Quando l'ho scritto Masa volevo prenderlo a sberle, ma giustamente lui (sisi proprio lui eh...) mi ha fatto notare che "hey, mi hai scritto tu, eh!", e così non è stato picchiato.
TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 Sho trovò Masaki davanti al tabellone dei risultati degli esami. Lo vide più teso di quanto non fosse quella mattina quando, già pronto ad uscire, si era chinato sul suo letto, gli aveva baciato una guancia e aveva detto ce sarebbe andato ad aspettare i risultati. Ora i risultati c’erano, e Sho poteva percepire chiaramente la rabbia di Masaki
<< Hanno rimesso i cinque punti di penalizzazione.>> disse semplicemente. Sho gli strinse la mano, ma Masaki si svincolò.
<< Masa..>> Sho alzò il viso per cercare di vedere la sua espressione, ma l’unica cosa che vide, fu l’espressione beffarda di un paio di insegnanti che passavano. Masaki non lo stava guardando, ma chiaramente aveva sentito la sua mascella irrigidirsi, perché lo trattenne
<< E’ una questione tra loro e me. Farti espellere per questo non è una buona idea.>> disse.
<< Ma… stavano..>>
<< Lo so, Sho-chan.>> disse Masaki, dopodiché si avviò verso el aule.
<< Che stronzi.>> sibilò Satoshi, direttamente nell’orecchio di Sho, facendolo saltare per lo spavento
<< Mi hai fatto venire un infarto, maledetto!>> sibilò Sho. Poi sbuffò e guardò i risultati. Scorse l’insegnante di storia e si affrettò a raggiungerlo. L’uomo lo vide arrivare, e notò l’espressione irritata.
<< Sakurai… qualcosa non va? Il tuo test era perfetto…>>
<< Non si tratta di me, professore…>> disse Sho, minaccioso << Cos’avete combinato con i voti di Aiba?>> chiese. L’insegnante rimase fermo dov’era. Poi inspirò profondamente
<< Ecco, è solo che… beh, è ora che abbassi un po’ la cresta, quel ragazzo…è sempre stato al vertice,deve capire com’è sbagliare…>>
<< Ma io sono sicuro che non abbia sbagliato. E che se l’ha fatto, è perché gli è stato imposto. Ho sentito chiaramente l’insegnante di letteratura dirgli che doveva rifare il test, perché così il risultato sarebbe stato troppo alto… che state combinando? Masaki studia moltissimo. E’ arrivato a non dormire, vomitava, per lo stress e la tensione, ha passato le notti in bianco, e questo dev’essere il risultato? Con gli insegnanti che passano, lo guardano e gli ridono alle spalle? Avete cinque anni?!>>
<< Sakurai, stai offendendo degli insegnanti, te ne rendi conto?>>
<< Me ne rendo conto, ma mi rendo conto anche del fatto che voi manderete al manicomio il mio compagno di stanza!>> detto questo, si avviò deciso verso le aule.
All’ultima ora del pomeriggio, un ragazzo del secondo anno fece capolino
<< Scusate… è qui Sakurai?>> chiese. Sho si alzò in piedi
<< C’è un problema con il tuo compagno di stanza… e in questi casi ci si prendono el responsabilità a vicenda…>>
<< Lo so! Che succede?>>
<< Professore posso farlo uscire?>> chiese il ragazzo. L’insegnante diede il suo consenso, e Sho schizzò fuori dall’aula, seguendo il kohai
<< Mi dici che cavolo succede?>> chiese.
<< Aiba vuole buttarsi… è in piedi sul davanzale, con i fogli dei test in mano… in effetti gli hanno fatto una carognata, ma prenderla così…>>
<< Merda!>> sibilò Sho. Il ragazzo lo fece entrare nell’aula. Sho guardò Hideaki che, terrorizzato, cercava in tutti i modi di far ragionare Masaki. Poi guardò Masaki, e si sentì gelare. Lui non conosceva quel ragazzo dallo sguardo di ghiaccio. Non aveva idea di chi fosse… Superò il momento di smarrimento e si avvicinò
<< Ma-chan, che stai facendo?>> chiese Sho. Masaki sembrò riprendere il controllo. Si guardò intorno, guardò i fogli e serrò leggermente la mandibola, poi li gettò a terra. Guardò Hideaki, che gli parlava da almeno mezz’ora ed ora piangeva disperato, poi guardò di nuovo Sho, il suo Sho. Si girò un attimo, rendendosi conto di essere in piedi su un davanzale, al quinto piano di un edificio. Chiuse gli occhi, aggrappandosi agli stipiti della finestra. Sho si avvicinò e gli passò un braccio attorno alla vita, permettendogli di appoggiarglisi per scendere. Masaki si fece praticamente prendere in braccio. Nonappena mise piede a terra, si staccò da Sho, ma le gambe non lo reggevano, e rischiò di cadere. Sho lo sostenne
<< Bene, Sakurai. La tua presenza qui non è più necessaria.>> disse l’insegnante. Era quello di storia. Sho si girò a fulminarlo con lo sguardo
<< In realtà la mia presenza qui serve. Aiba sta male, lo porto in infermeria. Ha la febbre.>> disse, e, passandogli un braccio attorno alle spalle, portò fuori Masaki. Vennero raggiunti subito da Hideaki, che portava la borsa
<< Fanculo, stronzo!>> singhiozzò, dando la borsa nello stomaco a Masaki. Sho prese al volo la borsa stessa, che dopo il colpo stava per cadere. Masaki guardò Hideaki
<< Mi spiace… è già la seconda volta che ti faccio prendere spavento…>>
<< Tranquillo. Capisco come possa sentirti… però… non salire più su una finestra a quel modo! Non provarci nemmeno più… fai quello che vuoi, ma le finestre no! O almeno aspetta che io sia dove non posso vederti.>> detto questo, tornò in aula. Masaki si passò le mani sul viso. Poi guardò Sho, con espressione colpevole
<< Suo fratello ha tentato di ammazzarsi, due anni fa, e lui è rimasto traumatizzato… sono un cretino…>>
<< Sai, al momento non me ne frega molto. Mi frega di più del fatto che stai tremando come una foglia, che mi sono sentito morire, che non so come fare per farti stare meglio, e che vorrei spaccare la faccia a tutti gli insegnanti… e mi viene anche un po’ da piangere, ecco.>>
Masaki abbassò il viso
<< Possiamo andare in camera? Non mi sento molto bene, vorrei sdraiarmi…>> disse. Sho lo sostenne fino alla loro stanza. Quando entrarono, notò che Masaki aveva il viso bagnato di lacrime
<< Piccolo…>>
<< Scusa… so che i voti non sono così importanti, ma… mi sembra di impegnarmi… mi sembra di meritare di andar bene, ecco… e… venir preso per il culo dai prof mi rompe… oh, ho ancora un foglio dei test…>>
Sho gli tolse il foglio dalla mano. C’era un’unica scritta rossa
“I risultati li decidiamo noi, non montarti la testa.”
Sho serrò la mandibola
<< Amore, sdraiati e mettiti a dormire. Torno subito.>> disse Sho. Masaki annuì e si rannicchiò sul letto. Sho si diresse verso i telefoni. Compose il numero a colpo sicuro.
<< Salve. Mi dispiace disturbarla, ma… nel cercare di prendermi cura di suo figlio, mi sono scontrato in qualcosa che nella mia posizione non posso cambiare…>> disse, e raccontò l’intera faccenda al signor Aiba, sentendolo inveire in maniera molto poco signorile.
<< Grazie per avermi aggiornato, Sakurai-san. >> disse, e riattaccò. Sho sospirò. Masaki se la sarebbe presa, probabilmente, ma lui non poteva vederlo così. Quando rientrò in camera, Masaki stava fissando il foglio del test di storia
<< Perché mi odiano?… Ho sempre studiato, sono sempre stato attento… sono davvero così odioso? Mi sono montato la testa? Dov’è che ho sbagliato?…>> si chiedeva ad alta voce, piangendo. Sho si sedette sul letto, accanto a lui, ed iniziò ad accarezzargli la fronte
<< Ho fatto una cosa che temo ti farà arrabbiare…>> disse poi. Masaki tirò su col naso e gli appoggiò la testa sulle cosce, guardandolo
<< Ho chiamato tuo padre…>> disse Sho. Masaki sospirò
<< Devo farcela da solo…>> iniziò a protestare
<< Questa volta, è più grande di noi, la faccenda, Masa…>>
<< Lo deluderò ancora…>> mormorò Masaki
<< Non credo sia tu a deluderlo, adesso. Sono stato in una scuola normale, con ragazzi anche dai quartieri malfamati, ma oggi ho sentito parolacce sconosciute…>> disse Sho. Masaki rise
<< Non ho mai sentito mio padre dire nulla di più scurrile di acciderboli… accidenti, mi sono perso la scena!!>> disse, ridendo forte. Sho sorrise, vedendolo più allegro, e lo abbracciò stretto
<< Oggi non ho voglia di studiare, sono già avanti, posso stare qui a farti le coccole?>> chiese. Masaki lo guardò, poi lo baciò, sorridendo
<< Si, ti prego…ne ho tanto bisogno…>> mormorò, appoggiandoglisi contro.