Sì credeteci sono di nuovo io XD
Una sola settimana dal'ultimo post, mi sembra quasi di essere tornata ai bei tempi XD ma vi avviso non posso essere sicura che sarà così ogni settimana, anche se ci proverò.
Ebbene quindi torniamo alla storia e vediamo se le sensazioni di Nino portano a qualcosa...
Titolo: Love Revenge
Gruppo: Arashi + Kanjani
Genere: AU, Storico (vagamente fantasy)
Rating: R
Pairing: Sakumoto, Ohmiya accennato
Desclaimers: Non sono di mia proprietà, lo è solo la storia di cui mi fanno da protagonisti contro la loro volontà XD
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si sorbiscono i capitoli per mail e che mi aiutano con le ricerche XD
Note: Per una migliore lettura scaricare la
MAPPACapitoli precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap. 5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14,
Cap.15 Capitolo 16
Erano passati giorni, giorni di marcia e di organizzazione alla battaglia, ormai mancava solo una giornata per arrivare al confine e la tensione cominciava a sentirsi, quel mattino però la marcia fu interrotta poco prima che il sole fosse al suo punto massimo in cielo. Un soldato raggiunse in fretta Maruyama affiancandosi al suo cavallo, sembrava essere successo qualcosa di serio, il soldato veniva dalla cima alla fila, anche Maruyama sembrò subito farsi preoccupato e si avvicinò a Nino per poi bisbigliare qualcosa all’orecchio del re.
Nino fece subito fermare la marcia e decretò che per quel giorno si sarebbero fermati, ordinò di montare le tende e seguì insieme a Maruyama il soldato che era arrivato a portare la notizia.
-Cosa pensi sia successo?- chiese Sho a Jun che era accanto a lui ancora sul suo cavallo.
-Non ne ho idea, ma credo qualcosa di grave- disse Jun.
Un attimo dopo Masaki arrivò di corsa, prese le redini del cavallo di Sho che smontò e poi anche quelle di quello di Jun.
Sho seguito da Jun decise di percorrere la colonna fino ad arrivare in cima al gruppo dove Nino e Maruyama si erano fermati, sembrava esserci un gran caos che però Nino si premurò di non far dilagare al resto delle truppe, furono infatti fermati e costretti a non avvicinarsi, quando Sho chiese di far sapere al re che erano lì, poco dopo si avvicinò Maruyama.
-E’ successo qualcosa?- chiese subito Sho quando Maruyama fu vicino.
-Mi spiace altezza al momento non posso dire nulla, stiamo verificando alcune informazioni che ci sono arrivate, appena saremo certi di queste informazioni sarà il primo ad essere avvisato- lo rassicurò.
Sho decise di non replicare, per quanto pensasse che essendo il principe aveva il diritto di sapere cosa stava succedendo, ma siccome sapeva ormai come era fatto il re, decise di non irritarlo e magari evitare di dargli un buon motivo per ritirarsi, soprattutto se quello che era successo era qualcosa di grave.
-Andiamo ed aspettiamo- disse infine rivolto a Jun che lo seguì tornando indietro tra le fila.
Cercarono di passare il tempo allenandosi, concentrandosi sugli allenamenti di Jun, Sho riusciva a non pensare a quello che stava succedendo, sicuramente era qualcosa di grave, ma voleva credere che ci fosse un motivo per cui Nino non voleva dirgli nulla al momento, quindi si dedicò solamente all’allenamento.
Jun era molto severo, ma era un eccellente insegnate e stava facendo davvero molti progressi in quei pochi giorni di allenamento, era riuscito a trovare la concentrazione giusta per non usare inutilmente le proprie forze e riusciva a concentrarsi molto di più sui movimenti di Jun, tanto da riuscire ad anticiparne anche qualcuno.
-Altezza?- lo chiamò Maruyama interrompendo l’allenamento che stava facendo con Jun, non si era nemmeno accorto dell’arrivo del consigliere, che probabilmente era anche rimasto in silenzio a guardare per un po’ per non interromperli.
-Nino ha chiesto di vedervi entrambi- disse quando i due si fermarono.
-Datemi solo il tempo di cambiarmi e sarò da voi- disse Sho che trovava disdicevole presentarsi sudato e con le vesti scomposte davanti al re.
-Non importa altezza, è una questione urgente dovete venire subito- rispose cominciando a fare strada, i due lo seguirono immediatamente, se c’era tutta questa urgenza stava a significare che era successo veramente qualcosa di molto serio.
Vennero condotti nella tenda del re dove solo poche persone erano state riunite e sembrava fossero in attesa di altre, pian piano la tenda si riempì di tutti i generali e comandati e fu il momento per il re di parlare.
-Oggi è successo qualcosa di molto grave, qualcuno ha tradito non solo me, ma la nostra gente, il nostro paese e tutta Ghaliya- esordì Nino alzandosi in piedi e a quelle prime parole un brusio si alzò tra gli uomini riuniti nella tenda.
-Mi sono sempre fidato di ognuno di voi- proseguì scrutando ognuno, lo sguardo da ragazzino che si era fatto improvvisamente severo, -Eppure… nonostante io abbia dato sempre fiducia ai miei comandanti, generali e soldati, qualcuno mi ha tradito ed ha tradito Ᾱb- concluse, mentre fermava lo sguardo sul comandante Nakagawa.
Un mormorio si proruppe tra il resto dei comandanti e dignitari a seguito del re, Sho rimase sorpreso, mentre Jun scrutava calmo e impassibile, come se già sapesse.
-Una vostra spia è stata catturata alla frontiera comandante Nakagawa, come lo spiegate?- chiese Maruyama intercedendo per Nino come faceva spesso.
-Vi sbagliate- cercò di smentire il comandate, ma la sua agitazione già faceva intuire che stava mentendo.
-Non c’è nessun errore, la spia è stata catturata e non ci ha messo molto a confessare chi lo aveva mandato- tornò ad intervenire Nino, -E ci ha anche consegnato le prove del vostro tradimento-
Maruyama allora mostrò un rotolo, lo srotolò mostrando chiaramente il sigillo di Nakagawa apposto in fondo, di un nitido colore rosso acceso.
-La vostra campagna per riunire Ghaliya è una follia!- scoppio Nakagawa sapendo che ormai non se la sarebbe potuta più cavare in nessun modo; -L’esercito di Nobuyoshi porta tre volte il numero dei nostri uomini! Ha gli Haris! E voi continuate a credere che seguiranno quel ragazzo solo perché si presenterà lì dicendo di essere il loro capo clan? Beh siete degli illusi, dei poveri illusi che continuano a seguire un re che è poco più di un ragazzino!!!-
Calò il silenzio, tutti erano in attesa della reazione che avrebbe avuto Nino, che però rimase in silenzio fissando dritto negl’occhi l’uomo che stava affrontando la sua autorità.
-Sarò pure un ragazzino, ma quello che mi è stato insegnato da mio padre è che sono a servizio del mio popolo e che mai dovrò tradirlo, e questo non è solo il mio compito, ma quello di tutto il popolo di Ᾱb. Invece voi avete tradito non solo me, ma anche la nostra stessa gente e voi stesso, passando a Nobuyoshi informazioni sui nostri piani- disse Nino mantenendo la voce calma ma uno sguardo deluso e disgustato verso l’uomo.
-Ed ora cosa volete farne di me?- chiese Nakagawa cercando ancora di provocare la sua ira, ma a quanto sembrava il re non era propenso a farsi provocare in quel modo.
-Verrete scortato fino ad Apsu, dove secondo le leggi di Ᾱb verrete giudicato per tradimento- rispose semplicemente Nino, poi Maruyama fece un cenno ad alcune guardie che si avvicinarono a Nakagawa e lo portarono via sotto il brusio e alcuni commenti di disprezzo verso l’uomo da parte degli altri uomini presenti.
-Il re prega tutti di spiegare la situazione alle truppe e convoca tra 1 ora il consiglio per comunicare quali saranno i cambiamenti per il piano di battaglia- annunciò Maruyama, poi tutti i generali cominciarono ad uscire dalla tenda.
-Dobbiamo parlare- disse Nino prima che anche Sho e Jun potessero seguire gli altri fuori dalla tenda, quindi attesero che fossero solo loro 4.
-Quanto sa mio zio dei nostri piani?- domandò subito Sho.
-Non possiamo esserne sicuri, nel messaggio che abbiamo intercettato ci sono spiegazioni dettagliate su quelle che sarebbero state le nostre mosse nei prossimi giorni, noi speriamo che Nakagawa non sia riuscito a mandare molti altri messaggi attraverso Zamìn- spiegò Maruyama.
La situazione era grave, Sho era sicuro che se suo zio avesse ricevuto quel messaggio sicuramente tutti i loro piani sarebbero andati in fumo e sarebbero stati completamente sconfitti, ma se suo zio aveva ricevuto altri messaggi da parte di Nakagawa, sicuramente si erano preparati a combatterli e dovevano aspettarsi un attacco da un momento all’altro.
-Credo che la cosa migliore sia cambiare radicalmente i nostri piani- disse Sho, -Se ci sono state delle altre comunicazioni con mio zio, di sicuro ci starà aspettando-
-Di certo dobbiamo essere preparati quando sconfineremo, ma il piano dovrà solamente essere leggermente modificato- disse Nino.
-Ma se sanno quali sono i nostri piani…-
-Sono fiducioso che non siano stati mandati altri messaggi e che questo doveva essere l’unico che illustrava dettagliatamente i nostri piani, quindi possono solo supporre quali saranno le nostre azioni una volta arrivati a Zamìn- lo interruppe Nino.
-Cosa avete in mente?- chiese infine Sho rassegnato a sottostare alle idee del re, anche se non le condivideva a pieno e le trovava rischiose, ma tanto non avrebbe cambiato idea, ormai lo sapeva.
-Le truppe saranno mandate in massa verso Sunar, una volta arrivate verso il deserto saranno ben in mostra e attireranno l’attenzione dell’esercito di Zamìn ma non avranno il tempo di raggiungerli che si saranno già uniti ai Sabaku e a quel punto sarà facile contrastarli con il loro aiuto- spiegò dettagliatamente.
-E per quanto riguarda gli Haris?- domandò lecitamente Sho, dopotutto aveva promesso a Jun che avrebbe liberato il suo popolo dalla schiavitù e non li avrebbe messi da parte, anche perché era convinto che la loro collaborazione a questo punto era fondamentale ad ogni costo.
-Liberare gli Haris rimane l’obbiettivo principale, quindi i nostri migliori uomini ed io stesso si dirigeranno verso Haris, saremo in netto svantaggio a questo punto, ma confido nella principessa per questo- disse rivolgendo uno sguardo di fiducia verso Jun.
Anche Sho lo guardò, ma con preoccupazione, Jun aveva la responsabilità di convincere il suo popolo che era il loro capoclan quando probabilmente loro ormai lo credevano morto da tempo.
-Farò del mio meglio per il principe e per il mio stesso popolo- disse semplicemente Jun.
Sho ammirava la determinazione e la sicurezza che aveva, ma nonostante sapesse quali erano le capacità di Jun, non riesce in nessun modo a non essere preoccupato per lui e vorrebbe tanto essere in grado di difenderlo come lui lo ha sempre difeso.