Rieccomi tornata a casa ç_______ç e già mi manca Dada ç______ç neache un giorno e già mi manchi moglie ç______ç
Vabbè scusate se mi perdo in smielati pianti per la moglie ormai lontana ç_______ç; andiamo a postare e vediamo cosa succede ora che Sho ha inseguito Masaki...
Titolo: Angel & Devil
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst ma anche comica a volte XD
Raiting: PG-13
Pairing: no pairing principale; sakuraiba, con piccolissima implicazione sakumoto (ma davvero piccola piccola *non ne può fare a meno*)
Desclaimes: se anche solo il diavolo fosse il mio diavolo, anche io sarei cattiva come lui XD
Capitoli precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6 Capitolo 7
-Masaki aspetta!- gridò mentre gli correva dietro; il ragazzo si fermò ma rimase girato di spalle senza guardarlo.
-Quello che hai visto... non è nulla d’importante- disse fermandosi a pochi passi da lui.
-Nulla d’importante- sussurrò tra se.
-L’ho incontrato in un bar, tra noi non c’è nulla- spiegò, ma Masaki neanche rispose rimase semplicemente girato di spalle senza dire nulla.
-Ti ho trascurato ultimamente scusami, ti prometto che nei prossimi giorni ci possiamo vedere, andiamo dove preferisci, mi prendo qualche giorno di ferie se vuoi-
-Lascia stare- rispose Masaki.
-Te la sei presa?- chiese Sho.
-Mi hai tradito! Io mi fidavo di te, ti ho sempre difeso, mi dicevano che in realtà la tua gentilezza era solo una maschera, ma io non ci ho mai voluto credere, però forse... avevano ragione; quello che mi fa più male è... che mi ero davvero innamorato di te- disse quelle parole e poi scappò via, lasciandolo lì.
Corse per molto, guardava solo i suoi piedi che continuavano a correre senza una meta, non badava a dove andasse, tutto era troppo offuscato dalle lacrime e dal dolore che provava, poi andò a sbattere addosso a qualcuno facendolo cadere e cadendo a sua volta.
-Mi scusi- disse subito senza neanche guardare chi fosse mentre entrambi si rialzavano in piedi.
-Masaki?- chiese una voce familiare, il ragazzo alzò il viso e lo guardo.
-Cosa è successo?- chiese il diavolo vedendolo piangere e facendo finta di essere preoccupato.
-Io... io...- ma non riusciva a smettere di singhiozzare.
-Vieni, casa mia è vicina ti faccio un tè mentre mi racconti cosa è successo- disse Jun mentre gli cingeva le spalle, Masaki continuò a piangere guardando a terra mentre sul volto del diavolo si dipingeva il sorriso compiaciuto per la buona riuscita del suo piano.
Entrati in casa lo fece sedere e si diresse in cucina, aprì qualche cassetto e altro per far credere che stesse facendo qualcosa mentre come per magia con qualche piccola fiamma e sbuffo di fumo compariva una teiera e 2 tazze da te, mise l’acqua dentro la teiera poi la prese con entrambe le mani, basto poco e quella cominciò a fischiare.
“Molto meglio che un fornello a gas” pensò tra se compiaciuto.
Versò il tè nelle tazze e tornò in salotto, Masaki era seduto sul divano e Kage era accoccolato sopra le sue gambe, mentre lui lo accarezzava continuando a singhiozzare.
-Tieni- disse porgendogli la tazza.
-G...grazie- rispose tirando su col naso.
-Cosa è successo? Riguarda forse il tuo ragazzo?- chiese Jun innocentemente; la sua capacità di recitare era sempre stata superlativa.
Gli occhi di Masaki si riempirono di nuovo di lacrime, si morse il labbro, poi si butto con le braccia al collo di Jun, che in reazione creò un sfera di fuoco tra le mani dietro le spalle di Masaki.
“Piagnone, appiccicoso, mi sta stropicciando tutti i vestiti ora lo incenerisc...” ma prima di colpire, la sfera diminui di grandezza fino a sparire; “calmo Jun calmo, se lo incenerisci addio missione” pensò tra se mentre faceva un respiro profondo e se lo allontanava da dosso.
-Dimmi cosa è successo- gli disse con aria preoccupata.
Masaki gli racconto del messaggio, di quello che aveva visto quando era arrivato da Sho e di quello che lui gli aveva detto, ora si sentiva ferito, ma anche disposto a perdonarlo.
-COSA?!- esclamò Jun spaventandolo “Ma questo è scemo o cosa? Neanche di fronte a un tradimento riesce a raggionare in modo malvagio?” si chiese tra se scuotendo la testa.
-Altro che perdonarlo! Devi vendicarti!- disse Jun con decisone.
-Ma io non voglio farlo star male- disse Masaki triste.
-E a te? Lui a te non ti ha fatto stare male?- chiese alzando la voce.
-Si, ma...- piagnucolò Masaki.
-Nessun MA! Il tuo amico aveva ragione sei solo tu a stare male! E’ ora che gli dai pan per focaccia! Ti aiuterò io a trovare un modo!- disse prendendo la decisione per lui.
Masaki non sembrava convinto, lo guardava con ancora le lacrime agl’occhi senza dire nulla.
-Vedrai poi ti sentirai meglio, e acquisterai molta più sicurezza in te stesso fidati- disse poi in tono dolce cercando di convincerlo.
-O...ok; però non voglio essere cattivo- gli disse.
-Gli faremo solo capire come ti sei sentito, non ti preoccupare- disse con un sorriso.