Rieccomi scusate l'assenza totale per qualche giorno ma avevo un esame che mi alitava sul collo (che brutta immagine XD) cmq ora me ne manca solo 1 ma lo facio con più calma quindi cercherò di riprendere il ritmo e scrivere più velocemente.
Ora vi lascio a questo capitolo sperando che vi piaccia e nel prossimo ci sarà un nuovo personaggio ^___^
Titolo: You love my...blood?
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst con brio (gentilmente suggerito da Jinny XD)
Raiting: Pg-13
Pairing: Aimoto (ebbene si ancora niente sakumoto)
Desclaimer: non sono miei ma si prestano "volentieri" a lavorare per me XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7 Capitolo 8
Se all’inizio fu preoccupato per quello che Ohno aveva detto, adesso dopo che erano passate tre settimane da allora non se ne preoccupava più minimamente, ormai era diventato buon amico di Satoshi e si vedevano spesso loro 4, infatti Nino aveva cominciato a organizzare degli appuntamenti a Jun, il quale però sembrava non esserne affatto contento e per evitare strane proposte da quelli che Nino gli presentava lo costringeva sempre a andare con lui.
Ora Masaki aveva anche guadagnato abbastanza con il suo lavoro per cominciare a riuscire a mettere da parte un po’ di soldi, anche perché Jun continuava a dargli vitto e alloggio e quello che lui comprava per se era davvero poco; doveva anche ammettere che si trovava bene da Jun e lui lo aveva anche aiutato a cercare del “sangue” quando ne aveva avuto bisogno, attirando spesso in camerino tecnici e truccatrici, generalmente aspettava un massimo di giorni, poi quando quella necessità di sangue si faceva sentire di nuovo, per evitare qualsiasi pericolo cercava qualcuno con cui dissetarsi, ma ora la cosa si stava facendo pericolosa, perché un giorno mentre aspettava che Jun finisse delle riprese sentì delle assistenti che riconobbe come due ragazze che erano state le sue “prede” parlare del fatto che fossero svenute e sorprendersi entrambe ad aver avuto la stessa identica esperienza, questo lo preoccupava parecchio perché potevano cominciare a sospettare qualcosa, anche perché non lasciavano mai quelle ragazze da sole, ma aspettavano che si riprendessero e come sempre inventavano la scusa di lavorare troppo o che erano pallide. Avrebbe quindi dovuto smettere di cercare di chi nutrirsi agli studi e cominciare a uscire la notte come in fondo aveva quasi sempre fatto, aggiungendo il fatto che doveva ricominciare a aspettare un po’ di più dei soliti tre giorni.
-Sicuro di non averne bisogno?- gli chiese Jun la prima volta che lui rifiutò il suo aiuto per cercare qualcuno.
-Si, si sto bene tranquillo- mentì subito, ovviamente la sete di sangue cominciava come sempre a farsi sentire ma poteva aspettare, lo aveva sempre fatto dopotutto quindi poteva anche riprendere la sua vecchia vita, doveva solo stare più attento.
Jun naturalmente lasciò correre per qualche altro giorno poi quando Masa continuò a dire che non ne aveva bisogno cominciò ad insospettirsi…
-Si può sapere cosa sta succedendo?- gli chiese dopo l’ennesima volta che ebbe quella risposta.
-Nulla, non ne ho bisogno tutto qui- rispose continuando a giocare con il suo nuovo cellulare.
-Masaki mi stai prendendo in giro? E’ passata una settimana dall’ultima volta, non ci credo che non ne hai bisogno!- alzò la voce Jun.
Masaki posò il cellulare e si fece serio.
-Non ti preoccupare ci penso io da ora in poi- rispose freddamente.
-Mi dici qual è il problema? Cosa ti è preso adesso?- gli chiese ancora, Jun era scocciato ma allo stesso tempo preoccupato, perché non capiva cosa faceva comportare Masaki improvvisamente a quel modo.
-Nulla, sta diventando pericoloso metterti in mezzo, preferisco pensarci da solo- rispose senza guardarlo.
-Ma cosa stai dicendo, nessuno si è accorto di niente!-
-No invece! Se ne sono accorti eccome! Ho sentito due ragazze dello staff, due di quelle che in queste tre settimane… ebbene si sono accorte che a entrambe è successa la stessa cosa, quindi d’ora in poi ci penso da me- disse girandosi finalmente verso di lui.
-Ma… come farai?- chiese Jun preoccupato.
-Aspetterò un po’ più del solito, poi cercherò qualcuno durante la notte- spiegò.
-Potrebbe essere pericoloso- disse subito apprensivo.
-Sono dodici anni che mi preoccupo di questo da solo, non hai bisogno di stare in ansia per me- senza volerlo aveva assunto un tono infastidito, non lo aveva fatto apposta, ma neanche voleva che Jun insistette su questa faccenda, dopotutto era un problema suo se ne sarebbe occupato lui come aveva sempre fatto.
-Ok, allora prendilo da me-
Calò il silenzio, Masaki si voltò a guardare Jun negl’occhi, non poteva credere a quello che aveva appena detto, sapeva che ne era stato spaventato quando gli aveva confessato di averlo morso già una volta, non si aspettava minimamente che gli dicesse una cosa del genere.
-Smettila per favore- rispose.
-Non sto scherzando, dico sul serio! Se ne prenderai poco come hai fatto in questi giorni quando ti serve, starai bene- gli disse subito Jun.
-Sto bene anche così, sono sempre andato avanti trattenendomi, non è un problema-
-Si che lo è! Sei stanco e pallido, sono giorni che va avanti così; io ti posso dare il mio sangue senza che tu rischi di essere scoperto!-
-Se mi scopriranno potrò sempre andarmene come ho sempre fatto- rispose acido.
-Ma io non voglio che te ne vai!- quasi gli urlò Jun, Masaki tornò a guardarlo, sorpreso per quella risposta, ma anche felice.
-Sei l’unica persona con cui ho lavorato bene, l’unica persona di cui sono sicuro di non dover aver paura; io non voglio che te ne vai!- disse ancora abbassando lo sguardo.
-Ma io ti faccio paura, tu hai paura di quella parte di me, lo so- rispose Masaki avvicinandosi un poco a Jun.
-No, non ho paura di te, di te non posso aver paura- sussurrò Jun; -quindi ti prego prendi il mio sangue- disse infine inclinando la testa verso sinistra per scoprire il collo.
Masaki non se ne era neanche quasi accorto ma era solo a pochi centimetri da lui.
-Ho paura di farti del male- disse mentre gli occhi gli si erano fatti già scuri per la fame che aveva preso ad aumentare.
-Non succederà, fallo!- rispose Jun chiudendo infine gli occhi in attesa.
Masaki fece un ultimo passo verso di Jun e gli cinse la vita con un braccio, avvicinando poi le labbra al suo collo.
-Stai tremando- gli sussurrò vicino all’orecchio.
-Fallo- ripeté Jun ancora una volta e due secondi dopo Masaki affondò i denti in quel collo.
Jun si irrigidì un istante, poi tornò a rilassarsi, non era troppo doloroso era come una puntura ed ora era quasi piacevole, sentiva Masaki succhiare dal suo collo ed era una sensazione piacevole, non se lo sarebbe aspettato così, poi però cominciò a sentirsi stanco e le forze abbandonarlo pian piano.
-Ma…saki- sussurrò infine mentre perdeva i sensi.
-Stai bene?- chiese immediatamente Masaki quando lo vide riprendere i sensi.
Jun si mosse tirandosi su a sedere sul divano.
-Sto bene- rispose, era ancora un po’ scombussolato e gli girava leggermente la testa; -è andata bene visto?- gli disse poi con un sorriso vedendo che Masaki sembrava alquanto preoccupato.
-No non è andata affatto bene- disse; -sei svenuto e non me ne sono quasi accorto, potevo farti del male-
-Ma non è successo-
-Ma poteva succedere, non voglio più rischiare- puntualizzò.
-Cosa?!- esclamò Jun.
-Non prenderò più il tuo sangue- rispose.
-Puoi farlo benissimo! Tu non sei un pericolo per me, devi solo dirmi quando ne hai bisogno, se anticiperai il crescere della tua necessità di sangue, staremo bene entrambi- disse Jun e quella non voleva essere una semplice opinione, aveva tutta l’aria di un ordine, e Masaki ne rimase sbalordito, lui aveva veramente avuto paura di avergli fatto del male quando si era allontanato da lui e se lo era ritrovato svenuto tra le braccia, ma il semplice fatto che Jun per la prima volta, quando in precedenza non lo aveva mai fatto aveva detto la parola sangue con decisione e senza timore, gli dava la sicurezza che si fidasse veramente cecamente di lui, ma Masaki non si fidava cecamente di se stesso.