Stavolta proprio non spammo! Yeeeeee!!!!

May 26, 2009 23:29


4 post tra uno mio e l'altro! Yay!!

Il finale si avvicina *non riesce a crederci*

TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS:  Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
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Sho guardò Masaki per tutto il pomeriggio, convincendosi sempre di più che gli stesse nascondendo qualcosa. Da quando erano ricominciati gli incubi, era strano. Hideaki gli aveva detto che un ragazzo della seconda sezione, che incrociavano spesso nei corridoi e con cui facevano ginnastica, tentava spesso di parlare con Masaki, e che Masaki sembrava spaventato…

<< L’hai visto, vero? Ti ha parlato… che t’ha detto?>> lo chiese senza rendersene conto. Masaki alzò lo sguardo dal fumetto che stava leggendo, poi lo riabbassò, a disagio

<< Takki parla troppo…>> borbottò. Sho gli fece alzare il viso

<< Dimmi cosa t’ha detto!>> sibilò. Masaki si allontanò

<< Così mi fai paura, Sho…>> si lamentò. Sho abbassò il viso

<< Scusami, è solo che… pensare che quella merda sia di nuovo in circolazione mi manda in bestia…>>

<< Lo vedo.>> disse Masaki, con una smorfia. Sho gli lanciò un’occhiata interrogativa

<< Mi fai più paura tu, quando sei così…>>

Sho abbassò il viso

<< Scusami…>> mormorò.

<< Ah! Non prenderla così… gomen, Sho-chan!!>> disse Masaki, gettandogli le braccia al collo e baciandolo. Sho lo guardò, serio

<< Se ti fanno qualcosa, chiamami, se non mi vedi. Ti sentirò. E ovunque io sia, ti raggiungerò subito…>>

Masaki lo guardò, con occhi adoranti, e Sho sentì l’istinto di stringerlo forte e coccolarlo.

Hideaki si accorse immediatamente che una partita di dodge ball tra le due sezioni non era una buona idea. Lo capì dagli sguardi che passavano tra quelli della seconda sezione, e lo capì dall’espressione leggermente turbata di Masaki

<< Fai finta di star male…>> gli sibilò in un orecchio

<< E dargliela vinta? Sono forte, a dodge ball, posso batterli…>>

<< Masa, quelli vogliono farti del male…>>

<< Ne sono consapevole. Fin troppo consapevole…>> disse, piazzandosi in campo. Il primo colpo fu indirizzato a lui, ma Masaki prese la palla, senza fare una piega

<< Sulla terrazza non avevamo un pallone, ed ero solo… adesso… ho una squadra. Spiacente, ma sarà per un’altra volta.>> disse, colpendo il primo avversario. La partita si bloccò, con due soli giocatori in campo, uno per parte. Masaki, da un lato, con la palla.

<< Se anche mi batti qui, ricordati solo che te la farò pagare due volte.>> disse il ragazzo davanti a lui. Masaki si morse le labbra

<< Brutto stronzo, io ho ancora gli incubi, e tu vai a letto con la coscienza tranquilla! Ti sei fatto riammettere, e continui a rompermi i coglioni… e tu dovresti farla pagare a me?!>> urlò Masaki, prima di colpirlo, riprendere la palla di rimbalzo, colpirlo ancora ed andare avanti così, finchè il professore non intervenne a fermarlo

<< Sei solo spaventato da me, Aiba, ammettilo! E fai bene!>> urlò l’altro ragazzo. Masaki si staccò dal professore, che lo teneva per le braccia, lanciò il pallone con forza a terra, e se ne andò. Hideaki si affrettò a seguirlo

<< Aiba-chan?>> chiamò, nello spogliatoio. Sentì tirar su col naso, e seguì il suono. Masaki era seduto a terra, con la schiena appoggiata al muro, le ginocchia piegate in maniera scomposta

<< Vuoi che vada a chiamare Sakurai?>> chiese. Masaki scosse la testa

<< Verrebbe fuori un casino…>> disse << Più casino…>> si asciugò gli occhi

<< Non ti ho mai chiesto nei dettagli cosa sia successo quella sera…>> iniziò Hideaki, sedendoglisi accanto. Masaki fece una smorfia

<< Botte. E mani ovunque… ma gli altri sono arrivati in tempo… >>

<< O… ovunque?>> chiese Hideaki, rabbrividendo. Masaki annuì

<< Credo che se una persona che non fosse Tsubi mi toccasse, non riuscirei a dormire… ma mi dicono che tu effettivamente non ci riesci…>>

<< In effetti no, non dormo molto bene da quando quello è tornato… mi fa paura… ho paura a rimanere da solo, ho paura ad addormentarmi, perché risento le sue mani… ed è terribile… e Sho lo vuole uccidere, solo che se espellono lui, io poi… come faccio?… Ormai sono dipendente da lui… devo averlo accanto, sennò non ce la faccio…>>

Hideaki rise e gli passò un braccio attorno alle spalle

<< Sei proprio innamorato… che kawaii!!>> disse, ridendo. Masaki sorrise

<< Modestamente…>>

Sho guardò Masaki che rientrava in camera. Aveva un livido su una mano

<< Che ti è successo?>> chiese subito, spaventato e preoccupato

<< Troppo impeto col dodge ball…>> disse Masaki, sorridendo tranquillo. Sho lo guardò negli occhi e si tranquillizzò.

<< Vado in biblioteca… devo fare una ricerca…>> disse Masaki, poi, prendendo un blocco, un paio di quaderni e l’astuccio

<< Ci vediamo a cena>> disse

<< Aspetta, vengo con te. Non mi fido a lasciarti da solo…>> disse Sho.

<< Non sono da solo. Sono in gruppo con Takki. E dopo cena devi provarmela, perchè dobbiamo anche esporla…>>

Sho annuì, seppur poco convinto. E leggermente geloso… Masaki lo baciò dolcemente

<< Non essere geloso, amore. E’ solo una ricerca. Non sono da solo. Se succede qualcosa, sai che Takki è veloce, corre subito a chiamarti. Davvero. Promesso.>>

Sho lo guardò. Poi o baciò con foga

<< Non adesso, amore… la ricerca…>> disse Masaki, staccandosi << Dopo cena, però…>> disse, uscendo. Sho rimase a guardare la porta per un po’, poi si rimise a fare i compiti.

Per quattro giorni, andò tutto liscio, ma c’erano momenti in cui nessuno poteva essere accanto a Masaki. Ad esempio, quando andava in bagno. E fu li che si trovò di nuovo nella situazione che non avrebbe mai voluto rivivere. Quattro ragazzi gli si pararono davanti, e sentì chiaramente la porta del bagno che veniva chiusa dall’esterno. I quattro si spostarono

<< Alla fine ti abbiamo beccato, Aiba.>> disse il ragazzo che si era piazzato davanti a lui. Masaki rabbrividì, sentendo quel tono. Lui gli si avvicinò, posandogli una mano sul petto. Masaki si rannicchiò a terra, spaventato e disgustato dal tocco.

<< Rendetelo innocuo, poi ci penso io.>> disse il ragazzo. Masaki alzò gli occhi sui quattro, cercando di trattenere la paura. Lo sguardo che aveva, esprimeva odio e disprezzo. Lo tirarono in piedi ed iniziarono a colpirlo. Masaki lottò, rispose ai colpi, ma loro erano in quattro, e grossi, lui uno… e decisamente magro…

Si accasciò a terra, senza urlare più. Era esausto, e gli faceva male tutto. Adesso aveva davvero paura, e si vergognava di avere paura… non sentì i colpi all’esterno. Non sentì la voce rabbiosa, sentiva solo che i colpi erano finiti, e quelle mani addosso. Aprì gli occhi, per quanto riuscì, e vide un sorriso sul viso dell’altro.

<< Perché?>> gli chiese, con un filo di voce

<< Sei bello.>> rispose l’altro, infilando la mano sotto la cintura dei pantaloni. Masaki urlò, con tutta la forza che gli era rimasta. Non riusciva a muovere le braccia, tutto il suo corpo era immobilizzato dal dolore. Sentì la porta del bagno aprirsi

<< Togli immediatamente la mano dal mio ragazzo!>> urlò Sho.

<< Temo dovrò espellerla di nuovo. Insieme ai suoi amici. E non ci sarà assegno che mi farà cambiare idea, stavolta.>> arrivò la voce del preside. Masaki sentì le mani dell’altro smettere di toccarlo ed allontanarsi dal suo corpo, poi sentì delle altre mani, mani che conosceva, mani forti e gentili, che gli rimisero a posto i vestiti. Due braccia forti che lo stringevano con dolcezza

<< Ma-chan, ci sei?>> chiese Sho. Masaki aprì gli occhi

<< Più o meno… >> mormorò, poi svenne.

Quando riaprì gli occhi, era in infermeria

<< Meno male che abbiamo tutti i macchinari… sei tutto intero, niente di rotto. Solo botte…>> disse il medico della scuola. Masaki lo guardò

<< L’hai scampata di nuovo. Sei fortunato, il tuo ragazzo ha il radar quando ti succedono cose brutte, meno male… Ti ha graffiato un po’ la, ma… nulla che non si sistemi in un paio di giorni… vado a dire ai tuoi amici che sei sveglio…>>

<< Voglio Sho…>> mormorò Masaki. Il medico annuì ed uscì dalla stanza. Masaki si tastò il viso, sentendo, oltre alle fitte, dei cerotti. Aveva gli occhi gonfi, e faticava a tenerli aperti, e si sentiva anche le labbra gonfie. Ma almeno riusciva a muoversi…

<< Piccolo…>> la voce di Sho era rotta. Masaki lo guardò. Allungò le braccia e lo abbracciò stretto

<< Ho avuto paura.. tanta… però sei arrivato… mi hai sentito davvero…>> singhiozzò Masaki. Sho gli accarezzò i capelli

<< Mi è venuta una botta d’ansia, e sono andato verso il bagno… ho picchiato i due fuori e ho aperto…e quello stava con la mano nei tuoi pantaloni…>>

<< Nei miei boxer…>> mormorò Masaki, distogliendo lo sguardo. Sho gli baciò la fronte

<< Hai urlato forte forte… pensavo ti avesse fatto ancora male…>>

Masaki scosse la testa

<< Solo molto schifo… e parecchia paura… devo lavarmi assolutamente…>>

<< Non so se faccio bene a dirtelo, ma il medico ti ha già lavato, disinfettato e fasciato…>> disse Sho. Masaki arrossì tantissimo

<< E’ imbarazzante…>> mormorò

<< Lo so. Ma almeno adesso funzionerai ancora bene… stanotte ti fanno rimanere qui…>>

Masaki si tolse le mani dal viso e guardò Sho

<< Rimarresti con me? Se ho di nuovo gli incubi…> chiese, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Sho sorrise ed annuì, poi si abbassò a baciarlo piano, senza fargli male.

<< Ti amo, Ma-chan…>> mormorò. Masaki si era addormentato di botto, come i bambini. Sho rimase a guardarlo, sorridendo.

gnr: angst, g: arashi, gnr: au

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