TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Masaki aprì gli occhi, con la sensazione di essere nel bel mezzo di un sogno in cui stava baciando Sho. Poi si rese conto che Sho lo stava baciando davvero. Richiuse gli occhi e ricambiò il bacio, passandogli le braccia attorno al collo.
<< Ohayoo…>> disse poi, sorridendo
<< Merry Christmas>> disse Sho, sorridendo a sua volta. Masaki sospirò e si stiracchiò
<< Oi, piccolo, se fai così non vale, io ti salto addosso>> disse. Masaki lo guardò, facendo un mezzo sorriso
<< Beh, dormono ancora tutti…>> disse, malizioso
<< Ma non avevi paura?>> chiese Sho, provocandolo. Masaki lo guardò. Poi scostò leggermente il piumone e guardò sotto
<< Beh, lui no… lui decisamente no… e non sono io quello che ha iniziato con i baci, mi risulta…>> disse. Sho lo guardò, poi guardò l’orologio. Erano le sei. Si era svegliato in orario da scuola… si fece un attimo da parte e fece segno a Masaki si infilarsi sotto le coperte accanto a lui. Masaki non si fece ripetere l’invito due volte, e si infilò nel letto insieme a Sho, godendo del caldo che sentiva. Si accoccolò contro Sho ed iniziò a baciarlo dolcemente. Sho sospirò e, guardandolo negli occhi, lo allontanò quel tanto che gli bastava per potergli infilare una mano sotto la maglia del pigiama. Masaki sospirò leggermente a quel tocco
<< Lo sai che tra meno di un secondo ti salterò addosso?>> mormorò guardandolo, per poi mordicchiargli il lobo dell’orecchio. Sho si lasciò sfuggire un piccolissimo gemito, e si portò la mano libera alla bocca. Masaki lo guardò, sorridendo, e Sho pensò che non ci fosse nulla di più bello, al mondo, di quel sorriso. E proprio in quel momento, i due piccoli Sakurai entrarono nella stanza.
<< Masa-chan, perché sei nel letto insieme a onii-chan?>> chiese subito Mai. Sho arrossì, ma Masaki mantenne il controllo
<< Ho avuto un incubo.>> disse, tranquillissimo
<< Eh? Allora succede anche ai grandi?>> chiese Shun
<< Ovvio che succede anche ai grandi, scemo!> disse Mai al fratellino
<< Vero che onii-chan è gentile? Lascia sempre dormire anche noi con lui, quando abbiamo gli incubi…>> disse Shun a Masaki, ignorando la sorella
<< Si, Sho-chan è davvero gentile.>> disse Masaki, sorridendo
<< E perché la sua bocca era sulla tua guancia?>> chiese Mai, sospettosa. Sho arrossì ancora di più, mentre Masaki sorrideva
<< Salendo sul letto mi sono fatto male, e così lui mi ha dato un bacino per farmi passare il male…>> disse.
<< Anche questo lo fa sempre anche con noi.>> sentenziò Shun
<< E se ti do anch’io un bacio?>> chiese Mai
<< Sono sicuro che sarò subito in forma smagliante.>> disse Masaki, annuendo convinto. Mai si avvicinò e gli schioccò un enorme bacio sulla guancia, per poi correre via, imbarazzata
<< Non svegliate mamma e papà! Andate in cucina e tirate fuori l’occorrente per la colazione, noi due arriviamo e prepariamo la colazione. Poi potrete andare a svegliare mamma e papà, e vedremo cosa ci ha lascito babbo Natale.>> disse Sho. I due bambini annuirono e corsero via, ridendo. Sho guardò Masaki, che ora aveva l’espressione leggermente contratta
<< Piccolo, tutto bene?>> chiese Sho. Masaki lo guardò malissimo
<< Tutto bene, Sho.>> disse, ed andò in bagno. Sho lo seguì e si avvicinò alla porta del bagno
<< Sicuro che vada tutto bene?>> chiese. Masaki girò la chiave e fece capolino dalla porta. Gli diede un rapido bacio
<< Ti spiace se adesso mi do una calmata? Perché, laggiù da te si sono calmati tutti, ma qui c’è un po’ di confusione, ancora…>> disse.
<< Ah… scusa… vuoi una mano?>> chiese Sho
<< Troppo pericoloso, e ho finito le scuse plausibili…>> disse Masaki. Lo baciò ancora e si richiuse dentro. Sho si portò le mani al viso, sentendolo bollente
<< Che imbarazzo…>> disse. Dopo poco, Masaki fece capolino di nuovo
<< Sei viola, amore…>> disse, sorridendo e baciandolo
<< Ti sei lavato le mani?>> tagliò corto Sho.
<< Si.>> rispose Masaki, in tono infastidito. Sho lo guardò
<< Hey, che c’è adesso?>>
<< Solo che non stai allo scherzo. Rilassati! E poi, fino a prova contraria non sei tu quello con…>>
<< Ciao mamma… stavamo giusto andando a preparare la colazione…>> disse Sho. Masaki si zittì ed arrossì violentemente. Non sentendo risposta, si girò, per trovare il corridoio vuoto. Sho scoppiò a ridere e corse al piano inferiore
<< Se ti prendo, Sakurai!>> disse Masaki, lanciandosi all’inseguimento. In soggiorno cadde in un’imboscata: Shun lo prese alle ginocchia, facendolo cadere sulla moquette, mentre Mai lo attaccava con i cuscini
<< Aaaah!! Mi arrendo, mi arrendo!!>> disse Masaki, ridendo e prendendo tutti e due i bambini in braccio mentre si rialzava. Andò in cucina, dove trovò Sho intento a preparare la colazione
<< Mandi gli scagnozzi?>> gli chiese
<< Ovvio!>> disse Sho ridendo. Poi prese due dolci e li porse ai fratellini
<< Aha! Corruzione! Ti ho beccato!>> rise Masaki
<< Ovviamente!!>> rise Sho << Dai, vieni qui e assaggia.>> disse, allungando le bacchette verso Masaki, che lasciò andare i bambini, si avvicinò ed aprì la bocca.
<< Umai! >> disse. Poi si guardò intorno e si avvicinò di più
<< Sposami!>> disse
<< Solo perchè vuoi qualcuno che ti prepari da mangiare!>> disse Sho. Masaki scosse la testa
<< No, no, voglio te.>> disse, poi corse a raggiungere i bambini. Sho rimase a guardarlo, chiedendosi come fosse possibile che Masaki fosse così serio mentre lo diceva…
La giornata era stata rumorosa, ed ora erano tutti e due sdraiati sul letto di Sho, con la pancia piena, i bambini a letto, i signori Sakurai al piano inferiore e, soprattutto, abbracciati. Masaki, ad un tratto, sospirò e si strinse di più contro Sho
<< Che succede, piccolo?>> chiese. Masaki sorrise
<< E’ solo che sono davvero tanto felice… hai una bella famiglia, e… beh, mi avete praticamente adottato…>> disse
<< I miei sanno di noi due.>> disse Sho. Masaki rimase in silenzio un attimo, poi lo guardò
<< Eh?…>>
<< Lo sanno… ne ho parlato ancora quando ho iniziato a sentire qualcosa per te… non avevo nessun altro a cui chiedere consiglio… mia madre mi ha detto “l’importante è che sia una brava persona” e mio padre “devi seguire il tuo cuore”, e poi ha aggiunto un’altra parte, ma l’ha detta troppo volgare, quindi eviterei… ma il concetto non cambiava…>>
<< Se sapessero cosa ti ho fatto passare, mi odierebbero…>> disse Masaki, mordendosi le labbra. Sho gli diede un lieve bacio sulla fronte, accarezzandogli i capelli
<< Non ti odierebbero mai. I piccolini ti adorano, giochi sempre con loro, praticamente hanno un fratellone a testa. Mio padre ha visto subito il tuo lato, diciamo, importante, ha detto “questo è uno che all’occorrenza si fa obbedire con uno sguardo, hai scelto bene”. Mia madre, appena ha saputo com’è ridotta la tua famiglia, ti ha adottato… hey, che c’è desso?>>
Masaki tirò su col naso ed affondò il viso nella maglia di Sho. Senza dire nulla
<< Piccolo?…>>
<< Sono commosso… dalla tua famiglia, da te… e sono un po’ giù anche se sono tanto felice di essere qui…>>
Sho capì immediatamente dallo sguardo di cosa si trattava. Lo abbracciò stretto, ma Masaki non riusciva a smettere. Fu in quel momento che la signora Sakurai fece capolino per dare loro la buonanotte.
<< Sho, tesoro, puoi uscire un attimo?>> chiese. Sho annuì e, seppure di malavoglia, si staccò da Masaki ed uscì. La signora Sakurai guardò Masaki, che, seduto sul letto, con il viso basso, piangeva in silenzio.
<< Non si sono fatti sentire, vero?>> gli chiese. Masaki si strinse nelle spalle
<< Ci sono abituato…>> disse, ma la voce gli si spezzò e si morse le labbra per fermare il singhiozzo. La donna gli fece alzare il viso
<< Dev’essere stata dura, eh? Ma adesso ci siamo noi, ok?>>
Masaki annuì, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
<< Mi sarebbe bastato il buon Natale, non mi importa nemmeno del compleanno… ma per loro non esisto proprio… e poi adesso.. adesso che li ho delusi… che…>>
<< Che sei il ragazzo di mio figlio?>> disse la signora Sakurai, sorridendogli dolcemente. Masaki si morse di nuovo le labbra, annuendo. Si asciugò gli occhi, ma le lacrime ripresero immediatamente a scendere
<< Mi scusi, io… dovrei esservi grato, e invece sono qui a pensare che i miei non si sono fatti sentire nemmeno quest’anno…cioè, vi sono grato, e sono veramente felice di essere qui, però…>>
<< Hey, guarda che è normale!>> disse la donna, posandogli le mani sulle spalle. Masaki la guardò
<< Normale?>>
<< Sei un bravo ragazzo. Ti conosco davvero solo da due giorni,ma ho sentito parlare così tanto di te che mi sono affezionata. I miei figli ti adorano, tutti, senza esclusioni. Soprattutto Sho. Mio marito ti si è affezionato… ma al di la di questo, noi non siamo la tua vera famiglia. Ci conosci da due giorni, e vieni da una situazione veramente triste. Quando ti ho abbracciato sembrava fosse la prima volta che qualcuno ti abbracciava, ma mi dice Sho che sei abbastanza coccolone…>>
Masaki fece un mezzo sorriso
<< Però evidentemente sei abituato ad esserlo con i tuoi amici, ma non con qualcuno come una madre… e puoi dire di essere abituato, ma non ci si abitua mai a venire ignorati dai genitori, che dovrebbero essere i nostri punti di riferimento. Quindi è normale che tu ti senta triste quando i tuoi si dimenticano il tuo compleanno e non ti chiamano per Natale. Quando ti dicono che non ti vogliono a casa… non preoccuparti. Piangi quanto vuoi, e appena avrai finito le lacrime, tornerai a sorridere.>>
Masaki la guardò. Poi abbassò il viso e serrò gli occhi. La signora Sakurai lo strinse a sé e lo sentì abbandonarsi nell’abbraccio
<< Grazie…>> disse Masaki, lasciandosi poi andare ai singhiozzi ed aggrappandosi alla donna. Lei gli accarezzò i capelli e la schiena, gli mormorò parole d’incoraggiamento, gli diede piccoli baci sulla fronte e sulle guance, finchè Masaki non si calmò.
<< Va un po’ meglio, adesso?>> chiese lei. Masaki annuì, sorridendo
<< Va meglio davvero, grazie.>> disse. La donna sorrise
<< Bene!>> disse, dandogli una piccola pacca sulla gamba. Si alzò ed aprì la porta. Sho entrò subito
<< Piccolo consiglio: la stanza degli ospiti sopra il garage è insonorizzata…>>
<< Mamma!>> protestò Sho, arrossendo violentemente, mentre Masaki abbassava il viso
<< Ed è a prova di fratellini…>> continuò lei. Li guardò, vedendo quanto fossero arrossiti.
<< E ho messo le lenzuola pulite.. buona notte e buon Natale.>> detto questo, uscì. Masaki e Sho si guardarono
<< Stavolta non le ho detto nulla.>> disse Sho. Masaki lo guardò. Poi sorrise e lo prese per mano
<< Abbiamo il permesso dei genitori. Approfittiamone. Ho come l’impressone che sia un’offerta limitata.>> disse. Sho sospirò e non poté fare altro che seguirlo.