E' bellissimo avere così tanti commenti e poter postare prima del solito visto che avete letto tutti ç_____ç e siccome ho visto che herentas se ne va in vacanza...(non puoi lasciarci così nell'angoscia ç_____ç *il capitolo lo leggo stasera e ti commento promesso U___U*) e visto che mi diceva che non ce la faceva ad aspettare i 3-4 giorni classici miei di postaggio, ho deciso di regalarle prima della partenza un altro capitolo ^____^ e naturalmente di regalarlo anche a tutte le altre mi adorate lettrici X3
Titolo: Ragazzo in affitto
Fandom: Arashi
Capitoli: 3 di 9
Rating: Pg-13
Pair: Sakumoto
Desclaimer: se fossero miei sarei qui a fantasticare secondo voi?
Ringraziamenti: A harin e Jinny che se la son già sorbita tutta <3
Capitoli precedenti:
Parte I,
Parte II PARTE III
Possibile che avesse scelto l'uscita sbagliata? Eppure conosceva bene quel posto. Alla fine arrivò di corsa e in ritardo, Jun aspettava davanti al ristorante fumandosi una sigaretta, quando lo vide la buttò.
-Scusa il ritardo-
-Ti scuso se paghi il pranzo- disse, poi lo precedette ed entrò nel locale, li accompagnarono al tavolo e si sederono, prima ordinarono e solo quando il cameriere si fu allontanato cominciarono a parlare.
-E' sorto un problema- disse Sho.
-E sarebbe?- chiese Jun.
-Ieri la tizia ha chiamato mia madre dopo la nostra scenetta e... gli ho detto che sei il mio ragazzo ed ora vuole che vieni a cena domani sera- disse Sho con un sospiro.
-Quindi devo venire a cena dai tuoi?- chiese Jun.
-Beh... credo di si, ti ho pagato anche per questo. Ma se vuoi dei suplementi in questo caso...-
-Va bene. E i suplementi rimangono solo quelli che abbiamo stabilito ad inizio contratto, qualsiasi extra anche solo per fare scena va pagato a parte- rispose Jun senza farlo finire.
-Bene allora... ho fatto una lista di cose che devi imparare- disse porgendogli un foglio con alcuni appunti, ci aveva pensato tutta la notte e la mattina aveva buttato giù le idee che gli erano venute.
-Lavoro in un kombini?- chiese Jun alzando un sopraciglio.
-Si-
-Alle superiori facevo parte di una banda di yankee?!-
-Si- rispose di nuovo.
-Ma mi ci vedi per caso conciato come quei cosi?!- lo rimproverò Jun.
-Attieniti a quello che c'è scritto su quel foglio e basta-riplicò Sho, -Ma sopratutto...- aggiunse -Devi renderti odioso-
-Odioso?-
Arrivarono le ordinazioni e per un attimo smisero di parlare, poi ripresero appena il cameriere fu sparito.
-Si, mia madre ti deve odiare alla fine della serata, passata la settimana quando gli dirò che ci siamo lasciati sarà contenta e sopratutto non mi angoscerà con altri incontri- spiegò.
-E cosa dovrei fare per rendermi tanto odioso?- domandò.
-Non lo so... atteggiati a checca, mettiti qualcosa di strano, fa battute taglienti, invetati qualcosa insomma-
-Credi che tua madre crederà a tutta questa scenegiata?- chiese poggiando il foglio e prendendo in mano le bacchette.
-Certo! Ho messo insieme le cose che più le danno fastidio per renderti antipatico- rispose Sho.
-E io che devo sapere di te?- chiese poi Jun.
-Di me?- domandò confuso.
-Se sono il tuo ragazzo dovrei sapere quasi tutto di te- fece presente giustamente Jun.
-Si forse hai ragione-
-Che fai per vivere?- cominciò a chiedere Jun.
-Lavoro nella compagnia di mio padre, in sostanza sono il vice presidente di una compagnia che lavora in borsa-
-Sei il classico figlio di papà allora- rispose secco.
-Beh si può dire di si, ma sono laureato non credere- ribbattè stizzito.
-Poi?- lo esortò a continuare senza minimamente aver dato l'impressione di aver risentito del tono di Sho di poco prima.
-Uhm... mi piace la musica rock e al liceo facevo parte di un gruppo, mi sono laureato col massimo dei voti, sono un tipo disordinato, mi piace mangiare, soffro di vertigini...- continuarono così per tutto il pranzo e per parte del pomeriggio, Jun ascoltava e ogni tanto faceva battute taglienti come al solito, ma rimaneva freddo all'apparenza come se nulla lo sfiorasse, era uno strano comportamento il suo e Sho non riusciva mai a capire cosa stesse pensando veramentieJun in quel momento.
-Tu invece?- chiese poi d'un tratto; -Cioè apparte che sei un escort, di te che devo sapere?- chiese Sho
-Nulla di più di quello che hai scritto tu su quel foglio- rispose secco.
-Ma...-
-Ora scusami ma devo andare- disse alzandosi dal tavolo del bar dove erano seduti da un pò ormai.
-A che ora devo venire domani?- chiese.
-Se mi dici dove abiti ti vengo a prendere in auto- si propose Sho.
-Non serve, vengo da me dammi l'indirizzo-
Sho appuntò tutto su un foglietto e lo porse a Jun che lo scrutò un secondo, poi disse soltanto...
-Ok! Domani alle 7- disse poi senza aspettare una risposta da Sho o un saluto andò via uscendo dal bar.
Più passava il tempo più Sho pensava che Jun era un tipo strano, non lo giudicava per quello che faceva per guadagnarsi qualche soldo, ognuno sceglie cosa fare e magari lui aveva i suoi motivi, quindi non avrebbe mai chiesto i perchè, dopotutto chi era lui per impicciarsi della sua vita? Dopotutto si conoscevano così poco. Però quella freddezza... era così distaccato... tanto che stava temendo che la madre potesse non credergli se Jun avesse continuanto a comportarsi così.
Tornò a casa e disse alla madre che lo aveva avvertito e che sarebbe venuto la sera seguente.
-Lo hai detto a papà?- chiese Sho dopo un pò.
-Si- rispose lei.
-Che ha detto?- chiese e lo fece con timore, la reazione del padre era quella che temeva di più, anche se non era vero che era gay.
-Nulla, ha detto che lo vuole conoscere-
-Eh?!!!-
-Credi che non lo sappia che tuo padre aveva avuto un ragazzo prima che ci sposassimo?- disse la madre come nulla fosse.
-Cosa?!!!- era sconvolto, come faceva sua madre a sapere certe cose, far finta di nulla e raccontarle pure a suo figlio?
-Oh capirai, che sarà mai... sopratutto al giorno d'oggi. Certo speravo di avere dei nipotini. Ma ci sono sempre Mai e Shu dopotutto- disse prendendo un libro di cucina dallo scaffale della libreria e sedendosi sul divano.
Sua madre delle volte era davvero strana, non l'avrebbe mai capita sul serio.
-Cosa gli piace?- chiese la donna che sfogliava un libro di cucina.
Ecco questo è un tipo di inconveniente in cui non voleva incappare.
-Mangia un pò di tutto, fai tu- rispose.
-Almeno il dolce, come lo preferisce? Crema o frutta?- chiese.
Ci pensò un attimo, che ne sapeva di quello che preferiva! Poi pensò al pranzo di quel giorno, Jun aveva preso una mousse al lampone, quindi forse...
-Frutta- rispose, male che vada poteva sempre non piacergli il tipo di frutta che avrebbe scelto sua madre per il dolce dopotutto.
Ora non gli rimaneva altro che sperare in bene e sopratutto che sua madre ci cascasse.