TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Tomohisa abbassò il viso, arrossendo. Dopo giorni e giorni di pressioni da parte di Kazunari e di Masaki, il primo curioso, il secondo preoccupatissimo, ora aveva confessato qual’era il suo problema.
<< E’ ufficialmente fidanzato… facevo fatica a tollerare che avesse la ragazza, ma adesso la cosa è ufficiale, e… beh, non gli ho mai detto che mi piace, ma credo che ci sia arrivato… ha messo la foto di lei in camera, e io mi sento male tutte le volte che la vedo…>> disse. Dovette asciugarsi gli occhi.
<< Non credo se ne sia accorto, sai? Jun-Jun è tanto scemo, a volte… deve aver passato troppo tempo con me… e poi… dubito sarebbe così bastardo da lasciare i giro la foto della fidanzata se sapesse che la cosa ti fa soffrire così tanto.>> disse Masaki
Tomohisa annuì, sorridendo. Kazunari li guardò tutti due.
<< Certo che a vedere voi, la mia situazione mi sembra qualcosa di idilliaco… comunque, parlerò con Jun. Se vedo che recepisce, cercherò di essere discreto, sennò sarò diretto, e non guardarmi così, Pi! Non so bene cos’altro fare, ma vederti così non mi piace per nulla. Masa… mio padre sta stressando il tuo, quindi, resisti ancora un pochino, ok?>>
Masaki annuì, sorridendo dolcemente. Poi, ignorando le sue proteste, abbracciò Kazunari
<< Arigatoo, Nino-chan!>> disse
<< Ok, però adesso staccati e datti un contegno.>> disse Kazunari. Masaki si staccò, sorridendo. Poi la campanella suonò, ed i tre tornarono in aula.
Sho guardò Masaki che tornava dall’ultima lezione del pomeriggio. Era passato un mese, ormai, dall’aut aut ricevuto dal signor Aiba. Sho tentava con tutte le forze di resistere, ma sentire Masaki che quasi tutte le sere, pensandolo addormentato, si metteva a piangere, lo faceva vacillare. Lo guardò posare la borsa dei libri sul tavolo e sdraiarsi sul letto, a faccia sotto.
<< Ma-chan…>> lo chiamò. Masaki girò il viso, posando la guancia sul cuscino, e gli sorrise
<< Vieni a farmi un massaggino? Oggi ho avuto ginnastica e adesso sono tutto incriccato…>>
Sho sorrise e si sedette sul letto
<< Come i vecchietti.>> lo prese in giro, iniziando a massaggiargli le spalle. Masaki sospirò. Sembrava stesse facendo le fusa e sorrideva. Sho si abbassò e gli diede un piccolo, dolcissimo bacio sull’angolo della bocca che riusciva a raggiungere dalla sua postazione. Masaki chiuse gli occhi e sospirò, mentre il sorriso scompariva. Sho si allontanò leggermente e riprese a massaggiarlo
<< Non è ancora finita, sai? Ma… forse c’è un minimo di speranza… io… mi sento inutile, perché non posso risolvere la situazione… ma per fortuna ho qualcuno che può aiutarci… Io… ho visto che hai pianto, quella volta… avevi gli occhi gonfi, ed erano ancora bagnati di lacrime… e mi sono sentito morire, Sho, perché… perché non vorrei mai vedere lacrime di dolore sul tuo viso, mai…>>
Sho si fermò un attimo, guardando Masaki, che diceva quelle cose tenendo gli occhi chiusi, come spaventato. Gli accarezzò i capelli
<< Beh, tecnicamente non le hai viste, quindi a posto, no?>> disse, in tono dolce. Masaki aprì gli occhi e sorrise
<< A posto.>> disse, ridacchiando. Poi sospirò. Sho si abbassò e gli diede un altro piccolo bacio. Masaki lo guardò, poi si morse leggermente le labbra. Si girò in maniera da poterlo guardare e gli passò le mani dietro la nuca, attirandolo a se per un bacio vero. Sho sospirò a quel contatto, sapendo che non avrebbe potuto resistere.
<< Lo so che detta adesso suona assurda, ma… dobbiamo resistere, Sho-chan…>> disse Masaki, mentre Sho gli baciava il collo
<< E allora non provocarmi!>> disse Sho, infastidito, smettendo di baciarlo e guardandolo in viso. Masaki si imbronciò e Sho si andò a sedere alla propria scrivania, sbuffando
<< Pensi che per me sia facile, Sho?>> chiese Masaki, con un filo di voce. Sho ripensò alla sera prima, quando si era svegliato verso le due, ed aveva sentito Masaki tirare su col naso. Si era alzato e si era avvicinato al letto, per scoprire che Masaki piangeva dormendo. E lo chiamava.
<< No, non credo che per te sia facile, ma ogni tua azione rende tutto più difficile! Piangi nel sonno e mi chiami, ti fai fare i massaggi, mi baci e poi mi allontani!>>
<< Non piango nel sonno!>> protestò Masaki, sporgendo in fuori tutta la bocca in un’espressione seccata
<< Invece si, Masa. Lo fai. Ed è terribile, perché non ho idea di cosa fare!>> urlò Sho, girandosi a guardarlo. Si pentì immediatamente di aver urlato, vedendo gli occhi dell’altro riempirsi di lacrime
<< Non lo faccio apposta, Sho-chan!>> protestò Masaki, senza nemmeno guardarlo. Sho sospirò e tornò a sedersi sul letto dove Masaki era sdraiato. Gli accarezzò la fronte
<< Scusa, piccolo… non volevo urlarti contro, io…>>
Masaki lo guardò
<< Io lo so che soffri anche tu, Sho-chan… lo vedo… ma davvero non so cosa fare… ho paura di perderti, e qualsiasi cosa io faccia, finisce che ti perdo… se sto con te, ti cacciano da qui e chi ti vede più. Se non sto con te… beh, stiamo continuando a litigare… >>
Sho abbassò il viso, sentendo le lacrime bagnarglielo. Cercò di nascondersi da Masaki, ricordando il discorso di poco prima. Sentì la mano di Masaki stringere forte la sua., allora lo guardò
<< Ma-chan… scusa, non volevo piangere, ma…>>
Masaki si rannicchiò e gli posò la testa sulle gambe. Si portò la sua mano alle labbra e glie la baciò, con tanta dolcezza che Sho credette di essere sul punto di sciogliersi.
<< Preferisco che tu pianga con me piuttosto che da solo. Almeno posso abbracciarti.>> disse Masaki, mettendosi a sedere. Le loro mani erano ancora intrecciate, avevano tutti due il viso solcato dalle lacrime, e si sentivano spersi. Masaki si morse forte le labbra, ed attirò Sho a sé, facendogli appoggiare la testa sulla propria spalla, quasi cullandolo. Sho gli si aggrappò forte, cercando di riprendere il controllo, cercando almeno di non singhiozzare come un bambino. Sentì Masaki stringerlo di più, lo sentì tremare e tirare su col naso. Lo sentì fragile, ma voleva essere lui ad essere fragile questa volta…
<< Posso piangere? Solo questa volta, Ma-chan, davvero… poi… poi sarò forte, davvero, te lo prometto, ma adesso … adesso io …>> la voce di Sho si spezzò. Masaki lo strinse a sé
<< Puoi piangere tutte le volte che vuoi. Io sono qui. E che provino a dirmi qualcosa, i momenti di sconforto dei compagni di stanza non si possono ignorare. Quindi piangi, così posso tenerti abbracciato…>> disse Masaki, accarezzandogli i capelli. Sho si lasciò andare. I singhiozzi arrivarono, uno dietro l’altro, sempre più veloci e sempre più forti. Masaki gli accarezzava la schiena ed i capelli, e Sho si sentiva al sicuro.
<< Sfogati quanto vuoi, sennò poi mi tocca staccarmi da te, e in questo momento temo ne morirei.>> gli disse Masaki, in tono dolce. Sho gli nascose il viso nell’incavo tra spalla e collo, e pian piano si addormentò