Ragazze ma dove siete ç____ç questo è il mio capitolo preferito voglio tanti commenti sennò non posto più ç_______ç
Titolo: You love my...blood?
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst con brio (gentilmente suggerito da Jinny XD)
Raiting: Pg-13
Pairing: Aimoto (ebbene si ancora niente sakumoto)
Desclaimer: non sono miei ma si prestano "volentieri" a lavorare per me XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14,
Cap.15,
Cap.16 Capitolo 17
Finalmente aveva sistemato anche le ultime cose, effettivamente non c’era voluto poi molto, la casa era arredata e aveva dovuto giusto comprare poche cose, ma adesso era sistemato e tutto era al proprio posto, anche se conoscendosi lo sarebbe stato per poco.
Suonò il campanello, era la sua prima visita si sentiva quasi emozionato, forse era qualche vicino che veniva a dargli il benvenuto...
-Non mi piace questo posto!- esordì appena gli aprì la porta e due secondi dopo fu dentro.
-Non mi pare un posto sicuro, sei sicuro che possa reggere a un pò di vento? Ti sei assicurato che l’impianto del gas sia a norma?- disse avvicinandosi all’angolo cottura e controllando la macchina del gas.
-Jun ti vuoi calmare, non c’è niente di pericoloso qui te lo assicuro, il più pericoloso forse sono io qui dentro- rispose.
Jun si calmò sospirando.
-Ok, però ricordati che qualsiasi cosa...-
-Si lo sò!- lo interruppè Masaki esasperato, ormai aveva perso il conto di tutte le volte che glielo aveva detto.
-Ti ho portato un regalo per il nuovo appartamento, te lo avrei voluto dare ieri ma...- Jun non finì la frase abbassando per un secondo gli occhi, ma Masaki aveva già capito a cosa si stava riferendo, ormai riusciva a capire fin troppo bene cosa passava per la mente a Jun.
Un secondo dopo gli porse una busta.
-E’ una stupidagine però mi piaceva- disse mentre Masaki cominciava a scartare curioso.
Era una semplice tazza, senza disegni, era soltanto verde, di un bellissimo verde, e Masaki ne fu immensamente felice, era sicuro che sarebbe diventata una delle cose più importanti per lui.
-E’ bellissima, grazie- disse sitrngendola tra le mani, andandola a posare sul ripiano della cucina e ammirandola per qualche secondo, trovava che stesse bene lì, era come se rendesse tutto più speciale.
-Tutta qui la casa?- si chiese Jun sbirciando nell’unica porta che c’era nella stanza, e cioè il bagno.
-Si è piccolina ma è l’essenziale in fondo non ho bisogno di molto- disse, ma a Jun non piaceva e questo lo vedeva, sicuramente la trovava invivibile.
-A me sembra un buco, secondo me non è possibile vivere qui- disse un istante dopo, era troppo facile ormai capire cosa stesse per dire.
-Starò benissimo- ripetè.
-Ok la smetto- disse Jun rasegnato; -ora vado a faere un pò di spesa, ricordati che abbiamo da lavorare stasera-
-Lavorare? Ma non hai detto che c’era un party?- chiese Masaki confuso.
-Infatti, anche le feste sono lavoro- specificò, -ci sarà un sacco di gente famosa, preferirei non andare, ma è un buon modo per trovare qualche proposta di lavoro in più- spiegò.
-Ma di lavoro ne hai!-
-Si ma sono io che devo cercarmelo in caso contrario, quindi queste feste sono la cosa migliore per conoscere gente ed avere qualche aggancio in più- spiegò.
-Quindi non fare tardi ci vediamo alla 8- disse infine infilandosi le scarpe e aprendo la porta, poi si fermò un secondo senza girarsi e disse:
-Grazie per ieri-
Masaki dalla sera prima vedeva Jun un po’ strano e questo lo preoccupava, forse era semplicemente dovuto al fatto di aver rivisto quell’uomo e poteva benissimo immaginare come si stesse sentendo, anche se non lo dava a vedere indubbiamente era preoccupato, ma nonostante tutto cercava di mostrarsi sempre deciso, e Masaki sapeva che era il suo modo di difendersi dagl’altri. Eppure nonostante tutto sentiva che c’era qualcosa di strano in lui.
Quella sera arrivarono con 1 ora di ritardo al party, ma almeno poteva sentirsi apposto dato che lui era arrivato puntuale da Jun, ma lo aveva trovato ancora in accappatoio intento a scegliere cosa mettersi tra una montagna di vestiti che aveva disposto sul letto, aveva dato il suo parere, ma Jun lo aveva scartato immediatamente, quindi uscì da quella stanza e si mise a sedere sul divano ad aspettare, e in fondo era meglio così, averlo in accappatoio, per di più allacciato solo quel tanto che bastava per coprirlo, gli stava facendo avere una strana reazione, che poi più che strana era normale visto che gli sarebbe saltato addosso più che volentieri.
Infine quando arrivarono la sala dell’hotel dove era stato organizzato il party era piena di gente, Masaki non poteva credere di vedere tanta di quella gente famosa tutta insieme, sembrava quasi la premiazione degli oscar, avanzarono nel salone, Jun salutò qualcuno brevemente poi dopo poco Nino li raggiunse.
-In ritardo come al solito- lo rimproverò.
-Alle 8 era ancora in accappatoio- disse Masaki ridacchiando.
-Jun sei peggio di una donna quando ti ci metti- lo prese in giro Nino.
-Ha parlato la liceale con le confidenze del cuore- ribattè prontamente Jun.
-Ok smettiamola, sennò continuiamo così per tutta la serata- disse Nino interrompendo la discussione.
-Satoshi?- chiese Masaki dopo un po’.
-E’ da qualche parte, siamo venuti insieme ma è meglio non farci vedere troppo in compagnia l’uno dell’altro- spiegò.
-Capisco- rispose Masaki, in quel momento chissà perché penso di essere fortunato ad essere conosciuto da tutti solo come l’assistente di Jun Matsumoto, anche se alla fine era veramente solo il suo assistente e nient’altro.
D’un tratto qualcuno gli venne addosso e in quel momento si accorse di essere rimasto da solo, si guardò intorno ma non riusciva a vedere ne Jun ne Nino da nessuna parte, vagò un po’ per la sala cercandoli, quando qualcuno bussò sulla sua spalla, si girò convinto che fosse Jun o Nino, o al massimo Satoshi, invece si ritrovò davanti Sakurai.
-Aiba vero?- chiese lui, Masaki annuì.
-Posso parlarti un attimo?- gli chiese, Masaki in realtà avrebbe preferito continuare a cercare Jun tra la folla, ma lo sguardo di Sakurai sembrava serio e allo stesso tempo supplichevole, come se chiedesse disperatamente di starlo a sentire anche solo per poco, e alla fine non riuscì a non acconsentire.
Uscirono dal salone e si andarono a sedere in uno dei salottini dell’hotel, non c’era molta gente la maggior parte erano uomini d’affari, e anche se ci fosse stato qualcuno che li avesse disturbati, la sicurezza quella sera era davvero tanta e i giornalisti fuori erano tenuti a bada.
-Tu sai cosa è successo 3 anni fa?- chiese subito Sho lasciando un po’ spiazzato Masaki che non si aspettava una domanda del genere, annuì rimanendo in silenzio.
-E’ stato Jun a dirtelo?- questa volta sembrava lui sorpreso, forse credeva davvero che non sapesse nulla.
-Si, anche se la prima volta non era sua intenzione- spiegò Masaki.
-Era ubriaco?-
-Si, è stato il giorno che vi siete incontrati-
Sho abbassò un secondo gli occhi, molto probabilmente conosceva davvero bene Jun e in quel momento sembrava sentirsi in colpa.
-A Jun lo ha segnato davvero tanto quell’episodio, tanto da averlo rimosso in parte e non ricorda esattamente cosa è successo, sa di essere scappato dopo averlo colpito, ma non ricorda cosa gli ha fatto prima e questo in linea di massima potrebbe sembrare un bene, ma invece è il contrario, non ricordare cosa gli è successo lo blocca ancora di più- spiegò Sakurai.
Masaki rimase in silenzio, anche perchè cosa avrebbe potuto dire? Aveva capito che Jun non ricordava esattamente cosa era successo quella notte, ma in realtà non sapeva bene come aveva affrontato quei tre anni, ne come Sakurai era riuscito ad avvicinarsi tanto a lui nonostante non si fidasse minimamente della gente.
-Noi siamo stati insieme un anno e quando l’ho conosciuto (per lavoro naturalmente) sono stato subito attratto da lui, con la scusa che gli volevo fare un intervista gli ho chiesto di andare a bere un caffè, lui accettò, ma una volta lì capì che avevo semplicemente cercato di abbordarlo, quando se ne accorse, sembro come ritirarsi in un guscio, io non capii bene cosa era successo e il giorno dopo riuscii ad avere il suo numero e lo chiamai per scusarmi, lui capì che ero davvero dispiaciuto e mi disse di non preoccuparmi e che forse era stato esagerato a reagire così-
Masaki aveva capito esattamente come era andata la cosa, sembrava esattamente quello che aveva visto fare a Jun ogni volta che Nino gli aveva presentato qualcuno.
-Però a me piaceva davvero tanto e... insomma per me era diventato una sfida conquistarlo... prima gli mandai dei fiori, lui fu molto sorpreso tanto che mi chiamò per ringraziarmi e così glielo dissi apertamente gli dissi che mi piaceva e che non doveva darmi una risposta ne positiva ne negativa, ma che gli chiedevo soltanto un favore, di uscire una sera, sarebbe stata una serata tranquilla, una cena e se poi gli sarebbe andato un cinema, nulla di più, semplicemente come amici. Ancora non so esattamente cosa lo convinse ma con mia enorme meraviglia accettò. Fu come avevo promesso, una cena e poi accettò il cinema, io ero davvero felice e quando ci salutammò gli chiesi se sarebbe voluto uscire di nuovo e lui disse di si-
A Masaki Sho sembrava davvero una persona buona, non tutti avrebbero cercato in quel modo di rendere a Jun la cosa semplice, ma lui forse aveva visto oltre.
-Continuammò a vederci e pian piano sembrammo diventare quasi una coppia, non ci eravamo mai spinti oltre un bacio, ma Jun sembrava avermi accettato e sopratutto sembrava fidarsi, fin quando un giorno non cercai di andare un pò oltre, mi spaventai da morire quel giorno, era come se fosse tornato a quel momento, mi diceva di lasciarlo, tremava e piangeva, anche dopo che io mi allontanai da lui, poi quando riprese il controllo di se capì cosa era successo e scappò via da casa mia senza una parola, i giorni seguenti lo cercai al cellulare, andai a casa sua, ma non mi aprì, io volevo sapere come stava ero davvero tanto preoccupato, e alla fine chiamai Nino, io lo avevo visto solo un paio di volte e chiesi a più persone per sapere un numero di telefono, quando lo chiamai, mi disse che Jun non lo aveva visto molto a causa del lavoro ma che anche lui era un pò preoccupato perchè parlando al telefono aveva capito che era abbastanza turbato, e più volte gli era sembrato anche ubriaco alla fine Nino mi disse che forse potevo trovarlo in un bar e mi diede l’indirizzo. Lo trovai davvero lì, ed era ubriaco, questo forse mi aiutò, avrai fatto caso che diventa... come dire... un pò “maleducato” quando è ubriaco e sopratutto finisce per parlare troppo, fu in quell’occasione quando lo riportai a casa che mi raccontò cosa era successo- poi Sho fece un sorriso e ricominciò a parlare.
-Decisi che gli avrei dato tutto il tempo di cui aveva bisogno e che lo avrei aiutato a superarlo, quando Jun capì che mi aveva raccontato tutto si sentì subito a disagio, ma io gli parlai francamente e gli dissi che non mi importava, che lo amavo e che gli sarei stato accanto comunque, lui cominciò a fidarsi sempre di più di me e alla fine si lasciò andare, io pensai che avesse davvero superato la cosa-
-E allora come mai vi siete lasicati?- chiese Masaki dopo tutto quel silenzio si sentì in qualche modo disturbato dalla sua stessa domanda.
-Con il tempo capii che in realtà non ero stato in grado di aiutarlo a superare la cosa, da quel momento cominciarono le liti, prima era semplicemente perchè non capivo cosa avesse delle volte, poi diventarono sempre più frequenti finchè non ci trovammo a litigare per le cose più stupide, ci facevamo le scenate più pietose e finiva sempre che in un modo o nell’altro lo facessi piangere, lui non si faceva vedere, si chiudeva in bagno o in camera ma io sapevo di averlo fatto piangere, arrivò il momento che non ce la facevamo più io gli dissi che era meglio lasciarci, gli feci del male e per questo mi sento ancora in colpa, ma io non ce la facevo più a vivere vedendolo che aveva paura di me delle volte, mi faceva davvero male-
Masaki vedeva che era sincero e nonostante fosse stato arrabbiato con lui fino a poco prima per aver fatto stare male Jun ora cominciava a capire anche come poteva sentirsi lui.
-Ora che sai cosa è successo tra noi voglio chiederti solo una cosa... state insieme?-
-No- disse abbassando il viso.
-Ti piace?- chiese Sho, il suo tono di voce era veramente dolce.
-Si, ma... neanche mi considera- rispose a Masaki sospirando.
-Io non penso sia proprio così, sembra che si fidi di te, ti a lasciato stare da lui, non ti vede come una minaccia- disse sicuro.
-Semplicemente perchè sono troppo stupido per sembrare pericoloso- rispose alzando un pò il tono di voce.
-Io non credo davvero che sia così, forse sei davvero riuscito a dargli quella compagnia e quell’affetto di cui aveva bisogno, perchè in qualche modo ora lo vedo più rilassato, cosa che quando stava con me non era mai accaduta-
Masaki rimase in silenzio, non sapeva se credere davvero alle parole di Sho, perchè se non fosse stato come lui pensava e si fosse illuso, anche solo un poco che Jun forse potesse corrispondere i suoi sentimenti, e se poi non fosse stato così in quel caso ci sarebbe stato davvero male.
-Ti prego stagli vicino, cerca di fare quello che io non sono riuscito a fare- disse poi Sho, -se tu gli farai capire sul serio di amarlo, anche lui capirà di provare qualcosa per te, e forse tu riuscirai davvero ad aiutarlo-
E' pure lungo cosa volete di più U___U