TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
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<< Non ti metti la divisa?>> chiese. Masaki scosse la testa
<< Hey, piccolo, che succede?>>
Masaki sospirò. Tremava come una foglia
<< Hanno chiamato dall’ospedale… mia madre si è sentita male un’ora fa… adesso vado la… mio padre non vuole vederla, mio fratello dev’essere chissà dove sperso nei meandri della sua scuola, perché non risponde al cellulare…>>
<< Vuoi che venga con te? Sono il tuo compagno di stanza, nessuno farebbe storie per una situazione simile…>>
Masaki lo guardò e fece un mezzo sorriso
<< Dov’è finito Sho “o me o tua madre”?>> chiese, con una nota beffarda nella voce?
<< Senti, vuoi che venga con te o no?>>
<< Si…>> disse Masaki, poi si nascose il viso tra le mani. Sho annuì. Si lavò e vestì in fretta, ed uscì insieme a Masaki. Avvertirono il preside e si fecero accompagnare da un’auto della scuola fino all’ospedale. Raggiunsero il piano dove avevano ricoverato la signora Aiba, e Masaki parlò con i medici. Sho, che si era fermato leggermente a distanza, lo vide annuire. Sembrava un’altra persona, non il Masaki agitato di due minuti prima… ma appena il medico si allontanò, Masaki si accasciò su una panca. Sho gli fu subito accanto
<< Troppo lavoro… il suo cuore stava per cedere… è collassata e l’hanno portata qui… la stanno operando, quindi adesso non posso vederla… >> gli occhi gli si riempirono di lacrime ed iniziò a deglutire velocemente. Sho lo abbracciò stretto e Masaki gli si aggrappò. Poi si alzò
<< Devo chiamare mio padre e mettermi in contatto con mio fratello… non si sa come potrebbe andare l’operazione. Non sappiamo se potremo vederla ancora…>> disse. Ora i suoi occhi erano completamente asciutti.
<< Ma-chan…>>
<< Vado a telefonare. Tu stai qui. Quando torno avrò bisogno di te, davvero tanto bisogno del mio Sho-chan…>>
Sho annuì. Quando Masaki tornò, tremava più di prima ed i suoi occhi erano pieni di lacrime
<< Non mi hanno lasciato parlare con Yu-chan, ma almeno lo avvertono… mio padre era in riunione, ma è stato avvertito… però… merda, ho paura, Sho…>>
Sho lo strinse più forte che poteva. Masaki tremava, contro il suo petto, lottando con tutte le sue forze per trattenere le lacrime. Sho lo fece sedere, sempre tenendolo abbracciato. Masaki si calmò ed alzò il viso, sorridendogli dolcemente
<< Grazie, amore…>> mormorò, per poi addormentarsi.
Quando Yusuke ed il signor Aiba arrivarono, un’ora dopo, Masaki stava ancora dormendo. Yusuke lo guardò, poi guardò Sho
<< Come fa a dormire in una situazione del genere?>> chiese, con una nota di stizza nella voce
<< Stanotte ha fatto tardi per studiare, e poi si è spaventato. Voi due non eravate raggiungibili, ha parlato con i medici, vi ha cercati, alla fine è crollato, mi sembra ovvio!>> disse Sho, sulla difensiva. Yusuke si morse le labbra, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Si chinò sul fratello e lo scosse leggermente. Masaki aprì gli occhi e lo guardò. Senza dire nulla, scattò a sedere e gli gettò le braccia al collo. Yusuke iniziò a piangere in silenzio e Masaki lo guardò negli occhi
<< Vedrai che andrà bene, Yu-chan. La mamma è forte!>> disse. Yusuke gli si aggrappò, singhiozzando
<< Molto toccante, ma in questo momento vorrei sapere che hanno detto i medici. Se posso continuare a lavorare tranquillo o se devo preoccuparmi anche di voi due.>>
Sho vice chiaramente Yusuke smettere di piangere, mentre la sua mascella si contraeva. Masaki lasciò andare il fratello e si alzò in piedi
<< Tanto siamo in collegio, non ci dovresti nemmeno vedere. Non volevi nemmeno venire, ma per salvare la faccia hai dovuto, perché l’ho detto ai tuoi sottoposti…>>
L’uomo, inaspettatamente, prese i figli e li abbracciò. Tutti e due. Masaki si morse il labbro inferiore, poi si aggrappò con tutte le proprie forse al padre ed al fratello, serrando gli occhi
<< Fratellone, dai… resisti… basto già io a fare la ragazzina, no?>> mormorò Yusuke. Masaki sorrise
<< Hai ragione>> disse
<< Papà, appena ci liberi, lo picchio…>> disse Yusuke, facendo ridere gli altri due.
Qualche ora dopo ebbero il permesso di entrarne nella stanza della signora Aiba. Masaki lasciò che suo padre e suo fratello entrassero per primi, e strinse forte la mano di Sho
<< Entri con me, per favore?>> chiese. Sho annuì.
<< Coraggio, entra. Vuole vederti.>> disse Yusuke, uscendo dalla stanza. Masaki annuì. Strinse la mano di Sho ed entrò nella stanza. Si avvicinò al letto della madre, senza lasciare la mano di Sho
<< Mi hanno appena operata al cuore, vuoi uccidermi, presentandoti con lui per mano?>> chiese la donna. Masaki la guardò, poi guardò il padre, che non disse nulla e si limitò ad abbassare il viso
<< Visto che sono stato qui tutto il tempo, ho cercato papà e Yusuke, ho parlato con i medici e mi sono preso uno spavento allucinante, per una volta potresti trattarmi come un figlio.>> disse Masaki << Io.. io non so che ti ho fatto, a parte nascere, ma… una volta non eri così… una volta mi volevi bene… poi hai iniziato a dare più importanza alle apparenze che a me, e… e io non lo sopporto più… fa male, ecco… e si, amo Sho… non ho intenzione di sposare la ragazza che avete scelto per me… ma nonostante questo… ti voglio bene, mamma, quindi… per… per favore non morire…>> la voce di Masaki si spezzò. Sho gli strinse più forte la mano, sentendolo tremare, e si girò a guardarlo, allarmato. Le guance di Masaki erano rigate di lacrime. La donna sospirò ed allungò il braccio libero dalla flebo
<< Vieni qui, figlio scemo.>> disse. Masaki si staccò da Sho e si lasciò stringere in un abbraccio dalla madre. Iniziò a singhiozzare. Sho vide il viso della donna addolcirsi mentre accarezzava i capelli e la schiena del figlio
<< Masaki, insomma, sei un uomo!>> protestò il signor Aiba
<< Lo lasci sfogare, per favore…>> disse Sho. Il signor Aiba annuì, sorrise ed uscì. Masaki si staccò dalla madre
<< Non fatemi scegliere tra voi due, per favore…>> supplicò, asciugandosi gli occhi << perché qualunque scelta mi porterebbe ad avere rimpianti per tutta la vita… >>
La signora Aiba gli prese la mano e glie la baciò
<< Vai dal tuo Sho, piccolo. Anche se ho perso di vista le cose davvero importanti, ti voglio bene… solo… avevo capito che eri come tuo padre… ti ho abbandonato quando avevi bisogno di me… i casini con i professori ed i voti e… e quando hanno tentato di violentarti… io non c’ero… quando ti telefono per insultarti… in realtà sono solo gelosa, perché al tuo fianco, dove io non sono stata capace di stare, c’era Sakurai… e gli anni prima… c’era Ohno… non io… sono stata una madre orribile… ma a quanto pare mi è stata data una seconda possibilità… dal mio cuore, che ha retto. E da te, che nonostante tutto non mi odi…>>
Masaki riprese a piangere
<< Di solito a questo punto, tu non sei in un letto d’ospedale… e mi sveglio dal sogno…>>
<< Non è un sogno. >> disse la donna, sorridendo al figlio. Masaki sorrise tra le lacrime
<< Ok. E’ ok anche se torna tutto come prima… l’importante è che non mi faccia più prendere uno spavento del genere, perché ho avuto davvero paura… bene, ti lascio riposare.>> disse. Si chinò e le diede un bacio sulla guancia, poi uscì. Sho stava per seguirlo, ma la donna lo richiamò
<< Sakurai… tu l’hai conosciuto bene, quest’anno… gli ho davvero fatto così male?>> chiese. Aveva l’aria più pentita che Sho avesse mai visto. Sospirò e si avvicinò al letto
<< Per Masaki è ok anche se torna tutto come prima, ma… per me non lo è. Per favore, tratti bene suo figlio, Aiba-san. Perché… lui le vuole davvero moltissimo bene, e vederlo così fragile… beh, non ce la faccio più… Arrivare a pensare di buttarsi dalla finestra di un’aula per l’esito degli esami… non credo di voler sapere quanto si sia sentito abbandonato in quel momento… quindi, per favore…>> Sho dovette asciugarsi gli occhi
<< Sa… al funerale di Ninomiya san gli ho detto di scegliere tra me… e lei… sono stato così crudele… io…>>
<< Non piangere, Sakurai, non ne hai motivo. Mi figlio ti ama davvero tanto, quindi asciugati gli occhi, vai da lui ed abbraccialo stretto. Io cercherò di rimettermi in fretta, perché devo recuperare il tempo perduto. Con tutti due i miei figli… devo anche conoscere la ragazza di Yusuke, e spero che sia una persona buona almeno la metà di quanto lo sei tu.>>
Masaki si stiracchiò, quando scesero dall’auto
<< Sono felice, Sho-chan!! Abbiamo saltato le lezioni di oggi, che erano le più pallose, ho fatto pace con i miei, ho visto Yu-chan… e soprattutto ho te!>> disse, girandosi a sorridere. Sho lo guardò. Poi lo abbracciò stretto
<< Sho-chan?>>
<< Ti amo, Ma-chan! Davvero tanto! E sei così carino, quando sei felice, che non ho resistito ad abbracciarti stretto…>>
Masaki rise, e ricambiò l’abbraccio, senza smettere di sorridere