L'ultimo capitolo, gente. Avrei dovuto postarlo stamane, ma nonostant ioabbia impostato la risata fastidio di Aiba come sveglia, non c'è stato verso di alzarsi per tempo T_T chiedo venia
Prima di tutto *rullo di tamburi*
La frase di Vampiretta (ebbene si, in uno sprazzo di magnanimità ho deciso di rivelarla
Non è che nell'emozione mi fai esplodere?
Ed ora il postaggio U_U
TITOLO: Esp
AUORE: Jinny
GENERE: AU. Direi ...venato di angst (con brio, ovviamente), malinconico, con una spruzzata di polpettone scolastico e di action qui e li ...
FANDOM: Principalmente Arashi, ma non ci sono solo loro (muhahahahaha)
PAIRINGS: Aimiya , Sakumoto
RATINGS: Ma facciamo pg-17
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene. E la cosa mi porterà al suicidio, un giorno (ma non oggi)
NOTE: Nata dalla solita sclerata notturna per cercare di addormentarmi ...
THANKS: a Vampiretta e Harin che, come sempre, si sono sorbite tuuuutto il malloppo. A Vampiretta perchè c'è una sua frase XD A Harin perchè ... credo lo si scoprirà, muhahahahaha (Mod, mi hai detto di postare, e io posto U_U)
GIA' POSTATE:
Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Kazunari guardò per un attimo Masaki, accasciato ai suoi piedi in una pozza di sangue. Poi, quando si riebbe, erano davanti ad una porta. Tomoya portava Masaki tra le braccia, mentre Tomohisa continuava a guidarli
<< Con l’incendio avranno da fare per un bel po’… >> disse, aprendo la porta. Kazunari guardò dentro la stanza. Riconobbe Jin, legato ad una branda e bendato
<< Jin, sono io.>> disse Tomohisa, entrando e sbendando il ragazzo. Quello non rispose, e Kazunari si girò istintivamente verso Masaki, che però era ancora tra le braccia di Tomoya
<< Respira, tranquillo.>> disse l’uomo a Kazunari, che si limitò ad annuire. Entrò ed aiutò Tomohisa a slegare Jin, nonostante l’antipatia che provava per lui
<< Che è successo?>> chiese Jin, guardando Masaki
<< Mi sono distratto, non ho seguito bene tutto…>> disse Tomohisa
<< Adesso ci sono anch’io.>> disse Jin
<< Ma se non riesci più a leggere nella mente…>> protestò Tomohisa
<< L’importante è che loro continuino a pensarlo… Ninomiya, vedi di piangere in fretta. Non hai molto tempo per recuperare Aiba. E’ molto debole… Nagase sensei, lo sdrai! Non lo sento quasi più…>>
Kazunari guardò per un attimo Jin, poi si girò con urgenza verso Tomoya, che mise Masaki sulla branda. Quello gemette leggermente, senza riprendere conoscenza. E a Kazunari venne da piangere sul serio. Prese le mani di Masaki, mentre un’unica lacrima gli scivolava sulla guancia e cadeva tra le labbra socchiuse di Masaki
<< Ma per cortesia, siamo un manga per ragazzine?!>> commentò Kazunari, vedendo la scena. Masaki riprese colore, ed in suo respiro divenne forte e regolare. Poi aprì gli occhi, mentre le ferite si chiudevano
<< Itai… nei film si risvegliano quando sono già guariti del tutto!>> protestò, stropicciandosi gli occhi. Kazunari gli gettò le braccia al collo, in silenzio
<< Adesso muoviamoci. Stanno venendo qui… Aiba, adesso che sei di nuovo tra noi… credi di poter far esplodere l’ala ovest? Imai è nell’ala est, e dobbiamo liberarlo…>> disse Tomohisa. Masaki si morse le labbra, e Kazunari gli posò un braccio sulla spalla
<< Dimmi da che parte è, dammi indicazioni più dettagliate e precise che puoi.>> disse << Guidami, Yamapi.>>
Tomohisa annuì e, mentre Masaki teneva gli occhi chiusi, gli spiegò il luogo preciso che aveva in mente. Boom. Kazunari sussultò. Non se lo aspettava
<< Grande, senpai!>> esclamò Jin, ma Masaki fece una smorfia
<< Toh, guarda… vogliono andare tutti a vedere cosa succede… ma proprio tutti… un attimo… ho detto tutti!>> borbottò Tomoya.
<< Grazie sensei. Via libera.>> disse Jin.
Jun si fermò di colpo
“ Cavolo… le armi non le posso bloccare, cretino…” aveva sentito. E poi la mente di Masaki non c’era più stata… diede una scarica ad uno della St. James senza quasi pensarci… qualche minuto dopo, anche la mente di Masaki tornò. Sollevato, si guardò intorno per vedere la situazione. Le armi erano assolutamente inefficaci sulle persone, perché Sho aveva messo tutti sotto la barriera, e gli attacchi con i poteri erano unilaterali. Ma non avrebbero retto ancora per molto. Gli innocui erano… inutili. Gli insegnanti erano riusciti a far passare nelle loro file alcuni, ma non molti. Non avevano il potere mentale di Tomoya. Il preside, in un impeto d’inventiva, aveva eliminato tre quarti della fanteria leggera, facendo in modo che si sparassero tra loro, ferendosi e rendendosi inoffensivi da soli. Satoshi aveva finito le cose da lanciare senza rischiare di ferire gli altri. Jun sentì cos’aveva intenzione di fare, e lo guardò, scuotendo la testa
<< Niente paura, Jun.>> disse Satoshi, sorridendo. Sparì nel pavimento e non riapparve. Jun ebbe un attimo di panico, ma poi vide lo sguardo di alcuni farsi vacuo e… spegnersi. Satoshi stava neutralizzando quelli con i poteri più pericolosi… e rischiava di essere attaccato… e poi gli riapparve al fianco. Sudato e con l’aria stanca.
<< Temo che adesso ce la faremo.. ma temo di averli ammazzati… non credo si riprenderanno…>> mormorò. Aveva le lacrime agli occhi. Jun gli strinse brevemente la mano. Poi arrivò il segnale.
<< Takki, è libero!>> urlò. Hideaki sorrise. Ed utilizzò quello che non aveva mai usato al di fuori dell’aula di esercitazione. Quelli della St. James si accasciarono a terra, la testa tra le mani, urlando. Hideaki si avvicinò a quello che era chiaramente il capo della missione
<< I decreti anti esp sono da abolire, vero, senatore?>>
L’uomo annuì. Si alzò ed uscì, come se si fosse ricordato di qualcosa. Gli altri, invece, si accasciarono a terra. Jun fu sicuro che fossero morti. Hideaki si sedette in mezzo ai cadaveri, ed iniziò a piangere. Sho tolse la barriera. La scuola era al sicuro, ora. Satoshi raggiunse Hideaki e lo abbracciò, in silenzio.
<< Accidenti… come si giustifica una strage del genere?>> chiese.
<< Ci pensiamo noi.>> disse il preside, indicando gli insegnanti
<< Notizie dagli altri?>> chiese Satoshi
<< Stanno venendo qui… e… Nagase sensei ha avuto una trovata un po’ meno sanguinaria… stanno andando tutti a costituirsi… e intendo tutti… la St. James non esiste più… >>
Kazunari si sedette un attimo, troppo sconvolto per camminare
<< Nino, che succede?>>
<< Nulla… solo che.. ce l’abbiamo fatta, ecco…>>
<< Scusate se vi interrompo, ma… potremmo raggiungerli in fretta? Ho una certa urgenza di vedere Takki, dopo tre mesi…>> mormorò Tsubasa, timidamente.
<< Si, scusami… >> disse Kazunari, sorridendo ed alzandosi. Ma le gambe non si mossero. Masaki, ridendo, lo fece salire sulle proprie spalle
<< Scusate, davvero… ma temo mi sia calata la tensione…>> disse
<< Non fanno più i supereroi di una volta!>> disse Tomoya
<< Mi dispiace aver portato le informazioni…>> disse Jin ad un tratto.
<< Mi dispiace davvero… Aiba senpai… io…>>
Masaki si girò a guardarlo, mentre Kazunari sentì il bisogno di ringhiargli contro
<< Ora è finita. Non pensarci più.>> disse Masaki, sorridendo. Jin sorrise a sua volta, annuendo
<< Grazie…>> disse
<< Questo non vuol dire che se mi gira male io non possa farti esplodere…>> aggiunse Masaki. Kazunari scoppiò a ridere
Jun si girò verso Sho, che continuava a rimanere in silenzio. Sospirò, posandogli una mano sulla spalla
“ Se è come penso, non mi sbloccherà tra molto.” Pensò Sho. Jun lo guardò, interrogativo. In quel momento, Hideaki scattò in piedi e corse verso una figura che si era appena stagliata sulla porta
<< Finalmente… Tsuba, se non ti sbrigavi, sarei rimasto collegato al tuo ragazzo per sempre…>> disse Sho. Tsubasa lo salutò con un cenno della mano, per poi riprendere ad accarezzare la testa di Hideaki
<< Yay! Ce l’abbiamo fatta!>> urlò Masaki, entrando. Jun e Sho gli si avvicinarono, e vennero raggiunti subito anche da Satoshi
<< Che ha Nino?>> chiese Sho
<< Mi è calata la tensione e non mi si muovono più le gambe… >> spiegò Kazunari
<< Sho! Parli!>> disse Masaki, felice.
<< Eh, Tsuba è tornato al nido e non sono più bloccato dall’ansia di Takki…>> disse Sho
<< E’ andato tutto a posto, meno male…>> sospirò Satoshi, mentre gli altri ridevano e scherzavano attorno a lui.
Tomoya si guardò intorno. I “suoi” erano tutti salvi. Guardò i cinque ragazzi della sua classe. I suo cinque “figli” . Ora ridevano spensierati e, finalmente, tranquilli, quando fino a pochi mesi prima erano terrorizzati da loro stessi. Nonostante il metodo un po’ poco ortodosso offerto dalle occasioni avverse, era soddisfatto del suo lavoro… una mano sulla spalla lo fece girare. Il preside gli sorrise
<< Sei stato davvero forte, Nagase kun.>> gli disse
<< Sensei! Non mi dica queste cose davanti ai bambini! Sminuisce la mia autorità…>> borbottò lui. Il preside rise e si allontanò. In quel momento, i cinque ragazzi gli si avvicinarono.
<< Siamo stati bravi, ne? Ne?>> disse Masaki, entusiasta. Tomoya guardò i loro visi accesi dalla gioia e dal sollievo, poi li abbracciò stretti, tutti e cinque insieme
<< Se lo dite a qualcuno vi ammazzo, ma vi voglio bene. E si. Siete stati bravi.>> disse in un soffio. Poi si staccò e si asciugò velocemente un’unica lacrima che gli era sfuggita al controllo.
Kazunari sorrise, vedendo la commozione dell’insegnante. Ripensò agli ultimi mesi. La sua vita era cambiata completamente. Non avrebbe più rivisto la sua famiglia. Ma… una famiglia l’aveva comunque, no? E poi… si girò verso Masaki, stringendogli forte la mano. Masaki si girò a sorridergli dolcemente
<< Che succede, piccolo?>> chiese, premuroso
<< Ti amo.>> disse Kazunari. Masaki gli sorrise
<< Ti amo anch’io, Kazunari.>> mormorò. Poi arrossì violentemente e finse di ascoltare il discorso che stavano facendo gli altri. Kazunari sospirò e gli si appoggiò contro. Era felice.
Bene. Dalla ridente Sommacampagna è tutto. Spero vi sia piaciuta e (e adesso arriva l'attacco di idiozia notturna): Personaggio preferito?