Rieccomi, un pò in ritardo come al solito ultimamente =_____= ma dalla prossima settimana dovrebbe andare meglio e dovrei essere più tranquilla e puntuale U____U Ma andiamo a vedere dove è andato Sho lasciando la Junjina alle cure di quell'imbranato di masa XD
Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 14 di 20
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
Post Precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap,2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13 Capitolo 14
Jun si svegliò di soprassalto da un incubo e si sentì per un attimo confuso e spaesato, quando qualcuno gli fu subito accanto sedendosi sul letto, avrebbe voluto che fosse Sho ma invece era Masaki.
-Va tutto bene è stato solo un incubo- disse questo cercando di farlo distendere di nuovo.
-Sho?- chiese Jun dopo essersi poggiato con la schiena sui cuscini di seta, qualcuno gli aveva cambiato i vestiti perchè portava una veste più leggera ed era sicuro di non essere nella sua stanza ma in quella di Sho.
-E' partito insieme agli altri uomini, ora che hanno i documenti andranno a chiedere l'appoggio dei daimyo- spiegò Masaki.
-Quando è partito?- chiese Jun.
-Qualche ora dopo che ti sei addormentato, è andato via all'alba-
Jun tentò di alzarsi dal letto ma Masaki lo fermò.
-Hai parecchie contusioni devi riposare- gli disse preoccupato.
-Sto bene, lasciami andare- disse in tono severo.
-No! Tu non stai bene! Non far finta di stare bene perchè non è vero e lo so benissimo- proruppe Masaki rispondendogli per la prima volta a tono.
-Lasciami stare- disse poi alzandosi con decisione dal letto.
-Dove vuoi andare ora?- chiese Masaki innervosito.
-Dove mi pare! Dammi il bastone!- ordinò Jun, ma Masaki non si mosse matenendo la sua posizione; Sho gli aveva chiesto di stargli vicino, ma ora Jun era arrabbiato, il dottore aveva detto di farlo riposare e lui lo stava facendo innerovosire ancora di più era vero ma vederlo cercare di ignorare e nascondersi dietro quella maschera di imperturbabilità quando invece sapeva che stava male, non lo poteva sopportare.
Alla fine Jun si mosse portando le braccia in avanti e cominciando a cercare il proprio bastone rischiò di cadere un paio di volte intruppando a vari mobili nella stanza alla fine Masaki sospirò rassegnato, prese il bastone e lo mise tra le mani di Jun.
-Io voglio solo starti vicino Jun, non voglio che tu rimanga solo- disse in un sussurrò dispiaciuto per le parole severe che aveva usato fino a prima.
-Beh scusami Masaki ma... sono io a voler stare un pò solo ora; quindi ti prego lasciami stare, almeno per un pò- disse, poi si allontanò uscendo dalla stanza, poco dopo Satoshi entrò nella camera ma vi trovò solo Masaki.
-Jun?- chiese confuso.
Masaki alzò le spalle scuotendo la testa.
-Avrebbe dovuto riposare ancora un pò- disse Ohno preoccupato.
-Vuole rimanere solo, io vorrei stargli vicino... lui...- prese a piangere senza controllo sorprendendo Satoshi che però gli fu subito vicino mettendogli una mano sulla spalla e cercando di consolarlo.
-Vedrai ha solo bisogno di tempo, lascialo tranquillo se preferisce così, ma puoi badare a lui comunque, tienilo d'occhio sopratutto ora, non deve allontanarsi da qui per nessun motivo, lo stanno cercando e stanno cercando tutti noi, non siamo più molto al sicuro neanche qui- Masaki annuì si asciugò le lacrime ed uscì dalla stanza sarebbe stato accanto a Jun lo stesso a modo suo.
Passarono i giorni e Jun non fece altro che allenarsi, la mattina si alzava presto e andava in uno spiazzo nel bosco poco lontano dalla radura e rimaneva lì ad allenarsi con la spada per tutto il giorno, tornava in dietro solo la sera, i primi giorni in molti uomini incuriositi si avvicinarono ad osservarlo ma lui fece finta di non accorgerse continuando ad esercitarsi, sembrava volesse consumare tutto se stesso in quegli allenamenti, poi la curiosità diminuì e Jun cominciò a trovare la calma e la tranquillità che desiderava, solo Masaki ogni tanto veniva a cercarlo, rimaneva a distanza e andava via poco dopo, delle volte gli portava semplicemente dell'acqua o qualcosa da mangiare, altre volte preoccupato perchè magari Jun sotto la pioggia ancora non era tornato indietro.
Quando finalmente il tanto atteso ritorno di Sakurai e dei suoi uomini arrivò, cominciò un gran baccano all'arrivo dei cavalli e Sho chiese subito a Satoshi di radunare tutti per una riunione importante, quando Masaki lo incrociò si scambiarono solo uno sguardo, poi Sho entrò nella grotta insieme a Nino e ad altri uomini.
Masaki rimase fuori ed aspettò, sapeva che Jun era ancora nella foresta ed era sicuro che si fosse accorto del ritorno di Sakurai, ma era rimasto dov'era, solo quando si fece buio lo vide tornare indietro come ogni giorno.
-Jun sono torna...-
-Lo so- disse interrompendolo, lo stesso tono freddo e assente di ogni giorno.
Lo seguì mentre entrava nella grotta e raggiungeva le sue stanze, rimase in silenzio mentre Jun si cambiava, era così strano che non sembrava più lui, non si arrabbiava nemmeno come faceva sempre, ignorava tutto e tutti.
-E' possibile che tu debba essere così... così... freddo?! Sei arrabbiato? Stai male? Sfogati! Smettila di ignorare tutti. Sia io che Ohno vorremmo solo aiutarti e starti vicino- disse Masaki d'un tratto, si era arrabbiato e non sapeva neanche lui perchè così all'improvviso.
Jun non rispose come sempre, e Masaki sentì la rabbia salire ancora di più...
-Vuoi stare solo? Ok, rimanici!- urlò per poi uscire dalla stanza sbattendo la porta.
Qualche ora dopo, a ormai notte fonda, mentre Jun era nel suo letto sentì qualcuno che silenziosamente entrava nella stanza e si sedeva poi piano sul letto rimanendo in silenzio, Jun non si mosse e fece finta di dormire, finchè l'intruso non si alzò dal letto e fece per andarsene.
-Sei venuto per un motivo no?- chiese Jun alzandosi a sedere sul letto e fermando l'altro.
-Volevo solo vedere come stavi- disse Sho.
-Sto bene- rispose secco Jun.
-Mi dispiace essermene andato via così, ma...-
-E' il tuo dovere, lo so, non ti avrei mai detto di non andare- disse Jun.
Calò il silenzio e Sho rimase fermò dov'era dando ancora la schiena a Jun, finchè non venne toccato sul braccio e si girò a guardarlo, per poi sedersi di nuovo sul letto.
-Sei venuto qui solo per questo?- chiese Jun.
-Io...- sussurrò Sho ma non riucì a finire la frase, facendo tornare il silenzio, finchè Jun non si mosse alzandosi in ginocchio e con la mano che ancora teneva la veste di Sho ripercorse il braccio, la spalla, il collo fino al viso, poi chiuse gli occhi poggiando le labbra su quelle di Sho.
Sho rimase sorpreso, mai era stato Jun a prendere l'iniziativa, e quando sentì le sue labbra spingere di più sulle sue facendole schiudere e aumentando l'intensità del bacio, capì che era tutto un pò strano e ne fu certo quando sentì le mani di Jun che cercavano disperatamente di togliergli i vestiti, senza mai però interrompere quel bacio, allora lo fermò afferrandolo per i polsi e scostandolo da se.
-Che ti prende?- chiese.
-Nulla- rispose Jun liberando le mani e riportandole sui vestiti di Sho, ma questo lo bloccò di nuovo tenendolo con una stretta più forte.
-A me non sembra! Cos'hai? Non ti sei mai comportato in questo modo- lo sgridò.
-Sei venuto qui per scoparmi no? Bene e allora fallo!- urlò Jun.
-Ma cosa stai dicendo?- chiese Sho confuso.
-Sono come quelle donne che ti ronzano attorno no? Vieni nella mia stanza, facciamo sesso e poi te ne vai come sempre. Io sono qui per soddisfare le tue voglie e basta giusto? Allora scopami e falla finita!- fu colpito da uno schiaffo che lo fece cadere sul letto, si portò una mano alla guancia dove era stato colpito, già un pò arrossata.
-Jun smettila! Sono venuto a vedere come stavi, tutto qui. Cosa ti prende ora?-
-Ora capisco- il tono di Jun si fece basso e piatto, si alzò di nuovo a sedere, gli occhi fissi nel solito punto imprecisato, -Ovvio ormai ti faccio schifo-
-Ma che stai dicendo? Non mi fai schifo- rispose Sho, Jun sembrava stesse impazzendo, si comportava in modo così strano, quello che gli era successo lo aveva segnato, era normale ma... come poteva solo pensare che ora lui lo vedesse in quel modo?
-Si faccio schifo, sono sporco, sono...- e cominciarono i singhiozzi e le lacrime, Sho lo strinse a se in un abbraccio e Jun gli si aggrappò alle vesti affondando il viso nella spalla di Sho.
Stava tremando e Sho lo strinse più forte, gli portò una mano ai capelli accarezzandoli e passandoci le dita dolcemente cercando di calmarlo.
Poco dopo entrò Ohno insieme a Nino, probabilmente avevano sentito Jun cominciare prima a gridare, poi a piangere, quando li videro rimasero per un pò in silenzio, poi Sho gli fece segno che era tutto apposto e che potevano andare.
Jun pian piano si calmò e Sho lo scostò lentamente da se tenendolo per le spalle, gli asciugò le lacrime, poi disse:
-Non dire più una cosa del genere ti prego, tu non sei sporco, semmai è Akimura che... non puoi farmi schifo, e non me ne vado perchè ti vedo come una qualsiasi con cui sono stato a letto, è vero sono stato con tante donne, ma... quando ho cominciato a crederti davvero morto, mi sono lasciato andare e se non fosse per Satoshi e per la voglia di vendicarmi credo che non sarei qui con te ora. Quindi ti prego non dirlo mai più, sei la cosa più preziosa che ho, l'unica che mi è rimasta, prima avevo paura di essere screditato dai miei uomini se avessero capito cosa mi legava a te, ma ho parlato tanto con Nino mentre eravamo via e... ho capito che i miei uomini lo hanno capito e che non gli importa, per loro sono il capo, farebbero tutto per me e si sono affezionati anche a te, spesso si chiedevano come stavi mentre eravamo via. Io... io sono stato stupido e mi dispiace tanto, ti ho fatto star male e non sono stato in grado di starti vicino-
Jun si morse le labbra e ricominciò a piangere stringendosi a Sho, posando il viso sul suo petto e stringendo forte le sue vesti.
-Non allontanarmi mai più... ti prego- disse tra le lacrime.
-Non lo farò, te lo giuro- disse stringendolo a se.