TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 << Smettetela, iniziate a dare sui nervi!>> protestò Kazunari, lanciando una bacchetta contro Sho
<< Itai!>>
<< In effetti, eravate meglio nel periodo in cui vi siete evitati.>> commentò Satoshi
<< Cos’è, avete litigato di nuovo? Lasciateli liberi di vivere il loro amore!>> disse Hideaki, seduto sulle ginocchia di Tsubasa.
<< In effetti mi date parecchio sui nervi.>> disse Tomohisa, alzandosi dal tavolo della cena ed allontanandosi. Masaki si morse il labbro inferiore. Poi si alzò, diede un rapido bacio a Sho, e seguì Tomohisa. Lo trovò sulla scala antincendio
<< Com’è che tutti vengono a rifugiarsi qui?>> chiese, andandosi a sedere accanto al kohai. Tomohisa si strinse nelle spalle. Masaki lo costrinse a girare il viso
<< Non piango, senpai. E scusami, non volevo avere quel tono, prima, però…>>
Masaki gli posò una mano sulla spalla
<< Senpai, sai… quando tu e Sakurai vi evitavate, era proprio brutto. Si vedeva che stavate proprio male… Sakurai senpai è sempre serio, quindi più di tanto non si era notato il cambiamento, ma tu… beh, di solito sei allegro, e fai dei sorrisi enormi, ma in quei giorni eri come spento…>>
<< Sbaglio o stavamo parlando di te, in origine?>> chiese Masaki, sorridendo. Tomohisa fece una smorfia
<< Già… domani si parte per le vacanze, e stasera ho intenzione di fare la cosa più stupida di tutta la mia vita: dichiararmi. Così, almeno fino a gennaio non prendo la mazzata, gli dico di pensarci prima di rispondermi… sono un idiota…>>
<< Hai solo paura, e in queste cose è normale…>> disse Masaki, stiracchiandosi. Era buio, e faceva molto freddo, ma nessuno dei due sembrava accorgersene
<< Ma con Sakurai senpai com’è andata? Non sembrava proprio il tipo, ecco…>>
Masaki sorrise
<< Ci siamo scontrati tante volte, abbiamo avuto problemi con la mia famiglia, con il mio carattere, che in stanza è tutt’altro che allegro, con un sacco di cose. Siamo andati per tentativi, e adesso… siamo noi… prima d’ora non aveva mai parlato di me come del suo ragazzo… è stato faticoso, ma visto il premio ne è valsa la pena.>>
Tomohisa rise
<< L’hai detto tutto serio, sembravi un bambino che recita la lezione, che carino!>>
<< Non si prendono in giro i senpai, Yamapi!>> disse Masaki, ma rideva anche lui. Tomohisa si fece serio
<< E con… beh… quello… come l’avete messa?…>>
Masaki abbassò il viso e sospirò
<< La maggior parte del casino è successa durante il festival… subito ci stavo provando io, e lui era un po’ titubante… poi… beh, è successo quello che è successo, e avevo paura di lui… ma, alla fine il fatto che mi piace ha avuto la meglio…>>
<< E com’è stato?…>>
Masaki rispose senza pensarci
<< La prima volta ero terrorizzato, ma è andata decisamente bene… le altre… beh, tendo ad addormentarmi in classe, e non è proprio da me… non che mi dispiaccia, visto il motivo… ma perché ne sto parlando con te?! Che è, l’incontro delle pettegole? Aaaah, che imbarazzo!!!!>>
Tomohisa scoppiò a ridere, mentre Masaki si nascondeva il viso tra le mani cercando di nascondere il rossore.
<< Che succede qui? Cos’è tutta questa allegria?>> chiese Sho, dalla porta
<< L’angolo della pettegola…>> disse Tomohisa, stringendosi nelle spalle. Sho sorrise e si avvicinò a Masaki, vedendo un orecchio rossissimo fare capolino dalle mani del ragazzo.
<< Hey, piccolo, ripigliati, sennò sarò costretto a prenderti in giro a vita!>> disse Sho
<< Ti chiama “piccolo”, senpai?!>> rise Tomohisa
<< Argh, smettetela, cattivi!!>> protestò Masaki, ma stava ridendo.
Tomohisa si piazzò in piedi al centro della stanza, senza dire una parola. Jun stava preparando le valige, non si era accorto del suo movimento, quindi sussultò quando, girandosi, se lo trovò di fronte, con il ciuffo esattamente in mezzo agli occhi e l’espressione stravolta
<< Pi, che c’è?>> chiese Jun, facendo un mezzo sorriso. Tomohisa lo prese per le spalle, lo guardò un attimo negli occhi, poi lo baciò, con forza, quasi con prepotenza. Sentì Jun irrigidirsi, ma continuò a baciarlo. Jun cercò di svincolarsi, mentre Tomohisa cercava di farsi strada nella sua bocca. Un assaggio superficiale non gli bastava, voleva sapere esattamente che gusto aveva, voleva sapere a cosa stava rinunciando, prima di rinunciarvi. Jun si staccò violentemente
<< Porca puttana, Yamashita!>> urlò, portandosi un mano alla fronte. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Tomohisa abbassò lo sguardo
<< Tu mi piaci, Jun. Tanto, e da tanto… non sapevo come dirtelo, ma dopo aver fatto questa cosa assolutamente assurda e stupida, ho preso un po’ di coraggio…>>
<< Zitto, scemo.>> disse Jun. Tomohisa si chiese quando Jun si fosse avvicinato così tanto da respirargli sulle labbra. Sentì i brividi lungo la schiena quando Jun lo baciò dolcemente. Tomohisa dischiuse le labbra, lasciando che la lingua di Jun incontrasse la sua, lasciando che ci giocasse, pentito per l’attacco di poco prima. Lasciò che Jun gli infilasse le mani sotto il maglione ed iniziasse ad accarezzargli la schiena. Ma non riuscì a fermare le lacrime. Aveva paura che fosse un sogno, che non stesse succedendo davvero, che non stesse succedendo a lui… si staccò da Jun e si asciugò gli occhi
<< Hey, Pi, che ti succede?>> chiese Jun, vedendo le sue lacrime
<< Ho paura… se è un sogno non voglio svegliarmi… io… tu… oh, insomma, la foto della tua ragazza ci sta guardando…>>
Jun rovesciò la foto con un unico gesto
<< Vai avanti.>> disse poi, tranquillo
<< Hanno già fissato la data dl tuo matrimonio… lo so che manca ancora del tempo, perché prima dovrai fare anche l’università e siamo solo al primo anno, però…>>
Jun sospirò
<< Non ho dato il consenso.>> disse. Tomohisa borbottò ancora qualcosa, poi la frase lo raggiunse
<< Eh?>>
<< Non ho dato il consenso. Ho fatto notare che a rigor di logica l’azienda andrebbe a mia sorella maggiore, e che già il fatto che abbiano deciso il mio lavoro mi urta i nervi, anche se l’ho accettato. Ma in cambio devono lasciarmi stare sul lato privato…>>
<< Ma… la foto…>>
<< Volevo provocarti, scusami… non volevo sbilanciarmi, e non sapevo come spingerti a… beh, questo…>> disse Jun, e lo baciò di nuovo.
<< Stronzo!>> protestò Tomohisa, ricambiando il bacio e facendo sdraiare Jun sul letto. Gli occhi di Jun catturarono quelli di Tomohisa in uno sguardo di desiderio
<< Da domani siamo in vacanza… non ci vedremo per un po’…>> mormorò Jun, accarezzando la guancia di Tomohisa con una mano, lasciando l’altra abbandonata accanto alla testa. Tomohisa si abbassò a baciarlo, iniziando a scendere poi lungo il collo di Jun. Gli allargò lo scollo della felpa e gli posò le labbra sulla clavicola. Sentì Jun gemere, mentre iniziava a succhiare e mordicchiare la pelle. Sentì le mani di Jun sulla propria schiena, ed iniziò ad accarezzargli il petto, infilandosi con le mani sotto la felpa. Jun gemette ancora. Poi Tomohisa si fermò
<< Ah… che cazzo, Pi!>> protestò Jun
<< Ci vediamo dopo le vacanze. Io parto stasera.>> disse Tomohisa, con un sorriso trionfante. Jun lo guardò. Poi sorrise a sua volta
<< Ci vediamo dopo le vacanze. E preparati a recuperare il tempo perso.>> disse.
Masaki, con un sospiro, si accoccolò accanto a Sho, che iniziò ad accarezzargli la schiena, la spalla ed il braccio.
<< Sei silenzioso…>> disse Sho, in tono casuale
<< Sono nervoso per domani… conoscerò i tuoi genitori…>> disse Masaki. Sho lo strinse più vicino a sé
<< Non ti preoccupare. Shun e Mai ti adoreranno, ne sono sicuro. E piacerai anche ai miei, quindi non angosciarti. Solo, finchè non torniamo, non possiamo fare nulla… non che abbiano qualcosa in contrario, ma i miei fratellini sono invadenti. Parecchio… non avremmo molta privacy…>>
Masaki sorrise, poi tornò serio.
<< Me lo dici cos’hai, Ma-chan? Non sei solo nervoso… ormai capisco quando c’è qualcosa che non va…>>
Masaki chiuse gli occhi
<< Forse avere questa pausa non mi farà male… anche prima, ho avuto un paio di flash… di quest’estate… ho ancora un po’ paura… lo so, è assurdo, e poi tu sei talmente dolce… ma…>>
Sho gli accarezzò i capelli
<< Tranquillo, amore. Solo una cosa. Ricordati che quando ti ricorderai cos’è successo e me lo dirai, l’unico rischio è che io corra fuori e vada a cercare quegli stronzi a casa loro per spaccare la faccia ad ognuno. Nessuno può permettersi di fare del male al mio Ma-chan, sennò io… io sclero. E non sto scherzando. Se li becco, sono morti.>>
<< Quando fai così mi fai paura, quindi per favore, cambiamo argomento.>> disse Masaki, nel suo tono da chiusura di discorso. Non si poteva andare avanti, quando parlava così, e Sho si limitò a sospirare e baciarlo. Masaki sorrise, e Sho fu sicuro di avergli sentito fare le fusa.