DAMIAN

May 19, 2013 11:39

Si, sto arrivando proprio alla fine. Il prossimo, massimo quello dopo, forse un epilogo (i realtà le cose merdose stanno arrivando tutte sul fondo ... so che prima o poi damy prenderà vita e mi verrà a uccidere per vendetta ... almeno è figo U_U XD)... si, insomma, ci siamo, ecco

TITOLO: ancora da definire
AUTRICE: Jinny
GENERE: angst (ma si, facciamo la sborona)
RATING: nc-17
WARNING: yaoi
NOTE: Storia e personaggi originali
GIA' POSTATI: Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto Nove Dieci Undici Dodici Tredici Quattordici Quindici


James guardò Alan. Aveva dovuto placcarlo in bagno per riuscire a parlarci. Era una settimana e mezza che veniva evitato, ed iniziava a sentirsi abbastanza scocciato …

<< Mi stai evitando …>> esordì. Alan abbassò il viso, mordendosi il labbro inferiore

<< Ma … al momento non ne hai bisogno … non … non hai bisogno di evitarmi perché non ho ancora capito … e faccio fatica a trovare il tempo per pensarci, tra la scuola e la squadra, quindi … mi servirebbe un po’ più di tempo …>>

Alan alzò il viso, incredulo, e James credette di essere sul punto di essere fatto a fette. Tante, e sottili, molto sottili …

<< Non hai … avuto molto tempo per pensarci? Che tempo ti serve per pensare ad una cosa del genere? O ti piaccio io o mio fratello, non …>>

<< Non è così semplice …>> ribattè James. Alan scosse la testa, con le lacrime che già gli rigavano il volto

<< Porca puttana, di un deficiente, mi sono innamorato?!>> singhiozzò, e fece per uscire ma James lo bloccò, prendendolo per un braccio

<< Solo un altro po’ di tempo … io … giuro che ci penserò …>>

Alan si staccò violentemente, per poi schiaffeggiare forte James

<< Non venire a rompermi i coglioni se ti evito per poi uscirtene con queste stronzate, Harris, perché mi fai incazzare! E adesso lasciami uscire di qui finchè ho ancora un minimo di dignità, per favore!>> sibilò, cercando di nuovo di uscire, ma James lo baciò. Alan sentì le ginocchia cedergli e se James non l’avesse sostenuto sarebbe di certo caduto a terra.

<< Solo un altro po’.>> disse James, staccandosi ed uscendo dal bagno. Alan scivolò in ginocchio a terra, una mano premuta sulle labbra. Dovette aggrapparsi ad un lavandino per riuscire a rimettersi in piedi e si sciacquò il viso con l’acqua gelata, sperando di riprendere almeno un po’ di colore. Ricacciò indietro le lacrime. Non doveva far preoccupare Damian. Ora doveva essere lui a proteggerlo … tentò di sorridere in maniera abbastanza convincente, poi uscì dal bagno.

Durante il successivo intervallo tra due materie, Damian lo prese in disparte

<< Mi sembri strano …>> gli disse. Alan gli sorrise, scuotendo la testa

<< Sono un po’ stanco … sto studiando un po’ troppo, il mio cervello non ce la fa … ma è l’anno del diploma, dobbiamo darci dentro …>>

Damian lo guardò e Alan capì che non gli aveva creduto. Non poteva mentirgli. Era impossibile ingannarlo …

<< Senti, so che mi stai nascondendo qualcosa e … mi va anche bene che tu non sia così morbosamente legato a me da venirmi a raccontare ogni minimo dettaglio, ma …>>

<< Damy, ti preoccupi troppo, ok? >>

Damian sospirò e posò la fronte sulla spalla del gemello. Alan rimase sorpreso da quel gesto, ma gli passò comunque un braccio attorno alle spalle

<< Damy? …>> provò a chiamarlo

<< Mi stai proteggendo da qualcosa, ma non erano questi i patti, Al!>> sbuffò quello, rialzando il viso. Alan distolse lo sguardo, arrossendo leggermente

<< Per una volta volevo essere io a …>>

<< Ma io te l’ho promesso!>> quasi si infuriò Damian

<< Tu mi hai promesso solo che non avresti mai pianto, e questo ti ha chiaramente provocato un disordine delle emozioni … finirai in analisi, lo sai? E sarà colpa mia.>> sbottò Alan, alzando un sopracciglio. Poi prese il fratello per le spalle

<< Non preoccuparti sempre per qualsiasi cosa, Damy. Ok? Lascia che me la sbrighi da solo, questa volta. Ti prego …>>

Damian sospirò ancora, poi chiuse gli occhi, portandosi una mano al viso. Riprese il controllo e sorrise al fratello

<< Ok … inizio a perdere colpi, eh?> ridacchiò. Alan lo abbracciò stretto e Damian gli si aggrappò.

<< Eccovi qui!>> esclamò Christopher, raggiungendoli

<< Ecco il rompiscatole!>> rise Alan, mentre Damian si staccava da lui per abbracciare Christopher. In silenzio

<< Hey, che ti succede?>>

Damian si limitò a sospirare

<< Oggi ha le sue cose. Succede ogni tanto …>> canticchiò Alan. Damian ridacchiò ed alzò il viso, sorridendo, mentre Alan si allontanava, per andare a parlare con Alec.

Christopher guardò Damian smettere di sorridere. Vide la sua mandibola contrarsi leggermente

<< Ho una sensazione orrenda, Chris …>> mormorò. Christopher gli prese la mano, stringendogliela forte.

<< Dobbiamo parlare.>>

Damian si girò, alzando un sopracciglio, trovandosi faccia a faccia con James

<< Pensavo dovessi parlare con mio fratello …>> gli fece notare. James sospirò

<< Dovrò parlare anche con lui, in effetti …>> mormorò, avvicinandosi. Damian si rese conto di non riuscire a muoversi. O forse non voleva, semplicemente …

<< Cosa stai facendo?>> riuscì a costringersi a chiedere. James non ripose. Si limitò a chinarsi leggermente in avanti, baciandolo. Damian serrò gli occhi, ed indietreggiò, ma non riuscì a liberarsi. Non subito. Quando si trovò con la schiena, fece leva ed allontanò James. Prima di cedere. Un istante prima di cedere. Tenne James lontano, cercando di riprendere il controllo, guardando un punto imprecisato sul pavimento, la mandibola serrata.

<< Sei bellissimo e … scusa se te lo dico, non ti ho mai visto con un’espressione tanto …>>

<< Tanto cosa?!>> urlò Damian. James si liberò e gli prese il viso tra le mani

<< Umana? …>> chiese, con un mezzo sorriso. Damian si staccò violentemente e si accucciò a terra

<< Hey …>>

<< Non ti avvicinare.>> sibilò

<< Io ho intenzione di parlare con tuo fratello … scusarmi con lui, ma … non posso ignorare il fatto che tu mi piaccia …>>

Damian alzò il viso

<< No …>> mormorò << Ti prego …>>

<< Damian …>> James sembrava seriamente preoccupato. Damian abbassò il viso. Tutto sotto controllo, pensò. Niente lacrime. Solo la solita odiosa nausea … Inspirò profondamente e deglutì qualche volta, cercando di riprendere il controllo. Alzò di nuovo il viso e si tirò indietro i capelli

<< Tu ci vuoi male, altroché.>> iniziò << Sai come siamo messi, lo sai benissimo. Conosci la nostra situazione …>>

<< Veramente … solo per sentito dire …>>

<< Si, sentito dire da me. Non far finta di essere più stupido di quanto tu già non sia, Jamie. Te ne prego.>> sbuffò Damian, alzandosi in piedi e cominciando a camminare avanti e indietro

<< Ma …>>

<< Perché ti metti tra me e Alan?>> domandò allora Damian << Non abbiamo più una famiglia, per quanto Allison e Chris ci siano vicini …>>

<< Molto vicini, oserei dire.>> borbottò James

<< Si, molto vicini. Si, Chris è quanto di più simile ad un ragazzo io abbia in questo momento. Gli voglio bene. E’ il mio migliore amico, e stai complicando anche questo!>>

James si accigliò

<< Se tu non provassi niente per me, non sarebbe così complicato. Neanche lasciarti perdere.>>

Damian si fermò e appoggiò la fronte contro il muro

<< Hey …>>

<< Lasciami fare il bambino autistico un momento, ti prego. Sennò ti spacco la faccia, e Alan capirebbe che è successo qualcosa e …>>

<< Alan lo capirà comunque. E a dirla tutta, è già successo qualcosa … l’ho chiamato col tuo nome, mentre …>>

Damian si girò di scatto

<< Tu cosa?!>> urlò. Il comportamento strano di Alan nell’ultimo periodo ora aveva un motivo. Si nascose il viso tra le mani

<< Perché io ti amo.>> sospirò James

<< E allora perché ti ostini a farmi stare di merda?!>> gridò Damian, con tutto il fiato che aveva in corpo. Sentì solo vagamente la porta che si apriva. Percepì con la coda dell’occhio Alan che gli passava accanto. Vide chiaramente il pugno a James. Sentì delle braccia circondargli le spalle. Quando riprese vagamente a capire cosa stesse succedendo, era sdraiato in infermeria. Christopher era seduto accanto alla brandina. Alan era rannicchiato accanto a lui

<< Non doveva dirti niente …>> mormorò Alan. Damian sospirò ed iniziò ad accarezzargli i capelli. Poi si girò verso Christopher

<< Chris …>>

<< Non parliamone. Ok?>> chiese quello, tenendo il viso basso. Damian iniziò a mordersi forte le labbra.

<< Damy, così ti fai male …>> mormorò Alan, posandogli le dita sulle labbra. Damian si rannicchiò su un fianco, premendo il viso contro il cuscino

<< Damy …>> lo chiamò Alan, allarmato.

<< Damy, scusa, non …>> iniziò Christopher, scattando in piedi e prendendolo per le spalle, facendolo sedere, stringendolo forte a sé. Damian gli si aggrappò, tremando, Alan lo abbracciò da dietro,iniziando a singhiozzare, e Damian pian piano si calmò. Si sciolse dall’abbraccio per stringere a sé il gemello. Alzò il viso su Christopher

<< Scusami … perdonami, ti scongiuro …>> mormorò. I singhiozzi di Alan aumentarono

<< Tranquillo. Sapevo fin dall’inizio che non era me che “volevi” …>> sorrise Christopher, mentre due grosse lacrime gli rotolavano sul viso. Damian allungò una mano per asciugarle, ma Christopher si ritrasse

<< Lasciale andare.>> disse, ridacchiando. Prese la mano a Damian, stringendola tra le sue

<< Damy, hai le mani gelate, lo sai?>> chiese. Damian sospirò. Alan si calmò leggermente e prese l’altra mano al fratello, portandosela al viso

<< E’ vero, sei congelato …>> mormorò

<< E a dirla tutta voglio andare a casa.>> mormorò Damian.

<< Mamma sta venendo a prenderci.>> disse Christopher << L’ho chiamata quando ho visto che non ti reggevi in piedi …>>

<< Scusate …>> mormorò Damian, abbassando il viso.

<< Hey, come va’?>> chiese Alec, facendo capolino. Damian gli rivolse uno sguardo interrogativo, poi però vide Alan sorridere leggermente, asciugandosi gli occhi

<< Ho dato un pugno a Harris.>> disse, tutto inorgoglito.

<< E che pugno!>> rincarò la dose Christopher, ridendo

<< Me lo sono perso.>> si lamentò Damian

<< Beh, almeno c’eri, io neanche quello.>> sbuffò Alec, avvicinandosi. Sembrava a disagio

<< Non mordiamo, eh?>> lo prese in giro Alan

<< Lo so, ma … è strano vedere tuo fratello … così … >> disse, indicando l’espressione spenta di Damian. Quello fece una smorfia

<< Ogni tanto torno sulla terra. Ma dura poco, non ti preoccupare.>> sospirò Damian, facendo un mezzo sorriso. Il sorriso si spense subito, però, vedendo James sulla porta. Alec si girò a sua volta verso la porta

<< Che vuoi?>> chiese, acido

<< Sei diventato la loro balia?>>

<< No sei nella posizione di essere di malumore, Harris.>> fece notare Christopher

<< Tu …>>

<< Oh, non ti preoccupare per me. Non sono mai stato un tuo rivale, tesoro. Che tu non l’abbia mai capito fa di te solo uno stupido. Ma te l’ho già detto mesi fa. Sei programmato per essere figo, non per pensare. Quindi, per favore, non pensare, fai solo danni.>>

James fece per ribattere, ma Christopher gli indicò con un gesto stizzito Alan, che aveva ripreso a piangere,  e Damian, che sembrava sul punto di andare in pezzi.

<< Io non …>>

<< Esci di qui, per favore.>> disse Damian. James non aveva mai sentito un tono tanto freddo

<< Dam …>>

Alec lo spinse fuori in malo modo e chiuse la porta. Poi si girò

<< Winters, ho parlato con mio padre, per oggi puoi andare a casa e …>>

<< Domani ci saremo tutti due.>> assicurò Alan. Damian annuì. Poi si accigliò

<< Non sforzarti di parlare, Damy. Sappiamo che succede. Domani ci riuscirai di nuovo.>> disse Alan, in tono pratico. Damian fece una smorfia ed annuì

<< Alec … grazie.>> disse poi Alan, sorridendo tra le lacrime che ancora gli rigavano il viso. Alec sorrise di rimando

<< E non l’ho ancora raccontato a Carol … >> canticchiò poi

<< Ti prego, fai un video quando mia cugina si troverà lo stangone a portata di mano …>> supplicò Christopher

<< Ovvio.>> sorrise Alec, per poi uscire. Christopher guardò Damian, che si era sdraiato di nuovo e fissava il soffitto, decisamente infastidito.

<< Damy …>> lo chiamò Christopher. Damian lo guardò ed aprì la bocca, ma non riuscì a dire niente. Distolse lo sguardo e tornò a guardare il soffitto

<< Damy, non avere paura, ok?>> disse allora Alan, prendendogli le mani. Damian annuì impercettibilmente, ma sembrava terrorizzato. Christopher si chinò e gli diede un piccolo bacio a fior di labbra

<< Passami un po’ di paura, scemo.>> sbuffò, con le lacrime agli occhi. Damian gli sorrise

<< Il diabete! Lo Sento! Sta arrivando!>> si lamentò Alan, Damian rise

<< Ok, forse ci sono.>> disse poi

<< Cazzo, allora la cosa del principe azzurro funziona davvero!>> disse Alan, alzando le sopracciglia

<< Attualmente il principe azzurro sarebbe un altro, ma ha funzionato al contrario mi pare.>> ribattè Christopher, piccato

<< I problemi dei principi azzurri cerebrolesi in condivisione.>> sospirò Alan

<< Tra poco sarà anche semi incosciente e in punto di morte,dato che il nostro preside junior gli sta per aizzare contro Sullivan femmina vera …>> disse Damian

<< L’unico vero uomo della famiglia, vorrai dire.>> corresse Christopher.

<< Io pensavo di trovare pianti, disperazione e panico, invece siete tranquilli e ridanciani mi pare …>> disse Allison, entrando in infermeria

<< Oh, c’è stato tutto. Anche la nausea se è per questo.>> disse Damian, mettendosi a sedere

<< C’è stato anche il momento di voce che non usciva …>> sospirò Alan. Allison prese l’aria più preoccupata della terra. Si avvicinò a Damian e gli posò una mano sul viso

<< Cristo, Dam, sei gelato …>>

<< Lo so. E mi gira da morire la testa.>> disse lui, stringendosi nelle spalle. Poi indicò con un cenno del mento Christopher

<< E tu come stai?>> chiese Allison. Christopher ridacchiò

<< Grazie per l’interessamento spontaneo, ma non sono io quello che ha passato un brutto momento.>> disse

<< Bellissimo proprio.>> lo rimbeccò Damian

<< Senti, so che quell’imbecille di Harris ti piace. Piace a tutti e due, siete gemelli, non vedo dove sia la stranezza. Ho sempre saputo che avete un unico neurone in condivisione,e di solito lo usa Alan. Si, vedere che stai male perché Harris è uno stronzo non mi fa bene, ma perché vederti star male in genere non mi fa bene. Prima di tutto, siamo amici, Damy. Da sempre. E questo conta, più di tutto il resto.>>

Damian fece per rispondere, ma una pacca sulla spalla da parte di Alan lo lasciò senza fiato

<< Si suppone che fossi tu a commuoverti!>> singhiozzò Alan.

<< Scusa …>> mormorò Damian, con una smorfia, abbracciando il fratello. Allison sospirò e si sedette sulla brandina

<< Al, ti spiace?>> chiese. Alan scosse la testa e si sciolse dall’abbraccio di Damian, asciugandosi gli occhi. Damian guardò Allison, senza capire. La donna lo strinse a sé, accarezzandogli i capelli

<< Ally, no …>> mormorò Damian, cercando di staccarsi

<< Sfogati, stupido cretino che non sei altro.>> sibilò lei. Damian si staccò, scuotendo la testa, con un mezzo sorriso

<< Non serve.>> disse. Allison lo schiaffeggiò e Damian sussultò.

<< Che cazzo …>>

<< Sei un rottame! Non serve?! Ti ridurrai come i tuoi, stupido imbecille!>> urlò la donna. Damian, serrò la mandibola, portandosi una mano alla guancia colpita. Poi scosse la testa

<< Non siamo come i nostri genitori, Ally. E non … non funzioniamo così.>> disse Alan, abbracciando il gemello, mentre le lacrime gli rigavano il volto. Allison lo guardò, poi guardò Damian, che rimaneva rannicchiato tra le braccia del gemello, senza muoversi.

<< Damy, di solito sei tu quello che abbraccia Alan, non il contrario, questo …>>

<< Nonostante tutto sono umano anch’io, Ally.>> sbuffò Damian, nascondendo il viso contro il petto di Alan. Allison sbuffò

<< Mi arrendo. Non capirò mai la logica degli adolescenti. Non la capivo nemmeno quand’ero adolescente io. Andiamo a casa, ragazzi.>> detto questo si alzò. Damian però la teneva per una manica

<< Dopotutto mi sa che un po’ di coccole le vuole …>> ridacchiò Alan. Allison si risedette, sospirando, e Damian le si rannicchiò contro. Lei lo strinse, accarezzandogli la schiena. Dopo poco, anche Alan le si era appoggiato contro, tirando su col naso

<< Ve la presto solo per adesso, eh.>> borbottò Christopher. Alan allungò una mano e trascinò anche lui nell’abbraccio collettivo

<< Che ci devo fare con voi?>> chiese la donna, sospirando

<< Intanto potremmo fermarci a prendere della pizza …>> buttò li Damian

<< E del gelato!>> rincarò Alan, smettendo di piangere

<< E patatine!>> concluse Christopher

<< Voglio il vostro metabolismo, dannati ragazzini.>> borbottò la donna, alzandosi. Alan e Christopher si alzarono a loro volta. Damian dovette farsi aiutare da Alan.

<< Fratello, sei un disastro.>> sospirò Alan, sostenendolo

<> sbuffò Damian. Rimase fermo in piedi un momento, poi si staccò da Alan

<< Ok, adesso ci sono. Il potere della pizza!>> affermò. Allison rise, scuotendo la testa.

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