DAMIAN

May 12, 2013 07:42

Credo che finirò nel giro di un paio di capitoli, quindi postiamo anche il 15 va

TITOLO: ancora da definire
AUTRICE: Jinny
GENERE: angst (ma si, facciamo la sborona)
RATING: nc-17
WARNING: yaoi
NOTE: Storia e personaggi originali
GIA' POSTATI: Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto Nove Dieci Undici Dodici Tredici Quattordici


Alan fece per sedersi in terrazza, per fuggire dagli sguardi indagatori di suo fratello, da quelli languidi di James, da quelli da “ti tengo d’occhio” di Christopher, che era tornato a scuola, e da quelli sospettosi di Carol, ma il suo solito nascondiglio era già occupato. Fu sorpreso di vedere Alec rannicchiato in un angolo, con i capelli sciolti che ricadevano a coprirgli il volto. Alan si sentì in dovere di avvicinarsi ed accucciarsi accanto al capitano della squadra di basket

<< Green, tutto a posto?>> chiese. Quello alzò lo sguardo, sorpreso, e Alan notò gli occhi rossi

<< E’ successo qualcosa con Sullivan femmina vera?>>

Alec sorrise leggermente, scuotendo la testa

<< Anche se un po’ la sto evitando, per evitare che mi chieda che ho …>> disse poi, a bassa voce. Poi si girò verso Alan

<< Oh, ma volevi nasconderti qui?>> chiese poi

<< Più o meno …>> sospirò Alan. Alec si accese una sigaretta ed allungò il pacchetto ad Alan, che però scosse la testa

<< Ti va di parlarne?>> chiese Alec. Alan sospirò, facendo una smorfia, mentre si sistemava in maniera di stare più comodo

<< E’ un momento un po’ di crisi … Jamie è confuso … e gli ho detto di prendersi del tempo, e sto facendo finta che non sia successo niente anche con mio fratello, ma non so quanto mi stia riuscendo … lui è un ottimo attore, un bugiardo praticamente perfetto, ma capisce quando gli nascondo le cose … e Jamie che probabilmente vorrebbe parlare ancora, ma gli ho detto di prendersi tempo perché non voglio parlare … non voglio sapere che sceglierà mio fratello …>>

<< Frena! Perché dovrebbe scegliere tuo fratello? Mi sembra che sia piuttosto preso da te, no? Non per farmi gli affari tuoi, ma …>>

Alan sospirò ed arrossì, imbronciandosi leggermente

<< Mi ha chiamato Damian mentre facevamo l’amore …>> borbottò.

<< Ma che stronzo!>>

Alan si girò sorpreso

<< Di solito a questo punto gli etero scappano tappandosi le orecchie …>> ridacchiò. Alec si strinse nelle spalle

<< Conosco Chris da un po’, sono abituato ad uscite ben peggiori che “fare l’amore” … tu parli come le amiche di Carol … scusa se te lo dico … però è una cosa carina. E fai meno paura di loro.>>

Alan rise e scosse la testa

<< Ecco perché Chris aveva una cotta per te, una volta … >>

Alec sorrise, scuotendo leggermente la testa

<< Pare che Chris non abbia molto occhio …>> disse Alec. Alan si accigliò leggermente

<< Ma adesso Damian vuole provare a far funzionare sul serio le cose tra di loro …>> continuò Alec << O mi sbaglio?>>

<< Beh, Damy ha detto così …>> disse Alan

<< Si vede dagli sguardi che lancia agli spalti durante gli allenamenti, e dal fatto che ci rimanga male se Chris non c’è … non so se sia innamorato, ma di sicuro per lui è molto importante …>>

Alan sorrise

<< Allora vedi che Chris non sbaglia sempre.>> disse, ridendo. Anche Alec rise, ma tornò subito serio

<< Senti, a te che è successo, invece?>> chiese Alan. L’altro si mordicchiò un labbro, poi sospirò

<< Non devi dirlo a nessuno. Carol si preoccuperebbe troppo e … mio padre non deve saperlo, ed essendo il preside, se lo viene a sapere qualcun altro di sicuro lo saprà anche lui, ma … ho provato a contattare mia madre … >>

Alan spalancò gli occhi

<< Non la vedi da quanto?>> sibilò. Alec sospirò

<< Più o meno nove anni, giorno più giorno meno …>> mormorò, tirandosi indietro i capelli. Alan annuì leggermente

<< E hai deciso di contattarla adesso perché?>> chiese << Scusa il tono, ma con le famiglie ho un rapporto un po’ … strano, ecco …>>

<< Lo posso capire …>> disse Alec, con un sorriso. Alan si stupì di quel sorriso. Lui e Alec non erano mai stati amici. Probabilmente fuori dalla palestra si erano rivolti la parola a malapena un paio di volte, ma quel sorriso era sincero

<< Non so perché proprio adesso. Improvvisamente ho sentito che avrei dovuto vederla. Ma … lei ha ribadito quello che mi ha detto nove anni fa uscendo di casa. Le ho rovinato la carriera, non vuole avere a che fare con me.>> sospirò Alec, stringendosi nelle spalle. Una lacrima gli rigò il volto

<< Scusa, ho retto fino all’ora di pranzo, poi però sono crollato …>> mormorò, stringendosi le ginocchia al petto e nascondendo il viso. Alan agì d’istinto e lo abbracciò stretto. Alec non si scostò, si lasciò abbracciare. Sospirò un paio di volte e solo allora si staccò, asciugandosi gli occhi.

<< Grazie.>> mormorò, sorridendo. Alan sorrise di rimando

<< Però non dirlo a nessuno …>> mormorò

<< E tu non dire a nessuno quello che ti ho raccontato …>> sospirò Alan. Alec annuì. Poi ridacchiò

<< Ci siamo scambiati delle confidenze! E mi hai visto piangere … dovremmo fare un pigiama party, oh si. Però lo smalto non me lo metto.>> disse, alzando un sopracciglio, con espressione divertita

<< Tranquillo, Solo un paio di fiocchetti rosa tra i capelli.>> disse Alan, annuendo convinto. Alec scoppiò a ridere

<< Andata!>>

L’allenamento venne interrotto quando Alec venne chiamato nell’ufficio del preside. Si morse le labbra e si girò verso Alan, che scosse la testa

<< Che avrà combinato?>> chiese James, con espressione turbata

<< Non ne ho idea …>> disse Alan. Alec vide la scena e sorrise tra sé. Poteva fidarsi di Alan, a quanto pareva … raggiunse l’ufficio del padre ed entrò, dopo aver chiacchierato un po’ con l’anziana segretaria. L’uomo aveva l’espressione accigliata

<< Siediti.>> gli ordinò.

<< Preferisco rimanere in piedi, vicino alla porta … ho come l’impressione che dovrò fare una fuga molto melodrammatica …>> ironizzò il ragazzo. L’uomo sospirò

<< Come vuoi.>> disse.

<< Mi ha chiamato tua madre …>>

Alec si pentì di non essersi seduto

<< E’ ancora viva?>> ironizzò, cercando di ignorare le proprie gambe che gli ordinavano di cadere a terra, ora, subito

<< Alexander, perché l’hai cercata?>> chiese il più vecchio. Alec deglutì un paio di volte. Nessuno lo chiamava col suo nome intero, ormai, nemmeno la nonna …

<< Volevo sentirla …>> riuscì a mormorare

<< Beh, io no, ma si è infuriata, con me!>> urlò l’uomo. Ma l’espressione furibonda scomparve subito

<< Hey …>> mormorò poi, preoccupato. Alec scosse la testa, asciugandosi le lacrime e corrugando le sopracciglia

<< Non la sentirò più. Le ho rovinato la carriera, non vuole avere niente a che fare con me, ci ha tenuto molto a ribadirlo …>> disse, cercando di tenere ferma la voce, che sembrava proprio decisa a tremare, invece. Abbassò il viso

<< Non succederà più …>> mormorò. Sentì due braccia stringerlo, ed alzò il viso, sorpreso. Suo padre lo stava abbracciando. Non era mai successo … si staccò, allontanando l’uomo

<< Alec …>>

<< Scusa, papà, troppo … strano …>> ridacchiò il ragazzo. Il signor Green sospirò

<< Sono sempre stato troppo occupato per stare con te … >> mormorò

<< L’ho sempre capito. Non sono stupido, nonostante ballerina e atleta non promettessero nulla di buono insieme … e poi hai fatto molto per me. Sempre. Quindi non preoccuparti. Solo … le effusioni mi imbarazzano un po’ … ma credo sia anche l’età …>>

Il signor Green annuì e si sedette, facendo segno ad Alec di sederglisi di fronte alla scrivania. Il ragazzo obbedì

<< Vorrei solo sapere perché tu abbia voluto … farti del male di nuovo …>>

Alec arrossì e si morse il labbro inferiore

<< Per masochismo, credo? … Mi manca, tanto, e faccio fatica a capacitarmi che se ne sia andata davvero dicendomi una cosa del genere … avevo … oh, otto anni, cristo … Poi me l’ha ridetto e pian piano me ne sto facendo una ragione, ma immagino di aver dovuto sentirglielo dire davvero per credere che fosse successo … forse in fondo stupido lo sono davvero …>>

<< Credo che tu invece stia solo crescendo. E hai avuto bisogno di una conferma che, se fossi stato più presente, non avresti avuto … e mi dispiace così tanto, perché vedo che stai male … non ho saputo proteggerti da … questo … e non so come fare adesso a farti stare meglio …>>

<< E’ una cosa che devo affrontare da solo, papà … mi ci vorrà del tempo, ma alla fine vedrai che accetterò quello che è successo e andrò avanti. Ora posso tornare all’allenamento?>> chiese. Il preside Green rise e lo lasciò andare. Alec tornò in palestra e venne raggiunto immediatamente da Alan, preoccupatissimo.

<< Lei l’ha chiamato.>> si limitò a dire Alec, stringendosi nelle spalle e sorridendo. Alan annuì. Alec vide lo sguardo decisamente geloso di Damian e gli fece cenno di avvicinarsi. Damian obbedì, arrossendo leggermente per essere stato scoperto

<< Non essere geloso se ti ho rubato tuo fratello un pochino … mi ha scoperto in un momento di … beh, si, bisogno … o idiozia, visto che ho fatto tutto da solo … solo che gli ho chiesto di non dire nulla a nessuno, quindi per favore non essere geloso, ok?>>

Damian lo guardò, poi sorrise e gli posò una mano sulla spalla

<< Ok.>> rispose semplicemente.

<< Almeno non è Chris, non mi torchierà per sapere cosa succede … Damy non è pettegolo.>> disse Alan, una volta che Damian si fu allontanato. Alec gli sorrise, annuendo, poi gli strinse brevemente una spalla

<< Grazie.>> disse, e ripresero l’allenamento.

Damian osservò suo fratello, nei giorni successivi. Si era avvicinato molto ad Alec, notò. La cosa non gli dava fastidio, anzi. Solo si sentiva un po’ messo da parte … Carol doveva essersene accorta, perché un giorno gli chiese se fosse geloso

<< Forse un po’ … ma da quando sono in questa scuola lo sono continuamente … mio fratello, prima a Boston ora qui, ha sempre avuto amici che non fossi io, invece …>> si fermò. Non era da lui dire quello che stava per dire … la ragazza rise

<< Ma qui degli amici li hai. Non sono più solo Alan e Chris. Anch’io sono tua amica. Mi ci sono auto eletta adesso, in realtà … e anche Alec ti considera comunque un amico. Non che glie l’abbia chiesto, ma ormai lo capisco abbastanza bene. Se ha deciso di parlare con Alan di certe cose vuol dire che in effetti di lui si fida un po’ di più, ma non devi essere geloso se tuo fratello mantiene il segreto …>>

Damian si girò  guardarla, con un sopracciglio alzato

<< E tu? Sei gelosa?>> chiese. Carol sbuffò

<< Un po’ …>> borbottò << Ma so che quando Alec sarà pronto ne parlerà anche con me, quindi … aspetto. >>

Damian annuì e le sorrise

<< Siamo gelosi, Sullivan femmina vera, come facciamo?>> rise poi, passandole un braccio attorno alle spalle

<< Ah, non lo so!>> rise lei.

yaoi, nc-17, angst

Previous post Next post
Up