Ai wa Moumoku no

Sep 15, 2010 19:48

Prima di tutto BUON ANNIVERSARIO ARASHINI!!!!!!!!!!!!!! 
Seconda cosa... sono di nuovo indietro con el cose da leggere, non faccio in tempo a leggerne una che ne trovo altre 3, ed è una cosa bellissima devo dire, non ho mai letto tanto ^___^ però sono lenta perchè ho poco tempo, pure trovare un attimo per postare sta diventando difficile... ma cmq eccomi qui e quindi andiamo avanti con la storia...

Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 3 di 20
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
Post Precedenti: Intro, Cap.1, Cap,2

Capitolo 3
Da quella notte Jun rimase spesso a dormire nelle stanze di Sho, a palazzo era nota l'intimità che i due ragazzi avevano cominciato ad avere, ma erano giovani e non c'era nulla di male, finchè quella loro relazione non causava problemi nessuno avrebbe detto nulla.
I due invece non badavano a quello che sarebbe stato il futuro, pensavano solo al presente, godendo l'uno dell'altro, ciechi ai cambiamenti che stavano avvenendo in quegli ultimi tempi, infatti lo Shogun cominciava ad essere preoccupato, quello che fino a poco tempo prima era stato un suo daimyo fedele stava tramando contro di lui, che avesse ambizioni di potere si sapeva, lo Shogun gli aveva dato una grande carica, ma sembrava che desiderasse molto di più.
Per il momento c'erano state solo delle scorribande al sud, ma lo Shogun era venuto a sapere che dietro tutto questo c'era proprio lui e che stava segretamente radunando un esercito di mercenari per attaccarlo. Ora doveva studiare come evitare una guerra, era inutile spargere sangue se era possibile, la cosa migliore era creare un alleanza forte che avesse scoraggiato il nemico ad attaccare.

-Qualcosa non va?- chiese Jun smettendo di suonare il flauto.
-No va tutto bene- rispose Sho.
Jun si alzò in piedi e portando le mani avanti fece qualche passo per raggiungere Sho che gli tese la mano aiutandolo poi a sedersi accanto a lui.
-Sono cieco ma non stupido, lo capisco se c'è qualcosa che non va- lo rimproverò.
-Mio padre è preoccupato che si possa scatenare una guerra- confessò infine Sho.
-Per via dell'esercito che Akimura sta radunando?- chiese Jun e Sho si meravigliò di quanto il ragazzo fosse a conoscenza di certe cose.
-Come fai a saperlo?- chiese Sho.
-Le donne sono pettegole e io ci sento molto bene- rispose Jun; -Credi che ci sia la possibilità di una guerra?- chiese poi Jun in tono serio.
-Non lo so, se mio padre troverà abbastanza alleati da spaventarli non ce ne sarà bisogno- spiegò Sho.
Jun sembrò turbato e preoccupato e Sho non potè fare a meno di accorgersene...
-Non ti preoccupare mio padre è lo Shogun, non riusciranno a mettere su un esercito più numeroso del nostro- cercò di tranquillizzarlo Sho.
Jun sembrò pensarci un attimo, poi annuì e un attimo dopo Sho lo baciò facendoli tornare a preoccuparsi solo di loro, di quel piacere in cui erano immersi, incapaci di pensare ad altro oltre che all'altro e al desiderio che provavano.

Passarono così mesi, Sho compì 18 anni e il padre come regalo decise di assegnargli un contingente del proprio esercito, lui come erede in caso di necessità sarebbe stato a capo di quegl'uomini guidandoli verso la vittoria o la morte. Sho fu fiero di quell'incarico, si sentiva orgoglioso di se e pronto a servire suo padre, Jun invece era preoccupato, più passava il tempo più le voci di una possibile battaglia aumentavano e ora sapere che se ci fosse stato uno scontro Sho avrebbe partecipato, lo metteva ancora di più in ansia.
-Che hai? Sei teso- gli chiese Sho baciandolo su una tempia mentre seduto dietro di lui lo cingeva tenedolo stretto al suo petto.
-Non voglio che tu vada in battaglia- rispose Jun.
Sho lo lasciò andare e lo fece girare prendendogli le mani.
-Non ci sarà nessuna battaglia, non devi preoccuparti così- cercò di rassicurarlo.
-Se non ci sarà ora, un giorno potrebbe esserci- rispose Jun.
-E cosa vorresti che faccia? Che non obbedisca a mio padre? Lo sai che non posso, e... non voglio- rispose Sho severo.
-E' che ho paura- disse Jun mordendosi un labbro.
Sho lo strinse a se in un abbraccio, incapace di vederlo così spaventato.
-Ti giuro Jun che se dovesse accadere, non mi succederà nulla, io tornerò sempre da te, sempre- disse.
Ma quello che Sho credeva impossibile, la fiducia cieca che aveva nei confronti del potere del padre, fu smentita e le paure di Jun si avverarono tutte in una notte...

Jun si svegliò improvvisamente, c'era qualcosa che non andava lo sentiva. Infilò le maniche della sua veste, poi cominciò a scuotere Sho che dormiva di fianco a lui.
-Sho svegliati, svegliati ti prego-
-Jun che c'è?- bofonchiò l'altro girandosi su un fianco e cingendo con un braccio la vita di Jun, cercado di farlo sdraiare di nuovo a dormire.
-Sta succedendo qualcosa- disse Jun continuando a cercare di svegliare il compagno.
-Non sta succedendo nulla, avrai avuto un incu...- ma Sho non fece in tempo a finire la frase che qualcuno urlò...
-CI ATTACCANO!!!!!!!!-
Scattò subito in piedi cominciando a rivestirsi, Jun lo imitò ma più lentamente quando fu vestito Sho gli porse il bastone che era rimasto a qualche passo dal letto.
-Signorino ci stanno attacando si deve preparare- disse un servò entrando di corsa nella stanza.
-Arrivo solo un attimo- rispose Sho.
-Jun va nelle tue stanze e raccogli le tue cose, ti raggiungo lì tra poco- disse Sho.
-No!- rispose Jun.
-Jun!- lo riprese il ragazzo per la sua disobbedienza.
-Combatterò anch'io- disse Jun.
-No che non lo farai! Non puoi combattere!- disse severo.
-Posso! So combattere!- replicò Jun acigliato.
-Jun questa è una battaglia, non è un allenamento, non stai combattendo contro di me in giardino- disse Sho prendedogli il viso tra le mani, cercando di essere severo ma dolce.
-So difendermi- replicò ancora Jun.
-Jun non distingueresti il nemico dai tuoi alleati, in una battaglia rimarresti confuso, fineresti per farti uccidere- disse Sho cercando di fargli capire che non poteva combattere anche se lo voleva, anche se era forte.
-Ora va nella tua stanza e raduna le tue cose, ti raggiungo fra poco- disse baciandolo, poi gli lasciò il viso ed uscì dalla stanza.

Jun tornò nella sua stanza e raccolse le sue cose in una sacca, prese la spada e il suo shamisen, non aveva molte cose e fu presto pronto, qualche minuto dopo Sho lo raggiunse.
-Sei pronto?- chiese entrando nella stanzetta.
-Non voglio lasciarti- disse Jun, mentre una lacrima gli scendeva lungo il viso.
-Jun andrà tutto bene, sta tranquillo, appena sarà finita ti verrò a prendere- disse asciugando la lacrima con il pollice della mano destra.
Jun potè sentire il tintinnare della leggera armatura che Sho portava addosso e la paura si fece ancora più grande.
-Ho paura... ho paura di perderti- disse in un singhiozzo, ormai era inutile tentare di trattenere le lacrime.
-Non mi succederà nulla, te l'ho promesso!- disse Sho poi lo prese per mano e cominciò a guidarlo velocemente lungo i corridoi del palazzo, mentre servi e guardie correvano a destra e a manca gli uni per mettersi al riparo gli altri per difendere il palazzo.
Sho lo accompagno fino a un passaggio che da bambini usavano per andare in una radura poco lontano nel boschetto dietro il palazzo che usavano per giocare e quando non si volevano far trovare dagli insegnanti.
-Aspettami nella radura, appena la battaglia sarà finita ti verrò a riprendere- disse Sho baciandolo.
Jun continuava a piangere in silenzio incapace di fermare quelle lacrime, ma consapevole di dover obbedire.
-Prendi questo- disse d'un tratto Sho togliendosi qualcosa che portava al collo e mettendolo nella mano sinistra di Jun che tastò un attimo l'oggetto per capire di cosa si trattava.
-Ma... è il simbolo della tua famiglia! Io... non posso tenerlo, non mi è permesso!- disse Jun cercando di restituirlo a Sho.
-Voglio che lo custodisci per me, me lo ridarai quando ti verrò a prendere- disse Sho chiudendo la mano di Jun sul piccolo oggetto d'oro; poi lo abbracciò stringendolo forte a se, mentre Jun rimaneva immobile in quell'abbraccio.
-Ti amo- gli sussurrò Sho in un orecchio prima di baciarlo un ultima volta.
-Ora va!- gli disse dividendosi da lui e spingendolo dolcemente verso il passaggio, Jun si morse le labbra poi si girò per andarsene, ma quando sentì il primo passò di Sho allontanarsi si fermò un attimò finchè i suoi passi non furono inghiottiti da tutti gli altri e dalle voci che continuavano a gridare nel palazzo.

g: arashi, r: pg-15, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au

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