccoli principi.

Il pomeriggio asciuga la città.

Spalanco la finestra e fiuto il vento aspro con narici che fremono.

È fermento. Interno ed esterno.

I gabbiani sono irrequieti oggi. Come me.

Mi sento gitana ed ho voglia di ballare scalza su una panchina.

Di lasciare intravedere bianche caviglie sotto gli svolazzii di una gonna mai troppo lunga.

E di volteggiare e ( Read more... )

Stanotte mi sento incredibilmente sola in questo enorme letto stellato.

Scruto la pioggia che riga i vetri della finestra e m’accorgo che è riuscita a bagnarmi le gote.

Come avrà fatto poi…

Intanto i pensieri, indocili, continuano a pettinare il soffitto.

Mi sfuggono tra le dita e diventa impossibile riacciuffarli.

Così li lascio liberi di ( Read more... )

“Musica leggera e appassionata che somiglia a un brillante uccello volteggiante sugli orrori dell’abisso".

Baudelaire Charles

La scorsa notte per la prima volta ho ascoltato interamente il “Notturno in Do diesis minore” di Chopin, esecuzione degli Szpilman.

Ho deciso che avrei attraversato quest’abisso ( Read more... )

Stamani ho deciso di prendermela con comodo, di stare a lungo sotto le coperte a poltrire.

Ho ritagliato con delle forbicine da bambini un quadrato di tempo e ne ho fatto dono a me stessa.

Io adoro da sempre i risvegli lenti.

Quelli in cui mi stiracchio dentro un letto, come le gatte, ancora avvolta dal sonno.

Quelli in cui allungo le dita dei ( Read more... )

<> raccomandò la donna della locanda al vecchio Eguchi.

L'anno dei miei novant'anni decisi di regalarmi una notte d'amore folle con un'adolescente vergine.

Ho letto questi due libri uno di seguito all'altro. Inconsapevole. Strana coincidenza!

Stamani ho aperto gli occhi e li ho visti.
Degli arabeschi di luce sui muri della mia stanza. Penetravano dalle persiane senza pudore alcuno, tesi a riscaldare il mio risveglio.
Ho ballato scalza, in punta di piedi sui primi raggi di sole marzolini.
Ho fatto ondeggiare le anche all'inseguimento di una musica fresca, ancora un poco attutita a causa ( Read more... )

Piove. Dentro e fuori.
Aspiro il grigio sfumato che oggi avvolge la città e penso.
Rifletto su questo nuovo anno e mezzo che mi sono lasciata alle spalle.
Così mi accorgo che le note positive in esso racchiuse sono veramente poche.
Avevo immaginato diversi i miei vent'anni.
Eppure i miei sogni non sono cambiati.
Sempre due su tutti, sempre gli stessi ( Read more... )